Le colline si susseguono armoniose verso la montagna con una grande varietà di essenze. Dominano i castagni ,ora in fiore, poi le acacie , gli aceri, gli abeti e le querce, qua e la cespugli di ginepro e nocciolo e all'improvviso un campo di patate (quelle famosissime di Montese).
E' difficile in questa armonia di verde pensare che qui , sulla Linea Gotica ,nel gennaio del 1945 la 10° divisione di montagna americana cominciò l'attacco che durò quattro mesi e distrusse quasi tutte le piante e i radi casolari.
Mi inoltro nel sentiero verso la "pietra bianca" , un lastrone di roccia verticale biancastra alto una trentina di metri dove sotto sono ancora visibili le postazioni tedesche dove con mitragliatori pesanti sparavano sulla valle del Panaro .
Incrocio "Tartuflìn" , montanaro quasi novantenne , il suo nome racconta del suo secondo mestiere quando era più giovane (andare a tartufi).
Ora percorre come me sentieri meno impervi per "mantgnìr la gamba" (per mantenere la gamba) .
Ci salutiamo e ci fermiamo a chiacchierare seduti su uno dei tanti pietroni che costeggiano il tratturo.
A quell'epoca aveva quasi sedici anni e faceva la staffetta partigiana ." Vedi tra quelle due grandi querce ...ì han masè Gino" (hanno ammazzato Gino) . Le postazioni ci sono ancora abbastanza integre grazie alla manutenzione comunale . C'è quella del mitragliatore, quella così detta "del capitano" , con una rudimentale copertura di travi , altre sono sparpagliate nel raggio di un centinaio di metri.
"Pensa che la mitraglia la rivèva fin al Panèra (arrivava fino al Panaro).
La fantasia vaga nell'armonia del cinguettio di mille uccelli , mi sembra di sentire il crepitio delle armi e le urla dei comandi e di chi rimane colpito , il fragore delle schegge delle piante distrutte dalle granate .
Sono morti in tanti da tutte e due le parti e spesso non si facevano prigionieri .
A Iola , paesino nel Comune, vi è un bellissimo museo della guerra con divise oggetti e armi di ogni tipo ,uno dei più importanti dell'Emilia.
Ormai il sole si intravede tra gli alberi è ora di tornare , aiuto "Tartuflìn" ad alzarsi e ci incamminiamo verso Montese nella pace di un tramonto d'estate.
Fraco bella la tua descrizione è toccante.sono linee che ci uniscono con tanti sacrifici della popolazione e dei Partigiani,questa è storia sempre da ricordare. dalla guerra alla pace.Un saluto
Toccante descrizione , bravo Franco. Una -Linea- che ci unisce per i tanti sacrifici delle popolazioni, dei Partigiani . La Nostra Storia. Grazie . E’ un dovere ricordare
E’ toccante ed anche un pò malinconico, il viaggio di Franco attraverso i ricordi di un pezzo di storia della nostra Italia. Una guerra che ha toccato in modo particolare i luoghi che lui adesso percorre, la terra che calpesta. E sono proprio i suoi passi a parlarci,a raccontare. Conosco superficialmente questa parte di storia per averla studiata sui banchi di scuola ma, credetemi, preferisco il racconto che ne fa il modenese.
Un pò di storia…La “Grùne Line” la linea verde, più conosciuta da noi come linea Gotica che dal tirreno diciamo fino all’Adriatico ha tagliato in due l’Italia tenendo fermo tutto per circa 8 mesi l’armata americana e quella inglese(25 agosto 1944)Lo sfondamento della linea gotica avverrà con una grande offensiva a partire dal 19 febbraio 1945 concludendosi dopo durissimi combattimenti ad Aprile. Anche il Post di Muzzioli ci ha fatto ricordare questa guerra in casa nostra.
Bella la tua escursione, Franco. Grazie. Dalla guerra alla pace, che speriamo resista per sempre, anche se i bagliori di guerra sono vivi in tutto il mondo. Speriamo.