Basati

Come promesso,oggi ti accompagno a fare una passeggiata nel bosco;lasciati guidare e non temere,andremo lassù dove incomincia la roccia nuda del monte; però, strada facendo guarda e ascolta, vedrai quante piante, quanta vegetazione . A te sembrano tutte uguali vero? Ma non è così. Il mio amico fiorentino si sentiva nei gironi dell’inferno del grande Dante.  Il silenzio lo stordiva , e quella cappa di verde sopra la testa che appena appena lasciava penetrare un po’ di cielo lo soffocava. Si era appoggiato con la schiena  ad un castagno secolare; gli spiegai che quell’albero aveva sfamato generazioni e generazioni con i suoi frutti:del castagno non si butta via niente, anche le foglie sono utili per fare letto alle bestie e i rami vecchi,  legna da ardere.

    

  Lo senti questo profumo? Sono le rose canine e i fiori delle eriche,e quella pianta con le corolle bianche sono i fiori del sambuco.

Gli avevo fatto un bastone di frassino per appoggiarsi nei tratti scoscesi. Incominciava ad osservare rapito ma sudava e ogni tanto aveva bisogno di fermarsi a bere.Vi era una macchia di un verde intenso con dei pallini neri e verdi, ne raccolsi alcuni e strofinandoli fra le mani gli feci sentire il profumo. Erano bacche di ginepro:un merlo si posò sul ramo sopra le nostre teste.Sicuramente non approvava che degli intrusi si aggirassero nel suo territorio:volò via fischiando.

    Sopra di noi volavano planando in cerchi concentrici  delle poiane.Il sole illuminava la cattedrale delle Apuane,poco lontano il gorgoglio di una sorgente ci invitava a rinfrescarci: la polla si faceva largo fra due grossi massi alimentando il rigagnolo seminascosto fra edere e ontani.

     “Maggio un fungo per assaggio”, recita un vecchio detto, infatti, un bel porcino faceva capolino fra i mirtilli:lo raccolsi e lo donai all’amico.Non aveva mai visto un fungo allo stato naturale.

     Cominciammo a scendere e non fu facile raggiungere la mulattiera perché scivolava in continuazione:non aveva  mai calcato  la china di un bosco.Non sapeva posare il piede nel giusto modo.Gl indicai il sentiero ma non lo vedeva, forse pensava alla pista ciclabile della sua città. Nel bosco i sentieri gli devi capire, intuire:appaiono e spariscono, devi leggere le pieghe del terreno.Magari sei costretto a fare un percorso più lungo per evitare pendii pericolosi.Finalmente si raggiunse la mulattiera, ossia :la vecchia strada dei cavatori .

    Spiegai che , in ogni sasso, in ogni muretto a secco,  c’era impressa  la fatica dei nostri nonni, dei nostri genitori. Annuì, ma non poteva certamente capire quanta sofferenza fosse racchiusa fra quelle pietre. Il sole ormai era alto e faceva caldo. Arrivati sul Colle di Serra , apparve la, adagiato fra i campi il mio paese . Giù a valle, scorreva il Canale del Giardino.

 

Canale del Giardino

Giulio Salvatori

12 Commenti a “PASSEGGIATA NEL BOSCO…..scritto da Giulio Salvatori”

  1. M. Licy ha detto:

    Bellissima esperienza ti fa sentire parte della natura

  2. enrica.Co ha detto:

    bello, bello, bello….mi piacerebbe vistare questo bosco ma già so che mi dovrei fermare spesso xk mi mancherebbe il respiro e l’allenamento, ma chissà…..per il momento immagino di esserci stata grazie

  3. silvana ha detto:

    chiedo scusa ho sbagliato a srivere. Alpi apuane

  4. silvana ha detto:

    Erano esattamente undici mesi che non andavo a fare una cammminata per sentieri e boschi oggi sono stata in “Valtellina” che non conoscevo.grazie Giulio.Silvana rc

  5. Giulio Salvatori ha detto:

    Non siate troppo buoni, per me è facile descrivere certi luoghi, ci sono nato e pertanto non faccio altro che mettere a fuoco il grand’angolo fotografico che è dentro di me.A volte cerco di imprimere sulla pellicola fotogrammi che mi circondano per donarli a Voi con la speranza che sia di Vostro gradimento:i Vostri commenti mi fanno capire di si.Poi Franci , con slancio “stritoloso” come dice Lei, impreziosisce il tutto.Grazie .Del resto, ci sono bellezze che non costano niente, basta saperle apprezzare .Grazie ancora.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Benvenuta in Incontriamoci, Pagliuzza-Gigliola. Anche tu hai apprezzato la bella passeggiata di Giulio, vero? Imparerai a conoscerci tutti e, se lo vorrai, potrai mandarci qualcosa da pubblicare. Questo blog, come tutti gli altri di Eldy, è aperto a tutti.
    Un abbraccio.

  7. pagliuzza.bg ha detto:

    Che bella descrizione hai fatto Giulio dei luoghi in cui vivi. Il tuo paese è immerso nel verde circondato da boschi, bellissimo. Anche a me piace camminare in mezzo ai boschi. Vado spesso a fare qualche percorso nel Parco dei Colli di Bergamo, nei dintorni di casa mia. Che pace trovo, che silenzio, viene voglia di non rientrare più in città.
    Complimenti per l’articolo.
    Gigliola.

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Grande servizio, Giulio. Amiamo la tua terra (e anche te, “maledetto toscano”).

  9. armida.ve ha detto:

    Giulio.. io sono nata in campagna: del bosco so soltanto che è tanto rilassante e che è sempre bello poterlo visitare. Tu mi hai portato per mano in un posto meraviglioso.. mi sento come se fossi il tuo amico fiorentino, come se avessi fatto la camminata con voi. Bellissima!

  10. alba morsilli ha detto:

    La terra bisogna saperla amare e lei ti ripaga del tuo amore, l’uomo che distrugge la terra, non ha cuore e non pensa al futuro, perchè tutto da lei noi dipendiamo.
    Quando scarpino sui monti i miei 5sensi si riempono, l’olfatto dal suo profumo, la vista dalla sua bellezza, il tattonel toccare le sue foglie,il gusto nel assaggiare le sue bache, l’udito nel sentire il canto degli uccellini.
    questo è quello che provo a camminare nei boschi.

  11. francesca (franci) ha detto:

    E mi sono lasciata condurre per mano da te, Giulio attraverso quei boschi. Ho aspirato a fondo il profumo del sambuco, delle eriche, delle rose canine, delle bacche di ginepro. Mi sono riposata all’ombra dell’enorme castagno e, alzando gli occhi al cielo, le Apuane mi hanno sorriso invitandomi a proseguire. Mi sono dissetata alla sorgente d’acqua freschissima. Poi, sotto la tua guida, ho imboccato la vecchia mulattiera fino al Colle di Serra per ammirare, estasiata, quel magico presepe formato da un pugno di case immerse (quasi sommerse..) da infinite distese di boschi.
    Grazie della stupenda passeggiata, Giulio. E’ una tra le cose che più adoro fare.

  12. franco muzzioli ha detto:

    E’ che tutta questa bellezza è profumata dal mare che dista in linea d’aria un volo di rondine.

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