Continuiamo il viaggio tra le cave delle Apuane assieme al nostro amico Giulio. Scopriremo tante  cose interessanti leggendo quest'altro suo articolo.

buonarroti

  Quando il grande Maestro Michelangelo Buonarroti arrivò sulle Alpi Apuane di Massa-Carrara e poi quelle della Versilia per cavare marmi , non immaginava certamente che, menti eccelse a distanza di cinque secoli, avrebbero ridotto a crateri lunatici le cime delle montagne.

carrara white marble quarry Premetto che sono figlio di un cavatore, figuriamoci se non capisco il problema del salario .Andrò diritto al tema senza fare tanti rigiri : il Monte delle Cervaiole non c’è più, affiorano dietro, cime che prima non si vedevano; tagli verticali affondano le lame quasi a grattare le vecchie cave alte del Monte Giardino.

Monte delle Cervaiole (quel che resta..)

Monte delle Cervaiole (quel che resta..)

Chi percorre la strada che porta in Arni e Garfagnana , prima della galleria del Cipollaio si fermi e osservi alla sua sinistra e vedrà che non scrivo fantasie o miraggi .

E’ un periodo che la stampa pubblica una serie di articoli e ancora una volta l’opinione della gente è divisa.:- Salviamo le cave e i cavatori -.Alcune riviste e soprattutto gli ambientalisti:- Salviamo i nostri monti - . Mille tagliate riducono e frammentano le cattedrali delle Apuane distruggendo l’ambiente. La Regione Toscana, avrà pressioni dal mondo lapideo e non sarà facile trovare giuste soluzioni , ci sono migliaia di posti di lavoro con tutto l’indotto che vi gira attorno. Una cosa è certa, siccome le montagne non ricrescono come le piante, una linea va severamente seguita. Si parlava e forse si parla ancora, della benedetta filiera: dalla cava ai laboratori della piana , io non ci ho mai creduto, penso che tanti blocchi di oro bianco raggiungano la via del mare .Gli esperti diranno come stanno veramente le cose.

Apuane sviscerate

Apuane sviscerate

Una cosa è certa, un giorno, non tanto lontano, si renderanno conto di quello che avranno lasciato in eredità ai figli e nipoti. Certamente molte sorgenti saranno inquinate. Voglio citare la Polla del Giardino,pensate che era meta di studiosi dell’Università di Pisa per le sue proprietà e per la vegetazione rara intorno ad essa :andateci ora a vedere grandi “esperti” , se riuscite a capire da dove nasce.

Monte Altissimo

Monte Altissimo

I cavatori hanno sempre detto che era in “comunicazione” con la Polla di Azzano:cioè l’altro versante ai piedi del Monte Altissimo. Non entro nel merito degli studi fatti nelle acque dell’Antro del Corchia, sarei fuori presidio. Ma su tutto, cala un silenzio fatto di interessi di pochi a discapito di molti.

l'istruzione

Giulio Salvatori

25 Commenti a “IL FIGLIO DEL CAVATORE…..di Giulio Salvatori”

  1. lucia1.tr ha detto:

    Hai ragione Franco, ho provato nei miei precedenti commenti a spostare l’attenzione su tutto lo scempio che ogni giorno viene perpetrato sul nostro territorio, ma come ha detto giustamente Giulio, sembra che agli eldyani non interessi molto. Sono certa che senza l’impegno del singolo cittadino, che ha il compito e il dovere di denunciare tutte le brutture che quotidianamente avvengono, non basteranno le leggi e i decreti che vengono approvati dalle autorità competenti a fermare questi “ crimini”. In questi giorni ho scritto una nota, alle Polizia Municipale e per conoscenza all’Ufficio Tecnico del mio Paese, per sollecitare un sopralluogo sullo stato delle proprietà dei miei vicini, lo considero un atto di educazione ambientale e di decoro pubblico, occupare il proprio terreno con vecchi materiali ferrosi e fare dei lavori abusivi di pessimo gusto, è un reato contro l’ambiente, iniziamo dalle piccole cose….

  2. francesca (franci) ha detto:

    Franco dici bene, tutti gli scempi perpetrati contro la natura, le cose e le persone meritano di essere considerati. Ma io sono certa che se chiedessi a ciascuno di voi: “alzi la mano chi ha subito o assistito a devastazioni, disastri, distruzioni o addirittura stragi nei luoghi dove vivete” ci sarebbe un’alzata di mano generale. E’ chiaro che poi vi sono delle drammaticità che necessitano della priorità assoluta. E sono quelle che recano gravi danni, disagi e rischi enormi alle popolazioni e al loro diritto di vivere degnamente e in totale sicurezza.

  3. franco muzzioli ha detto:

    Ho atteso solo ora per commentare ,perchè volevo vedere se il discorso si estendeva oltre alle bellissime Apuane.Queste cose sia ben chiaro non avvengono solo in Italia!
    Se dovessimo enumerare gli scempi di questo tipo che vengono fatti nel mondo ……altro che articolo.
    Qualche appunto di casa mia……l’inverno scorso ,sono esondati il Secchia e il Panaro provocando i gravi danni che avrete ,penso, letto.Lungo questi fiumi ci sono decine e decine di frantoi che prelevano la ghiaia dagli alvei ,per farne materiale per l’edilizia. A forza di portar via ghiaia si è arrivati al fondo argilloso ,che notoriamente è impermeabile,questo, aiutato dalla cementificazione perimetrale (strade -case ecc.),ha portato alla torrentizzazione dei fiumi in certi poeriodi dell’anno ed alle inevitabili esondazioni. Piccolo esmpio ,”meno estetico” , ma più drammatico.

  4. francesca (franci) ha detto:

    Mariannahane, caro toscanaccio, lungi da me volerti insegnare qualcosa, scherziamo? Io intendevo solo proporti quella metafora di Corona, che tu magari già conosci, come riferimento a ciò che, documentandomi successivamente, ho scoperto. Cose che tu, ne sono certa, già sai. Nessuno di noi ha la benchè minima pretesa di insegnarti qualcosa, semmai sull’argomento cave-disastro-Apuane abbiamo tutti da imparare.
    Massantocielopiovoso…lo vedi o no che siamo tutti dalla tua parte?
    Ahahahah….ciaooooo

  5. sandra vi ha detto:

    Sai GIULIO ,quanto mi e’ costato mettere questo commento ?ho continuato a far scorrere il rullo guardare le foto e chiedermi ,ma nn e’ possibile ,nn e’ possibile nn possiamo arrivare a simili devaStazioni,distuggono tranquillamente e nesuno muove un dito .Capisco tuta la tristezza delle tue parole ,ti siamo vicini tutti ,dobbiamo essere uniti e opporci allo scempio ,continuiamo gettare sassi colpiremo pure qualcuno.GIULIO tu per’ nn mollare nn scendere dal treno ti preghiamo tutti Vogliamo sentire ancora il soffio dei tuoi monti ciao Giulio

  6. lucia1.tr ha detto:

    Mi piace aggiungere a quest’articolo un video che mostra le bellezze di un piccolo paese ai piedi del Monte Altissimo, Azzano ed un pensiero scritto da Giulio anni fa.

    http://youtu.be/gSn2Z9N6Rrw

    “Gli uomini dell’Alta Versilia, scriveva Lorenzo Tarabella, in particolar modo i cavatori, sono avvezzi alla fatica.
    Infatti, i cavatori di Azzano, appresero subito l’arte di “cavar marmi” proprio dagli stessi scalpellini di Settignano che erano venuti con Michelangelo. Un mestiere difficile e faticoso che hanno tramandato di generazione in generazione. Ancora oggi, scolaresche di istituti d’arte tedeschi, olandesi etc. da decenni si cimentano con la difficile arte dello scolpire, proprio sull’anfiteatro naturale della Pieve romanica della Cappella. La Pieve de La Cappella, rientra fra le sette pievi della Versilia. Ora bisognerebbe, da buon cronista, fotografare il borgo, ma, ogni particolare che azzardassi a descrivere sul paese di Azzano , sarebbe come una foto non riuscita che penalizzerebbe il paesaggio. Ci sono tante bellezze che non costano niente, ma ognuno le deve vedere con i propri occhi e soprattutto con l’anima. Tanto per stuzzicare ancora la curiosità, Vi posso dire che: Le case si abbracciano una all’altra dai piedi del Monte Altissimo , degradando verso valle seminascoste da selve ultracentenarie di castagni”
    (Gulio Salvatori)

  7. Giulio Salvatori ha detto:

    Voglio dire a Gianna…che non sono -un grande- ma semmai un piccolo uomo e so benissimo cosa significa -SALARIO- .Le scritte -Salviamo le cave e i cavatori- sono messaggi politici che non dicono nulla .Una cosa è certa:- abbiamo una cambiale in bianco che tutti, ma proprio tutti, pagheremo .Ma il “debito” più grande lo lasceremo ai nostri nipoti.Per quanto riguarda le letture che mi consigliate in riferimento a Mauro Corona, con un pizzico di orgoglio Vi dico che non niente da imparare. Nel 1988 scrivevo già tante cose solo che, come diceva un vecchio poeta cavatore , Lorenzo Tarabella , ” ..La mia voce nell’orchestra dei suoni , per molti, è una grave stonatura…” Invece, credetemi, sono intonatissimo. Un abbraccio a tutti

  8. francesca (franci) ha detto:

    Mi sono documentata un pò su questo problema-argomento e ho scoperto che 5 milioni di tonnellate di marmo, e quindi montagna, vengono estratte ogni anno dalle Apuane. Di queste 5 milioni di tonnellate, 4 sono scarti di lavorazione (in gran parte evitabili grazie alle moderne tecniche di escavazione) che vengono letteralmente polverizzati andando ad alimentare le richieste delle multinazionali che lavorano il CARBONATO DI CALCIO; il milione di tonnellate che resta in blocchi non viene neanche più lavorato – e quindi valorizzato – in loco, come avveniva un tempo, diventando opera d’arte… ma prende le vie del mare per essere lavorato in paesi dove la manodopera costa meno come la Cina, l’India ed il Nord Africa… e poi magari ritornare nella forma di souvenirs di bassa qualità manifatturiera.
    La risorsa marmo non è rinnovabile (ci son voluti 200 milioni di anni alle Apuane per formarsi) e, dunque, il DANNO AMBIENTALEche oggi si determina su queste montagne – di straordinaria bellezza ed interesse tali da conferire loro l’investitura di Geoparco Europeo e Mondiale dall’UNESCO – sarà irreversibile togliendo alle generazioni future il diritto – sancito da ogni Carta Fondamentale dei Diritti – a fruirne.
    Bene, se è vero che questa è la NOSTRA REALTA’, GUARDARLA IN FACCIA E DENUNCIARLA non potrà certo far male a nessuno.

  9. Giulio Salvatori ha detto:

    Ringrazio veramente tutti. Tanti, tantissimi particolari è impossibile integrarli nel mio sintetico articolo. Riccardo Avanzi ha aggiunto cose importanti che, anch’io come lui ho visto.Non sono esagerazioni:si lavora nella pancia della montagna per cavar marmi.C’è da augurarsi che tutto -Sia valutato con equilibrio- come dice Pino Vangone. Purtroppo, io non credo nei miracoli.

  10. Enrica Bosello ha detto:

    Non avevo letto questo scritto, sapevo però che il nostro marmo prende la via del mare e va in Arabia Saudita, siamo riusciti a vendere anche le nostre nmontagne….
    Il sindaco è compiacente, e i posti di lavoro a parole sembrano assicurati.Io non conosco la zona non sono preparata in materia. Mi chiedo C’è qualcuno che stabilisce quanto marmo estrarre? Ci sarà
    Qualcuno che tutela il territorio davanti ad un simile dissesto?.
    Purtroppo non sono preparata e non so dare risposte…
    Guardando le immagini e come vedere un rudere a cui manca poco per sbriciolarsi definitivamente.

  11. gianna ha detto:

    Giulio,Salvatori, le cave delle Apuane, sono una grande ricchezza per noi tutti, poducono patrimoni, lavoro per i nostri scavatori,diamo il pane a quelle famiglie,dunque Giulio, salviamo le cave e i scavatori,sei un Toscanaccio Giulio, ma sei e sarai un grande.!!

  12. gabriella BZ ha detto:

    Giulio quando ieri ci siamo salutati stavo leggendo e pensando:da Giulio rovinano le montagne per cavarne il marmo, da noi cercano di rovinarle facendo palazzi ai piedi delle montagne. Anche ora vogliono rovinare un pezzo di bosco molto bello con vicino un laghetto per costruire due nuovi palazzi.Abbiamo firmato contro in più di tremila, ma non c’è niente da fare. Non dire che non scrivi più.Come ti ha consigliato Franci leggi qualche libro di M. Corona ne ho alcuni e sono davvero belli , scrive anche per bambini se hai nipotini si divertiranno a leggere. Conosce i nostri problemi,leggi e vedrai. Ciao al tuo prossimo racconto.

  13. elisabetta8.mi ha detto:

    Giulio mi dispiace moltissimo,vedere tanta amarezza in te,io vedo quanto sentimento tu metti negli articoli(che sono pezzi di vita)la sensibilita’ credo sia un dono ,nn tutti si sentono di esporsi con il propio sentire,tu dici di essere fuori dal coro,io sono un cane sciolto e nn vorrei essere diveramente.Quello che sento scrivo facendo anche molti errori ma sono io ,come tu sei tu ,ti chiedo umilmente di nn mollare sei una penna aperta e sincera cosa molto rara.Chi nn entra a firmare forse nn sente il problema come suo o lo vede molto lontano,ma sono sbagliati entrambi,guardare quelle montagne devastate mi ha fatto male,,,dopo ci lamentiamo dei disatri naturali che arrivano ma sono convinta che i mali maggiori arrivano sempre x mano nostra e sopra tutto l’indifferenza.Ciao Giulio,pensa un pochino ai piccoli cani sciolti e nn lasciare la tua penna ma falla gracchiare anche x noi,,,,,,,

  14. francesca (franci) ha detto:

    Caro Giulio, c’è un’altra cosa che vorrei dirti. C’è un personaggio che conosco molto bene, che ammiro tantissimo e che, sicuramente anche tu avrai avuto modo di conoscere: Mauro Corona. Ho letto tutti i suoi libri ma lo definisco “personaggio” perchè con la sua versatilità riesce ad essere uno e più d’uno. Poeta contemporaneo, speculare per pensiero, sessantottino sognatore come tutti noi, scrittore dall’anima accesa che racconta le vite degli uomini come faceva Ungaretti con quelle dei morti. Perchè ti parlo di lui? Semplice: perchè lui, e probabilmente tu lo saprai, si è battuto per salvare le Apuane. Nei primi giorni di Luglio è venuto a Marina di Pietrasanta, al Festival “La Versiliana” e, insieme al suo caro amico Francesco Guccini, ha espresso il pensiero che sta dentro la sua anima. “Non è possibile battersi contro i mulini a vento. Vincerebbero sempre loro imbrigliandoti nelle pale. Occorre, semmai, abbattere i mulini a vento. Piazza pulita per poi ricominciare da zero”.
    Lui, oltre ad essere sportivo, vagabondo, ideologo tosto, è anche uno scrittore fuori dal coro. Anche lui ha lavorato in cava per 15 anni e ti assicuro che di montagne ne capisce, eccome! Almeno quanto te e, sono sicura, che la sua metafora l’hai capita benissimo.

  15. lucia1.tr ha detto:

    Giulio deluso, condivido il suo stato d’animo, un argomento degno di attenzione e riflessione da parte di chi legge, che, sicuramente, avrebbe potuto riferire un pezzetto di scempio avvenuto nel suo territorio ma, non c’è stato interesse. Ho cercato nel mio commento di spostare l’argomento, non solo alle Apuane, di cui Giulio ci ha tanto parlato, ma a tutto il nostro Paesaggio così martoriato da scelte che miravano solo al profitto; in ogni piccolo borgo, in ogni periferia ogni giorno viene compiuto un abuso sotto l’indifferenza di tutti, una rassegnazione alla “mediocrità”. Non è nostro compito trovare soluzioni a questi problemi, dobbiamo invece denunciare le autorità competenti, i Comuni, la Provincia e la Paesaggistica che ha il dovere di tutelare tutto il patrimonio dei beni artistici, compreso il territorio. Dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni l’amore e il rispetto per il “Paesaggio”, inteso come l’insieme di tutte le meraviglie che il nostro territorio ci offre, perché soltanto attraverso la cultura e il rispetto potremo preservare questo grande dono che abbiamo ricevuto in affido, perché è bene ricordarlo, non siamo “padroni” di nulla, siamo tutti di passaggio. Spero che Giulio torni a parlare di questi temi, tanto cari a molti di noi!!!

  16. pino vangone ha detto:

    Giulio io penso che tutto dovrebbe essere valutato con equilibrio e buon senso la verità non è mai da una sola parte, devono essere contemperate entrambe le esigenze quelle ambientali e quelle lavorative della filiera del marmo, la Regione e gli enti locali interessati ben potrebbero regolamentare lo sfruttamento magari limitando le estrazioni ed aumentsndo le lavorazioni del marmo in loco cioè la via del mare dovrebbe essere imboccata solo dal prodotto finito. Cerco di spiegarmi, ho sentito dire che qualcuno dei paesi arabi ha richiesto marmo bianco per ricoprire uno stadio nel loro paese. Ora nel rilasciare la eventuale concessione estrattiva si dovrebbe obbligare il compratore ad utilizzare la mano d’opera locale per ottenere prodotto finito cioè lastre a misura e già pronte per la sola posa in opera, ciò consentirebbe di aumentare gli addetti alla filiera. Se poi la situazione estrattiva è ormai all’osso pensare a portare avanti progetti di riconversione industriale proponendo a particolari flussi turistici e/o di istruzione e di studio percorsi istruttivo-formativi delle lavorazioni e delle varie fasi fino alla realizzazione delle opere d’arti più famose. Quindi anche in questo caso non giova alle parti fare muro contro muro, ma attraverso la disamina attenta degli argomenti contemperare i vari interessi coinvolti e tirar fuori la migliore soluzione possibile. Anche ai Toscani di oggi non manca l’ingegno e la vivacità intellettuale per affrontare e risolvere il problema.

  17. Giulio Salvatori ha detto:

    Diventa un dialogo fra sordi :- Qui non si tratta di elogi per chi scrive, non cerco applausi, non mi sono MAI importati. Qui si tratta delle nostre -NOSTRE- montagne . E’ ora di dire basta a tutto ciò che distrugge l’ambiente etc.Questo è il punto.Comunque , per quanto mi riguarda, capitolo chiuso.Grazie ancora a tutti

  18. francesca (franci) ha detto:

    Caro Giulio, per quanto riguarda il divieto che mi fai di postare eventuali altri tuoi articoli, ne parleremo in privato.
    Qui posso solo dirti che NON E’ IL NUMERO DEI COMMENTI CHE FA DI UN ARTICOLO UN BUON ARTICOLO! Tutti son capaci a “gonfiare” i commenti per dimostrare quant’è bravo….o quanto importante era ciò che ha scritto. Magari ricorrendo a dei bei copia-incolla. No Giulio, non è così che la penso.
    Io, come te e qualcun altro qui, scriviamo SOLO di ciò che vediamo, di ciò che tocchiamo con mano, di ciò che sentiamo, di ciò che ci procura emozione o indignazione, perplessità o curiosità, paura o felicità.
    In ultimo, ma non ultimo, c’è da tener presente che tanti lettori di questo blog convengono con le idee di chi scrive e pubblica i post ma, vuoi per mancanza di coraggio, vuoi per altri motivi tutti giustificabilissimi, non hanno l’animo di commentare.
    Tutto il resto non conta e se chi “partorisce” dalla propria mente come me, te e qualcun altro, deve considerarsi fuori dal branco, beh, allora, sono ben felice di esserlo anch’io.
    E ora calma le tue (forse..) giustificate ire e beccati il mio stritoloso.

  19. Riccardo Avanzi ha detto:

    Giulio, io ho potuto toccare con mano, nei primi del terzo millennio lo scempio, salendo nelle cave per accompagnare un amico cavatore di Massa, nel periodo di Agosto quando il lavoro era rallentato, lui saliva ogni giorno per controllare i macchinari che senza l’aiuto dell’uomo tagliavano pezzi di poro bianco grandi come una piccola casa, la cosa che mi ha stupito di più è stato vedere che la montagna era forata al centro per centinaia di metri, tanto che le ruspe sul fondo sembravano giocattoli, ma era tutto vero.
    La ho potuto capire prima la durezza del lavoro dei cavatori negli anni passati, visitando la cava Fanti Scritti ( cosi chiamata perche in una pietraia venne ritrovata una lapide di epoca romana, done erano scolpiti soldati romani in marcia), ma anche i pericoli non meno minori dei cavatori, e degli autisti dei mezzi che portano a valle i grossi blocchi di marmo.
    In quel bianco accecante, potevi notare quanto scempio veniva fatto alle Apuane, come diceva il mio amico Paolino cavatore per 40 anni, tra un pochino si andrà in Emilia senza più salire su i nostri bei monti, perche se continuano ha forare prima o poi viene giù tutto.
    Grande Giulio, ho rivissuto quei giorni come fosse oggi, grazie.

  20. Giulio Salvatori ha detto:

    Ho sempre sostenuto, in virtù della mia esperienza personale quale diretore di un giornale, che chi scrive e pubblica,va incontro al giudizio del pubblico e della critica.A volte può apparire simpatico, altre noioso, altre ancora il clasico saputello che vuol dare lezioni a tutti, altre ancora fuori di testa e soprattutto :fuori dal branco.Si ! Io mi sono sempre trovato fuori dal branco. Riconosco che ne ho prese tante, ma tante da avere gli stinchi neri dalle pedate, però, come diceva mio padre, sempre a testa alta e la coscienza a posto.Di questo articolo, volevo farne un documento ricco di commenti da mandare a chi di conpetenza :-Regione, Comuni etc – Non solo avete avuto ” i peli sulla penna ” ma non avete trovato neanche la penna.Fa niente, per -forza si fa l’aceto-,così dice un vecchio saggio. State certi che lo spedirò lo stesso integrandolo di altri particolari.Chiedo pubblicamente a Francesca, che se avesse ancora qualche mio articolo da qualche parte, di non pubblicarlo, non avrebbe senso. Rimane la mia Stima in molti di Voi e ringrazio tutti coloro che mi hanno letto.

  21. lorenzo.rm ha detto:

    E’ FANTASTICO, GIULIO. NON HO PAROLE. TI ABBRACCIO.

  22. lucia1.tr ha detto:

    Abbiamo affrontato già il tema intorno allo “Scempio dell’Apuane”, problema grave quello della tutela del territorio che investe l’intero Paese e riguarda tutti i cittadini, perché è bene ribadirlo; iamo custodi del Paesaggio che ci circonda ed è nostro compito trasmetterlo ai nostri figli nel modo migliore. Quest’anno i maturandi dei licei hanno ricevuto la traccia del tema di ordine generale che prende spunto da un articolo di Renzo Piano, pubblicato sul domenicale del Sole 24, intitolato “ Il rammendo delle periferie”, leggiamolo e cerchiamo di lasciare un pensiero.

    “Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. Siamo un Paese che è capace di costruire i motori delle Ferrari, robot complicatissimi, che è in grado di lavorare sulla sospensione del plasma a centocinquanta milioni di gradi centigradi. Possiamo farcela perché l’invenzione è nel nostro Dna. Come dice RobertoBenigni, all’epoca di Dante abbiamo inventato la cassa, il credito e il debito: prestavamo soldi a re e papi, Edoardo I d’Inghilterra deve ancora renderceli adesso.”

  23. elisabetta8.mi ha detto:

    Dice bene Franci,ma esiste un dilemma mica da poco come Giulio ci fa notare il lavoro pane x le famiglie,la devastazione delle montagne e di tutto quello che vi gira intorno.ormai da troppo tempo viene cavato questo marmo e solca i mari tranquillamente,vi è un giro d’iteressi troppo alto e nn so se si possa riuscire a fermare.La cosa negativa è tutto questo scempio a danno irreparabile verso la natura ,voglio essere positiva e sperare che si trovi una soluzione,,,,,,,

  24. Giulio Salvatori ha detto:

    Tenendo conto del “clima” che c’è ora su questo problema, dove le tensioni contrapposte vibrano. Anche la Voce di Eldy è importante ; che ognuno di noi commenti con coscienza senza peli sulla penna.Qui non si tratta di dire -bravo- al toscano per quanto ha scritto, credetemi, fare l’equilibrista non è il mio mestiere.Però, quando nel breve tempo t’accorgi che quella cima non esiste più, che è sparita per sempre e rimarrà solo in qualche filmato o fotografia, inevitabilmente la rabbia ti assale .Chi è che ha questo diritto? Mi fermo quì. Penso di aver gettato il famoso sasso nello stagno. Spero che i cerchi concentrici arrivino a chi di dovere.

  25. francesca (franci) ha detto:

    Complimenti alle menti eccelse..!Avranno studiato sicuramente tanto per mostrarci questo scempio? Un patrimonio naturale e ambientale devastato dalla mente di folli “esperti”. Complimenti a chi sta attuando questo sventramento! Questo si chiama derubare beni non rigenerabili come il marmo, la terra e l’acqua.

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