E visto che l'appetito "vien mangiando", continuiamo sul filone dell'Arte e ammiriamo le opere di una nostra cara amica di Eldy, Carla.

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Carla dipinge e fa dei meravigliosi quadri, carichi della sensibilità che la contraddistingue. Sono eleganti e con variazioni cromatiche legate al variare della luce, sia su una particolare architettura che su un volto.

Mi piace molto la tecnica che utilizza, e anche i suoi soggetti sono molto interessanti. Nei suoi dipinti sono racchiusi una miriade di sentimenti, tutti ben individuabili e comprensibili.

 

 

Ma ora è il momento di presentarvene alcuni. Eccoli qua.

 Devo dirvi che, alle spiegazioni di Carla relative ai suoi dipinti, ho voluto aggiungere le mie personali interpretazioni. Amo confrontarmi con le "letture" altrui e sarebbe mio grande piacere leggere i vostri pareri. Oltre, naturalmente, al pensiero dell'autrice stessa.

 

 

Pescherecci fermi al molo aspettano che compaia il sole per poter prendere il largo

Pescherecci fermi al molo aspettano che compaia il sole per poter prendere il largo

Al contrario di Monet che non usava quasi mai il colore nero, Carla l'ha inserito nelle sue "barche". Ma come il grande impressionista  restituisce una luminosa visione delle barche mediante tratti verticali di colore ben definiti. Nell'acqua si riflettono, vibranti, le forme delle vele, e in lontananza le  case, con grande immediatezza visiva.

 

Ballando su un ipotetico specchio la fanciulla si libra  al suono della musica e innalza lo spirito in un tutt'uno.

Ballando su un ipotetico specchio la fanciulla si libra al suono della musica e innalza lo spirito in un tutt'uno.

Qui devo abbandonare Monet per "abbracciarmi" ad uno degli impressionisti tra i miei preferiti: Degas e il periodo delle sue "danzatrici". Ma Carla riprende a tutto tondo il gesto della danzatrice nel momento della sua intensa e partecipata esecuzione artistica. Un passo di danza che rende appieno il realismo della ballerina, contornato dal blu intenso di una notte che desidera essere costellata di note.

 

Ritorno sereno e agognato della contadinella  nel suo contorno agreste. Dopo la fatica del lavoro, l'animo si rinfranca.

Ritorno sereno e agognato della contadinella nel suo contorno agreste. Dopo la fatica del lavoro, l'animo si rinfranca.

 

E qui permettetemi di ritornare a Monet. Anche lui ha dipinto un quadro simile "Donna con parasole". Ma Carla, anzichè il parasole ha messo sulle spalle della sua contadinella un grande fascio d'erba inforcato. Il quadro rappresenta una donna a figura intera in mezzo ad un prato in una bella giornata di sole ma ventosa, intenta a rientrare al casolare con un fascio d'erba sulle spalle. Si può percepire la presenza del vento grazie al movimento degli abiti della contadina. I colori, vividi e luminosi, traggono forza dal movimento del vento per rendersi vivaci e brillanti e confondersi in un complesso impasto cromatico: a ben vedere, infatti, il prato è costituito da una vasta gamma di colori che si mischiano assieme.

 

 

Ora io ho espresso i miei giudizi. Faccio i miei complimenti a Carla e, insieme, aspettiamo i vostri pensieri.

Credo proprio che Carla si meriti un grande applauso!

 

Voi cosa ne pensate?

 

francesca (3)            e          Carla

12 Commenti a “I DIPINTI DI CARLA GATTO”

  1. gianna ha detto:

    Carla, vorrei dirti che sei bravissima, e che le tue opere sono belle e molto delicate nei tuoi colori, hai una ottima mano…e davvero sprecato nel “copiare”! posso dirti che hai capacita nei tuoi dipinti,e opere diventerai una grande pittitrice hai un grande talento, bravissima Carla…ciaoo

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Colori tenui che impreziosiscono l’opera. Trovo la dolcezza di un “inno” pacato che ti trasporta in un tempo passato. La leggerezza della danza nelle sue pieghe classiche come un volo di farfalla . Che dire ? Mi fermo qui : Brava . ( detto da un maledetto toscano …vale il doppio )

  3. CARLA ha detto:

    Grazie Amici , sono un’autodidatta ma consapevole del mio potenziale credo nei vostri commenti profiqui e vi ringrazio molto perchè la tecnica che normalmente si usa è sempre in evoluzione , DI NUOVO UN GRAZIE

  4. CARLA ha detto:

    Buon giorno a tutti, un ringraziamento per i vostri commenti, ora vi dirò un pò di me. Sono autodidatta e alcuni anni fa ho voluto dare voce e visione a quel potenziale che sapevo inconsciamente di possedere.
    Ho cominciato si a copiare qualche disegno ma poi ho lavorato molto con la fantasia, perciò sono arrivata a questo risultato con le mie sole forze. mi piace spaziare in tutto ciò che è natura e figura mettendoci dentro l’anima. Per quanto riguarda la tecnica quella è sempre in evoluzione, è un processo naturale. di nuovo un grazie Carla

  5. CARLA ha detto:

    Amici innanzi tutto vi ringrazio per i commenti che mi avete inviato.
    Ora però devo dirvi qualcosa di me: sono un’autodidatta e alcuni anni fa ho voluto esternare quello che da sempre sentivo dentro di me.
    Diciamo che all’inizio è normale copiare, anzi per imparare, ma non avendo la fortuna di una modella o modello ci si deve rifare a qualche foto o schizzo. Con il tempo questa cosa l’ho abBandonata e ora molte cose le estraggo dalla mia fantasia. Per quanto riguarda la tecnica, con il tempo e normale una sua evoluzione. Di nuovo un grazie per i vostri commenti cordialmente Carla.

  6. giosue1.vi ha detto:

    carla complimenti , sei un’ottima pitrice molte belli i tuo quadri i migliori pittori restano sempre nascosti,

  7. angelo9.fi ha detto:

    Che dire di Carla ,se non che e’ bravissima ,e complimentarmi con lei.

  8. francesca (franci) ha detto:

    Riporto, con la sua autorizzazione, il commento di paul7.vi lasciato dallo stesso sul rullo di questo blog:

    paul7.vi: A chi interessa: Secoli fa l’aiutante di ” bottega ” era chi apprendeva un mestiere o un’arte, o se vogliamo usare il termine apprendista=studente con modi e maniera e metodologia/didattica di allora. Piu’ o meno secoli fa non esistivano propri centri educativi d’ Arte/ Mestieri si imparavano nelle botteghe (artigiani). Va da se’ che l’aiutante, apprendista, a secondo dei suoi talenti personali progrediva. Non e’ da meravigliarsi se con gli anni “di servizio al maestro” lo studente superava il maestro stesso. Avviene ancor oggi alla stessa maniera: la successiva generazione avanza, nei campi propri dell’era in cui vive: elettronica, meccanica, computer, informatica, ecc. Constatiamo cosi’ che, in ripetizione continua, i Padri insegnano ai Figli e: da generazione a generazione si progredisce.Ringraziamo sempre tutti quegl’ uomini/donne che hanno contribuito al benessere dell’Umanita’ con la loro genialita’/ lavoro. Cordiali saluti, Paul

  9. franco muzzioli ha detto:

    Giustissimo quello che scrivi Francesca , anzi direi che “inizialmente” è necessario “copiare” per acquisire le tecniche . Questo lo hanno fatto tutti compresi i grandi che sono partiti quasi sempre da una “scuola”, per trovare poi un modo di esprimersi personale.
    Quello che vorrei dire a Carla è di non abbandonare lo “stile impressionista” se lo sente congeniale , ma di farlo elaborando “sue idee” , cogliendo con occhio creativo quello che “solo Lei” sa vedere, allora potrà dare alla penellata personalità, esclusività ed unicità .

  10. francesca (franci) ha detto:

    Anch’io riconosco nuovamente a Carla il suo eccezionale talento. E anch’io, come chi mi ha preceduto nei commenti, vorrei suggerirle di personalizzare la sua tecnica pittorica.
    Ma voglio fare anche una precisazione a tal proposito. Con Franco e Lucia si è parlato, ma solo in chat, del “copiare” dai grandi artisti, del passato o contemporanei. Qualcuno sosteneva che questa non è più Arte. E chi l’ha detto? Giammai. Tantissimi grandi pittori del passato hanno “copiato” (passatemi il termine, vi prego), dai loro Maestri, divenendo a loro volta grandi Artisti. Ma “copiato” non è neppure il termine esatto, direi “preso ispirazione”, sulla tecnica, il soggetto, la luce, il colore o quant’altro.
    Ad esempio, se dico pittori caravaggeschi non vuol certo dire che trattasi di artigiani o aiutanti di bottega. Ma “caravaggesco” (o caravaggismo) è una corrente pittorica nata a cavallo del XVI e XVII secolo che si rifà agli schemi artistici introdotti da Caravaggio. L’influenza di quest’ultimo sulla nuova pittura barocca fu profonda e rivoluzionaria.
    E così pure se dico “leonardesco” non intendo l’aiutante di Leonardo ma una tecnica di sfocatura lieve del dipinto ispirata alla sfumatura dei colori che Leonardo, “tirandola” coi polpastrelli ha utilizzato spesso nei suoi capolavori.
    Quindi, perchè Carla allora non può usare, nei suoi lavori, una tecnica Impressionista se questo è lo stile che predilige?
    Le rifaccio i miei complimenti.

  11. sandra vi ha detto:

    Complimenti Carla,hai un’ottima mano .I tuoi dipinti mi sono piaciuti molto ,pero’ ,e qui sono d’accordo con Franco ,hai molto talento ,personalizza la tua pennellata ,via vola da sola con una tua visione dal vero ,saresti ancora piu’ brava ,potremo vedere altri tuoi lavori ,GRAZIE

  12. franco muzzioli ha detto:

    Cara Carla …complimenti hai una ottima mano…ma come ho detto a Francesca nel rullo il tuo talento è in parte sprecato nel “copiare” ! Capisco che ci si senta più sicuri a seguire pennellate già date da altri o anche ad interpretarle, ma se tu azzardassi una tua visione del vero, dando alla pennellata una personalizzazione che viene dall’immediatezza della visione del tridimensionale ,sono certo che le tue opere acquisterebbero in originalità e qualità.Scusa …questo mio commento che è fatto sulle tre opere presentate, forse tu già metti in pratica i consigli che ti sto dando …allora mi piacerebbe vedere altre tue opere.

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