Ho sempre seguito distrattamente il problema dell’evoluzione dei nuoto_stile_liberocostumi nel nuoto. Attenti, costumi non nel senso lato, dei modi d’essere, degli stili, ecc. No, costumi in senso stretto, delle coperture dei corpi nelle gare.

Oggetto di discussione era soprattutto il tessuto usato, ma anche la lunghezza o larghezza. Non ho sentito polemiche sul colore, ma forse ce ne sono state.

Comunque, ho sempre glissato, quasi preso dalla noia.

Ma ora che si parla di tornare “sic et simpliciter” al semplice triangolino (vedi i giornali di oggi) finalmente mi sono venuti i dubbi, dubbi atroci.

Ma come possiamo guastare tutto noi umani! Ma come non siamo capaci di rispettare le semplici regole del buon senso!

Ricordate una volta il ciclismo? Quanti adepti, che tifo, quale esaltazione dell’impresa sportiva! “C’è un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi”. Io ci ho pianto a quella radiocronaca.

Poi sono venuti i tempi della droga con l’inevitabile crollo dell’interesse.

Sembra che per il nuoto si sia scelto qualcosa di più impalpabile: il costume. Ma se anche dall’indumento possono nascere imbrogli e risultati fasulli, ben venga il ritorno al triangolino.

 Lorenzo.rm

5 Commenti a ““IL NUOTO E I COSTUMI” scritto da Lorenzo.rm (pubblicato da Rosaria3.na)”

  1. Antonio2.li ha detto:

    Io se mi è permesso dividerei gli sport in due categorie.
    La prima quella degli sport dove per eccellere serve la potenza fisica.
    La seconda quella degli sport dove serve di piu il cervello.
    Nella prima categoria l’avvento di farmaci stimolanti ha creato il problema del doping, ha svilito la bravura e ha ridotto le gare a una corsa a chi si droga di piu.Questo tipo di sport non mi mai piaciuto anche se è bellissimo vedere le gare se si fa finta che siano pulite.
    Nella seconda categoria il doping non serve ed è per questa ragione che ho sempre apprezzato gli sport che essa comprende.
    Non ha senso drogare il timoniere di una barca a vela che fa una regata olimpica. Ho fatto vela per 40 anni e l’unica droga che avevamo a bordo era una bottiglia di ruhm se era inverno o delle birre se era estate.Lo stesso dicasi per un tiratore al piattello o al bersaglio non c’è nessuna possibilita di trucco se sei in giornata vinci se no niente da fare.Sui costumi niente da dire se non che mi piacciono molto quelli femminili di qualunque tipo essi siano.

  2. ofonio ha detto:

    grazie…LORENZO…davvero grazie, la tua sintesi circa l’EVOLUZIONE dei “costumi” ha attratto la mia,pur debole, attenzione, ad un argomento, quale solo una mente attenta come la tua poteva fare riferimento.Certo i “costumi” non sono più quelli di una volta, e questo tuo “rimarcare ” l’argomento fa capire..a tutti noi di eldy quanto importante sia il ritorno alle origini.SIC SEMPLICITER….quanto hai ragione quando ci ricordi che la semplicità,è,o dovrebbe essere alla base della nostra vita..e trarre insegnamento da te.” MA COME POSSIAMO GUASTARE TUTTO NOI UMANI! MA COME NON SIAMO CAPACI DI RISPETTARE LE SEMPLICI REGOLE DEL BUON SENSO..” ( Ti ho citato ) davvero mio buon Lorenzo..ahimè…quanto hai ragione. Cosa vuoi che siano,nello sport, temi come il doping anche a partire dai ragazzini..??? i..costumi…quello è il vero flagello che attanaglia il nostro nuoto. E come tu ci insegni..davvero non siamo capaci di ….BUON SENSO…rispettosamente ti saluto…sperando di poterti presto ricommentare. OFONIO.

  3. franco3,br ha detto:

    Bravo Lorenzo!Io non so se e come da un costume possano venire brogli. Mi dispiace molto perchè sono sempre stato un patito del costume da nuoto femminile tipo “olimpionico” perchè scolpiscono il corpo femminile in maniera perfetta. Se anche questo andrà via……..pazienza. Ormai si scivola sempre più verso il nulla esistenziale. Ciao.

  4. lorenzo.rm ha detto:

    grazie nadia, di cuore. Con affetto

  5. nadia ha detto:

    Si Lorenzo, ecco perchè non seguo più lo sport come quando ero giovane. Perchè tutto ormai è fasullo. Hai ragione sul fatto del ciclismo (di quello io posso parlare con cognizione di causa), quando usavano veramente le loro gambe per pedalare.L’altro giorno, guardando l’arrivo del Giro d’Italia, mi sono soffermata ad una riflessione….i nostri ragazzi arrivavano ”finiti”, lo si vedeva in volto. Ora, li guardi e sembrano appena partiti…come mai? c’è da chiedersi!!!
    Continua con i tuoi articoli Lorenzo, fa sempre piacere leggerli!!!

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