Nella giornata in cui ricorre il ventunesimo anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone, ucciso per mano della mafia in un attentato nel quale persero la vita anche la moglie, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Antonino ci propone un significativo e rilevante articolo sul quale riflettere, ma portatore anche di nuove speranze. Studenti, giovani, cittadini, commercianti che parlano e prendono parte ad un progetto di iniziativa comune per cambiare e far cambiare, scrollandosi di dosso un pesante fardello.

 

Una mattina di fine giugno Palermo si svegliò tappezzata di adesivi listati a lutto con la scritta " Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". Ricordo che questa iniziativa suscitò parecchia curiosità tra i cittadini, ma soprattutto, suscitò l'interesse delle forze dell'ordine e della Procura della Repubblica. L'iniziativa è di alcuni ragazzi, fondare un'associazione, Addiopizzo,  per combattere il fenomeno mafioso del racket, il cosiddetto "pizzo", cioè la tassa che i commercianti devono pagare alla mafia a titolo di "assicurazione" contro eventuali incidenti. Dopo un paio di mesi, sui cavalcavia della tangenziale di Palermo apparirono striscioni con la scritta "Un popolo che si ribella al pizzo è libero". Il compito dell'associazione non è certo facile, se si pensa che quasi nessun commerciante osava denunciare l'estorsione, per timore, per paura di essere lasciati soli nella loro lotta,  o di venire eliminati, come era accaduto in precedenza a Libero Grassi che aveva "osato" ribellarsi. Un pò alla volta, però, per una presa di coscienza e perchè resisi conto di non essere più  soli ma di avere l'aiuto e il supporto di tanti Palermitani, i commercianti cominciano a denunciare i loro estortori, ed iniziano ad aderire al comitato Addiopizzo.

La campagna dell'associazione ha un duplice scopo. Far capire  ai cittadini  quale sia il potere di fare valere il diritto di fare acquisti presso commercianti che si sono liberati dal giogo della mafia. Spingere gli imprenditori ad allontanarsi da ambienti mafiosi. Nasce così "Consumo critico",  cioè il fare gli acquisti presso tutti quei commercianti che si oppongono al racket dell'estorsione. L'iniziativa va avanti con successo e dai 100 iniziali il numero dei commercianti che hanno aderito all'iniziativa e salito a 771, mentre quello dei consumatori è arrivato a 10.000. Certamente un ottimo risultato. Dal 2006, ogni anno, a maggio, viene organizzata la "Festa del Consumo critico Addiopizzo", 3 giorni nei quali alunni, cittadini e commercianti hanno l'occasione di incontrarsi, di partecipare a dibattiti, seminari e di assistere a diversi spettacoli. Un'occasione in più per confrontarsi sul tema del racket e della mafia. L'associazione ha sede in un bene confiscato alla mafia. Grazie ragazzi per tutto quello che avete fatto, che fate e che farete per questa nostra terra. Un pensiero va anche a Libero Grassi che pagò con la vita la sua ribellione.

Amunì, e comu finisci si cunta.

 

Antonino

13 Commenti a “UNA VOCE DI RISCATTO…..scritto da Antonino”

  1. antonino8.pa ha detto:

    Una volta la parola Mafia era sinonimo di Sicilia, ma come ben dici questo fenomeno ormai si è esteso a tutta l’Italia e la lotta per sconfiggere questo “cancro” dobbiamo farla tutti insieme, uniti per arrivare alla vittoria finale.
    Il ricordo di coloro che hanno dato la vita per tale scopo deve fare da pungolo, spingerci ad andare avanti. Non lasciamo che tutto questo sia stato inutile.

  2. elisabetta8mi ha detto:

    ANTONIO*VOGLIO RINGRAZIARTI X AVERE PORTATO ALLA MEMORIA LE PERSONE CHE SONO MORTI X QUESTA PIAGA TREMENDA*UNA PIAGA CHE SI è STESA UN PO OVUNQUE*PURTROPPO*NON BISOGNIA PERDERE LA SPERANZA DI POTERLA 1 GIORNO DEBBELLARE*TANTA GENTE ONESTA LAVORA IN SILENZIO X QUESTO*NOI TUTTI POSSIAMO PREGARE E SPERARE CHE QUESTO AVVENGA*ANCORA GRAZIE*ANTONIO QUELLE PERSONE LE FAI RIVIVERE *IL TUO ARTICOLO LI HA RIPORTATI NELLA NOSTRA MEMORIA*

  3. francesca (franci) ha detto:

    E un altro importante evento si celebra oggi. La beatificazione, al Foro Italico di Palermo, di don Puglisi, il prete di Brancaccio ucciso dalla mafia nel 1993. Un martire. Ucciso perchè formava le coscienze aiutando le persone ad uscire dalla schiavitù del meccanismo mafioso. Un altro chicco che, caduto sulla terra l’ha fecondata dando vita a tanti frutti. Ancora Palermo in prima linea!

  4. riccardo2.co ha detto:

    Antonino questa piaga è da debellare, sembra facile dire da qui ribellatevi, mentre noi fingiamo di non vedere che il pizzo si paga anche qui al nord da anni, per fare un esempio, vedendo un ristorante che all’esterno portava i segni di un incendio, mi sono sentito rispondere alla stessa maniera sia in Calabria, che in Sicilia, e anche in Lombardia, forse è stato un corto circuito. poi dopo aver cambiato vari gestori e subito vari corto circuiti ora il ristorante, o il negozio si cono messi a “NORMA” contro i cortocircuiti.
    Ma almeno da te c’è qualcuno che si impegna per combattere questi delinquenti, da noi forse si comincia ora ad ammettere timidamente che il fenomeno esiste.
    Grazie per averlo ricordato amico mio.

  5. antonino8.pa ha detto:

    Desidero ringraziare quanti hanno voluto dimostrarmi la loro solidarietà. Questa, ormai, è una lotta che non riguarda soltanto i siciliani, bensì tutti perchè la “piaga” s’è diffusa in tutta l’Italia. Solo se saremo tutti uniti, superando pregiudizi e campanilismi, che non fanno altro che favorire il diffondersi di questa criminalità, potremo arrivare a sconfiggerla definitivamente.

  6. antonino8.pa ha detto:

    Grazie Giulio per la tua ammirazione, io cerco di portare il mio piccolo contributo, come tanti altri, ma il merito più grande lo hanno i ragazzi che iniziarono a combattere e che ancora lottanto, tutti i commercianti che hanno saputo vincere la paura e liberarsi dal giogo, tutti quei palermitani onesti che che credono e appoggiano queste iniziative. A tutti coloro che lottano per questa terra.

  7. Giulio Salvatori ha detto:

    Grande Antonino, ma soprattutto – BRAVI RAGAZZI- La mia ammirazione Antonino. Altre parole sarebbero superflue.

  8. antonino8.pa ha detto:

    Lorenzo, da siciliano sicuramente potrai capire megio il problema, ed continuare a credere in un futuro migliore.
    Molti passi sono stati fatti, molte persone hanno dato la vita per riscattare la “nostra” terra, non possiamo permetterci di abbandonare, di essere pessimisti, lo dobbiamo a tutti loro.

  9. antonino8.pa ha detto:

    Francesca, fortunatamente sono davvero tanti i palermitani che hanno preso coscenza del grave problema del racket e l’impegno mio è quello di tutti i palermitani “SANI” che vogliono cambiare. La lotta di tutti porterà sicuramente alla sconfitta del “cancro” che da secoli aggredisce questa terra.
    Una precisazione, probabilmente c’è stato un malinteso, io non faccio parte del comitato di Addiopizzo, sono un socio di questa associazione.
    Grazie per il tuo supporto morale, c’è tanto bisogno anche di questo, e grazie per aver dato spazio a questo articolo, bisogna dare la massima divulgazione a tutto ciò.

  10. antonino8.pa ha detto:

    Purtroppo Franco sembra che al male non ci sia fine, una cosa è certa, la morale certe “persone” se la sono giocata o l’hanno barattata in cambio di favori o denaro. L’idea di creare un comitato “Addio onorevole” è un ottimo suggerimento. Chissà…..

  11. lorenzo.rm ha detto:

    Da siciliano sento nella pelle questa malattia della mafia. E da siciliano so quanto è duro combatterla. Il fenomeno è vivo e si radica, oltre che in Sicilia, in tante altre realtà. Non dobbiamo perdere la fiducia e, soprattutto, la pazienza. Forse, dico forse, ci riusciremo.

  12. francesca (franci) ha detto:

    E noi ringraziamo te, Antonino, per l’impegno che metti all’interno del comitato “Addiopizzo”. E’ encomiabile il lavoro che svolgi e da palermitano doc, ti rende onore. E importante è anche il coinvolgimento di scuole nella formazione, ai giovani, di concetti antiracket.

  13. franco muzzioli ha detto:

    Purtroppo anche in Emilia comincia “chìsta malaparata”….poi ci sono onorevoli (onorevoli ?) che vogliono dimezzare le pene per concorso esterno mafioso …….”addio pizzo!?!?” …..anche … “addio onorevole!”

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