Partirò dalla fine.

Toscana 1610. Michelangelo Merisi da Caravaggio è in fuga, ancora una volta. Conosce il pericolo, lui ha vissuto nell'illegalità gran parte della sua vita. Ma questa volta è diverso. Questa volta è ricercato per omicidio. C'è una taglia sulla sua testa, lo vogliono vivo o morto. Allora fa quello che ha sempre fatto, quello che gli riesce meglio. Per tirarsi fuori dai guai, CREA!

Ecco che cosa dipinge:

DAVIDE CON LA TESTA DI GOLIA

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E' un autoritratto. Ma perchè il suo volto non è il volto dell'eroe, Davide? Perchè Caravaggio si è ritratto nei panni del cattivo, il mostro Golia? Forse sperava che questa ammissione di colpevolezza bastasse? Forse, offrendo la sua testa in un dipinto sperava di riuscire a salvarsi nella vita reale. A noi piace pensare che  il genio sia sempre l'eroe, che i buoni vincano sempre, ma questo è Caravaggio! Il genio è il cattivo!

Ma facciamo un salto all'indietro di una ventina d'anni circa. Siamo nella Roma dei mercenari senza scrupoli pronti a tagliarti la gola per pochi soldi, nella Roma dei ragazzi di strada pronti a scipparti, nella Roma dei mendicanti, dei saltimbanchi, dei ciarlatani, e delle prostitute costrette a lavorare in quel lordo "eden" maledetto vicino al Tevere.

Questa è la Roma di Caravaggio fatta di notti di sbornie in osterie malfamate, in compagnia di pittori squattrinati che, come lui, vivono di espedienti e sono sempre pronti a cacciarsi nei guai.

Caravaggio arriva a Roma nel 1593. Subito gli viene spiegato che cosa deve fare se vuole diventare un grande artista. Primo, disegnare le sculture antiche, Roma ne è piena. Secondo, studiare i grandi maestri, Raffaello per esempio. Essere umile, copiare, imparare. Quello che si trova alla fine del suo apprendistato è la vera essenza dell'ARTE.

Ma per i potenti romani, Arte significa la visione del Paradiso. Ma Caravaggio non la pensa così, lui conosce solo la visione del mondo, quello che vede, che tocca con mano. Disegnare? A che serve? Caravaggio non disegna mai nulla nel corso della sua vita, tutto quello che fa è guardare e poi dipingere.

Quando gli chiedono dove avrebbe cercato i modelli, lui indica la strada. Ecco, dice, e fa entrare il popolo nel suo studio.

La cruda rappresentazione del "FANCIULLO CON CANESTRA DI FRUTTA" è molto distante dalla raffinata bellezza dei Maestri del Rinascimento. Da subito, Caravaggio si allontana dai canoni del tempo.

  caravaggio_-_fanciullo_con_canestro_di_frutta

Questa è la risposta di Caravaggio alla servile imitazione dei classici. Un autoritratto nelle vesti di Bacco, il dio del vino. Tenete presente che Bacco non è solo il dio dei bagordi, è anche il simbolo della giovinezza, della bellezza, della fonte di ispirazione di poesia, musica e pittura. Guardate che cosa fa Caravaggio.

BACCHINO MALATO

Bacchino-Malato-Caravaggio-analisi

Invece dell'eterna giovinezza, ci offre l'immagine del suo contrario, una figura dall'aspetto malato. La pelle è verdastra, le labbra grigie, gli occhi cerchiati, la bocca contratta in un ghigno. Caravaggio prende un dio e lo rende troppo umano. Anche Bacco è distrutto dopo una notte di baldoria. Ora osserviamo il grappolo d'uva. I chicchi sono in parte guasti, a reggerli è una mano unta e con le unghie sporche. Le sue opere non rispondono certo ai canoni vigenti.

Ma la qualità della sua Arte non può passare inosservata. La nota, infatti, un Cardinale, Francesco Maria Del Monte. Sempre in cerca di talenti, era il maggior protagonista del mercato dell'Arte.

 

Sul banco dei mercanti d'arte, il Cardinale vede un quadro che attira la sua attenzione:  

I BARI

 

 The_Cardsharps_by_Caravaggio

 

Del Monte è colpito dalla vivacità dei colori, dal soggetto e dal modo in cui l'inganno è presentato. Non solo, quegli individui gli sembrano veri. Il giovane ingenuo dalle guance rosate e il Bravo che con freddezza sta per imbrogliarlo. L'azione sembra svolgersi davanti ai suoi  occhi e compra il quadro. Poi fa a Caravaggio un'offerta che non può rifiutare. "Che ne dici di trasferirti nel mio palazzo? Avrai vitto e alloggio nel miglior salotto di Roma. Conoscerai poi tutti i filosofi. La cucina è ottima, vedrai ti piacerà. E poi la musica, ti piace la musica, no?"

A   Caravaggio piace la musica. Eccolo che si raffigura ne "I MUSICI" dietro un piccolo gruppo di suonatori.

 

Concerto-di-giovani-Caravaggio-analisi

 

Non c'è bisogno di ricordare che quello sulla sinistra è Cupido per capire che i giovani stanno intonando canti d'amore. Il ragazzo al centro ha gli occhi visibilmente lucidi, e sta solo accordando uno strumento. Nella Roma barocca i dipinti che ritraggono i fanciulli col liuto sono molto comuni, ma nessuno è come questo. Nessuno è così intenso, così reale, e così vicino a noi. La vicinanza quasi soffocante dei corpi non è di natura erotica. Caravaggio vuole eliminare la distanza che separa il dipinto dall'osservatore. L'Arte di Caravaggio esce dalla cornice,  elimina la distanza per raggiungere lo spettatore.

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 BUONA DOMENICA A TUTTI!!!

Francesca

5 Commenti a “TRA GENIO E FOLLIA…..di Francesca”

  1. francesca ha detto:

    Convengo con te, Franco che non è necessario essere “marci” per diventare geni. Ovviamente se per marcio intendi pedofili e uomini violenti, ma non annovererei affatto tra questi gli omosessuali. Fior fiore di Artisti d’ogni epoca, erano omosessuali e hanno realizzato opere importanti. Prendiamo ad esempio Leonardo da Vinci, Oscar Wilde,Tamara de Lempicka,Andy Warhol,Keith Haring e cantanti come Elton John, Freddie Mercury dei Queen, Boy George e il nostro Tiziano Ferro, grande artista, persona pulita e onesta per il quale io nutro stima e ammirazione. Vogliamo poi parlare di Attori di alto calibro e/o Stilisti che hanno firmato le più importanti griffes attualmente in commercio? No Franco, non punto il dito sugli omosessuali, ma questo è un altro discorso.

  2. franco ha detto:

    Hai ragione però non c’erano solo Papi e cardinali corrotti e artisti marci come loro, quell’epoca tanto per citare ha visto: Carlo Borromeo,Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Cartesio, Galileo Galilei, Lutero e tanti pittori che conducevano una vita normale …. E non sono d’accordo che per essere un grande genio bisogna vivere per forsa da marcio ed omosessuale, Raffaello era semplicemente un bel ragazzo che amava le donne ed era un immenso artista.

  3. carlina ha detto:

    hai ragione Francy ai bei tempi nel campo dei papi e prelati succedeva di tutto e di +- solo che veniva fatto non proprio alla luce del sole- ora è tutto cambiato e tutti sanno di tutto- Caravaggio è stato genio e sreglatezza, forse, anzi, x questo è stato un grandissimo

  4. francesca ha detto:

    Se non fosse stato un dissoluto non sarebbe diventato il Grande Caravaggio. E poi diciamola tutta, a quei tempi, Clero, Papi e compagnia buona, se la spassavano allo stesso modo però più di nascosto, con ragazzini e donnette d’ogni genere, solo che loro lo facevano senza esibizioni pubbliche. Almeno il Merisi ha avuto il coraggio delle sue azioni e ha pagato per questo, morendo giovane, in povertà e solitudine. Tra i due direi che mi fanno più ribrezzo i Papi e Prelati incestuosi.

  5. franco ha detto:

    Grande genio, forse uno dei pittori più importanti, ma era anche un uomo marcio, oggi sarebbe stato cocainomane,era pedofilo, omosessuale di certo. Tra i quadri più belli ci sono i fanciulli e giovinetti spesso nudi,con sguardi maliziosi (il San Giovanni Battista, vera icona gay). Ma era anche ubriacone ,violento, non disdegnava neppoure le prostitute(benchè non ci sia neppure un quadro di una donna svestita), quindi la testa di Golia è il ritratto della sua anima e forse sapeva di essere così !

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