So che il momento che stiamo attraversando non è il massimo per fare dell'umorismo. La crisi economica, i problemi e le difficoltà quotidiani, le brutture e le tragedie che ogni giorno scuotono la nostra mente, le violenze che ci indignano e  quant'altro di negativo giornalmente incontriamo non sempre ci permettono di reagire col sorriso sulle labbra. Però, se solo  proviamo a liberarci e ad eliminare dal nostro percorso quelle futilità che hanno poca importanza facendo una sana risata ci accorgeremmo che anche il peso da portare diventa meno opprimente.

L'amico Giuliano ci fa conoscere questa  importante teoria dandoci le motivazioni e fornendoci alcuni elementi per metterla in pratica.

 

E’ stato riconosciuto dalla professione medica a livello mondiale  che l’umorismo apporta benefici alla salute. Negli Stati Uniti sul finire degli anni ’70 fu emblematico il caso di Norman Cousins, un quotato giornalista americano, guarì dalla sponylarthrite ankylosante, malattia che non lascia scampo, con l’uso di vitamina C e con la terapia del buon umore. Questo fatto lasciò perplessa l’intera comunità scientifica americana che mise persino in dubbio che fosse stato malato, ma i fatti erano incontrovertibili. L’umorismo per aiutarci a far fronte agli stress della vita quotidiana, l'umorismo è leggerezza e voglia di vivere. Il mondo è pieno di angoscia, la vita è già troppo dura, complicata se ci mettiamo anche noi a non saperla prendere con un po’ di leggerezza… a non saper scherzare, fare qualche battuta anche in situazioni un po’ difficili per esorcizzare le difficoltà stesse la rendiamo ancora più pesante. Ben venga un po’ di sano umorismo. Sano umorismo è quello che non morde, punge, ma non causa a chiunque di perdere la faccia.  Si tratta di buon umore e il buon umore è sano umorismo.  E’ quando si può ridere di noi stessi e della nostra situazione.  Questo tipo di umorismo è parte di qualsiasi rapporto di successo, con un collega, un amico…e perché no una persona da conquistare! Condividere l'umorismo è una forma d'arte, lo troviamo nelle espressioni dialettali, nella poesia macaronica e negli scrittori ribelli alla retorica…Pirandello scrisse un saggio sull’umorismo, così reale e così vero che più passa il tempo e, più sembra rispecchiare la nostra società attuale. Il buonumore nella propria vita è fondamentale. Essere di buonumore, aiuta a mantenere la giusta ottica e uno spirito positivo verso gli altri e i problemi. Ridere di se stessi (per gli altri bisogna stare molto attenti con le battute che si ritengono spiritose e possono non esserlo per niente) è come il profumo della vita che viene liberato. So solo che quando sto bene dentro rido e faccio ridere per un nonnulla, per la più banale delle banalità e…  ...rende la vita una meravigliosa giornata primaverile.

La risata è il fenomeno più sacro che esista sulla terra, perché esso è la vetta più alta della consapevolezza. La vita intera è una grande barzelletta cosmica. (Osho)

 

 

Un uomo volontariamente e consapevolmente in grado di far ridere una donna spesso affascina oltre l'aspetto fisico.  Perché?

 

Io, una risposta ce l'avrei.... E voi cosa ne dite?  Aspettiamo i vostri pareri.

   

7 Commenti a “L’UMORISMO HA BENEFICI PER LA SALUTE….di Giuliano”

  1. ugo-es ha detto:

    son d’akkordo, il riso fà buon sangue, dovreste ridere di + in questa chatt, è solo 1 konsiglio-cc a ttti

  2. franco 37 ha detto:

    La mia era una battutaccia….ma se Anna mi ha preso non è per la mia intelligenza…neppure per i miei soldi….ma perchè ero e sono bellissimo !
    Come battutaccia è meglio questa!

  3. lucia1.tr ha detto:

    Interessante ricordare che,anche quest’anno, sabato 24 e domenica 25 marzo, avrà luogo la ventesima edizione della Giornata FAI di Primavera. Come sempre migliaia di Siti, solitamente chiusi, saranno aperti al pubblico, occasione unica per conoscere e visitare gratuitamente i luoghi più belli d’Italia

  4. annab ha detto:

    E’ vero il riso fa buon sangue, ma purtroppo in questo momento non c’è nulla, per cui noi poveri italiani, possiamo sorridere.
    Mi auguro che a tempi brevi ,si possa ritornare, ad almeno un accenno di sorriso.

  5. francesca (franci) ha detto:

    Sul tema “umorismo” ho già fatto la mia premessa all’articolo di Giuliano.
    Sul perchè un uomo che sappia far ridere risulti più affascinante agli occhi di una donna posso dire, a mio parere, che ogni tanto la donna ha bisogno di uscire da quello stereotipo di perfezionismo, serietà, precisione che per cultura o educazione si porta dietro dalla notte dei tempi e che, spesso, la limita nella sua libertà. Buone e sane risate in compagnia di un uomo brillante e intelligente, proposte con eleganza, (ma non lo “scemo” irriducibile della battuta cretina..!), possono far rendere speciale quell’uomo e aiutare il rapporto di coppia.
    Per quanto riguarda poi il fatto che “uomo spiritoso” sia sinonimo di “grosso conto in banca” non sono molto d’accordo. Ho conosciuto uomini ricchi ma di una noia planetaria e uomini senza grossi conti in banca ma colti, brillanti e spiritosi.
    Non necessariamente l’ironia intelligente e l’umorismo arguto necessitano di tanto denaro.
    Tu Franco, ad esempio, sei una persona intelligentemente spiritosa e non credo che Anna (tua moglie) si annoi mai con te. Sei forse anche stra-ricco?? Scherzo, naturalmente, prendila come una battuta all’interno del contesto.

  6. franco 37 ha detto:

    …”.Il riso fa buon sangue !” dicevano i nostri nonni.
    Vorrei ricordare Patch Adam ,medico americano che ha inventato la clownterapia, ormai branca della medicima olistica e di tutti i suoi seguaci che nelle corsie degli ospedali del mondo regalano sorrisi ,lenendo in parte le sofferenze soprattutto dei più piccoli ed ottenendo ,a volte, guarigioni miracolose.
    Per la domanda se l’uomo che fa ridere è più affascinante di uno bello….direi che normalmente quello che fa ridere ha anche un notevolissimo conto in banca, eheheheh !

  7. Lorenzo.rm ha detto:

    Grazie del suggerimento, Giuliano. Tutti noi, consapevolmente o no, siamo d’accordo con la tesi che l’umorismo faccia bene. E cerchiamo con costanza, con tigna, occasioni di riso, anche accontentandoci di quelle che ci ispirino almeno serenità. Il fatto è che non possiamo imporci di ridere quando, appunto, non c’è niente da ridere. Che fare allora? Ci sentiamo colpevoli perché non riusciamo?

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