“ …E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del borgo io sono Gesù Bambino…” Ho cambiato "porto" con "borgo" per convenienza.

Sapete. Prima che Tg nazionale ed esteri, quotidiani ecc. ecc. ne diano notizia, ho pensato bene che sia direttamente l’interessato a divulgare l’evento.

Proprio così, nel lontano 1943, in una casupola che fungeva da fienile, nasceva il sottoscritto. Si dice in un modo paesano che : “ gli allevavano tutti “. Io rigiro la frittata: “ quelli che campavano erano sani”.

E’ ovvio che io, questi discorsi, non li potevo capire. Più avanti negli anni, però, mia madre, povera donna, lo ripeteva sovente : “ quanto latte spaventato hai ciucciato bimbo, le bombe grandinavano sopra i tetti, ma te, avevi fame e ciucciavi. Era l’unico modo per farti dormire”.

Ero già egoista a quel tempo. Ecco che, ogni volta che sento la canzone di Lucio Dalla, il pensiero vola a quel gruppetto di case, dove erano gli sfollati rintanati insieme alle poche bestie. Donne e vecchi, gli uomini validi erano al bosco per sfuggire ai rastrellamenti. Vedete, la storia ha toccato tutte le parti dello Stivale e, proprio qui, c’era la Linea Gotica, e a pochi km si scagliarono i nazifascisti sul paese di Sant’Anna di Stazzema : 560 vittime.

Ma ritornando al “lieto” evento, voi vi domanderete: < ma era il caso di fare tanto chiasso per dire che il 9 maggio è il tuo compleanno? > E certamente si ! Non tanto per me, ma per ricordare mia madre e, con lei, tutte quelle donne.

E, anche per dire che, non si possono dimenticare quei tragici giorni. Il pianto di un bimbo, sicuramente rallegrava le notti a lume di un mozzicone di candela, anche se le preoccupazioni e gli spaventi aumentavano. Quindi, non è certamente per il mio compleanno. Però, dal momento che riuscii a sopravvivere, è ovvio che mi viene da gridare che – La Vita è un susseguirsi di fotogrammi, vissuti e raccontati.-

E siccome, le mamme di quei tempi erano La Voce genuina e forte, erano la Memoria, erano i genuini insegnamenti , erano…tutto. E con la canzone di Dalla che faccio mia, me la canticchio mentre sfilano le immagini sorridenti di queste Grandi Donne. Sì ! Perché quel bambino , per tutte loro , era Gesù Bambino.

Il solito Maledetto Toscano

9 maggio 1943, quelli che campavano, gli allevavano tutti.

9 Commenti a “NOVE MAGGIO ’43…….di Giulio Salvatori”

  1. francesca ha detto:

    E il mio pensiero oggi si unisce al tuo, Giulio e va all’allievo picconiere Salvatori Angelo. Mi metto sull’attenti per lui e con grande apprezzamento e rispetto gli mando un bacio, lassù dove si cammina in silenzio guardando al mondo di quaggiù con inverosimile incredulità.

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Ogi è il PRIMO MAGGIO. Mi sento obligato a riportare questo breve ma significativo pensiero: Salvatori Angelo, Allievo Pcconiere,miniere Istriane -Arsia -Pola. Paga giornaliera 27 lire. Scampò alla morte nella terribile esplosione sotterranea che causò 350 morti…Grande Invalido del Lavoro, con una pensione di fame, soffocato dalla S I L I C O S I. E come Lui, tanti altri. Questo Uomo , era mia padre.Lo voglio ricordare perchè, stanotte, mi ha sgridato dicendomi : ” hai ricordato le Mamme e di noi non hai detto nulla…” So che mi capirete.

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Mi hanno detto che di LASSU’ è arrivato silenzioso ma incisivo il Loro messaggio. Se ascoltate attentamente concentrandovi, sentirete anche voi.Anche perchè, è il Palcoscenico dei ricordi, della coscienza, dei rimpianti e delle gioie. Non è stato facile collegarmi , ma , sono sicuro che il mio , il nostro messaggio è salito molto alto. Grazie a tutti .

    PS: se passate da queste parti. ascoltate il suggerimento di Franco: fate una visita al Paese Martire di Sant’Anna di Stazzema.

  4. francesca (franci) ha detto:

    Io dico solo che malgrado il latte spaventato ciucciato da Giulio, lui ha saputo convertire tragedie in vita vera. Ti anticipo i miei auguri per il 9 Maggio, non vorrei arrivare seconda dopo Tg e stampa internaziole. Continua così, caro toscano, sei una pietra miliare nel mondo ma soprattutto la colonna portante della tua famiglia. Un abbraccio.

  5. carlina ha detto:

    quegli anni erano veramente bui e senza via d’uscita, soprattutto dove sei nato e riuscito a vivere tu, eri davvero attaccato alla vita e al seno della tua mamma, ma anche quegli anni sono passati xkè è giusto che la vita continui ma resteranno sempre nel cuore diquelli che ci sono passati, i giovani, be, i giovani non so nemeno se continuano a studiare la storia a scuola, non è colpa loro se non possono sentire la tristezza e i ricordi di quegli anni

  6. gianna ha detto:

    Giulio, questo post, è proprio la storia del 1943,in quei tempi difficili era una voce genuina,forte erano la memoria i suoi insegnamenti una grande Donna, che canticchiava la canzone di Dalla un piccolo bambino che la sua meravigliosa madre poteva solo nutrilo del suo latte materno, continuava succhiare latte perche’ quel bambino per tutti era Gesu’ bambino, senza girare la frittata ,come raconti tra pochi giorni sara’ il suo compleanno il 09/Maggio del 1943.auguri di un buon Compleanno,quando senti quella canzone di. Lucio Dalla mi piace canticchiarla,Il pensiero va in quel gruppo di case dove erano intanati gli sfollati insieme alle bestie, Donne, e vecchi, uomini, validi erano nascosti nei boschi per sfuggire ai rastrellamenti,la storia a messo mano in tutte le parti dello stivale.dove c’era la linea Gotica dove si scagliarono i nazifascisti a Sant’Anna di Stazzema lasciando :560 vittime. Bravo Giulio, tantissimi auguri,e grazie

  7. albamorsilli ha detto:

    Forse ho un modo mio di vedere il 25aprilein questo giorno cerco con la mente di non ricordare, voglio vivere il presente il futuro anche se esso è pieno di insidie, certamente non rinego il passato perchè io l’ò vissuto in prima persona, per me è successo come un luttodopo la disperazione viene la rassegnzione, e poi piano piano cerchi di andare avanti. Sono passati 73 anni e sono tanti solo noi vecchi siamo il ricordo, capisco i giovani perchè ogni cosa bisogna provarla sulle proprie spalle, un conto è dire e un conto è fare.
    Io direi con tutto il rispetto possibile ricordare ma non pretendere chi non ha vissuto la guerra cercare di fargliela capire

  8. lorenzo12.rm ha detto:

    Che dire, Giulio, se non mai più? La tua evocazione accentua un senso di rivolta verso le inutili guerre, le schifose ferocie, i riti guerreschi. Che purtroppo ancora continuano anche se oggi c’è una novità fino a ieri incredibile: l’apparente riappacificazione fra le due Coree. Il mondo prosegua in un cammino di pace. E’ un augurio, ma tutto ci fa comprendere che non è facile. Ti abbraccio, Giulio, ragazzo del ’43.

  9. franco ha detto:

    E’ chiaro che chi è nato nel 43 sia orgoglioso di dirlo, poi se era venuto alla luce sulla linea Gotica ancora di più.
    Forse non lo sapeva , ma quel mondo lì era il peggiore che potesse immaginare,il peggiore per accogliere un bambino che non poteva essere che sano se era riuscito a sopravvivere i primi mesi.
    Diciamolo …la strage di Sant’Anna di Stazzema è stata perpetrata anche dagli uomini (???) dalla 36° brigata Mussolini con divise tedesche …questo per chi ha ancora “nostalgie”.
    Andate a vedere il monumento ai martiri dove un bimbo giace morto sul cadavere della madre ….quel bimbo , anche lui, era nato nel 43 !

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