Ho preso spunto da un articolo di Francesca del 2016 "la solitudine nel web" per parlare della solitudine dell'anziano in generale.

Leggo :" in momenti di tristezza , rabbia , delusione molti preferiscono isolarsi per trovare pace e solitudine ", ma poi è come il gatto che si morde la coda , perché questo stato potrebbe diventare cronico e avrebbe un effetto molto simile allo stress , compromettendo l'apparato endocrino ed il sistema immunitario.

 

Spesso purtroppo , la solitudine non è una decisione del singolo , ma una condizione che può portare l'anziano ad un perenne stato d'infelicità.

   

Le statistiche dicono che circa il 40% degli anziani in Italia sono soli.

Che cosa consigliano medici e sociologi ?

- Fare uno sforzo , ma coltivare amicizie (anche virtuali).

- Imparare ad usare il computer.

- Telefonare agli amici e ai parenti e non attendere che chiamino loro.

- Iscriversi a circoli ricreativi.

- Prendersi un animale da compagnia .

- Fare volontariato.

Cercare poi di produrre qualcosa che possa gratificare :

cucinando - dipingendo - scrivendo - ricamando

e soprattutto cercare di socializzare:

chiacchierando - ballando - giocando a carte o alle bocce - se uno crede, frequentando una Chiesa - leggendo - e facendo tutte quelle attività che portano ad essere assieme agli altri.

   

Alla domanda : servo ancora a qualcosa ? A qualcuno ? Se sei in Eldy , servi a tutti noi.

Parla della tua storia , tieni un diario e raccontati . Esiste una tecnica l'agnotherapy , basata sulla rappresentazione dei racconti di Yosef Agnon , che può essere fatta con qualsiasi racconto che i nostri editor possono postare e che poi viene commentato ed analizzato.

 

Spesso noi anziani ci troviamo spaesati , il mondo che abbiamo intorno non corrisponde a quello che abbiamo dentro , nella nostra memoria , possiamo quindi trarre vantaggio nell'esaminare assieme i nostri vissuti.

Prendiamo il coraggio di commentare ciò che viene pubblicato e nelle chat cerchiamo di non limitarci ad una passiva lettura , la partecipazione è l'inizio dell'abbattimento degli steccati della solitudine che la vita e noi stessi abbiamo costruito.

   

Franco

11 Commenti a “LA SOLITUDINE…..di Franco Muzzioli”

  1. alba morsilli ha detto:

    Franco tu hai centrato problema che io da pensionata al minimo ne subisco le conseguenze,
    il non viaggiare, il non andare per musei, il non partecipare anche a piccole cose devo fare i conti con il mio portafoglio.
    difatti io benedico la prima domenica del mese che IL ministro Franceschini ha messo gratis per visitare qualcosa, e le giornate del fai, amo L’opera ma mi è negata.ed ecco che grazie al pc io viaggio in ogni parte del mondo, esso è la scuola che mi è sempre mancata, e come dici tu Eldy è anche cultura perchè grazie a Francesca e ate Franco esponete articoli sempre con una logica di interesse sociale. Io nel mio piccolo ho provato a farmi un blog ma la cattiveria dell’uomo in web mi ha bloccata, non tutti siamo laureati,ma di grandi maleducati a questo mondo ne è pieno.

  2. franco ha detto:

    Cara Francesca forse tutti di tanto in tanto andiamo a cercare il nostro momento di introspezione , anche solo per chiudere gli occhi e liberare la mente o guardare tranquilli ciò che ci circonda , ma è la solitudine coatta che può far male. Non tutti abbiamo la forza , l’adrenalina , l’intraprendenza di andare , andare , andare (per musei , congressi , città, fare volontariato ecc.) Molti hanno la palla al piede della salute o delle difficoltà economiche , ecco che allora “il virtuale buono ” , come Eldy, può messere di grande aiuto .
    Roberto Gervaso diceva ” la solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi !”

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Grande Franco. Ho amici che al mattino li trovo seduti , quando non fa freddo, sulla pachina in prossimità della piazza della chiesa. Ripasso dopo alcune ore sono ancora lì, ma cosa avranno da dirsi ? poi penso che, non avendo in teressi di nessuna sorta,parleranno del più e del meno. Io, non potrei sprecare così il tempo. Ecco che una vitamina buona, secondo me e nel mio caso, è la musica e lo scrivere, quando trovo il tempo. E quando riesco ad affacciarmi alla Valle di Eldy con qualche mio semplice elaborato, mi sento gratificato di donare qualche frammento di me e dei miei luoghi. Così la discussione si allarga e contribuisco, come altri, ad un dialogo collettivo. Se Vi par poco.Avanti Tutta

  4. francesca (franci) ha detto:

    Sinceramente devo dire che spesso vado a ricercarla la mia solitudine, come un momento di libertà, un respiro d’aria pura, un attimo di relax tutto per me. Questo mi succede perchè sono talmente presa da impegni fuori e dentro casa che, pur essendo in pensione da qualche anno, non me ne sono ancora resa conto. Ci sono i figli che hanno sempre bisogno di qualcosa, poi i cuccioli da accudire, pappe da preparare, culetti da lavare, giochini da inventare, fiabe da leggere, compiti da fare, vita da raccontare. Poi c’è il volontariato che mi impegna in modo non indifferente: Consigli Direttivi, lavori d’ufficio, relazioni con le persone che fanno parte dell’Associazione, viaggi e spostamenti per Congressi o Campus. Ma ci sono anche le lezioni di Storia dell’Arte e Letteratura Italiana da seguire che mi appassionano notevolmente, con relative visite a Mostre, Musei, Città d’Arte. Ecco che il mio tempo libero si riduce a meno di quando ero in forza-lavoro a tutti gli effetti. Ora capite perchè spesso la solitudine mi diviene una necessità? Per fortuna finora non ne soffro, anzi ne ho bisogno. Chissà, forse arriverà anche questo momento, ma farò di tutto per farmela diventare amica.

  5. Nembo ha detto:

    Solitudine, è la grande paura dell’uomo ai giorni nostri e questo ci porta a pensare a tutte quelle persone sole che per vari motivi della vita sono soli (Clochard, anziani, bambibi) ma anche alle famiglie che sono sempre più estranei gli uni con gli altri, ai giovani che si isolano con gli Smartphone e gli walkamn, anche questo sotto un’ altro aspetto è solitudine. Ognuno di noi a volte, ha una solitudine diversa e un modo proprio per rappresentarla e di viverla. La vera solitudine, porta alla sofferenza umana e contiene molti componenti dalla depressione alla ricerca di una speranza dimenticata, ma esiste anche una solitudine voluta per ritrovare se stessi. La solitudine rappresenta una privazione della socialità ovvero alla sua dimensione oggettiva o di assenza di un legame significativo che in questo contesto alimenta sempre più la paura di rimanere soli. La medicina per non restare soli è la socializzazione inserendosi nelle varie associazioni e altro ancora.

  6. alba morsilli ha detto:

    Non tutti li anziani sentono la solitudine, io conosco diverse signore che hanno l’agendina piena dei loro appuntamenti, donne che vivono sole e felici di essere sole, si possono dedicare a loro stesse, ma per conto mio sono donne che non accettano l’età e molto spesso anche nel modo di vestirsi si rendono ridicole.
    Poi vedi la solitudine è composta di tanti fattori, in un mondo che non esiste più il buon vicinato, tu puoi morire in casa che nessuno lo sa, e i giornali di questo sono piene le pagine,
    La cosa più brutta per conto mio è la mancanza di riconoscenza dei figli, a volte si vergognano che non siamo culturati e facciamo fatica a vivere in unmondo di tecnologia, dove io personalmente non trovo quella amicizia che tutti decantano, solo una grande fregatura virtualedove le grosse multinazionale fanno i soldi.
    Ecco che si fa fatica ad uscire di casa, molto spesso i circoli non hanno basi ma solo carte da gioco,finito li finito tutto.
    esiste un’altra categoria di anziani quelli attivi, io nonna mi curo dei miei nipotini,dove ricevo amore schietto senza intralassi, e poi nel tempo libero vado alle vespertine scuola di cucito, ricamo maglia, dove mi riparo indumenti vecchi e faccio maglie per tutti.
    Ecco che l’anziano non ha tempo di pensare alle sue magagne, e non si isola, e si rende utile, si in questa società dove la vecchiaia si è allungata non vogliono vedere anziani depressi, e poi l’anziano stesso che vuol apparire giovane, allora dai facciamo in modo che se dobbiamo morire moriano in piedi

  7. gianna ha detto:

    Franco, interessante questo post, La solitudine degli anziani è una piaga, che si allarga sempre più , portata alla ribalta da un recente studio, condotto dalla Terapeutica Johon Chaioppo presso l’universita’di Cicagho, esaminando con molta attenzione gli effetti,è ha tratto dettagliate conclusioni.La solitudine diventa una grossa piaga da evitare , serve non isolarsi ma cercare di inserirsi nel mondo del Volontariato.Prima di terminare il nostro impegno lavorativo,ma inserirsi nei vari gruppi o associazioni pur di non isolarsi dal mondo. Un saluto e grazie

  8. franco ha detto:

    Scusa , ma come vedi la demenza senile comincia confondendo i nomi ehehehehe.

  9. lorenzo12.rm ha detto:

    Una sola osservazione, Franco. Non mi chiamo Leonardo.

  10. franco ha detto:

    Caro Leonardo è chiaro che è più importante che i giovani non si isolino , ma l’età e la voglia di vivere spingono in avanti , a meno che non esistano della patologie depressive.
    Perchè noi vecchi sepelliti in una bara di sarcasmo e irrisione ? Siamo forse l’ultimo baluardo di saggezza in questo mondo di ideali infranti e di mestieranti prezzolati e quindi non dobbiamo lasciare nella tristezza dei ricordi il nostro passato ,che diventa esperienza e scuola di vita, ecco l’invito ad uscire dalla solitudine e proporre, parlare ,scrivere , dare testimonianza.

  11. lorenzo12.rm ha detto:

    Caro Franco, l’isolamento al quale siamo costretti, il più delle volte,spesso e volentieri, porta all’incomprensione con gli altri e non alla voglia di confrontarsi, esprimersi e “fare qualcosa”. La verità è che il cosiddetto “progresso” ci spinge ai confronti, ma, spesso, a dispiaceri, polemiche e così via. Dobbiamo superare questi stati d’animo, certo. Ma dal confronto al dialogo il passo non è breve. Solo l’amore e la reciproca comprensione possono migliorare il clima in cui viviamo o ci fanno vivere. In termini positivi, sono d’accordo on te, ma i passi da compiere non riguardano soltanto i vecchietti, bensì soprattutto i giovani. Comunque, ai richiami rsponderemo, ma non seppelliteci in una bara di sarcasmo e irrisione.

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