Quando Dante Alighieri scrisse “..nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura…ecc…ecc..” aveva 35 anni. E, secondo lui, era già alle soglie della mezza età. Ma vi immaginate? Da allora, però, sono passati oltre settecento anni.  Oggi i sondaggi hanno stabilito che la mezza età inizia dopo i 55 anni ma non per segnare la fine della giovinezza ma per renderci la vita più bella, più appagante, vivendola nel pieno della maturità e con la consapevolezza che, se anche non possiamo più fare quello che facevamo a 20 o 30 anni in termini di fisicità motoria abbiamo una mente curiosa che influenza il corpo. Siamo meno ansiosi rispetto al passato e sappiamo goderci  la vita coltivando le nostre passioni che, magari avevamo relegato in un angolo in attesa di avere più tempo. Sappiamo, insomma emozionarci con un privilegio in più:  non dobbiamo  più dimostrare niente a nessuno, nessuna rivalità, non siamo in competizione con nessuno. E questo toglie l’ansia da antagonismo.   E’ uno stato d’animo che ci fa restare giovani più a lungo, giovani “dentro”, nello spirito, ci sentiamo entusiasti e pieni di energie, facciamo sport, impariamo cose nuove (computer, chat..), viaggiamo, torniamo sui banchi di scuola, balliamo fino a notte fonda e …ci innamoriamo anche quando le prime rughe e i fili bianchi cominciano a farsi vedere.   Naturalmente tutto ciò influisce beneficamente anche nel fisico che, se pur non può fermare il suo percorso, rallenta i ritmi di invecchiamento regalandoci più tonicità e una forma fisica che solo vent’anni fa non si poteva neppure immaginare. Tutto ciò grazie certamente agli stili di vita ma anche all’attenzione che mettiamo in ciò che mangiamo preferendo più frutta, verdura e pesce e meno carne , alla rinuncia al fumo oppure all’impegno per smettere di fumare, ai periodici e regolari controlli sulla nostra salute, all’attività di movimento in lunghe camminate (senza obbligatoriamente frequentare palestre e sottoporsi ad esagerati stress fisici..). Curiamo maggiormente, oltre al fisico anche la nostra estetica sacrificando i desideri di gola alla più gratificante forma fisica per evitare assolutamente, anche un altro grave rischio: l’obesità. Ed ora mi rivolgo direttamente  a noi che leggiamo e scriviamo in questi blog di Eldy, noi che, più o meno, abbiamo raggiunto tutti il mezzo secolo di vita. Cerchiamo di dare più importanza alla serenità e meno alla melanconia. So bene che non si può riportare tutto a ragione, logica e spiegazione ma la felicità nasce anche dall’equilibrio. E questa è sicuramente l’età della saggezza che tranquillamente sfocia nella stabile serenità e nell’armonico equilibrio. Quell’equilibrio che alberga dentro ognuno di noi e che, per imparare ad “usarlo” non servono trattati scientifici e moderni manuali.  

C’è un tempo per tutto. E non è quello scandito dalle lancette dell’orologio ma dai nostri bioritmi.

 C’è un tempo per piangere e uno per ridere, uno per ballare e uno per gemere, uno per parlare e uno per tacere….

  Noi “maturi” (...notate che non ho mai usato termini come “vecchi” o “anziani”…?) sappiamo bene qual è il nostro tempo e sappiamo anche che il “carpe diem” (…cogli l’attimo..) spesso ci salva dall’inquietudine della quotidianità e dall’angoscia della solitudine. E magari anche “attaccati” ad un moderno pc con il quale si impara strada facendo. “Sii saggio, mesci il vino.  Breve è la vita, rinuncia a speranze lontane.  Parliamo e fugge il tempo geloso:  carpe diem non pensare a domani".   E mi piace concludere con un bel pensiero di Kafka: La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.”   BUONA VITA A TUTTI                      

13 Commenti a “MA COS’E’ LA TERZA ETA’?……scritto da Franci”

  1. francesca (franci) ha detto:

    Bentornato Signor Spitz, mi mancava la saggezza dei suoi commenti. La ringrazio e Le auguro con tutto il cuore di raggiungere la cima della vetta più alta.
    Con simpatia, francesca.

  2. spielman von zuhoerer ha detto:

    Buongiorno,per rispondere alla domanda:
    Ma cos’è la terza età?
    Richiamo un’immagine: ogni uomo ha una sua personale montagna da scalare. Partiamo tutti da valle, ma da punti diversi. All’inizio le gambe sono agili e forti, sopratutto se siamo fortunati a trovare il cibo per sostenerci nel tratto iniziale. Poi le gambe incominciano a risentire della stanchezza, e si incomincia ad usare meglio la testa e il cuore. C’è chi vorrebbe ritornare indietro. Chi si ferma per sempre, e chi invece riesce a trovare le forze fisiche e mentali per continuare la scalata… verso una cima che forse non vedremo mai.

    E come scrive l’autrice:
    BUONA VITA A TUTTI
    con il mio augurio di vedere la cima.
    Spitz

  3. francesca (franci) ha detto:

    Nadia, conservali…. Non si sa mai, con la crisi che c’è, potrebbero servirti! (..magari vendendoli..) Ciaooooo, un abbraccio.

  4. nadia (neve) ha detto:

    Se vi servono pannoloni…..REGALO PANNOLONI ”NON USATI”…me ne devo liberare, ve li regalo volentieri!
    Contattatemi pure al mio indirizzo mail….ah ah ah!!!

  5. francesca (franci) ha detto:

    Marisa, sogni, speranze e progetti. Una bella trilogia per un libro ancora tutto da scrivere: il nostro futuro da non-vecchi.
    Giosuè: conciso, diretto e realisticamente concreto il tuo pensiero. Condivisibile in assoluto. Ciao e grazie.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Alba, dici giusto tu. Ci tocca diventare giovani per forza se i nostri figli non hanno lavoro. Tocca a noi aiutarli e, purtroppo, mantenerli ancora un pò. Non per questo ringrazio i “signori” del governo che hanno provocato questa disastrosa situazione. Preferirei mantenermi giovane in altro modo. Ciao e grazie.
    Franco: bacio amicale ricambiato. Pussa via pannoloni!!!!! Ahahah, ciao.

  7. francesca (franci) ha detto:

    Giuliano: e anzichè tranquillanti dargli dei pannoloni? Meno bagnato e meno rinc…..Ahahah..Battute a parte, non uso il termine di “vecchiaia” e non per un senso di rifiuto psicologico ma, come hai ben detto tu, se sono ancora innamorata della vita, se ho ancora la capacità di amare e di emozionarmi, la vecchiaia non mi tocca proprio. Ciao e grazie
    Lorenzo: ma tutto quello che abbiamo ancora la capacità e il desiderio di fare, tutto ciò che continuiamo ad insegnare ai nostri figli e nipoti, tutto l’impegno che mettiamo nel voler apprendere e imparare ancora, il volontariato, e tanto altro ancora, non sono ideali, forse? Per la religione ci sarebbe un discorso così personale e profondo che qui non credo sia il caso di disquisire. Grazie anche a te.

  8. giosue1.vi ha detto:

    quando ce la salute e l’amore non si invecchia mai??????

  9. marisa.8bs ha detto:

    la vecchiaia è solo una parola,finche avrò progetti da portare a termine,…tanti sogni da concretizzare ,speranza per il futuro,desiderio di vedere i nipoti ,laureati ,io vivo e mi sento giovane.

  10. franco muzzioli ha detto:

    ….”basta à salute e’n par de scarpe nove”….recita l’incipit della petroliniana canzone “tanto pè cantà”.
    Ecco ci vuole soprattutto un poco di salute e anche se la impetosa barzelettina proposta da Giuliano è realistica , dobbiamo fare in modo che “i pannoloni” giungano più tardi possibile.
    Sono d’accordo con tutto quello che ha scritto Francy che saluto con un bacio(sempre amicale…ben s’intende) e come diceva il caro Tonino Guerra …” l’ottimismo è il profumo della vita”…e deve essere anche quello della terza età.

  11. alba morsilli ha detto:

    Non è l’età che fa la vecchia ma sono le circostanze della vita,un esempio i giovani oggi senza lavoro e senza futuro non credete che si sentano vecchi?
    Mentre noi anziani (chiamali come vuoi) abbiamo anche se una piccola pensione un redito dove ci puoi contare, ma loro veramente avranno una pensione?
    Ecco che le cose si invertono, noi anziani ci sentiamo giovani di spirito eloro i giovani hanno un animo triste, perciò non ha valore l’età.
    Un giovane con famiglia senza lavoro, si sente finito dentro,enoi anziani molto spesso siamo le loro fonti di redito
    perciò l’anziano deve tenere duro e lottare per chi ha una vita ancora davanti

  12. lorenzo.rm ha detto:

    D’accordo. Ma aiutiamoci anche con qualche idea forte (una volta si chiamavano ideali) e con attività di collegamento con il prossimo, la natura e gli animali. Anche con la religione, che ci porta in ambiti meno “terreni”. E tanti auguri a tutti.

  13. giulian.rm ha detto:

    La vecchiaia (e chiamiamola con il suo vero nome) arriva quando si smette di amare, di innamorarsi della vita. E le cose che non hai fatto e che non puoi più fare sono andate ormai. Non credo che pensare a quello che non si è fatto risolva qualcosa, ma il pensare a tutto quello che si è fatto per arrivare dove si è credo sia l’esperienza propria della vita che ci fa godere finalmente la vecchiaia.
    Anche se sono solo ricordi (sono sempre i + belli), storie lontane, avventure incredibili… di quel passato che finalmente non è più tormento del presente ma dolce ricordo del tempo che fu. Poi ti passa. Quando realizzi davvero di essere diventato vecchio, non ci fai più caso, e campi benissimo lo stesso.

    “Dottore… dottore… ho episodi di incontinenza, e mi angoscio moltissimo!…
    “Ecco qui una curetta per ridurre il problema e dei tranquillanti per l’angoscia!… Mi faccia sapere fra una diecina di giorni.
    ….
    ….
    “Allora?… come va?… e la curetta che le prescrissi?
    “Benissimo dottore, benissimo!…
    “Guarito dall’incontinenza?…
    “No, no… peggiorato!… ma con quei tranquillanti… non me ne frega più!

    Ecco, la vecchiaia è una cosa simile. Basta farsene una ragione.

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