Da diversi giorni trovo il tempo di andare a cercare i funghi. E’ una passione che ho sempre avuto. Ero ragazzino quando mio padre mi portava con lui e mi insegnava a “conoscere” il bosco. I funghi, a quel tempo, erano una risorsa per la gente del paese, si vendevano, si seccavano, si mettevano sott’olio…era una ricchezza mandata dal cielo.

Si aspettava che le prime piogge di settembre innaffiassero a sufficienza la boscaglia e dopo dieci-dodici giorni s’incominciava il raccolto. Si! Proprio il raccolto perché eravamo solo noi del paese ad andar per funghi. Oggi questo non avviene più, cercatori improvvisati aggrediscono il sottobosco, devastano, raspano con falci e bastoni: non si rendono conto del danno che fanno. A nulla servono i consigli e le raccomandazioni.

Per noi, gente dei monti, c’è un rapporto di rispetto verso il bosco che viene da lontano, la flora da selvaggia diventa amica. Si riconosce quell’alberello, quel ginepro, quel corbezzolo, l’erica contorta, l’ontano con i fiori penduli e quel pungitopo attorno al quale, sapevi, che avresti trovato i funghi: rossi, neri, biondi, finferli, mazze di tamburo ecc. Ecco che, sei tutt’uno con il territorio circostante, ci parli e lo leggi. Giri pagine che solo tu sai comprendere perché da piccolo te l’hanno insegnato. E quando trovi il primo fungo guardi con attenzione tutt’intorno perché non è mai solo: lasci quelli piccoli perché fra qualche giorno ritornerai.

Ginepro

Erica

Timo

Riconosci, mentre cammini, i profumi dell’erica, del timo, del ginepro…e quel pungitopo dai pallini rossi che s’innalza panciuto, ti chiedi chi l’ha ricamato. Una volta mi disse un famoso pittore che, nel bosco ci sono tutti i colori: aveva ragione. Se poi arrivi la mattina presto ch’è ancora buio, quando spunta il sole i raggi penetrano fra i rami in una danza leggera e argentata, è l’inizio dell’orchestra degli “abitanti” della selva. Non ti spaventa il fruscìo veloce perché sai che non può essere che una lucertola: gli altri animali, se non li disturbi, dormono, compresa la vipera. Magari sussulti al canto della ghiandaia o del picchio perché hai invaso il loro territorio e sfrecciano veloci fra i rami degli alberi sopra la tua testa.

Castagno

Tutti gli anni, rivedo quell’alberello di castagno col quale giocavo accovacciato sul ramo più alto sordo ai richiami del babbo. Ora è un gigante robusto: chissà se mi riconoscerà. E salgo sulla grotta con striature di quarzo che s’allunga verso il pendio, mi siedo nel solito punto e mentre mangio una mela osservo il rigagnolo che saltella laggiù fra sassi e rovi. Fatto il giro che da giorni avevo mentalmente studiato, ritorno a casa stanco ma gratificato, contento. Poso il canestro dei funghi sul tavolo e la solita domanda: babbo, dove li hai trovati?

 

Giulio

11 Commenti a “IL MIO ALBERO………di Giulio Salvatori”

  1. franco ha detto:

    A Montese abbiamo parecchio bosco, se devi pulirlo anche regalando la legna , non trovi nessuno che tagli …devi spendere soldi per farlo( assicurazione oltre la mano d’opera). La Forestale locale è sparita e messa in un territorio più ampio che fa capo ad altro paese che dista 25 km. Non si può andare a funghi senza tesserino e se ti scoprono ci sono multe salatissime, questo anche per la raccolta dei mirtilli. Con questa situazione i boschi sono territorio di cinghiali, daini , altra marea di animali….e lupi . Ne hanno visti sei all’ingresso del paese. Il territorio è solo nelle mani di chi ha buona volontà perchè il Comune non ha soldi.

  2. francesca (franci) ha detto:

    Non vado, e non sono mai andata, per funghi perchè sono una capra, non saprei distinguere un porcino da un’ammannite falloide-velenosissima. Però mi piace mangiarli. Anche da noi, per raccoglierli serve il tesserino. Ritengo sia giusto così perchè, purtroppo, la gente non è in grado di gestirsi al meglio e di comprendere che non si può distruggere per raccogliere. La storia del tuo alberello, Giulio, mi è piaciuta un sacco. Tutte le tue storie sono coronate da gentilezza, empatia, emozione, per questo suscitano, in tutti noi, grande ammirazione e favore.

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Rispondo a Alba Morsilli. Da noi non è così:non pagano il tesserino e non ci sono controlli. Inoltre, coloro che lo pagano, i soldi vanno alla regione e i boschi non sono curati per nulla .Con lo spopolamento della gente dai paesi della montagna, non si vedono interventi di nessuna sorta a protezione del bosco.

  4. Giulio Salvatori ha detto:

    Una passeggiata insieme non può fare che bene. Grazie a Francesca che “ha trovato” un bellissimo canestrino di funghi e tutto il resto.Almeno ci allontaniamo virtualmente dalle brutte notizie che abbondano. Peccato che attraverso questo freddo schermo non sentiate i profumi.

  5. alba morsilli ha detto:

    Essere fungaioli come scrivi tu è una passioneche si trsmette di generazione in generazione, e poi nati in campagna avendo i boschi vicini vi viene più facilie tutto. leggo sui giornali che ci vuole il tesserino e molti occasionali fungaioli non sono disposti a pagare, a mio avviso mi sembra giusto perchè quei soldi permettono di non fare diventare i boschi una selva, perciò sono curati e tutti civilmente pagando il tesserino ci possono entrare

  6. lorenzo12.rm ha detto:

    Confesso di non essere un appassionato di funghi. Intendo, per la ricerca. Ma , a mangiarli, mi piacciono molto. E quando la loro raccolta viene descritta nei termini appassionati di Giulio, viene voglia di partecipare. E di andare presso il famoso albero di castagno a prenderne un po’, ma con delicatezza, gratitudine e affetto. Grazie, Giulio.

  7. edis.maria ha detto:

    Giulio mi hai “ributtato” nel periodo della mia giovinezza,quando le pinete, le immense e scoscese superfici verdeggianti mi riempivano di aria pura, di ricerca di alberi amici che ti riempivano di ardore! Ricordo ,con mio marito prima,amavamo le scampagnate domenicali, sui ” nostri monti” della Val di Susa,in cerca la purezza, la bellezza e , se capitava , anche fiori e gustosissimi funghi! Prima regola: rispettare la natura, amare anche i piccoli animali e i virgulti appena nati come fossero neonati in attesa di attenzone!Più tardi addestrammo anche i nostri figli a questo rispetto ,e credo rispettino questi principi! Questo non elimina il piacere di gustare un bel piatto di funghi trifolati e gustati con un bicchiere di vino piemontese!

  8. gianna ha detto:

    Giulio, Salvatori”Il tuo post e molto bello, parli della raccolta dei funghi, io penso che è meglio lasciarli roccogliere alle persone che gli conoscono,senza rovinare i boschi, e bello stare in compagnia dai bravi intenditori, belle esperienze da vedere, ma lasciamo spazio a chi conosce i funghi veri e non velenosi, si evitano i pericoli di cadere giu’ da qualche precipizio e di morire di avvelenamento vi consiglio quando avete il desiderio di funghi, si comprono sei sicuro che siano buoni, non è una cosa che si desidera tutti i giorni,Io non ho mai avuto questa esperienza perche’ non gli conosco.gli compro secchi i funghi porcini, certo che sono buoni freschi gli puoi fare in diversi modi, ma chi si accontenta gode.Buona raccolta a voi intenditori.Un saluto

  9. franco ha detto:

    Ho appena mangiato due cappelle di Boletus (due a testa, io e mia moglie), nel tegamino, un pò di olio sale e pepe. Una roba indescrivibile , comperate in mercato a 20 euro al kg. Sono mezzo montanaro, però a funghi normalmente ci lascio andare gli altri , da noi si trovano anche tartufi e un pò più su lamponi e mirtilli. Consiglio l’insalata di ovolo crudo tagliato a fettine sottili, sedano sempre a julienne , scaglie di grana un velo d’olio e a chi piace qualche goccia di balsamico e potrete assaporare il paradiso.
    E fra poco da noi (Montese e dintorni )ci sarà la festa della castagna….polenta di castagna con panna , ciaccio di castagna con lardo, torda di castagna , mistocchine (fritelle di castagne con uvetta e pinoli)ecc. tutto molto economico…basta venire a Montese.

  10. gabriella.bz ha detto:

    Giulio Salvatori, come mi hai commosso nel sentire la descrizione dei nostri vecchi tempi. La stessa cosa esiste da noi, i cercatori che arrivano da fuori rovinano il bosco, lo sporcano con tutti i loro avanzi e bottiglie buttati alla rinfusa sotto un albero. Rovinano tutto, questo una volta non esisteva, si andava a raccogliere funghi, mirtillo, fragoline,asparagi selvatici, ma tutti erano corretti, non si rovinava niente, anche perchè ci veniva inculcato da piccini che il bosco si rispetta.Un post che mi è entrato nel cuore Giulio. Ciao

  11. Nembo ha detto:

    Fin da ragazzo, sono stato contaggiato da questa passione, poca strada ed ero nei boschi, ora invece purtroppo non ho più questa possibiltà poichè devo prendera l’auto per andare a cercare i funghi,ho fatto un’uscita ma senza raccogliere i tesori ovvero i funghi credo che non ci siano ancora per il troppo caldo avuto questa estate. Tutti noi abbiamo un’albero come amico o come ricordo,un simbolo di vita io ne ho uno in particolare piantato nel cortile della scuola elementare molti anni or sono, in ricordo di unn compagno che ci aveva lasciato, questo albero mi rimarrà sempre nel cuore.

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