Giorno della memoria: 27 gennaio 1945, in ricordo delle vittime della shoah  
Perchè la giornata del 27 gennaio ha assunto un significato simbolico?       

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale - i cancelli di Auschwitz vengono abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico. Il complesso di campi di concentramento che conosciamo come Auschwitz non era molto distante da Cracovia, in Polonia, e si trovava nei pressi di quelli che erano all’epoca i confini tra la Germania e la Polonia. Con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, già intorno alla metà di gennaio, le SS iniziarono ad evacuare il complesso: circa 60.000 prigionieri vennero fatti marciare prima dell’arrivo dei russi. Di questi prigionieri, si stima che tra 9000 e 15000 sarebbero morti durante il tragitto, in gran parte uccisi dalle SS perché non riuscivano a reggere i ritmi incessanti della marcia. Altri prigionieri, circa 9.000, erano stati lasciati nel complesso di campi di Auschwitz perché malati o esausti: le SS intendevano eliminarli ma non ebbero il tempo per farlo prima dell’arrivo dei sovietici.           

Le SS riuscirono invece ad eliminare qualcos’altro: quante più prove possibile dei crimini che avevano commesso, facendo esplodere diverse strutture, alcune delle quali contenevano i forni crematori industriali (dove venivano bruciati i cadaveri delle persone uccise ad Auschwitz), e i beni delle vittime dello sterminio.   Con la legge 211, dal 2000, in Italia ogni 27 gennaio si commemora il "Giorno della memoria". Il 27 gennaio di ogni anno tutti gli stati membri dell'ONU hanno il dovere di dare "lezioni dell'olocausto" alle generazioni future. PER NON DIMENTICARE!

2 Commenti a “27 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA!”

  1. franco ha detto:

    Io ricordo una famiglia (madre, pade e figlio),nascosti dal parroco di Campogalliano e usciti intenni dalla guerra. Tutti a Campogalliano sapavano ,ma nessuno fese la spia.

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    27 Gennaio , giornata della Memoria. Bene ha fatto Francesca a postare quanto sopra. Non sono qui a fare il professorino, ma, chi può, ha il dovere di ricordare, di raccontare soprattutto ai giovani. Si assiste a comportamenti da brivido. Si legge dalle documentazioni che, molti criminali si spogliarono delle loro divise e si unirono ai 12 milioni di profughi che scendevano verso l’Italia e la Spagna, protetti da “persone” di fiducia che fornirono loro nuove identità. Molti riuscirono a raggiungere l’Argentina, il Brasile, Cile, Uraguai…Trovarono aiuto e coperture in conventi isolati…Abito a pochi km dal Paese di Sant’Anna di Stazzema, dove vi furono oltre 560 vittime.Non mi dilungo di più se non dire: Che tutti, Tutti, abbiamo il dovere di non Dimenticare.

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