Mother Lovingly Kissing Little Child at Sunset

   

Sono lì, sedute al tavolino di un bar per un caffè e una chiacchierata breve ma che abbia lo scopo di rilassare tra una corsa e l'altra di una mattinata qualunque identica a qualunque altra.

   

Sono amiche che ogni mattina si ritagliano quei 5-10 minuti dopo aver portato i bimbi a scuola o all'asilo. Alcune però non ne hanno. O almeno, non ancora.

   

Allora la domanda sorge spontanea: e tu, quando ti decidi a fare un bambino?

   

All'improvviso cala il silenzio. Le interessate alle quali è rivolta la domanda  tacciono, sembrano a disagio, quasi infastidite.

   

L'imbarazzante ed esitante risposta, è chiaro, sa tanto di pretesto: abbiamo deciso di aspettare, non è ancora il momento ecc..ecc..

   

Ma sono solo scuse perchè ci sono donne, escludendo quelle che per natura ne sono impossibilitate, che non desiderano assolutamente diventare mamme. E oggi non sono poche.

   

Le statistiche ci dicono che nel nostro paese una donna su quattro non desidera avere figli. Ma non perchè non sono "capitati" come si diceva una volta, ma per propria scelta.

   

Quindi non mi sento di credere al mesto sorriso di quelle donne che, con finta faccia triste, mi dicono che non sanno spiegare perchè i figli "non arrivano". Semplicemente non li vogliono. E sono decine di migliaia le coppie che i figli non li vogliono, è un esercito sempre in crescita.

   

Bè, direte voi, e a te Francesca che te ne frega?

   

Semplice: è un argomento d'attualità che mi dà da riflettere e del quale vorrei interagire con voi.

   

E anche perchè non riesco a capire come possa una donna non sentire quel desiderio di maternità, non possa provare quel senso materno che è innato in noi donne.

     

C'è persino chi ha aperto una pagina Facebook chiamata "Child Free" (senza figli) per raggruppare tutte quelle donne (e loro compagni) che, spiegandone i motivi, non desiderano figli.

   

Motivi? Ecco alcune risposte:

  • Non ho mai desiderato diventare madre

  • Non mi sento per questo diversa, non è un'assurdità poterne avere e non farne

  • Mi sento schiacciata dal senso di responsabilità

  • Mi sento inadeguata al ruolo

  • I figli si impadroniscono della  mia libertà

  • Aumenterebbero le preoccupazioni economiche

  • Ne risentirebbe la mia carriera

  • La precarietà del lavoro

 

E' un leit motiv che contiene le spiegazioni più banali fornite dalle donne che rinunciano a fare figli. Adottano scuse "pratiche" miste a ragioni forse più profonde per giustificarsi di fronte alla società che le vorrebbe madri ad ogni costo.

   

E quando qualcuno dice loro: poi te ne pentirai,  le madri moderne, in carriera o semplicemente quelle del "non è ancora il momento", trovano sempre la giustificazione accantonando facilmente, quel modello di madre tradizionale in favore di una visione più aperta. Una visione che elimini quell'angosciante salto nel buio rappresentato dal diventare madre lasciando quest'ultima una libera scelta.

   

Ma c'è anche l'altra faccia di quella metà, cioè gli uomini che assumono una posizione alquanto scomoda da difendere in un Paese dove la fecondazione eterologa ha scatenato una battaglia senza precedenti.

   

In un Paese dove i figli "sò piezz 'e core", non si può sostenere di non desiderarne affatto. Io la ritengo quasi un'affermazione contro natura.

      copj170.asp

 

Eppure per il fatto che si abbiano o non si abbiano figli ci sarà sempre qualcosa di assente che ci perseguita.

   

Cos'è?

    Francescagif

 

22 Commenti a “SI PUO’ ESSERE DONNE SENZA ESSERE MADRI?”

  1. Donatella ha detto:

    La domanda che dà il titolo a questo articolo, naif e in un contestonon pretestuoso, già da solo ci trascina in un contesto anacronistico e nostalgico, ancora legato alle categorizzazioni.
    Le libertà individuali sono inviolabili e ingiudicabili. Se ne può discutere, certo, ma non si può negare la realtà dei fatti.
    Se qualcuno preferisce dei nani da giardino ai figli, fateventutto e una ragione.
    Una donna non ha nessun dovere di giustificare scelte che non riguardano nessun altro che lei.
    Tutto è relativo, fortunatamente.

  2. Elizabeth ha detto:

    Ma di quale istinto insopprimibile parlate?
    Io ho 40 anni e tutta questa voglia di fare un figlio non ce l’ho e non l’ho mai avuta. Sto bene così e non ho intenzione di incasinarmi la vita con un’appendice che mi succhierebbe tempo,soldi e linfa vitale.
    Non tutte le donne desiderano figli, è una sacrosanta verità.Io mi godo la mia vita con i miei ritmi, i mei tempi, senza scapicollarmi da una parte all’altra della città per osservare tabelle di marcia e orari, sono completamente indipendente e responsabile solo di me stessa e mi sta stra bene così.

  3. Roberta ha detto:

    Ne ho lette di stro***te discriminatorie in vita mia, ma alcuni dei vostri commenti battono senza dubbio ogni record!
    Ho letto frasi da far venire i brividi del tipo “non volere figli è contro natura”, “egoisti, incapaci di amare” e chi più ne ha più ne metta. Già il titolo stesso dell’articolo, a mio avviso, è qualcosa di vergognoso e disarmante. “Si può essere donne senza essere madri?”.. ma che razza di domanda è?! Non bisognerebbe nemmeno porsi un simile quesito non solo sessista e privo di logica, ma anche piuttosto avvilente per la dignità e l’intelligenza di una persona.
    Quando uscirete da quest’ottica cattolico-moralista che fare uno o più figli è lo scopo imprescindibile della vita? Quando smetterete di giudicare e guardare con sospetto chiunque si discosti dal vostro concetto astruso e bigotto di “normalità”? Esistono donne e uomini che non vogliono figli e mai ne vorranno, fatevene una ragione. E i motivi sono variegati e molteplici, non sono semplici “scuse” o “spiegazioni banali” come lo chiamate voi.
    Per come la vedo io, vale un po’ lo stesso meccanismo della fede religiosa: una persona se lo deve sentire dentro, non può e non dovrebbe essere una scelta imposta dall’esterno. I motivi, come dicevo, sono tanti e anche molto ben argomentati, ma per prima cosa c’è il fatto puro e semplice di non sentirne l’esigenza, di non avere il desiderio di mettere al mondo un’altra vita.
    Potrà sembrarvi assurdo, inconcepibile, ma è così. Anche se non potete comprendere o condividere tale visione, dovreste almeno sforzarvi di rispettare le scelte altrui e di evitare di giudicarle come se fossero qualcosa di immondo o oltraggioso.
    Di tutte le “accuse” che sono abituata a leggere o sentirmi dire, quella che trovo più assurda e ridicola e che più di tutte mi fa infuriare è quella sul presunto egoismo. Ma mi spiegate come accidenti si fa ad essere egoisti nei confronti di un essere che nemmeno esiste?! Egoista perché, perché ho il desiderio di vivere la mia vita e le mie scelte in totale libertà o perché sento di potermi realizzare anche senza mettere al mondo un figlio!? È assurdo..! Casomai vale il contrario: è da egoisti fare figli solo per appagare il proprio desiderio di paternità o maternità, senza pensare alle eventuali conseguenze che ricadranno sul nascituro. Con questo non voglio generalizzare e dire che tutti i genitori della Terra sono grandissimi egoisti (non faccio come fate voi), anche perché non lo penso assolutamente. Mi riferisco a quelle persone che decidono di procreare pur sapendo di essere in condizioni critiche già di per sé; ad esempio a quelle coppie senza un soldo che, per campare il bambino, dovranno prosciugare le rispettive famiglie o, ancora peggio, a quelle coppie in crisi da anni o addirittura ai ferri corti che decidono di fare un figlio per tentare di “salvare il loro matrimonio”.. nella stragrande maggioranza dei casi va a finire sempre col divorzio e tutta la relativa sofferenza per il povero figlio in questione.
    Ci sarebbe da dire e scrivere ancora moltissimo, ma mi fermo qui. Per concludere vorrei sottolineare come io e tantissime altre donne (che conosco personalmente) non abbiamo nessun bisogno di addurre scuse imbarazzate di fronte all’odiosa (e impertinente) domanda, né di far finta di essere sterili o sfortunate. Noi gridiamo a gran voce di non volere figli e rivendichiamo con orgoglio il nostro diritto di scelta. Fine.

  4. Valentina ha detto:

    Tra i molti luoghi comuni nel Suo articolo, traspare una sorta di diffidenza nei confronti delle donne che non vogliono figli. Quasi fossimo mostri o aberrazioni della natura (va molto di moda questo termine). Io non giudico chi ama circondarsi di pargoli e vorrei che lo stesso atteggiamento fosse riservato anche a noi. Dire che “la donna nasce madre” vuol dire che noi childfree non siamo donne? Onestamente sono stufa di quei luoghi comuni del tipo “non c’è niente di più bello che avere un figlio”. Certo, se hai voluto un figlio è un sogno che si avvera. Ma se il figlio non l’ha mai voluto, qualsiasi desiderio diventa la gioia più grande. Forse non avremo mai la vostra comprensione, ma almeno una briciola di rispetto sarebbe cosa gradita

  5. Hanna ha detto:

    Anche io mi faccio grasse risate quando leggo su Facebook “Lavoro: Mamma a tempo pieno”. Questo non significa che devo spiattellarlo al mondo intero.
    Ebbene esistiamo: donne prive del senso di maternità e del desiderio di fare figli che provano pena per quelle donne che nella vita si sentono SOLO madri.
    Massimo rispetto invece per quelle donne che sono ANCHE madri e non ci considerano contro natura.
    Meglio contro natura che frustrata.
    Le mie motivazioni? Sono fuori casa 12 ore al giorno, lavoro, ho una casa, un marito, faccio sport e amo passare i fine settimana sul divano, al cinema, in moto, a nuotare, nei musei, a teatro e a leggere. Ho uno stipendio, un mutuo, un’auto e non voglio rientrare in una fascia di povertà a causa di asili costosi, baby sitter e doposcuola. Nemmeno voglio rinunciare alle vacanze o a un po’ di riposo dato che lavoro, lavo, stiro e tengo in piedi una casa e, ogni tanto, vorrei anche respirare.
    Non ho madri o suocere al mio servizio che crescerebbero i figli al posto mio e non voglio nemmeno avere incidenti stradali o esaurimenti nervosi per mollare un ipotetico figlio ad un nido entro le 8 e riprendermelo alle 18.30. Io voglio vivere. Non ci sono servizi per le madri lavoratrici e se ci sono costano troppo cari o hanno orari assurdi. Chi dovrebbe guardare mio figlio quando le scuole sono chiuse mentre io sono a lavoro?
    Voglio viaggiare, vedere il mondo e dormire. Non mi interessa un clone con la mia faccia o qualcuno che mi pulirà il sedere da anziana.
    E non mi vergogno di dirlo. Molte amiche mi ripetono in continuazione che non ho problemi, che sto bene, che le mie fatiche sono nulla rispetto alle loro. La loro è stanchezza mentale. Alla faccia che uno con i figli si sente realizzato.
    Io passo, grazie.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Cari amici i vostri commenti sono tutti meritevoli, ciascuno ha espresso il proprio parere esternando pensieri che meritano il massimo rispetto. Questo dimostra che l’argomento era molto coinvolgente. Ho letto anche tanti commenti nella chat lasciati da utenti che, giustamente, non desideravano postarli. Anche questi meritano rispetto.
    Ringrazio tutti, uno ad uno: Lorenzo, Nembo, Franco, Carlina, Mario, Anna, Lucia, Sandra, Alba.
    Un abbraccio stritoloso a tutti e buon fine settimana.
    Domani tornerò con un post di tutt’altro genere.

  7. alba morsilli ha detto:

    Avere dei figli in Italia è un problema enorme perchè le politiche per la famiglia e le mamme ( specie se sono sole )sono inestistenti.
    O lavori o fai del figli, questo si che è un prblema legato a fattori esterni.
    Il rapporto madre e fglio è qualcosa di molto profondo.
    Crescere un figlionon è qualcosa che si fa nei ritagli di tempo, Fanno bene quelle donne che hanno cani al posto del figli, non sarebbero brave madri
    la maternità è un dono non un errore da evitare

  8. franco ha detto:

    Mi fa un pò impressione la sessantottina frase “l’utero è mio e lo gestisco io ” , come la lesbica ieri sera da Formigli in “Piazza pulita ” che ha detto”con il mio utero e con quello della mia compagna possiamo fare tutti i figli che vogliamo “. Quanta durezza d’espressione, quanto egoismo , lontano mille miglia dalla “mater” che vuole un figlio assieme all’altra parte del cielo per cresecerlo con amore.
    Forse è la senescenza , ma non riesco ad immaginare un mondo dove i figli sono come un bel vestito che lo si vuole avere a tutti i costi o come un onere sgradevole che toglie libertà e piaceri.

  9. sandra vi ha detto:

    Dopo aver letto attentamente tutti i commenti ,mi chiedo con un certo sgomento come donna “il corpo e’ tuo lo gestisci come meglio ti pare “.Ma come e’ possibile nn sentire niente dentro alla voce ;diventero’ mamma!E’un dono talmente grande ,nn capisco come si possa rinunciare

  10. francesca (franci) ha detto:

    E allora voglio dare la risposta alla domanda che ho messo come titolo a questo post: SI, SI PUO’ ESSERE DONNE ANCHE SENZA ESSERE MADRI, ma solo per scelta che va sempre rispettata. Ma soprattutto senza denigrare chi i figli li mette al mondo, anche oggi con tanti sacrifici e per loro sarebbe disposta anche a morire.
    Ecco, è tutto qui. Io rispetto le scelte e la libertà di chiunque, soprattutto di chi è, come me, DONNA. Ma ciò che mi indignava era leggere cose come il disprezzo, quasi paragonato alla stupidità che alcuni siti, gstiti da donne, spargono sulle loro simili che desiderano mettere al mondo figli.

  11. lucia1.tr ha detto:

    Difficile replicare a quest’ articolo, parlare di gestazione è molto complicato e delicato, vorrei ricordare che il corpo di una donna non appartiene che a lei, ed è lei sola che può decidere cosa fare, anche a costo di grandi incomprensioni…..

  12. mario33.co ha detto:

    Lettera ad un nipote mai nato!!! Caro nipote, la tua mamma, con il tuo papà, vorrebbero tanto averti, farti nascere, crescere, in una ambiente sereno,calmo, disteso, pacato, pacifico,ma… il mondo è cambiato. Il tuo papà e la tua mamma vivono in una società, in… Una… Realtà individuale, sociale ,mondiale, molto travagliata, dove… molto spesso bisogna…Penare, affannarsi, affliggersi per poter vivere una vita dignitosa, serena. La realtà quotidiana, sociale, economica, sentimentale, di …Valori riportata dai media, ci riporta notizie angoscianti, facendoci vivere una vita, ricca… di molteplici fobie, timori paure.
    Dove… Il pessimismo dilaga. Dove … il tuo presunto avvenire la /li spaventa. Caro “presunto” nipotino mio, la famiglia “tradizionale” è in crisi di identità, manca il lavoro, imperversa l’edonismo, i rapporti interpersonali sono diventati difficili, malagevoli, sgradevoli, la violenza di varia natura ha il sopravvento sul raziocinio, sulla razionalità, sulla… riflessione, sul senno.
    Caro nipote , non so fino a che punto la tua mamma in modo egoistico, individualistico, non ti vuole fare nascere? Forse… Ha paura per te!!! Pensa a te!!!! pensa… a come oggi è difficile allevarti, farti crescere.
    A quali e quante problematiche devi affrontare per poter vivere una vita serena equilibrata.
    Non penso che non farti venire al modo, sia, un atto di egoismo, di… ingenerosità, di una forma asociale di concepimento,di maturazione, ma… Solo (penso,) una forma di forte legame sentimentale,interiore che… la spinge a nutrire, provare, sentire…un forte amore per te .
    Forse… non vuole… Rischiare, osare, spericolarsi, sacrificandoti ad una vita “insidiosa”, dove l’avvenire è diventato una effimera chimera.

  13. anna b. ha detto:

    “Avere dei nani da giardino dà soddisfazione uguale ed è decisamente meno impegnativo” questa è una belle frasi più brutte che abbia mai letto.
    Rimane il fatto che non c’è cosa più bella di diventare mamma e papà. Mio modestissimo parere. Egoismo e Super IO che imperversa !!!!!
    Grazie Franci che porti sempre una ventata d’aria fresca.

  14. mario33.co ha detto:

    Non sarei cosi drastico nel non desiderare un figlio!!!! Leggendo interventi di psicologhe sulla rete viene fuori un quadro non cosi…Egoistico, egocentristico, individualistico da parte delle donna.
    Forse… Oggi la donna è più” consapevole, edotta, cosciente, deliberata nelle sue scelte, del suo essere… Donna. Un… Figlio, desiderio naturale per una coppia che… molto spesso è accompagnato da molte ansie da parte dei neo-genitori.
    Sarò in grado di crescere al meglio mio figlio? Che futuro potrò offrirgli? Avere un figlio… molto spesso (dice la dott. Mencaglia psicologa di Humanitas), segna un delicato e importantissimo passaggio di ruolo: “da… Figlio a genitore, il che significa maggiori responsabilità, maggiore maturità. Logico, quindi, che subentri il pensiero di non essere in grado, di non essere all’altezza. Si ha la consapevolezza di…” Passare dall’altra parte”, di non essere più solo “gli occhi che vedono”, ma… Di essere… Giudicati”. In questo conta molto il proprio passato, il proprio vissuto di figli nei confronti dei genitori.
    Non è un caso che figli di genitori separati, che hanno sofferto, hanno spesso più timore a creare una famiglia, e comunque si sentono in dovere di non far passare al proprio figlio quello che hanno vissuto loro stessi. Oggi… gli uomini partecipano più attivamente alla vita familiare, quindi hanno una consapevolezza maggiore del ruolo di genitore. Non dimentichiamo, poi, che spesso i genitori di oggi hanno avuto padri assenti, molto impegnati dal lavoro, e ne hanno sofferto.
    Quindi per il proprio figli cercano qualcosa di diverso, non vogliono ripetere quello che hanno giudicato un errore da parte dei loro padri. Anche… Perché oggi ci sono parametri concreti, primi fra tutti quelli economici, che inducono a pensarci bene prima di mettere al mondo un figlio. La vita di coppia… Cambia i ritmi, le dinamiche.
    Da coppia si diventa famiglia, da due si diventa tre, e bisogna imparare ad adattarsi. In un momento in cui è il bambino che scandisce i tempi, è fondamentale che la coppia riesca a ricavare uno spazio per sé.
    Il fatto stesso di programmare la nascita di un figlio dopo i 35 anni (fatto oggi assai comune) significa non tenere conto della possibilità di non riuscire ad avere figli subito e senza problemi. Per questo, quando dopo tutti gli accertamenti del caso si scopre di essere infertili, è sempre un grosso shock.
    Direi che… La nostra società è in trasformazione, in… Rinnovamento, in… Rivoluzione, Vedi: Famiglia , separazioni, unioni di fatto, demografia, Etc. Sinceramente… Cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, rifacendomi ad un ragguaglio, ad una relazione, psicologico/scientifico, (anche… Sociale). Che… non fa poi vedere un resoconto cosi drastico,severo, ma… Anche un rovescio della medaglia non cosi borderline.

  15. franco ha detto:

    Il ritratto fatto della donna odierna è certamente impietoso , ma è parte della realtà perchè ci sono ancora madri giovani e non più giovani meravigliose, che lavorano e portano avanti la famiglia con serenità e amore. Mai fare di un erba un fascio …è certo comunque che le nascite sono precipitate e questo è un fatto inconfutabile e le ragioni non sono ovviamente solo quelle esposte.

  16. francesca (franci) ha detto:

    Evviva, finalmente siamo arrivati al punto: indignazione. Ma come si può restare impassibili leggendo frasi come “…avere dei nani da giardino dà più soddisfazione ed è decisamente meno impegnativo..”..???
    E con tutto il riguardo per le scelte di quelle donne che non vogliono avere figli, scelte che se anche non condivido, rispetto, mi domando se le donne che hanno scritto quelle frasi, e che peraltro ne fanno la propria bandiera di vita, siano da considerarsi veramente degne di questo nome. Ed è una fortuna che non mettano al mondo figli.

    Mi piacerebbe però sentire il parere di qualche altra donna.

  17. franco ha detto:

    C.V.D.- potremmo allora riassumere in poche parole :
    individualismo edonistico spinto – egoismo -immaturità -mancanza di valori (forse anche religiosi- lo dice un agnostico) – incapacità d’amare.
    Andiamo avanti allora con le macedonie di famiglie, il consumismo spinto, la ricerca esasperata del piacere e il tutto è permesso perchè ognuno ha il diritto di vivere la vita come gli pare,possibilmente senza regole e principi…viva l’anarchia!

  18. francesca (franci) ha detto:

    Ebbene si, capisco di aver suscitato sensazioni varie e diverse a seconda di chi mi legge. Direi tutte plausibilissime, il mio post aveva proprio come obiettivo estrarre i vostri pensieri e l’ho fatto usando un metodo che può apparire, a volte un pò provocatorio.

    Lorenzo si domanda cos’è oggi naturale.

    Nembo spazia tra considerazioni validissime sulle difficoltà che comporta oggi mettere al mondo dei figli. E conclude toccando un tema di grande attualità: la stepchild adoption (tutti ormai sappiamo cos’è).

    Franco nei suoi 8 punti getta una panoramica su quali possono essere le problematiche secondo le quali molte donne rinunciano a diventare madri.

    Carlina sostiene che i tempi sono cambiati, tutto si evolve anche la donna e la sua decisione di gestirsi in proprio, come donna e/o come madre.

    Potrei dire che sono tutte valide spiegazioni, pensieri che meritano il più alto rispetto. Mi limito a riportare ciò che ho letto al proposito nel citato sito web “Child Free”. Premetto che sono donne a parlare:

    1 – Sono egoista. L’altruismo in genere è cosa buona e giusta, ma quando diventa sacrificio di ogni secondo libero disponibile allora è masochismo. Chi mi dice che è felice di ammazzarsi di lavoro per la prole e la famiglia sta mentendo. Oppure ha bisogno un buon analista. Io ho preso i figli come una specie di contratto a termine: mi sto augurando che crescano bene e se ne vadano presto, indipendenti e felici, per la loro strada con le loro gambe. Fino ad allora devo barattare il mio tempo con le loro necessità. Non ne avete voglia? Comprensibile. In realtà nemmeno io, ma ormai ce li ho!

    2 – Non so curare una pianta, figurati un figlio. Giustissimo. A me muoiono anche le piante di plastica… figuratevi come sto tirando su quelle due povere creature.

    3 – Non ho tempo. Se non hai tempo ora che i figli ce li hai, figurati quando ti girano in tondo per la casa. Avere dei nani da giardino dà soddisfazione uguale ed è decisamente meno impegnativo. Non avete il giardino? Pazienza. Un ulteriore pensiero in meno.

    4- Non mi sento pronta. Non si è mai pronti. Non sei pronta quando resti incinta, non sei pronta quando partorisci, non sei pronta quando nascono, non sei pronta a quando crescono. Non sei pronta per l’asilo, la scuola e l’università. Non sei pronta neanche quando se ne vanno. Quindi chi te lo fa fare? Se prontissima a non fare figli. E questa è una certezza.

    5 – Voglio continuare a divertirmi. Qui hai tutte le ragioni del mondo, a meno che tu non abbia come mission quella di passare le serate a guardare Peppa Pig e tutto il repertorio Disney.

    6 – Non mi piacciono i bambini. Se lo dice un uomo non si discute. Se lo dice una donna fa scandalo. Fate bene a non farveli piacere. Amate i figli delle altre. Soprattutto se sono aitanti, ricchi e prestanti fisicamente!

    E qua è meglio se mi fermo…per ora.

  19. carlina ha detto:

    Ho letto anche i vari commenti, certo che la donna è stata creata x diventare madre, ma, definirla andare contro natura, mi sembra tropo pesante. Ogni persona è nata , dico nata, libera ed è libera di fare le sue scelte senza che nessuno si intrometta con le proprie ragioni o le proprie idee. I tempi passano e con essi tante cose.

  20. franco ha detto:

    Argomento arduo , per non essere prolisso divido il commento in punti :
    1° – Dopo il 1968 la donna ha realizzato d’essere “individuo” non dipendente quindi dalla formazione di una sua famiglia. Ha capito che poteva seguire le sue pulsioni ed i suoi ideali e si è sentita finalmente libera.
    2°- La vita del giorno d’oggi ,con le necessità imposte dal consumo e da un’esistenza certamente più comoda ma anche più costosa , ha portato inevitabilmente la donna a lavorare.
    3° – La donna paritariamente all’uomo studia e porta avanti ,spesso dopo la laurea, la possibilità di pensare al futuro.
    4° Dopo lo studio è difficile trovare un lavoro stabile e quindi si procrastina ancora il momento di uno sguardo programmatico.
    5° – Si esce presto dalla famiglia ,quindi si possono passare parecchi anni da single, questo porta a rinunciare con fatica alle piccole o grandi abitudini e a collimarle con quelle di un altro.
    6°Lo studio, il lavoro, l’età non più fertilissima (il max è 25 anni) porta la donna trentacinquenne (e oltre) a sentire come peso una possibile maternità.
    7° – La stessa cosa accade all’uomo , quindi 1+1 fa ovviamente 2 , si sommano le problematiche e i figli vengono sentiti come coloro che tolglieranno le libertà conquistate.
    8° – I figli costano moltissimo , una stima di Federconsumatori dice che allevare un figlio da 0 a 18 anni costa oltre 180.000 euro, inoltre mancano gli asili e gli esistenti costano moltissimo.
    Ci sono donne che nascono madri e che hanno figli al di là di qualsiasi problematica , ma diventano sempre più rare.

  21. nembo ha detto:

    Argomento che merita riflessione e preoccupazione, basta sperare in quale direzione i nostri giovani vogliono costruire il loro futuro e operare per scelte efficaci e coerenti, dico questo perché nel nostro paese continua il calo demografico di nascite e ultimamente abbiamo sempre più un record negativo compreso il flusso migratorio che per anni è riuscito a compensare il calo demografico. Francesca, è veritiero che a volte quando si rivolge a una giovane coppia la domanda del perché non ancora hanno figli, gli stessi rimangono un po’ offesi e rispondono in modo vago o semplicemente adducendo che ora non è il momento giusto visto la precarietà del lavoro e altro ancora, la donna che non ha e non vuole figli è spesso vista dagli anziani come un essere non completa, non credo che la maternità sia una scelta, è difficile anche capire il perché di queste scelte autodeterminate che adottano le coppie di non avere figli, oltre ai motivi che sono elencanti nel Post , ma è una triste verità, è un’altra piaga silenziosa se la paragoniamo agli anni passati, ma come uomo rispetto le volontà che qualsiasi donna vuole prendere. Mettere al mondo un figlio oggi significa fare sacrifici e costi e visto la situazione il loro futuro non è certo benevolo, credo, che oggi le giovani coppie vogliono mettere al primo posto altri valori come essere liberi, non impegnati, non avere responsabilità giornaliere e altro ancora. Oggi per molte donne la stessa parola significa donna-moglie-mamma, donna è sinonimo di essere mamma ed la prima parola che tutti noi quando siamo nati abbiamo imparato, è un amore incondizionato che sia avrà sempre. La parola mamma è una sola, l’altra faccia per la fecondazione ( legge 40) sta scatenando varie ipotesi, giusto parlarne, ma non si può bloccare un paese per parlare di unioni civili, coppie di fatto con adozioni e Stepchild Adoption, comprando voti di varie casacche e colori per far passare per un capriccio una legge, (rispetto comunque le relazioni sentimentali che si instaurano tra persone dello stesso sesso) meno male che sta prevalendo il buon senso. Si sta giocando una partita sociale epocale ovvero la corsa a mettere a reddito l’ultimo bene rimasto finora indispensabile, la vita umana, ma molti dicono che visto anche la diminuzione di nascite era giusto far passare la mercificazione di bimbi stranieri e sfruttamento di donne povere. Donna, in quanto tale, è stata creata, per mettere al mondo vite umane con amore e con partner di diverso sesso. Madre natura, che la madre scienza che il Padre eterno sostengono la stessa teoria, per procreare bisogna che si uniscono due sessi diversi, vedasi anche il quarto comandamento: Onora tuo padre e tua madre. Un Saluto

  22. lorenzo12.rm ha detto:

    Avere figli è un fatto che dovrebbe essere naturale, sia per i maschi che per le femmine. Non sentirne la mancanza e non volerne è quasi un tradimento di natura. E’ possibile, però, non volerne? Sì, è possibile, ed effettivamente è un tradimento. Ma chi può dire oggi che cosa è naturale?

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