Ultimamente ho fatto notare a mia nipote, una coppia di merli che portavano in continuazione l'occorrente per fare il nido. Orami era finito e a giorni sarebbe iniziata la cova. Da noi si dice che: " IL merlo per Pasqua ha gli uccellini nati". Ecco che feci notare il nido a distanza  per non disturbarli. Anche perchè, se sdegnano con facilità. Mi disse come facevo a sapere queste cose. Le dissi che noi non avevamo sempre il cellulare in mano, ma la nostra "lettura", era il bosco. E che sapevamo riconoscere gli uccellini anche da come volavano, e da come facevano il nido. Le dissi ancora tante cose sui volatili. Quando ero alle scuole elementari, arrivò un maestro dalla città, amante degli uccellini, era un ornitologo. Non sapevo neanche cosa volesse dire, però, quando parlava con noi ragazzi di ieri, rimaneva a bocca aperta. Un giorno lo accompagnai nel bosco e vide un picchio che preparava casa: non l'aveva mai visto all'opera. Insomma: il maestro di ornitologia , ero io. Gli feci vedere il nido del fringuello, della ghiandaia, del rapaino ...e quale materiale usavano per fare il nido. Cose che le aveva studiate , ma vederle dal vero, lo faceva rimanere a bocca aperta. Tutto questo breve racconto, vuole essere, una riflessione. Credo che quei -Ragazzi di Ieri- , poveri, vestiti alla meglio, ecc. ecc. avessero una ricchezza di Vedute molto più ampia. Non mi stancherò di aprire gli occhi ai miei nipoti: se lo vorranno.           Giulio Salvatori

4 Commenti a “NOI, RAGAZZI DI IERI!…..scritto da Giulio Salvatori”

  1. carlina ha detto:

    un vecchio adagio dice: meglio la pratica che la grammatica- ma anche i giovani impareranno dalla vita- nessuno nasce maestro

  2. giuseppe3ca ha detto:

    Ho letto con piacere il tuo scritto Giulio. Hai messo in evidenza la differenza tra le cose apprese sui libri e quelle imparate sul campo perché vissute dal vivo. Teoria e pratica.
    Una piccola nota anche sul gap generazionale sul quale dobbiamo riflettere: ai giovani di oggi pieni di tecnologia manca la pratica sul campo, forse sarebbe bene fare un passo indietro e tornare ai nostri tempi. Pensiamoci.

  3. gabriella2.bz ha detto:

    Mi piace molto il tuo scritto Giulio, la tua bravura nel riconoscere i nidi non è da tutti, spiegare ai nipoti tutte le cose che noi avevamo imparato senza maestro ma solo perchè era una cosa naturale per chi viveva nei paesi. I fratelli maggiori ci spiegavano tutto quello che c’era da sapere sulla natura ed era normale. Mi è piaciuta la storia del maestro, era studiato ma non aveva avuto la fortuna di vedere da vicino i vari nidi con i volatili. Quanta verità, un saluto ciao

  4. francesca ha detto:

    Proprio in questa giornata, 22 aprile 2022 in cui ricorre la 52sima Giornata mondiale della Terra, il tuo post, caro Giulio, direi che è piuttosto attuale. Anche gli animaletti del bosco che tu coinvolgi, fanno parte della nostra responsabilità nell’assicurare la sopravvivenza della biodiversità. Adottiamo quindi tutti lo slogan “Investi nel nostro pianeta” perchè in Italia l’urgenza della situazione climatica ed ambientale non ha più tempo, non può più aspettare. I diritti dell’ambiente e degli animali sono stati inseriti nella nostra Costituzione, per favorire lo sviluppo sostenibile del nostro Paese e del Pianeta.
    Grazie del tuo importante scritto.

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