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Più di 700 morti dal 2012 ad oggi, di cui 81 solo nel primo semestre del 2016. Sono le vittime della crisi: il 60% di chi decide di togliersi la vita per motivi economici ha tra i 45 e i 64 anni, 44 su 100 sono imprenditori, ma è alto anche il numero dei disoccupati (il 40% del totale).

Sono alcuni dei numeri raccolti dal laboratorio di ricerca sociale della Link Campus University, l’unico centro studi che continua a monitorare il fenomeno dei suicidi legati alla crisi (dal 2012 l’Istat non pubblica più il dato perché - sostiene l’ente di ricerca - è difficile essere certi che chi si uccide lo faccia davvero per problemi economici).

E’ l’Italia dei suicidi e sembra che i più colpiti siano gli imprenditori che si ammazzano per la vergogna. Un caso su quattro nel "ricco" nord-est. Del loro dramma, da quasi tre anni, si occupa l'associazione di volontari “Gi Angeli della Finanza”. Chi decide di farla finita non sopporta di perdere la dignità, ma uscire dall'incubo sarebbe possibile se si avesse il coraggio di chiedere aiuto.

Il giornalista Mario Giordano di “Libero” fa un disegno da brividi su questi eventi:

"È una strage di italiani". Che cosa ci uccide come in guerra?

In otto mesi abbiamo avuto 46mila morti in più ogni mese, dunque 5mila morti in più ogni giorno, significa che ogni ora 7 persone muoiono. Per trovare una simile impennata, bisogna risalire alla seconda Guerra Mondiale e prima ancora alla Prima Guerra Mondiale del 1918. Se si andrà avanti di questo passo, a fine Dicembre i morti saranno 666mila, livello per l’ appunto mai più toccato in Italia dal 1945. Siccome, a quanto ci risulta, nel 2015 in Italia non c’ è stata una catastrofe nucleare e nemmeno un devastante terremoto, siccome non si è verificata un’ epidemia di peste bubbonica o di vaiolo pustoloso, a che cosa si può imputare questa crescita spaventosa? Certo: la popolazione invecchia. Certo: in inverno ci sono state meno vaccinazioni. E anche certi spettacoli della politica, a dir la verità, sono risultati piuttosto letali. Ma basta tutto questo a giustificare una strage simile a quella di una guerra mondiale? Ovviamente no. L’ unica spiegazione possibile è dunque quella della crisi economica. Quanti italiani hanno dovuto rinunciare a curarsi? Quanti negli ultimi anni hanno peggiorato il loro livello di alimentazione? Quanti sono stati costretti a dormire per strada?

MODEL RELEASED. Depressed elderly woman, covering her face with her hands.

La verità è che il peso della crisi, lunghissima e assassina, si sta riversando d’ improvviso sulle spalle sempre più fragili del Paese. E l’ effetto è così impressionante che non si può non tener conto, anche nelle scelte della politica. Siamo sicuri, per esempio, che si possa ancora risparmiare sulla sanità? Siamo sicuri che si possano nascondere tagli feroci sotto le parole dolci della “razionalizzazione”? Siamo sicuri che si possano aumentare i ticket per gli esami e ridurre i servizi? E questi 46mila morti non chiedono forse un intervento urgente sulla povertà? Magari provvedimenti più incisivi dei timidi tentativi contenuti in finanziaria?

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E poi, ultimo ma non ultimo, se davvero la mortalità aumenta così rapidamente e il processo di allungamento della vita non è più “irreversibile”, come ci stanno spiegando gli esperti, ha davvero senso continuare ad allungare la vita lavorativa? Se la rotta demografica si è invertita così rapidamente, perché continuiamo ad alzare l’ età pensionabile? 46mila morti non bastano per cominciare a ripensare la legge Fornero? E che ci vuole allora? Lo sterminio degli ultrasessantenni? L’ annientamento dei capelli bianchi? L’ ecatombe al sapor di rughe e pannoloni?

 

scritto da Gianni T. con documentazione in rete

17 Commenti a “L’ITALIA DEI SUICIDI……di Gianni T.”

  1. gianni ha detto:

    Devo dire che con questo post ho raggiunto il mio scopo. Ringrazio tutti i commentatori, e nel pieno rispetto di tutti i pensieri, auguro a tutti voi un lieto fine settimana.
    Gianni.

  2. michelangelo ha detto:

    Scusate, ma io spenderei due parole per i disoccupati della generazione tra i 40 e i 50 anni che si trovano sostanzialmente al punto di partenza. Con poco o niente in mano, con serissimi problemi economici e soprattutto senza poter contare su un contesto favorevole, sia politico che economico. Molti di loro, con figli e famiglia, non hanno più un progetto di vita che vada oltre la sussistenza, il galleggiamento.In tanti sopravvivono grazie ai genitori pensionati che a fine mese gli danno una mano. Anche la loro è una situazione penosa: perché non si capacitano di quello che sta accadendo e perché vorrebbero fare qualcosa, lavorare, ma non possono nulla.

  3. Nembo ha detto:

    La vita rimane sempre per un 10% di cosa che ti accade e per il 90% come si reagisce,pensando al nostro futuro e di chi verrà dopo di noi altro che giudizio Universale, il giudizio si deve dare ai tempi nostri dove si prospettono tempi non molto belli leggendo anche l’articolo proposto.

  4. edis.maria ha detto:

    Franco un pizzico di politica non guasta mai! Per ora i nostri nipoti aiutiamoli come dici tu, e hai ragione, ma fra poco anche loro avranno imparato, come facemmo noi ,ai tempi della nostra gioventù,dopo una guerra rovinosa, come si deve fare per non scoraggiarsi e ” darsi da fare!! Tanti problemi hanno, ma anche tante possibilità di mezzi , capacità e , se vogliono ,anche preparazione personale!

  5. franco ha detto:

    Ho utilizzato la “statistica” per sdrammatizzare la situazione, sia ben chiaro è certamente preoccupante anche se generalizzata, ma ho fatto questo perchè è certo che alcune forze politiche cavalcano le tragedie citate , il malcontento , la povertà dilagante solo per far cassetta e questo personalmente mi sembra una azione da sciacalli e da iene.
    Poi parliamo pure del problema , dei singoli casi , ma come ho già detto e come dice Francesca la mia preoccupazione maggiore è per il futuro , quello dei nostri nipoti che si troveranno davanti ad mondo molto complicato. Sono entusiasta delle parole di oggi di Papa Francesco che mette tra i peccato mortali più gravi il comportamento profittatorio e menefreghista di datori di lavoro che pensano solo ai loro interessi licenziando senza scrupoli. L’ecatombe degli ultrasessantenni penso che sarà una realtà futura ,per quelli che ora hanno vent’anni….e se permettete è di questo che dovremmo spender parole.

  6. edis.maria ha detto:

    Argomento nel quale si può spaziare nell’animo umano! Ho avuto modo di essere in contatto stretto con persone che, dalla mattina alla sera, si auguravano di non arrivare al giorno successivo!Persone, non gravemente ammalate, non doloranti eccessivamente, ma SOLE! Le persone sole nelle case di riposo! Occhi spenti, sorrisi stentati se qualcuno, finalmente rivolgeva loro la parola, testa rivolta verso l’entrata dalla quale entravano i parenti,e lacrime in gola! Rifiutavano il cibo, e si lasciavano poco a poco esaurire! ” Anche oggi non hai fame??Ora lo diciamo al medico che ti farà una flebo!!!” Poi certo i medici intervenivano e sanavano, per quella volta , la situazione!Il giorno dopo l’anziano mi diceva:”Speravo oggi di non esserci più” Questi sono i suicidi che non giungono a termine!Garantisco che avendoli visti, per alcuni mesi, ancora oggi piango e prego tutti i parenti stretti, di occuparsi con amore di questi ” futuri suicidi!”

  7. gianni ha detto:

    Buonasera a tutti. Innanzitutto grazie per l’accoglienza e per i nutriti e interessanti vostri commenti al mio post. Condivido parecchio di ciò che scrivete, ma mi resta un pò oscuro il pensiero del signor Paul Candiago, i suoi mi sembrano più che altro aforismi sugli insegnamenti divini, e sinceramente con tutto il rispetto, non riesco a condividerli. Vorrei poter dire le sue “sagge” parole all’imprenditore che si toglie la vita a seguito del fallimento della propria attività, ai disoccupati che, demotivati e senza speranze sul proprio futuro, decidono di ricorrere al suicidio, e vedere le loro reazioni. Al di là di tutto, credo che il Governo, negli ultimi anni, non stia facendo abbastanza né sul fronte del lavoro, né su quello delle piccole imprese, e lasci imprenditori e lavoratori in preda ad un senso di totale abbandono.
    Ringrazio e saluto tutti.

  8. francesca (franci) ha detto:

    Sapere che statisticamente siamo al 64° posto nella lista dei suicidi non mi consola affatto. E sinceramente non mi piace parlare di statistica, soprattutto quando si affrontano temi così gravi come i suicidi dettati dalla crisi economica e lavorativa in Italia. Non penso che chi ha stilato questo post intendesse farne una graduatoria. Ciò posto, l’argomento affronta temi ben più importanti e ben più gravi: SUICIDI DA CRISI!!! Credo che dovremo fermarci a riflettere su questo punto che è ben descritto anche nell’articolo del giornalista Giordano riportato nel post di Gianni. Io, credetemi, sono seriamente preoccupata per il futuro dei miei figli e dei miei nipoti. Ovvio che non collego questo dato al fattore suicidio ma alla problematica “crisi” si. E non è cosa da sottovalutare.

  9. paul candiago ha detto:

    Signori,

    converrete, per amor di logica,che da come impostiamo la nostra Vita, per il suo Valore Soprannaturale e Materiale, ci viene l’individuale risposta di “come vogliamo morire”.

    Questo atto di libero arbitrio e’,come tutto, soggetto alla Giustizia Universale.

    L’Essere ci fu donato e con il trapasso si ritorna a chi l’ha creato per il suo Rendiconto.

    Tutti abbiamo un biglietto temporaneo di andata e ritorno=nascita e morte fisica.

    Arrivederci fratelli e sorelle al Giudizio Universale e all’Eterna Resurrezione dell’Essere.

    Di fronte alla Luce Eterna di Verita’ credere o non credere non fa nessuna differenza:
    le pecore da una parte e i capri dall’altra.

    Cordiali saluti, Paul

  10. Giulio Salvatori ha detto:

    Realtà che fanno rabbrividire. Ora bisognerebbe vedere se siamo solo noi “Gente del Popolo”, o se rabbrividiscono anche gli onorevoli. Ho visto da vicino cosa significa essere senza lavoro. Ho assistito impotente ai lunghi silenzi che ti penetrano l’esistenza. E capisco, purtroppo, anche chi non ce la fa più e compie il gesto estremo. Ecco che ti prende la rabbia e farei la rivoluzione anche da solo. Sono errori che vengono da lontano e nessuno, nessuno ha cercato di cambiare le cose.Se si pensa che il segretario generale è andato in pensione con 480.000 Euro, con tutte le pensioni d’oro, vitalizi , ecc …quando i giovani chissà se prenderanno la pensione. Con funzionari sindacali che si sono fatti la pensione da nababbi. Chi ha tutelato gli interessi dela classe operaia ? Nessuno. E quei suicidi hanno un chiaro colpevole. Gridava Sandro Pertini: ” Quando un governo non fa gli interessi del suo popolo, va mandato via con i forconi”.

  11. gianna ha detto:

    Gianni,il post di oggi e molto credibile. L’Italia dei suicidi per crisi: Imprenditori i piu’ colpiti, Si uccidono per Vergogna”Piu’ di 700 morti dal 2012 ad oggi 81 primo semestre del 2016.Un caso su quattro nel “ricco Nord-Est.dal loro dramma da circa tre anni, si occupa l’associazionedi Volontari della Finanza.Chi decide di farla finita non sopporta di perdere la sua dignità.Ma uscire dall’Incubo è possibile “la cosa importante chiedere aiuto. Non sono solo Imprenditori ci sono molti disoccupati,(il 40% del totole).Guardando dei dati nel dettaglio scopriamo che il Nord Est è l’area geografica più colpita con il 26,6%dei casi segue il sud(22,5% il centro 21,5% e Nord-Ovest(19,3% continuano a monitorare il fenomeno dei suicidi,legati purtroppo alla crisi( dal 2012 L’Istat difficile essere certi.Lo facciano per probblemi Economici).In particolare il Veneto sia la maglia nera di tutte le statistiche.viviamo sperando che i suicidi non risolvono la crisi.Un saluto

  12. elisabetta8.mi ha detto:

    Ciao Gianni,,il Tuo articolo è forte,colpisce come un pugno alla stomaco,stiamo vivendo in un mondo ,dove anche la vita sembra sia diventata un peso molto pesante ,vorrei dire 2 parole ,,,la vita è un dono e come tale abbiamo il dovere di custodirla gelosamente,,il dolore e vari problemi ,non devono sfiancarci e lasciare che ci portino alla disperazione,pensando che l’estremo gesto ,possa risolvere tutto,,,,cosi’ non è,,,il nostro fardello ,lo carichiamo sulle spalle altrui,,,non è questo che ci è stato insegnato,e che abbiamo cercato di portare avanti dignitosamente.

  13. alba morsilli ha detto:

    Più soldi o più vita?
    Questo è il problema
    Le persone che si uccidono preferiscono i sodi
    al tempo di vivere.
    Tante sono le corcostanze che possono portare a scegliere, ma se diamo davvero più valore a un grosso conto in banca siamo degli imbecilli.
    Il denaro è solo un mezzo per otterene altre cose,
    ma il tempo di vivere è tutto quello che abbiamo.
    Il denaro non compra la felicità, si vero si vive meglio, ma se sappiamo che il tempo di vivere è più importante trovi la felicità che ora ti manca

  14. franco ha detto:

    Caro Lorenzo…le statistiche vorranno ben dir qualcosa !
    Nella classifica dei “suicidi” l’Italia è 64°
    La prima è la Groenlandia (dove non ci sono le problematiche econimiche italiane). Noi veniamo dopo… Stati Uniti – Russia- Austria- Inghilterra- Francia- Portogallo. Olanda- Spagna – Lussemburgo – Svizzera (!?!?)-Irlanda- Danimarca – Germania – Islanda ecc.
    Con questo non voglio dire che i problemi non ci sono…ma non cadiamo nella trappola di certi politici che seminano il terrore per tirar su voti.

  15. lorenzo12.rm ha detto:

    Caro Gianni, non si può dire più che il futuro è nelle mani di Dio. Possiamo prefigurarlo fin da adesso e dobbiamo occuparci di problemi semmpre più difficili. Il suicidio è conseguenza di una disperazione che sembra irreversibile e senza possibilità di ritorno. Cominciamo ad affrontare i problemi parlando con la gente in carne e ossa e non sbanderiamo soltanto statistiche, spesso interessate. Grazie, comunque. Ci fate riflettere. La vita non è tutta rose e fiori.

  16. Nembo ha detto:

    Il suicidio è un gesto più complesso che possa capitare a un essere umano e sono gesti più difficili da spiegare psicologicamente, ma leggendo il Post presentato da Gianni, possiamo capire che molti suicidi accertati magari con uno scritto, sono da imputare a questa crisi economica che dura da anni.Il tema di questo Post, merita rispetto anche per tutte le persone che in questi anni si sono tolti la vita. Vorrei ricordare che oltre a queste drammatiche percentuali, abbiamo anche una percentuale di suicidi inerenti alle varie forze dell’ordine e dell’esercito dati esatti non ce ne sono ma sono in aumento per questo male oscuro che si chiama suicidio o “helping Profesion” per tutti gli operatori che prestano aiuto,questo male oscuro per queste persone a volte rappresenta una fuga liberatoria da vessazioni,subite o ritenute ingiuste nel proprio ambito lavorativo, altresì poi c’è stress continuo,aspettative di carriera disattese,vessazioni,responsabilità e ferrea obbedienza e altro ancora, gli stessi poi non sono monitorati come dovrebbe essere così si sentono soli e arrivano a gesti estremi.Si cerca sempre che queste cose non succedono mai, ma purtroppo succedeono,questo male di vivere che uccide dovrebbe scuotere chi ha responsabilità nella vita sociale invece questo non lo stanno facendo. Atti concreti per fermare questo drastico fenomeno si potrebbe fare dando più occupazione e segnali veri per le imprese in crisi o sul procinto di chiudere le fabbriche, negozi, attività artiginali,con tagli fiscali e meno tasse, non dimenticando e trascurando anche la lotta all’usura e al racket.Un Saluto

  17. franco ha detto:

    Caro Gianni il tuo interessante articolo parla di suicidi …che sono tanti…ma che sono solo(si fa per dire) circa 4.000 l’anno.
    In un’Italia che invecchia è ovvio che aumenteranno anche le morti percentualmente ( più vecchi…più morti ).
    E’ chiaro che il problema esiste , che molti non riescono a sopravvivere a fallimenti o a cartastrofi esistenziali …siamo anche in 60 milioni e ho guardato le percentuali e ad esempio i ricchi e colti paesi nordici in fatto di suicidi ci battono.
    Sono le ultime righe da ponderare …e non lo dobbiamo fare noi ma i nostri nipoti che invecchieranno forse più di noi perchè aumentano controlli e si perfezionano le cure ,ma arriveranno a 100 poveri in canna ( anche perchè noi, unica fonte di reddito), ce ne saremo già andati.

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