Ho da poco terminato di leggere il suo libro “Il pane di ieri” e la curiosità mi ha portato in questo paese del cuneese, La Morra, non distante da casa mia, per conoscerlo. Parlo di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, monastero in provincia di Biella.

Io, poco credente ma tanto dubbiosa.

  Lui arriva, prete non prete, monaco senza saio. Una lunga barba bianca, due penetranti occhi celesti scrutano i presenti. Quando inizia a parlare, dopo qualche attimo di silenzio, la voce sembra severa ma nell’austerità del momento ritrovo l’apertura di un uomo di alto valore etico e morale, indipendentemente da fede, cristianesimo o qualsivoglia credo o religione. L’ho ascoltato quasi trattenendo il fiato. “Arrivando, vedevo questa neve, su queste colline e mi chiedevo: chissà se tra queste vigne ci sono ancora i “sarset”. Quell’insalata che la trovi a 11 euro al kilo, la valeriana (o soncino). Veniva su così, da sola. Me la ricordo, da bambino. La raccoglievamo sin dalla fine di gennaio e, alla sera, con un uovo cotto a metà si scioglieva, come una cremina, sui “sarset”. Cosa c’è di meglio?”. Con parole e gesti semplici parla alla sua gente. E le domande piovono su di lui. Ha ancora un senso fare economia? Stare a tavola con gli avanzi? Attendere invece di divorare? Misurare anche le parole? Si, perché il suo libro che ho citato sopra, parla proprio di questo: se la tavola è luogo di incontro e di festa, il cibo, oltre che un nutrimento necessario, è anche qualcosa di cui si deve aver  cura. Il mangiare, insieme all’amare, è una delle due sole cose che bisogna assolutamente far bene. Lui risponde a tutti. Evoca valori arcaici, non più di moda. Oggi quelli che dicono che bisogna consumare di più dicono una pura follia, c’è una tendenza generale al peggio. Ai giovani si dice: tutto e subito. Telefonini, zainetti firmati, vestiti in sovrabbondanza. E poi, buttar via tutto. Sempre. La crisi c’è, ma molti non la sentono. O forse non vogliono sentirla. E non si rendono conto che andare avanti così vuol dire rovina sicura. Fare economia (fè economia, in piemontese), è il senso del limite, è la pratica dell’”esageruma nen” (non esageriamo), della saggezza popolare. I vestiti, non buttarli prima di consumarli non vuol dire essere straccioni. Non intendo il privarsi o l’essere avari. Economia è sapienza, ordine, senso del limite. Il rispetto del pane è anche la sapienza di usare cose buone. Il pane di ieri può essere buono anche domani. Non si butta via. Ai miei tempi, dice Enzo Bianchi, il pane raffermo si metteva nel latte. Non si buttava. E, continua, non si rischiava mai sulla qualità. In tavola le cose dovevano dare allegria. E a ogni ora del giorno non mancavano mai un fiasco di vino, una bottiglia di olio trasparente – mio padre lo prendeva in Liguria con le acciughe -, sale e una grissia ad pan (una grossa forma di pane). Le case erano semplici, povere magari, ma si viveva nella realtà. Adesso si passa dentro a questi giardini con i sette nani e lampade che non si sa neanche più dove mettere i piedi. E continua raccontando della sua infanzia. A 7 anni faceva temi in latino. Racconti bambini di sassaiole contro suore ambulanti. Cita poi incontri con persone semplici, mendicanti, lingere (straccioni), un ex-alcolizzato, veri maestri di vita, più di tanti libri.  Nostalgie di oggi. L’aglio non sa più di niente. Tutte le settimane vado a fare la spesa in un supermercato diverso, ne compro due teste sperando di trovarlo buono. Come per la buona “freisa” che non c’è più. La freisa è il vino degli amici, come il porto per i portoghesi. E poi parla del padre socialista. E dice “Mi spiegava che al mondo ci sono tanti preti perché la gente vuole che gli si racconti delle palle. Mi ha insegnato che tutti sono uomini. Ogni volta che in paese arrivava una lingera (straccione), tutti scappavano. Mio padre lo invitava a pranzo e, per quanto fosse puzzolente, dividevamo il pane e il vino con lo sconosciuto.   E mentre ascoltavo quest’uomo sono ritornata con la mente alla mia gioventù trascorsa a Milano. Io, giovane  sessantottina, impegnata a cambiare il mondo! Tante illusioni, poche speranze, moltissimi errori  ( ma eravamo in tanti a crederci), scendevo in piazza a manifestare con gli studenti. Ho conosciuto un prete, altrettanto giovane e molto anticonformista. Facevamo lunghe chiacchierate, ci scontravamo continuamente,  siamo diventati amici. Lui mi diceva sempre: “Francesca, quando incominci ad avere dei dubbi, a porti delle domande alle quali, spesso, non trovi risposta, è allora che inizia il tuo cammino verso la riflessione sul senso della vita”. E continuava: “Diffida sempre da chi ti dice di avere la verità a portata di mano, anche se si tratta di un prete come me”. Ho saputo, anni dopo, andandolo a cercare tra i “randagi” suoi amici, che era stato allontanato dalla Chiesa ad opera dell’allora Papa, perché si era schierato a fianco degli operai dell’Alfa Romeo (tra i quali anche mio papà), partecipando in prima fila, alle loro proteste ed ai cortei in difesa dei loro diritti violati. Non solo, ma ciò che la Chiesa gli contestava e che riteneva disdicevole per un prete ed inaccettabile era il suo frequentare l’ambiente della strada aiutando le prostitute ad abbandonare la loro  schiavitù, restituendo loro la dignità di donne introducendole nel mondo del lavoro normale.

E come diceva un grande che non c'è più:

Chissà, chissà domani su che cosa metteremo le mani! 

           

28 Commenti a “IL PANE DI IERI E’ BUONO DOMANI…..di Franci”

  1. Elio ha detto:

    Bel ritratto. Alla Chiesa servirebbero molti più di questi uomini… e probabilmente anche un pizzico di umiltà nel riconoscere che è venuto il momento di voltare definitivamente pagina.

  2. francesco ( OFONIO ) ha detto:

    Gentile Franci, quando parla di alcuni utenti, perchè,.. se ritiene che non vengano usati linguaggi consoni non ne fa nomi e cognomi..??..che io sappia…quì dentro siamo tutti ospiti.e quindi credo si abbia TUTTI pari dignità..a meno che la proprietà di questo luogo non possa essere a lei ascritta…non credo Le siano consentiti alzate di scudi peraltro,ritengo, del tutto ingiustificate. Se rilegge tutti i commenti vedrà che non ci sono ..INSULTI..e men che meno..OFFESE…nei confronti di nessuno..a meno che lei non abbia letto oppure interpretato altro.La ringrazio per l’attenzione ..e mi creda un sempre suo attento, ed interessato lettore..ed infine questo commento nasce spontaneo..e non certo perchè ci si sente chiamati in causa dalle Sue parole.

  3. francesca (franci) ha detto:

    Noto che, qualunque sia l’argomento trattato, alcuni utenti non perdono occasione per fare commenti personali sulle proprie frustrazioni in merito ai blog e alla chat di Eldy.
    Ricordo, per l’ennesima volta, che TUTTI I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI L’ARGOMENTO TRATTATO E NON DEVONO ASSOLUTAMENTE ESSERE OFFENSIVI O INSULTANTI NEI CONFRONTI DI CHI SCRIVE NE’ DI CHI COMMENTA.
    Ho un’idea. La prossima volta parlerò della disintegrazione del nucleo dell’atomo…vediamo cosa ci si inventerà per esternare le proprie insoddisfazioni. (Non è certo questo il luogo).

  4. francesco ha detto:

    …mi era sfuggito di dare il mio nome in eldy…sono (ofonio)..francesco..e comunque sig. muzzioli non ti trovo provocatorio…anzi…e poi non sono in guerra con nessuno.

  5. lieta ha detto:

    ahahahha eldyna io invece vedo pokissimi preti suore zero chiesa e santi meno perle rare io al + so coltivata ahahahaah

  6. Annamaria-Eldyna ha detto:

    Si vero , Cristo in mezzo alla gente ,tutta ! Senza fare gruppo , alleanze di comodo Ma fu messo in croce . con certezza affermo che il pane raffermo lo utilizzo anche x ottime torte. Un dubbio mi assale : in eldy siamo in chiesa?… Intravedo molti preti e… suore ma pochi santi, dubbio dubbioso

  7. Giulio Salvatori ha detto:

    Alla chiesa questi -“Santi”- hanno sempre dato noia.Per loro, i preti devono stare dietro l’altare, ingessati nelle loro regole. Sono convinto che, per i credenti, la parola Cristo sia quella di stare in mezzo alla gente .

  8. franco muzzioli ha detto:

    Bravo Caicco….il dubbio è la zona grigia ….mentre chi crede vede solo bianco o nero…..esatto! Credere o non credere …essere con Cristo o fuori di Cristo ….mi pare chiaro.
    Poi Francesco …per quelli che di latino sanno poco….” ognuno con grande facilità frequenta i suoi simili ” …..che per usare un vecchio adagio forse un pò più comprensibile….”dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”……e allora?….. Vuol dire che siamo sulla stessa barca.?…Non ho capito bene. Poi scusa Francesco capisco che il tuo sig.muzzioli sia provocatorio….ma siamo fra amici, credo, diamoci per cortesia del tu e dialoghiamo con punti di vista diversi ma in pace.

  9. caicco ha detto:

    Chiedo scusa innanzitutto se la prima parte del commento non è nella categoria giusta.
    Domanda:
    Perché si usa l’espressione ” parla come mangi”?
    Risposta:
    Perché quando mangiamo lo facciamo tutti con molta semplicità, senza troppe complicazioni….
    Tutto per dire che quando si usano parole sconosciute ai più,il “dotto”dovrebbe mettere i piedi per terra e spiegare a noi che “ignoriamo”.
    Da Wikipedia:
    Il Manicheismo è la religione fondata da Mānī (215-277), predicatore e teologo nato nel regno dei Parti e vissuto nell’Impero sasanide.
    Il Manicheismo è una religione radicalmente dualista: due princìpi, la Luce e le Tenebre, coevi, indipendenti e contrapposti che influiscono in ogni aspetto dell’esistenza e della condotta umana.
    Manicheo si dice di persona che vede il mondo o bianco o nero e non concepisce una zona grigia o bene o male.

  10. francesco ha detto:

    Ad integrazione e completamento della precedente considerazione vedo che comunque l’ambiguità è ciò che predomina..mai parlato di religione sig.muzzioli..la Fede è tutt’altro..peraltro le sta parlando uno che la fede non ce l’ha..e quindi non credente; ma non posso fare a meno di notare come..i pares cum paribus facillime congregantur….(mi perdoni la citazione…ma mi è venuta spontanea)..

  11. franco muzzioli ha detto:

    Perchè chi crede deve essere così manicheo? …”o sei di Cristo o sei di qualche cosa d’altro”….non si può essere solo di se stessi ?
    Si può guardare la figura del Cristo come un faro dell’umanità ma avere dei dubbi sul fatto che sia Dio ?
    Si può pensare al dopo con un confuso sentimento di eternità e con il lacerante dubbio di una fine naturale? Si può avere la sensazione che l’uomo, piccolo granello di sabbia perduto nel cosmo, non sia degno di una vita eterna e con il dubbio che sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio?
    Sono dubbi, solo dubbi….mai certezze . Chi crede ad una religione rivelata ,forse non può capire questi tormenti , è più facile vivere con una fede e non pensate che il dubbio sia una “comodità” mentale …è un continuo travaglio è una continua ricerca……però è con i costanti perchè che l’uomo si è evoluto.

  12. francesca (franci) ha detto:

    Certo che l’ho fatta quella riflessione, Sig. Spitz e continuo a farla anche oggi, ogni giorno, anche se non ho più 16 anni. Sarei oltremodo presuntuosa se pensassi di aver capito tutto della vita. Mi metto in discussione ogni giorno, con la mia pochezza e i miei limiti e i miei dubbi nascono proprio da lì, dalla consapevolezza di quanto poco conosco e di quanto, invece, ho da imparare ancora. Dalla considerazione delle mie fragilità e dalla riflessione continua del mio modo di essere, difetti compresi.
    Una buona serata anche a Lei.

  13. francesco ha detto:

    Sono totalmente daccordo con quanto espresso dalla signora Anna.lc..e chiedo a lei ..sig. Muzzioli qual’è l’unità di misura con cui valuta la fede..???..quel “poco credente”..mi suona tanto di ipocrisia…ha lo stesso significato di quello che ..”non è vero ma ci credo”….delle due l’una…la fede o la si ha ..oppure no….il credere..non è oggetto di mercato…ci credo fin lì..Questo è lo sport preferito dalla italica popolazione..stare sempre sul filo.. in bilico…per poi cadere dalla parte delle convenienze.La fede in quanto tale è un fatto del tutto intimo e personale..posso avere dei dubbi sull’esistenza degli extraterrestri..ma non sulla fede..quella o ce l’hai..o non ce l’hai..è semplice…E non ci saranno altre contrapposizioni da parte mia…non desidero far cambiare idea a nessuno. Ognuno si tiene le sue..ci si confronta con la propria coscienza..

  14. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    … verso la riflessione sul senso della vita.
    Bella la riflessione che le chiedeva quel prete Francesca, l’ha fatto?
    Il senso della vita va ricercato nel “sentire” la consapevolezza di esistere per un fine, per uno scopo.
    Non porsi domande sul senso della vita significa rinunciare alla possibilità di comprendere pienamente la nostra esistenza.
    Questa è la mia riflessione, le auguro una buona serata.
    Spitz

  15. anna.lc. ha detto:

    La fede non è un dono di Dio perchè altrimenti non si capisce perchè uno ce l’ha ed un altro non ce l’ha. La fede cristiana è la risposta che uno da al messaggio evangelico. O si è di Cristo o no. Se non si è di Cristo si è di qualcosa d’altro.

  16. lieta ha detto:

    bello ferna come bordighera i pirati sul vascello fantasma a bordi ghera

  17. fernando. Garda ha detto:

    Sei sempre meravigliosa Francy !ti racconto un aneddoto- Pavia era circondata dal Barbarossa , i pavesi erano alla fame, per impressionare il Barbarossa ,dal costello i pavesi buttarono tutto il loro pane- Pan Via – PAVIA- ecco perchè si chiama cosi.
    ciaooooooo

  18. giosue1.vi ha detto:

    ok

  19. lieta ha detto:

    ciao

  20. franco muzzioli ha detto:

    Caro Francesco, mia sorella Franci ti ha risposto nel migliore dei modi ed Armida ha scritto…”beato colui che ha solo certezze”..ma pensate che sia vero ? E’ beato quello che si adagia nella sua gabbia dorata ? Beato perchè non ha dubbi ? Beato perchè crede fermamente nella parola degli altri , nelle scritture fatte da altri, nelle parole di Dio dette ad altri ?
    Tutto ciò che la mia mente non spiega non lo rifiuto per principio (ecco quel poco), ma rimango comunque nel dubbio, nell’attesa che “una luce mi illumini”. Molti dicono …”non vuoi credere!” Ma la fede non è un oggetto di volontà , non è una medicina che prendi con un pò d’acqua (santa).Sono nel dubbio non perchè sia una condizione che mi aggrada,ma perchè non posso fare altrimenti.

  21. lieta ha detto:

    uomo di carisma vero don enzo, infatti è osteggiato assurdamente da conservatori nella kiesa…………..

  22. armida ve ha detto:

    beato colui che ha solo certezze! io, da parte mia sono piena di dubbi ma cerco sempre di vedere il lato positivo in ogni cosa: con la religione e la politica non è facile

  23. francesca ha detto:

    Francesco, tu sei sempre stato certo delle scelte che hai fatto nella vita? Non hai mai avuto dubbi o ripensamenti? Credi che sia sempre o tutto bianco o tutto nero? Io, invece, ci vedo anche delle sfumature di grigio e sono quelle che mi obbligano ad avere dei dubbi, a confrontarmi quotidianamente con gli altri e dagli altri prendere tutto ciò che posso imparare per migliorarmi e scartare tutto ciò che può far male. Invidio le tue granitiche certezze ma penso che il “giusto o sbagliato” non stiano mai da una parte sola.

  24. francesco ha detto:

    C’è una considerazione che mi viene spontanea..mi perdonerete spero..ma non essendo io un frequentatore di festival filosofici..nè men che meno un ex sessantottino impegnato a cambiare il mondo..gradirei sapere e capire le differenze che ci sono fra uno che crede POCO…ed uno che crede MOLTO….secondo me o CI CREDI ..e sei un credente..oppure NON CI CREDI..NON CI SONO VIE DI MEZZO QUANDO CI SONO DELLE SCELTE DA FARE…

  25. francesca (franci) ha detto:

    Lorenzo: ottima idea! Ricominciare.
    Grazie Armida, vedo che siamo già in tanti a pensarla così.
    Fratello Franco, ricambio con affetto l’abbraccio (ma, attento, il mio è super-stritoloso!). Ciao

  26. franco muzzioli ha detto:

    Intanto un abbraccio a Franci ,perchè quando si trova una sorella la prima cosa che si fa ,la si abbraccia !
    Poi….Enzo Bianchi , che ho ascoltato rapito nell’ultimo Festival della filosofia a Modena, non è un prete, anzi non è solo un prete ….è “la saggezza” …è “la disponibilità”…è “l’umanità”.
    Le sue, sono parole che noi nonni dovremmo dire costantemente ai nostri nipoti, rimangiandoci anche tutte quelle balle sul consumismo felice, su questa ubriacatura del “tutto è possibile”.
    Io, come Franci …sono poco credente, ma molto dubbioso ,ma spero, spero tanto che un giorno possiamo essere tutti come Enzo Bianchi.

  27. armida ve ha detto:

    francesca, mi hai commossa. mi hai fatto tornare ai miei ricordi di bambina e alle vicende che, anche a me e alla mia famiglia sono accadute. Il pane ancora adesso io non riesco a buttarlo via e ricordo come andavamo per i campi a cercare “erbe” con le mie sorelle perchè il cibo non bastava mai.. Cercherò il libro di cui parlie lo leggerò con gratitudine a te. Armida

  28. Lorenzo.rm ha detto:

    Già, Franci, chissà domani. Questi sono tempi di non certezze, soltanto la UE e i loro seguaci ce l’anno, beati loro. Ma il castello di carte crolla sistematicamente. E se ricominciassimo di nuovo?

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