Ed ora rilassiamoci un pò con alcune belle fiabe che ci propone la nostra amica Carla. Noi, finora, l'abbiamo conosciuta solo in veste di poetessa ma Carla ci sta sorprendendo anche come scrittrice di favole, e non solo per bambini. Sono certa che come hanno coinvolto me,  emozioneranno anche voi. Non pensiamo che le fiabe siano prerogativa infantile, io le considero un pò lo specchio della vita, una metafora di sentimenti ed emozioni all'interno di un mondo senza tempo dove tutto può accadere e dove i personaggi possiamo essere anche noi. Noi con i nostri difetti, noi con la nostra bontà. Noi con la nostra gioia, noi con la nostra malinconia. Insomma, un mondo dove tutti possiamo diventare buoni, coraggiosi e invincibili. O forse scoprire che lo siamo già.... Buone favole, amici! _-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-

FANTASMINO IL FIFONE

C’era un vecchio maniero diroccato ,la in quella lingua di terra che si affacciava sul lago. Il paesaggio era verde, ma desolato. La gente passava di là solo quando era necessario. Il vecchio castello disabitato ,era la dimora di una famiglia di fantasmi. Essi si sentivano ancora i veri padroni, perciò inscenando vari stratagemmi avevano fatto fuggire tutti i possibili inquilini viventi. La famigliola si componeva di quatto ectoplasmi, più o meno dispettosi e gelosi della loro solitudine. Quando qualche turista incuriosito si fermava a visitare quel posto, essi facevano a gara nello spaventare i malcapitati. Il più piccolo però aveva un cuore buono e gentile ,infatti era il piccolino della famiglia. Spesso si rifugiava nel nascondiglio preferito che consisteva  in un angolo buio di una stanza malridotta, infatti era la sua stanza da letto da  vivente. Un giorno Fantasmino (così lo chiamavano i suoi),sentì delle urla agghiaccianti ,uscì dal nascondiglio e vide delle persone fuggire a gambe levate. Dispiaciuto si ritirò nell’ombra, quando……… udì una voce di bimbo gridare:” Aiuto dove sono ,mamma papà aiuto”. Il bimbo tremava e non sapeva dove andare. Fantasmino da dietro un vecchio mobile disse ”non spaventarti bambino ci sono qua io, i miei non ti faranno niente vogliono solo spaventarti”. “Chi sei? Dove sei” tremante il bimbo. “Sono anch’io un piccolo fantasma ma ti sono amico, non aver paura” rispose Fantasmino. “anche tu un fantasma aiuto voglio uscire “ “non aver paura, ti porto io fuori dal maniero, però desidererei una cosa da te “. “Dimmi” disse il bimbo un po’ rincuorato. “ Vorrei giocare un po’ con te” azzarda Fantasmino timidamente. “ Come faccio a giocare , io non ti vedo” “ conosci gli scacchi” “si un po’, ho imparato dal papà” “ Allora giochiamo”. Cominciò così  la partita a scacchi tra un bimbo ed un’ectoplasma, partita anche interessante. Terminato il gioco,  i due ormai amici parlarono un po’  di loro e della vita passata e presente. Fantasmino curioso di sapere cosa c’era fuori del castello disse “ Vedi la nostra maledizione è quella di restare chiusi qui ed io sono curioso di sapere di più”. “tu sei un fantasma piccolino come mai? “ disse il bimbo “perché sono morto da bimbo ,come te, trucidato dai nostri nemici assieme a tutta la mia famiglia”: “Che tristezza , così non hai potuto vivere la tua vita “ di rimando il bimbo. “Ora i miei per vendicarsi, impauriscono tutti i visitatori”. “Mi dispiace ma ora vorrei andarmene”. “ Ora ti accompagno fuori, grazie per non aver avuto paura”. Uscito  dal castello ,il bimbo salutò il piccolo fantasma che dalle mura lo salutava. “ Ciao  mi ricorderò di te povero piccolino e se potrò ti verrò ancora a trovare, ora so che non tutti i fantasmi fanno paura”. Il bimbo corse verso i genitori che disperati lo cercavano, ma lui tranquillo disse loro: “Non siate in pena, sapete ci sono anche i fantasmi buoni ed io ne ho incontrato uno, non bisogna averne paura”. La famigliola si avvio verso casa e i genitori meravigliati del coraggio del loro bambino  gli promisero che forse sarebbero ritornati a vedere Fantasmino. °-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°

FRAGOLINO

Due grandi occhi in cui il cielo poteva specchiarsi, le gote eternamente tinte di rosso, un nasino spiritoso punteggiato d’efelidi, una cascata di riccioli sempre spettinati rossi come rame, lo chiamavano Fragolino. Era solo il suo nomignolo naturalmente, perché Leopoldo suonava male e poi era il nome di suo nonno ed a lui il nome Leopoldo non piaceva. Sempre solitario, amava molto la sua casetta persa tra i prati, si sentiva un piccolo principe in un castello. Rincorrere gli animali del cortile, era la sua passione. Fare tanti piccoli scherzi ai fratelli, era uno spasso. Tirare con la fionda i sassi, era una mania. Piccolo si, ma una peste di bimbo. “Fragolino, Fragolino dove sei?” chiamava la mamma preoccupata al non vederlo. Lui furbetto si nascondeva ed ascoltava, era un gioco, solo un gioco. Aveva un cagnolino vivace come lui, eternamente scodinzolante era il suo amico più caro, non so cosa avrebbe fatto senza Gedeone, (altro nome importante, troppo per una bestiolina di quella stazza). Fragolino nelle sue scorribande entrava fra rovi ed arbusti in cerca di nidi d’uccello (gli piacevano le uova colorate), oppure si accoccolava nell’erba fresca lungo la riva del fiume. S’incantava  a guardare l’acqua scorrere veloce verso il mare. Il mare grande sconosciuto, lui non l’aveva mai visto “, “E’ grande ed immenso , quando è mosso ha grandi ondate orlate di spuma” diceva il nonno. “Oh il mare quanto vorrei vederlo” ripeteva Fragolino. “Ehi tu amica rondine hai visto il mare?” “Si è bello e maestoso ed il suo acuto profumo ti sorprende” garriva l’uccellino. “Ehi tu pesciolino hai visto il mare?” domandava il bimbo, “No io vivo nell’acqua dolce, il mare è salato, però ho sentito i pescatori, loro lo conoscono”. Passavano i giorni e la voglia di mare aumentava, conosceva prati e boschi vedeva i monti con le cime alte ed azzurrine “Là ci vive Dio” ripeteva il nonno. “Va bene nonno ma  io voglio vedere questo mare ne sento tanto parlare, papà mi porteresti con te nel prossimo viaggio?”. Il padre un ‘uomo buono ma un po’ burbero, spesso stanco per il gran lavoro ,lui faceva l’autista rispondeva: “Sei troppo piccolo e birichino” “Senti papà, ti faccio una proposta: se mi porti a vedere il mare, ti prometto che sarò più buono” L’uomo bonariamente assentì “Nel prossimo viaggio verrai con me”. Oh che contentezza, il cuore sembrava scoppiargli  dalla gioia. “amica rondine, bel pesciolino anch’io vedrò il mare” gridava il bimbo. Partirono in viaggio, la strada era lunga, paesi e città da attraversare. Ad un tratto il padre: “Ecco Fragolino, siamo arrivati!”: Una grande distesa d’azzurro apparve ai loro occhi con le spumose onde Ed il profumo intenso riempiva i polmoni.” E’ grande e bello “ estasiato gridava. “Papà perché Dio non abita qui?” “ Ma figliolo Dio , abita in ogni luogo, anche dentro al tuo piccolo cuore Per questo lo dovrai sempre amare ,Egli è il nostro amico”: “Si papà , hai ragione, quanti amici ho! “.

^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_°^_^°_^_°^_°^_°^_°  GEPPO

Geppo è un  coniglietto vispo e birichino  dal pelo bianco e grigio. Vive nella gabbia assieme alla mamma e ai suoi otto fratellini. Spesso sporge il muso dalla gabbia per guardare intorno: polli, galline, faraone, anatroccoli che verseggiano  passeggiando sull’aia. A volte ,un bimbo sorridente e gentile dagli occhi azzurri ed incantati, lo viene a visitare gridandogli “ehi Geppo guardami”. Il coniglietto lo guarda muto e pensa, senz’altro Geppo devo essere io. Passano i giorni ed il solito orizzonte non gli basta più. Vuole esplorare il mondo e pensa di scappare alla prima occasione “me ne andrò, tanto mamma ha i miei fratellini e non penserà a me” Dice tra se e se. Un giorno, mentre sonnecchiava pigramente, sente uno scatto e…….. La gabbia si apre. “Oh apriti cielo, la libertà a portata di zampa” esultante op la un salto E via. Si rotola tra l’erba umida, annusa ed ammira estasiato il mondo visto dal di fuori della piccola gabbia. Esclama “Che felicità, quanto è bella la libertà ! “ Timoroso si guarda intorno, gli altri animali non lo degnano di uno sguardo, solo una piccola ape gli sorvola il nasino, incuriosita gli domanda “Dove vai tutto solo ,non ti devi allontanare dalla mamma, sapessi quanti pericoli ci sono” e ronzando se ne va. Geppo indispettito “Ma che vorrà da me quella lì, cosa si crede! “ Passa una farfalla con leali  colorate belle da mozzare il fiato. “Ehi farfallina, cosa mi racconti, io sono nuovo della zona, “mi sembra d’essere in paradiso “ “Oh il mondo è meraviglioso bel coniglietto ,ma ci sono anche tanti pericoli,tu mi sembri piccolo e sprovveduto stai attento” e se ne va. Stupito Geppo “ Ma guarda un po’, anche lei mi dice  queste cose strane, scoprirò cosa sono questi pericoli”. Al tepore dei raggi solari, perso tra l’erba e tanti fiorellini, quasi quasi non s’accorge d’avere fame ma lo stomaco protesta. Cosa fare? Il latte caldo della mamma non c’è e nemmeno il fieno profumato, solo quell’erba tenere dall’odore acuto. L’assaggia, si riempie lo stomaco, poi si rincantuccia in un ‘ angolino e sogna. Ad un tratto un miagolio forte e minaccioso sopra la sua testa. SPAVENTO; TERRORE, PAURA “ Ma che sarà mai, mamma aiuto, dove sei?” Con tutta la forza ed il fiato che si ritrova fugge a più non posso, con il gatto sempre alle calcagna, pronto a fare di lui un bel boccone. Quanta paura mettono quei dentoni aguzzi. “ Mamma, mammina bella dove sei?” La gabbietta e la fattoria sono lontane , si nasconde in un tronco cavo aspettando che il gattaccio se ne vada. Tremando pensa ai fratellini più timorosi , al sicuro tra le zampe di mamma coniglia Si fa coraggio e prova a riprendere la strada di casa, quando sente un forte boato: il temporale. In men che non si dica, un impetuoso vento lo fa rotolare nell’erba bagnata dalla pioggia improvvisa. “ Brrrr che freddo, ho le ossa fradice, quanto desidero il calore della mia casetta”. Stanco ed affamato, vede un buco nel terreno ,vi entra e si addormenta. Si sveglia che è già notte ed un buio profondo lo circonda. Mette il nasino fuori dalla tana e alzando gli occhi al cielo ”OH meraviglia” L’azzurro è diventato blu punteggiato da piccole stelle luminose e la signora luna che si dondola beata. “Però quant’è bella la notte” esclama Tristemente pensa di nuovo alla sua mamma e dice “ Anche lei sentirà la mia mancanza, pazienza aspetterò il sole e la raggiungerò “. Viene il mattino fresco di rugiada e carico di speranza, si avvia verso la fattoria che vede in lontananza. “Ecco la mia  casa, i miei fratellini mi faranno festa, e la mamma? “. Arriva alla gabbia che è la sua casa e vede la gioia della mamma e dei fratellini ed il suo cuore scoppia di gioia. Arriva il bimbo dagli occhi azzurri lo prende in mano e lo depone nella gabbia calda e profumata di fieno. Geppo giulivo si nasconde tra il pelo di mamma coniglia.

CARLA

14 Commenti a “FIABE…..scritte da Carla”

  1. carlo ha detto:

    è legittima difesa tutte le parrocchie dovrebbero farlo

    Carlo

  2. rosa.bs ha detto:

    ciao carla, complimenti davvero x le fiabe sono veramente belle e interessanti

  3. francesca (franci) ha detto:

    Ecco, così adesso tutti i nipotini di Eldy avranno le fiabe
    di Carla. Grazie a tutti, amici e speriamo che Carla ce ne mandi altre per continuare a raccontarle.

  4. Lorenzo.rm ha detto:

    Ho seguito l’esempio di Alba, Carla. Le ho stampate per la mia nipotina Sara. Grazie ancora.

  5. carlagatto ha detto:

    vi ringrazzio tutti per il commento positivo sono lieta che visiano anche utili

  6. giulian.rm ha detto:

    Ho seguito l’esempio di Alba e le ho stampate,quando sarà il suo tempo le leggerò(o farò leggere)al nipotino.Anche nell’era sempre più tecnologica,credo che raccontare fiabe ai bambini sia una cosa molto bella.La fiaba va raccontata e non fatta ascoltare magari a mezzo di un CD,perché ne deve scaturire un dialogo “umano” tra chi legge e chi ascolta.
    Molto belle Carla.

  7. armida.ve ha detto:

    Che belle, Carla! Brava, le racconterò alla mia nipotina.. vuole sempre “storie ” nuove.. Queste, nella loro semplicità, sono straordinarie! Grazie!

  8. albamorsilli ha detto:

    grazie Carla mi hai levato un compito quello di inventere favole, tu non sai ma ho una schiera di nipotini che vanno dalgi 8 anni al 2 anni.ho fatto copia eincolla poi ho stampato le tue favole, ieri tutti intorno a cerchio ascoltavano quello che la nonna leggeva.
    Ma il furore lo ha fatto brafolino, gli ha incuriositi sai quello che non si vede è sempre curioso.

  9. angelo9.fi ha detto:

    Carla ,dopo poetessa ti scopro anche scrittice di queste bellissime favole per bambini ,adatte anche ai grandicelli come me……..veramente brava .ciao

  10. enrica.Co ha detto:

    Io sono grande ma la fiaba del fantasmino mi è piaciuta tanto, anche le altre, ma la prima mi è piaciuta molto grazie Carla

  11. giovanna3.rm ha detto:

    Molto carine, davvero. Adattissime per tutte le età.
    Grazie Franci e Carla.

  12. francesca (franci) ha detto:

    Eh si, Riccardo e Lorenzo, le fiabe di Carla sono davvero belle.
    Oggi ne ho raccontata una a mio nipotino, quella di Fragolino, L’ha ascoltata con interesse, all’inizio, ma giunta alla fine mi sono accorta che si era addormentato come un angioletto.
    Grazie Carla, mandacene ancora. Sono belle, utili e pedagogiche.

  13. Lorenzo.rm ha detto:

    Che belle le tue fiabe, Carla. Davvero. Oltre alla soddisfazione in sè di conoscerle, le trovo utili anche, per piccoli e grandi. Grazie a te e a Franci.

  14. riccardo2.co ha detto:

    Complimenti a Carla per le sue fiabe, spero altri seguano questo filone, molto interessante e piacevole.
    Grazie Franci per averle pubblicate.

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