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Quella che vi voglio raccontare è la storia di una donna che ha scelto di vivere in un polmone d'acciaio.

Io l'ho conosciuta personalmente. Era il lontano 1962 in piena epidemia di poliomielite, allora svolgevo la mansione di infermiera in uno dei padiglioni del Gaslini, a Genova . Conteneva 200 posti letto , e per la maggior parte erano occupati da bambini colpiti da polio.

Se chiudo gli occhi sento ancora il rumore dei polmoni d'acciaio in funzione. I bambini che dovevamo mettere "dentro" erano così tanti che si doveva fare a turno.

Una sera arrivò una signorinella di 14 anni. Era grave perché colpita da una difficoltà respiratoria, la sua era una forma di poliomielite delle più gravi, la bulbo-spinale.  Era pertanto urgente metterla nel polmone d'acciaio. Quello fu l'inizio del suo calvario.

Quel virus terribile le aveva annientato i  muscoli, paralizzandola in tutto il corpo e rendendola handicappata per sempre nel giro di poche ore, ma il suo cervello era rimasto integro, in grado di ragionare, pensare, agire.  Ma la sua disperazione era grande e voleva morire.

Fu trasferita per via dell'età in un ospedale da adulti, il San Martino sempre di Genova, dove le crearono un angolo tutto suo dentro quell'aggeggio costruito negli Stati Uniti dalla Emerson ltd. Company. Una linea antiquata. Color crema, struttura solida, forma di lattina poggiata orizzontalmente su un carrello. Dimensioni umane. Certo: dentro ci doveva stare il corpo di una persona. Lui infatti era il suo polmone artificiale, come fosse la sua casa dove mamma e papà vivevano con lei. Il mio "scaldabagno", così lei chiamava il suo polmone.

Il suo cambiamento nei confronti della vita è avvenuto in concomitanza alla lettera di Papa Giovanni XXIII. Alla fine di maggio del 1963, il Papa, venuto a conoscenza della sua condizione, le inviò una lettera per «ringraziarla per la sua voglia di vivere»; da quel momento in poi Rosanna cominciò a maturare la propensione all'impegno sociale. In età adulta la Benzi sarebbe diventata una delle voci più autorevoli e tutto cambiò, accettò la sua rassegnazione, anzi si fece portavoce per la lotta a favore degli handicappati. Furono 29 anni durante i quali lei divenne anche scrittrice di libri “IL VIZIO DI VIVERE”(1984) e  "GIROTONDO IN UNA STANZA" ( 1987).

Creò anche una rivista “GLI ALTRI" e nel 1988 Dino Risi girò un lungometraggio televisivo sulla sua vita.

Non so, ma credo sia stata l'unica persona al mondo che sia riuscita a vivere per ben 29 anni prigioniera di un scafandro come i palombari. Tanto coraggio ed esempio simbolo contro la diversità.

Lascio a voi tutti i pensieri che vorrete comunicarmi.

Alba

12 Commenti a “ROSANNA BENZI……di Alba M.”

  1. francesca (franci) ha detto:

    Ciao Gianna.vr, innanzitutto benvenuta in questo blog. Ho seguito il tuo consiglio e ti posso dire che Nicholas James Vujicic (Nick) lo conoscevo già avendo visualizzato alcuni suoi video e cortometraggi come “IL CIRCO DELLA FARFALLA” che tu intelligentemente suggerisci di visionare. Conosco molto bene, purtroppo, il mondo della disabilità facendone attivamente parte. Da anni sono all’interno, sia come volontaria che nel Consiglio Direttivo, dell’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla -, e quando mi vedo arrivare dei giovani ragazzi ai quali è stata diagnosticata la patologia, a tutt’oggi purtroppo senza possibilità di guarigione, mi si stringe il cuore e penso a quanti ragazzi buttano via la loro vita senza rendersi conto di quale grande valore e quale fortuna posseggono. Anch’io, come te Gianna, il contatto con questi “miei” ragazzi disabili ha fatto guardare il mondo con occhi diversi impedendomi di sprecare tempo, e vita, a lamentarmi inutilmente e a vivere ogni attimo da persona sana concessomi da questa Vita che, al di là di tutto, vale sicuramente la pena di essere vissuta pienamente. Ciò non toglie però che io nutra il massimo rispetto per chiunque scelga, per propri validi motivi, diversamente.
    Ciao e grazie.

  2. gianna.vr ha detto:

    Buongiorno… Io sono l’ultima arrivata, poco informata e quindi non poco adatta a proporre riflessioni sulla questione, davvero molto complessa e delicata; ognuno ha un suo modo di affrontare la vita, la sofferenza, la malattia, i vari handicap… ogni reazione ha una sua motivazione.
    Vi invito, se avete un po’ di tempo, a cercare in internet dei video su IL CIRCO DELLA FARFALLA. A me, assieme all’amicizia con alcune persone cosidette diversamente abili, l’esperienza di questa persona ha fatto guardare la vita con occhi nuovi. Umilmente…

  3. alba morsilli ha detto:

    Non voglio fare commenti non voglio dialogare per un semplce fatto ognuno di noi ha la sua coscienza, il suo modo di vedere le cose, come sempre ci si commuove al momento e poi tutto passa, ma è anche giusto che sia così, che vita sarebbe senza un sorriso.
    E’ inutile dire che Rosanna era una donna forte anche nelle sue condizioni, io che la conoscevo molto spesso mi diceva “Sono una vigliacca ho paura di morire, perciò sto in questa gabbia a marcire” Ecco la vera Rosanna debole come tutti noi. Io le rispondevo”ogni persona ha il suo destino, designato da Dio, lei storceva la bocca e non rispondeva”.
    IO mi son sempre sentita una persona fortunata forse perchè ho vissuto per anni in mezzo a loro, è una lezione di vita che servirebbe a molte persone, andrebbe via loro l’ego, la cattiveria, e amerebbero molto di più nella vita, ma ognuno è libero senza giudicare gli altri.

  4. gianna ha detto:

    Alba, questo tuo post e vero ne abbiamo sentito parlare di Rosanna Benzi, ma ogni caso naturalmente e diverso sempre un dolore sapere e vedere queste persone, nel suo dolore , l’amore cosi è la vita. una grande testimonianza amici/e ma con tante diversità,sono commossa e ti ringrazio, guardero’ il video ma con emozione certamente. non ho parole e non saprei cosa dire è una croce grandissima.Coraggio Rosanna il destino è stato ingrato!! Ciao TVB.

  5. Giulio Salvatori ha detto:

    Grande testimonianza.Come dice Lorenzo :”Ogni caso una diversità”.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Credo che nessuno di noi sia qui per dare giudizi, io per prima, non mi permetterei mai! Tutti noi esprimiamo, nel più profondo rispetto delle idee altrui, il nostro umile pensiero. E non per questo pretendiamo che sia quello giusto, condiviso dagli altri. Ciò posto, penso anch’io, come molti di voi, che ciascuno di fronte alla sofferenza e al dolore reagisce in modo diverso, unico, personale e soggettivo. Non esiste un “programma handycap”, non esiste il manuale del disabile, non esistono riferimenti che ti insegnano a fare queste o quelle scelte quando all’improvviso passi da una vita normale all’immobilità totale accompagnata da dolore e sofferenza. Sfido chiunque di voi a dirmi se sarebbe in grado di fare una scelta ponderata, giusta per sè stesso e per gli altri, se all’improvviso gli capitasse una tragedia simile. Viva la vita, si. Viva sempre la VITA! Ripeto: la VITA…..quella che ciascuno di noi ha il diritto, e il dovere, di difendere, proteggere, amare e vivere. Ma credo sia giusto anche avere rispetto nei confronti di chi quella NON-VITA decide, con tutti i diritti ed assumendosene le responsabilità, di interromperla.

  7. girasole rm ha detto:

    Voglio aggiungere al post di Franco che Hawking costretto dalla malattia che lo colpì da giovane,pur costretto a vivere sulla sedia a rotelle è stato premiato col premio Nobel, non solo per i buchi neri ma anche perche ha elaborato la teoria del tutto. Questo comunicando solo con gli occhi,aiutato dal computer La domanda è chi siamo noi per dare giudizi? Viviamo nel mistero

  8. carlina ha detto:

    che storia, Alba, è davvero straziante vivere in quel modo, sono quellel cose che ti fanno capire quanto male eiste nel mondo e che spesso ci lamentiamo x delle sciocchezze ogni tanto dovremmmo fermarci a pensare e
    guardarcattorno

  9. Nembo ha detto:

    Certo che una testimonianza come questa ci fa capire di come si possa soffrire e come si può affrontare la vita con coraggio e dare ancora senso alla propria vita, chi ha un perchè forte di vivere può sopportare ogni dolore e sacrificio dando una prova di volontà nel vivere anche in certe condizioni, ed è proprio il perchè che ci fa riflettere.In ogni caso ogni storia è diversa come ogni caso che ci pone la vita. Grazie Alba per averci fatto conoscere questa storia.

  10. franco ha detto:

    Altri esempli eclatanti della “voglia di vivere” a tutti i costi: lo scienziato inglese Hawking ,scopritore tra l’altro dei buchi neri , colpito da gravissima atrofia muscolare ,comunica con gli occhi , come il DJ Andrea ,colpito da SLA , con gli occhi “suona” la sua musica.
    Come c’è chi sanissimo , si toglie la vita per depressione o “mal di Vivere” .
    Lottiamo sempre per la vita .

  11. alba morsilli ha detto:

    vi invito di andare su https://www.youtube.co e cercare Rosanna Benzi i video parlano più dei miei scritti

  12. lorenzo12.rm ha detto:

    Hai visto la natura umana, Alba. Ogni caso una diversità. Grazie di averci parlato di Rosanna, che è un esempio per tutti. Nel dolore, l’amore. Così condenserei la sua vita. Sono commosso e ti ringrazio di questo effetto che hai determinato in me. Grazie, grazie.

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