Il nostro amico Franco Muzzioli, dopo aver letto i pensieri miei, di Antonino e vostri  sulle problematiche "casa"  e al dramma che quotidianamente si consuma sulle nostre spalle causato dalla crisi economica e sociale, ha voluto "accendere" una speranza alla quale ha dato un nome molto significativo.  E visto che coraggio ne abbiamo avuto sempre tanto, ora proviamo a non arrenderci usando questa forza, la forza della vita, la forza della speranza!

Il cerino della vita
Si stagliano negli orizzonti
di piccole storie comuni
esseri stanchi ed oppressi
dalle tragiche anomalie
di un mondo senza spazi.
Soli
davanti a specchi di nera lavagna
non scorgon neppure
una vaga immagine di futuro.
Immersi nei rammarichi
di parole gettate al vento
e soluzioni cercate e sempre tolte.
Rimane solo la morte ?
Fuggire per sempre
ed andare oltre l'ostacolo
per non patire più?
Forse  rimane la fiaccola
anche se lieve, della speranza,
o una mano amica
che riaccenda anche un poco
il cerino della vita.                                             Franco Muzzioli
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La crisi economica colpisce in maniera  pesante il nostro  paese  e ciò significa un minor poter d’acquisto, perdita del lavoro per molte famiglie, difficoltà per i giovani a trovare un’occupazione, ma l’aspetto più grave , a parer mio,  è il crescente indebitamento delle famiglie. In molti casi ci trova di fronte a famiglie sovra indebitate per impegni finanziari quali il mutuo per la casa, spese di affitto o  prestiti finanziari, assunti in un precedente  periodo di crescita economica. In assenza di provvedimenti queste famiglie sovra indebitate, cioè con debiti non più compatibili con il proprio reddito, rischiano il fallimento familiare, l’interruzione del servizio della luce elettrica e del riscaldamento poiché le prime cose che non vengono onorate sono le bollette luce e gas. Ricerche e dati cercano di mettere in luce gli effetti della crisi economica scaturita da una finanza in cui la speculazione ha avuto il sopravvento,  non si fa che discutere in merito alle tantissime persone che già prima della crisi facevano mille sforzi, una lotta continua per potere condurre una vita "dignitosa" e che adesso si trovano ad essere poveri e senza alcuna speranza di poterne venir fuori. In questo contesto si aggrava anche il disagio abitativo, la sproporzione tra i costi delle case e i redditi delle famiglie, il peso di un mutuo da non poter più pagare, fatto che porterà inesorabilmente alla perdita della casa, frutto di anni di sacrifici, di duro lavoro, che risulteranno, tristemente, inutili.

Allora qual è la speranza ?

Spero che non sia quella di dover andare a dormire sotto i ponti.

" AFFITTASI  SOTTO PONTE PER PERIODO NOTTURNO A FAMIGLIA DI DIMOSTRATA INTEGRITA' "

 

 ANTONINO

 

E per completare il quadro fatto da Antonino sulla precarietà della casa in questi tempi di crisi, riporto due testimonianze che ho raccolto tra le migliaia che costituiscono la drammatica realtà di oggi.

Milano - Stazione Centrale

“Abitavo a Trezzano sul Naviglio. Sono nato il cinque Giugno del 1970. Sono diplomato geometra. Lavoravo in una piccola azienda della zona. Credevo di avere un lavoro fisso. Poi la crisi si è portata via la mia illusione. Avevo una famiglia unita, due figli. Mi sembrava un rifugio sicuro. Ero certo che niente e nessuno mi avrebbero privato di ciò che costituiva il mio mondo. Non è andata così.  I soldi non bastavano più per pagare l’affitto, le spese di casa, le bollette si accumulavano insolute.  La famiglia si è disgregata. Sono finito allo sbando, nel turbine della strada, nell’inferno dei giacigli all’aperto. Dormo  su questa panchina della Stazione Centrale, finchè me lo consentono. Quando mi mandano via cambio stazione e se va male, mi corico sul marciapiede, sotto un’arcata per ripararmi dalla pioggia”.

…e la Milano dei cartoni

Sono accovacciati, indifferentemente, all’ombra delle insegne sfavillanti del centro o sopra l’erba di un parco pubblico. Un viaggio in apnea di un popolo invisibile che emerge dagli angoli bui dei sottoscala, dai cartoni di una panchina, dagli androni riparati, quando è possibile, dalle raffiche gelide.

“Mi chiamo Antonio, ho 52 anni. Lavoravo come imbianchino tuttofare alle dipendenze di un piccolo imprenditore. Il lavoro c’era, andava bene. Così, sei anni fa ho fatto il grande passo.  Ho acquistato, con mia moglie, un piccolo appartamento accedendo ad un mutuo che copriva quasi la totalità del prezzo. Poi le cose sono cambiate. Un giorno, il capo, mi dice che non può più tenermi perché il lavoro scarseggiava e anche lui aveva problemi a pagare le sue spese. Mia moglie non lavorava e ci siamo ritrovati, di colpo, senza sostentamento economico. Il mutuo non abbiamo più potuto pagarlo, e così tutte le altre spese. Per qualche tempo siamo stati ospiti di parenti poi mia moglie, una mattina, se n’è andata. E io sono diventato un fallito. Dormo su questa panchina o dove capita. Mangio alla mensa della Caritas e non spero più in niente”.   

 

Lascio a voi ogni considerazione e ogni commento su ciò che stiamo vivendo, sulle vicissitudini che quotidianamente producono tragedie umane. E’ questo il volto dell’Italia di oggi? E’ questo il futuro dell’Italia del domani?

     

29 Commenti a “ANDREMO TUTTI A DORMIRE SOTTO I PONTI?….di Franci e Antonino”

  1. giosue1.vi ha detto:

    concordo con ugo ,si stava meglio quando si stava peggio

  2. ugo ha detto:

    meglio nn kommentare questo articolo, ho letto molto sulle BR e mi spiace ke ora nn ci siano-

  3. giulian.rm ha detto:

    Franco, hai capito perfettamente quello che ho scritto.
    Non si deve dimenticare che la vita è, prima di tutto, un dovere. Dovere poiché “responsabilità” irriducibile a nient’altro.
    Si è possibile concepire quell’atto quando non ci sono più speranze di vita (malattia), dare fine alle proprie e altrui sofferenze.
    Fede, speranza e carità il massimo rispetto per chi crede, e a volte vorrei essere come loro.
    Ma io continuo ad avere dei seri dubbi circa la reale esistenza di un Dio e di quanto insegnano le varie religioni, ma ho una grande FEDE (fiducia) nell’uomo e in tutti i suoi continui sforzi scientifici fatti a migliorare la nostra esistenza. E nessuno può negare tali risultati!
    Infine, non sono pessimista anzi ma guardo sempre la realtà con fiducia verso l’intelligenza dell’essere umano.

  4. antonino8.pa ha detto:

    Franco, concordo con tutto ciò che hai scritto, spesso chi decide di “rinunciare” lo fa per debolezza, per la mancanza di voglia di reagire, per apatia alla vita stessa. Quando si perde il “senso dell’orientamento” è finita !
    Il pessimismo non aiuta, anzi può spingere verso il baratro.
    Meglio riuscire a trovare la forza per un sorriso e andare avanti, domani chissà………….

  5. franco muzzioli ha detto:

    Il suicidio è sempre un atto di rinuncia (io direi che è un atto egoistico e vigliacco) ,o almeno una patologica difficoltà di vivere.
    Rinunciare alla vita in modo così drastico è arrendersi e forse lo concepisco solo quando il dolore fisico è insopportabile e la speranza di vita è nulla.
    Ma il…”finchè c’è vita c’è speranza ” ci deve guidare sempre …..una mano tesa…..una rinuncia all’orgoglio…..una imprevista svolta positiva …possono sempre essere dietro l’angolo.
    Poi chi crede , ha la preghiera e l’aiuto interiore di Dio.
    Giuliano …lo so che si dice che ” chi vive sperando muore c…… ” , ma non dobbiamo mai dar retta ai pessimisti!

  6. giulian.rm ha detto:

    Cara Francesca, lo ripeto non mi piace quella parola perché, credo, che sia ideologia: cioè proiettare nel futuro illusorio, quello che ci piacerebbe che fosse…
    Preferisco affidarmi nella creatività e immaginazione, tramite queste l’essere umano in pratica costruisce la realtà in cui poggia i piedi per terra.
    La speranza é l’ultima a morire…va bene, anche se conosco un altro detto che qui non scrivo!
    Può essere consolatorio vivere la speranza, ma è una fuga dalla dura realtà,se ci rifletti bene
    “ Mi rimarrebbe una sola cosa da fare…”
    Si ho capito quale, e a proposito di quest’altra cosa la ritengo un fatto egoistico: si chiudono i conti con il mondo e si lasciano ad altri!
    Vogliamo aprire un topic su questo?

  7. francesca (franci) ha detto:

    Perchè odiare la parola “speranza”, Giuliano? Io odio parole come “tragica realtà”, “crisi”, “disoccupazione”, “licenziamenti”, “debito”, “difficoltà”, “disperazione”, “fallimento”, “povertà”. Se non avessi la speranza che mi accompagna potrei pensare che i miei figli non avranno mai un lavoro. Mi rimarrebbe una sola cosa da fare….. Hai capito quale, vero?

  8. giulian.rm ha detto:

    Secondo l’organizzazione a tutela dell’infanzia dell’Onu, i Paesi Bassi e quattro paesi nordici, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, sono ai primi posti nella classifica sul benessere dei bambini.
    Al contrario, quattro Paesi dell’Europa meridionale, Grecia, Portogallo,Spagna e Italia( si purtroppo ci siamo anche noi) sono nella metà inferiore della classifica.
    Ma non è finita:
    “Nello specifico, l’Italia è al 23° posto nell’area del benessere materiale, al 17° posto nella salute e sicurezza, al 25° posto nell’istruzione; al 21° posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali. In Italia il 17% dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà. L’Italia ha anche il più alto tasso ‘NEET’ (Not in Education, Employment or Training) di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l’11% dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione”.
    Questa è la triste realtà e non c’è nessun segnale che faccia sperare(parola che odio)un miglioramento.

  9. antonino8.pa ha detto:

    Hai proprio ragione Silvana, i politici dovrebbero fare un bell’esame di coscienza, ma siamo sicuri che ne abbiano una ?

  10. silvana ha detto:

    COSA SE NE FANNO I RICCHI DI TANTA RICCHEZZA…?I POLITICI DI TANTO DENARO…? MI CHIEDO FARANNO MAI UN ESAME DI COSCIENZA…? LO SPERO TANTO UN PO’ DI EQUILIBRIO FAREBBE BENE ALLA LORO SALUTE…MANGIARE TROPPO FA’ MALE..RISCHIANO DI BRUTTO….SE SI DESSERO UNA REGOLATA SOTTO I PONTI NON ANDREBBE PIU’ NESSUNO A DORMIRE! SILVANA RC

  11. antonino8.pa ha detto:

    Uno spiraglio di luce deve esserci sempre nella vita, per qualsiasi situazione si possa prospettare si deve vedere sempre una luce, anche fioca, che possa condurre all’uscita del tunnel.
    Non va bene gettare i remi e lasciare che la barca vada in balia di correnti che possono portare ad un punto di non ritorno. Bisogna lottare, a denti stretti, per cambiare ciò che di sbagliato c’è e rendere questo mondo un pò più vivibile.
    Mi unisco a quanto detto da Francesca e Franco, non molliamo, non lasciamo che le cose vadano per il verso sbagliato, cerchiamo tutti di cambiare.

  12. francesca (franci) ha detto:

    E lo spiraglio di luce ce lo dà Franco. Vorrei davvero credere che al fondo di questo tunnel ci sia una piccola luce. Fosse anche solo quella di un cerino, la strada sarebbe più chiara di quanto lo è adesso.

  13. antonino8.pa ha detto:

    Alba, condivido in parte ciò che scrivi, non credo si possa attribbuire la crisi a chi ha sempre lavorato, a chi ha fatto sacrifici, indebitandosi per realizzare il sogno di avere una casa, secondo me la colpa della crisi va ricercata fra i tanti sciacalli che non hanno fatto altro sche speculare sulla pelle dei poveri lavoratori, pensionati, che come sempre sono i più controllati e sempre i primi ad essere chiamati a sanare i danni fatti dagli altri, chiamati a pagare anche per chi non lo fa. La situazione è abbastanza nera ma bisogna intravedere uno spiraglio di luce, altrimenti………..

  14. alba morsilli ha detto:

    Scusate la famosa crisiche stiamo attraversando dal 2007 non è stata causata proprio dal nostro consumismo sfrenato?
    Continuo a pensare e lo dicodal 2007 che questa cosidetta crisi, ovvero il rallentamento dell’economia, fosse un passaggio doloroso ma obligatorio, per tornare ad un stile di vita sostenibile.
    PAGANO SEMPRE GLI STESSI
    certo come al solitoa pagare sono le fasce debolidelle popolazione.
    CHI HA CAUSATO QUESTA CRISI ?
    Forse non mi piace il mio modo di penarema questa crisi
    l’abbiamo causata noi, con le nostre azionie i nostri debiti.
    Tutto è partitodal fallimento di alcune banche americane e poi lo stato pietoso dei conti pubblici europei a farci accorgere che il nostro stile di vita era votato al consumo.
    Questa crisi è figlia dei debiti non onorati, la crisi secondo me figlia della nostra ingordicia del consumismo.
    Si le banche ci hannooffertoil credito facile, peccato che le cambiali hanno iniziato a moltiplicarsi e le banche a fallire.
    allora gli stati sono ricorsi ad aiutare le banche fottendosene
    a loro volta.Si perchè le banche non possono fallire o si blocca il creditoalle imprese è triste ma è un ricattoai cittadini, questa è la realtà dei fatti.
    il risultato è che oggi ci aumentano le tasse e nessun governo farà mai il nostro interesse

  15. lorenzo.rm ha detto:

    Hai perfettamente ragione, Antonino. Sembra che le rappresentanze abbiano in realtà rappresentato soltanto sé stesse.

  16. antonino8.pa ha detto:

    Lorenzo, scusa il mio pessimismo ma quale “rappresentanza”, in questi ultimi anni, ha mai fatto gli interessi reali del Paese ?
    Bisognerebbe avere si una rappresentanza, ma soprattutto che sia tale e che curi gli interessi di tutti, a cominciare dai più disagiati.

  17. antonino8.pa ha detto:

    Condivido la tua analisi Franco, credo che in certi casi si sia data troppa importanza al superfluo, si è voluto vivere al di soprà delle possibilità, spesso complice l’influenza di certi modelli di vita che ancora oggi vengono proposti dai media.
    Ma c’è anche chi soffre perchè ha perso quel poco che aveva e di cui si accontentava.

  18. antonino8.pa ha detto:

    Armida, condivido pienamente la tua amarezza, troppa gente si trova a dover combattere con la povertà, troppa gente decide di mollare tutto togliendosi la vita. Se i politici avessero una coscienza………

  19. antonino8.pa ha detto:

    Sandra, non credo che dobbiamo vergognarci di essere italiani, all’estero siamo stati quasi sempre malvisti, e questo a prescindere, frutto di una mentalità arretrata e chiusa.
    No, dobbiamo essere sempre orgogliosi di essere italiani, semmai vergognarci, in alcuni casi, di che ci rappresenta.

  20. francesca (franci) ha detto:

    Nembo ha fatto una panoramica completa della disastrosa situazione attuale. “Disoccupazione” è la parola che ricorre continuamente. Perchè disoccupazione non vuol dire solo perdere il lavoro, lo stipendio che serve per continuare a vivere, la possibilità di pagare un affitto, un mutuo, le spese, ma disoccupazione è anche la parola che ti fa perdere la dignità. Ti toglie la voglia di vivere, il coraggio di andare avanti. Ti scaraventa in un tunnel dove non vedi luce, dove il passaggio da depressione a suicidio è solo un flebile filo. E lo vediamo ogni giorno….

  21. Nembo ha detto:

    Tutto quello che è stato commentato purtroppo è la cruda verità, dal Nord al Sud, i ponti si assomigliano tutti e per molti è diventata la propria dimora, molti invece per fortuna hanno ancora la propria autovettura, anche se la stessa serve solo per un rifugio di notte. Abbiamo circa 22mila richieste di sfratto solo in Milano e parlo del 2011 per morosità, figuriamoci ora…il potere d’acquisto e sceso a -4,8% percentuale peggiore dal 1990,il Codacons dice che ogni famiglia quest’anno perderà circa 1000euro, abbiamo 1milione e duecentomila disoccupati, che con la riforma Fornero a tolto i diritti ai lavoratori e bloccato il normale flusso di assunzioni, eppure ancora oggi c’è qualche partito che si ostina a dire che non prenderà provvedimenti in merito alla riforma, abbiamo un numero imprecisato di esodati che per lo stato sono vuoti a perdere e non più riciclabili, operai in cassaintegrazione, giovani disoccupati, gente che che non ha ragione di scendere dal letto per chi ce l’ha ancora per affrontare una nuova giornata, si pensa solo a sopravvivere…tutto questo scenario siamo abituati a viverlo ogni giorno, altresì, ogni giorno apprendiamo che da Strasburgo arrivano sempre “mazzate” al nostro paese per infrazioni varie pesca, ambiente, ecc..,oggi altri 120mioni di euro per indennizzi sulla giustizia, è la sanzione più alta mai pagata dei 47 paesi dell’UE. Spero tanto che questo governo di SAGGI che non mi rappresentano, abbino la saggezza di dare un pò di ossigeno e di non vedere una guerra fatta tra poveri per avere una dimora sotto i ponti per dormire.

  22. francesca (franci) ha detto:

    Eh si, Enrica, quanto male fa…! La tua storia, per quanto drammatica purtroppo è simile a tante altre che giornalmente si consumano nei posti di lavoro che sempre più si riducono. Il lavoro che oggi sei costretta a fare ti restituisce dignità e aggiunge nobiltà al tuo animo. Sono quelli che ti hanno costretta in queste condizioni che sono indegni e privi della benchè minima moralità.
    Questo ti dia coraggio e la forza per continuare, non sei inutile…tutt’altro!

  23. odiseeo ha detto:

    dopo la testimonianza di enrica non so aggiungere nulla, (un abbraccio ad enrica), una via d’uscita, a livello morale personale, l’ho trovata nel “fare” , poca cosa, presso quella che era l’opera di fratel ettore, ora villaggio della misericordia ed in una iniziativa simile da un’altra parte.
    p.s. la storia di quella persona che ti ho brevemente accennato e’ fuori tema, te la raccontero’ quando capitera’ in pvt ciao francesca

  24. armida.ve ha detto:

    Se andiamo avanti così, temo proprio che ci ridurremo tutti a vivere sotto i ponti.Quanta povera gente! E’ di questi giorni la notizia di un suicidio anche qui da noi.. un artigiano che non riusciva a farsi pagare dai creditori.
    Ma cosa fanno i politici?
    Giocano a chi la dura la vince?.. che tristezza!!

  25. franco muzzioli ha detto:

    Non so proprio quale possa essere la soluzione! Forse quel “reddito di cittadinanza” richiesto da alcuni, almeno per andare un poco avanti.
    Purtroppo siamo vissuti per anni al di sopra delle nostre possibilità , il debito era diventato il “modus vivendi” , si comperava tutto a rate(a debito) senza aver le spalle coperte.
    Un tempo c’era l’equo canone che permetteva di non pensare all’acquisto capestro della casa. Forse bisognerebbe per qualche tempo fermare i mutui (almeno in certi casi) ,le banche se lo potrebbero permettere…poi…i nodi vengono sempre al pettine. L’unica cosa è sperare in una ripresa.

  26. elisabetta8mi ha detto:

    FRANCESCA E ANTONIO SIETE ENTRATI IN UN MARE IN TEMPESTA CON UNA BARCA ,SENZA REMI E SENZA VELE.FRANCI SEI FORTE E HAI TANTA SENSIBILITA’MA COME VEDI SIAMO TUTTI INPOTENTI D’AVANTI A TANTA INDIFFERENZA DI UNO STATO INESISTENTE.LA FAMIGLIA è SEMPRE STATA UN GRANDE TRAINO IN TUTTO IL MONDO E HA SEMPRE FATTO COMODO A TUTTI ADESSO VIENE BUTTATA ALLE ORTICHE PERCHE’?LE FAMIGLIE SI SGRETOLANO X VARI MOTIVI,LA PARTE ECONOMICAè ALLO SFACELLO I VALORI MORALI ANNULLATI,LAVORO E CSA SEMBRANO UTOPIA I FIGLI PAGANO UN PREZZO MOLTO ALTO.QUESTA SOCETA’ LE OFFRE UN NULLA IN UN PIATTO MOLTO SPORCO.LA CARITRS SI FA IN 4 IL VOLOTARIATO IDEM .STATO,REGIONE E COMUNI CHE COSA FANNO?NOI CHE COSA POSSIAMO FARE?MI SA CHE PONTI E PANCHINE TRA UN PO NON SARANNO PIU’SUFFICENTI.TU E ANTONIO AVETE CENTRAO UNAMALEDETTA VERITA’.LE DITTE CHIUDONO E LE FAMIGLIE SENZA LAVORO NON SI VIVE.MI AUGURO CHE CHI DI DOVERE SI TOLGA LE BENDE E VEDA LA LUCE

  27. lorenzo.rm ha detto:

    Anche i periodi di decrescita, come quelli di crescita, andrebbero controllati e indirizzati. Quello che è francamente insopoportabile è che non esistono rappresentanze tali da mettrsi a capo della nazione e delle categorie, specie di quelle più bisognose. Questa crisi della rappresentanza ci porterà alla rovina se non interveniamo sollecitamente in tutte le sedi. Sembrano parole ma non è così: si deve partire dall’alto se si vuole giungere al basso. Abbiamo avuto un governo dei tecnici che ha aggravato la crisi. Abbiamo votato recentemente ma non c’è uno straccio di governo. Ci fidavamo delpresidente della Repubblica ma recentemente anche lui ci gha dato dei saggi, cioé dei chiacchieroni.

  28. sandra vi ha detto:

    Essere all’estero ,sentire le notizie che vengono dall’Ialia ,ei commenti dei giornali locali ti vergogni d’essere italiano.,ed e’ vi assicuro una cosa tremenda >Un nodo alla gola ,nn e’ possibile aver ridotto la nostra Patria in queste condizioni e presentarsi alla tv co quegli ipocriti sorrisi e snocciola bugie su bugie ,mentre cresce il numero dei poveri e delle famiglie che lottano giorno per giorno per andare avanti……

  29. enrica.co ha detto:

    so bene cosa vuol dire perdere il lavoro, e nn avere nessuno su cui contare, ero un’operaia specializzata di 4 livello con un buon stipendio potevo mantenbere i miei figli xk sono rimasta vedova giovane e pagavo anche molte tasse perchè benchè la reversibilità di mio marito sia minima, essendo morto giovane, i nostri governanti fanno sempre i conti sul lordo per cui paghi le tasse su quello che ti hanno già tolto in trattenute.
    A 50 anni mi hanno detto che costavo troppo benchè fossi qualitativamente valida,e ho dovuto adattarmi ho fatto un corso per diventare ausiliaria all’assistenza sono uscita col massimo dei voti, ma per assurdo assumono persone che sono extracomunitarie, (costano meno)e ti propongono lavori a chiamata, ora faccio pulizie, e quando penso a come ci si riduce dopo una vita di lavoro, andavo al lavoro con la febbre, ero sempre disponibile,ho sempre lavorato in regola, pagato le tasse, che senso ha avuto, ci hanno tolto tutto, mi ritengo ancora fortunata perchè posso fare le pulizie, per le fabbriche sono vecchia, per la pensione sono giovane e con che pensione andrò?, ammesso e nn concesso che mai ci arriverò, Ho subito perdite gravi nella mia famiglia, ma mai mi sono sentita così disperata come quando ho perso il lavoro, oltre alle difficoltà all’umiliazione, di doversi adattare a tutto, la sensazione di essere inutile, quanto male fa …………….

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