Ecco un’altra buona occasione per parlare dei dintorni di Napoli. falerno3

Il giorno 22 agosto è capitata l’occasione di fare una minicrociera nel golfo di Napoli in motonave con destinazione  Amalfi e partenza dal porto di Napoli. Arrivati al largo di  Capri c'è stata una sosta in rada Faraglioni con l’opportunità di fare il bagno e subito dopo è stato servito il  pranzo a bordo.  Dopo di che la motonave ha ripreso il suo viaggio passando, al largo di Nerano, delle Isole Li Galli e  di Positano per poi arrivare ad Amalfi dove siamo sbarcati ed abbiamo sostato per  circa due ore.

Sia il viaggio di andata che quello di ritorno è stato allietato da animazione musicale dal vivo e balli di gruppo, il tutto magistralmente organizzato e coordinato da un complessino di ragazzi molto bravi, come cantanti e come intrattenitori. Su Capri ho già scritto abbondantemente in un altro recente articolo (qui ho solo inserito altre foto nel video). Ma le isole de Li Galli, Positano ed Amalfi meritano  qualche notizia.

E procediamo con ordine. (Notizie rielaborate da internet)

La storia de “Li Galli” (situati di fronte a Positano)

li-galliNel ventesimo secolo gli isolotti de Li Galli di Positano, sono tornati al centro dell’ attenzione pubblica per la celebrità dei proprietari che li hanno acquistati e, per periodi più o meno lunghi, abitati.

Il primo di questi fu il famoso coreografo e ballerino Leonide Massine, seguito dall’ indimenticato Eduardo De Filippo e, infine, da un altro celebre ballerino russo: Rudolf Nurejev.

In questo modo, quasi per incanto, sì pure dopo un lungo periodo, sono tornati al centro delle leggende di Positano.

In realtà ben più famose dei personaggi appena citati furono, almeno, per le leggende più antiche, le prime “inquiline” di questi stupendi isolotti: Le sirene.

Secondo la mitologia, infatti, l’ arcipelago composto dagli isolotti che comprendono “Li Galli” a Positano (e che sono chiamati in vario modo: il Gallo lungo, la Rotonda, l’ Isola dei Briganti, l’ Isola di San Pietro, la Castelluccia, Vetara, Galluzzo, l’ Isca), offrirono rifugio proprio a Partenope,  Leucosia e Ligia (le tre sirene che alcuni ritenevano essere per metà donne e per metà pesci ed altri, invece, credevano essere metà donne e metà uccelli).

Non a caso Li Galli furono anche detti gli isolotti de “Le Sirenuse”.

Forti di questa fama gli Isolotti di Positano, sono restati sempre nella leggenda. Non a caso un nobile romano, che si vuole fosse cortigiano di Tiberio, decise di emulare il suo imperatore e si concesse una villa su un’isola molto meno grande di quella di Capri, ma pur sempre carica di valore simbolico: Il Gallo Lungo.

Nel Medioevo, poi, Li Galli rafforzarono la loro fama ospitando un monastero prima ed una fortezza prigione poi. In epoca angioina apparve chiara la loro funzione strategica in difesa della città di Positano ed ospitarono la prima delle locali torri di guardia.

Oggi queste piccole isole di Positano, a prescindere dalla proprietà, ricadono nel Parco Marino di Punta della Campanella.

Stupendi da vedersi, gli scogli de Li Galli si presentano come uno degli scorci panoramici di Positano più suggestivi. Essi, in ogni caso, sono inaccessibili. Probabilmente è per questo che ancora riescono ad ospitare le famose lucertole azzurre che, altrove (Faraglioni di Capri e Punta della Campanella), si sono quasi completamente estinte.

Positano

positano_2045-08-51-09-9129Tanti anni fa, quando si arrivava a Positano, si udiva, tra il silenzio e la quiete, solo il rumore delle macchine da scrivere degli scrittori o il suono degli strumenti musicali degli artisti, aristocratici intellettuali, che avevano scelto di vivere in questa località per la bellezza del luogo, il clima mite, per i prezzi bassi e la vita riservata che vi si conduceva.

Oggi Positano è lontana da quello stile di vita, e la folla di visitatori quotidiana rende le sue strette strade, i vicoli, le scalette e gli angusti passaggi, ancora più piccoli di quanto già lo siano.

Visitare questo borgo rimane un'esperienza unica ed indimenticabile.

L'origine del nome di Positano si riconduce a due tradizioni. La versione storica vuole che esso derivi da Paestum, i cui abitanti si rifugiarono nella zona durante le incursioni dei pirati. L'altra versione vuole che il nome derivi da una voce che ripeteva "posa...posa...", udita quando, durante un trasporto per mare del quadro della Madonna, l'imbarcazione incontrò una fortissima tempesta. I marinai allora si ripararono nell'insenatura dell'attuale Positano e, appena deposto il quadro sulla spiaggia, la bufera finì.

Le origini di Positano si perdono nella notte dei tempi, dove si confondono storia e leggenda. Come spesso accadeva in passato, il mito, che sostituiva la mancanza di dati certi, vuole Positano fondata da Poseidone, il dio del mare, per amore della ninfa Pasitea.

I Fenici e Greci, nei loro viaggi verso occidente, dovevano conoscere questa contrada, allora forse abitata da Oschi o Piceni.

All'epoca dei romani Positano era il luogo da cui l'imperatore Tiberio si riforniva della "farina sicura", non fidandosi dei prodotti che trovava sull'Isola di Capri, perchè temeva le congiure.

Il paese si sviluppò attorno all'Abbazia Benedettina di S. Vito nel IX secolo, e solo in seguito si è popolato, quando le incursioni dei Saraceni, nel 915 d.C., costrinsero gli abitanti delle zone limitrofe a scappare e cercare rifugio qui. La cittadella risente di questi influssi in molti elementi dell'architettura.

Durante il periodo delle Repubbliche Marinare viene saccheggiata dai Pisani, e cambia la propria architettura edificando strutture per la protezione dell'agglomerato urbano dagli invasori che venivano dal mare.

Vennero edificate mura di protezione, vie strette e sinuose, case arrampicate lungo la costa ad un altezza difficile da raggiungere e in posizioni strategiche. Divenne inoltre un centro d'intensi traffici marittimi, concorrente perfino di Amalfi tra il XV ed il XVII secolo.

In seguito fu feudo di alcune ricche famiglie napoletane, e solo alla fine del 1700 tornò città regia. Poi cominciò il declino demografico che continuò fino all'inizio del Novecento, quando fu "scoperta" dai tedeschi, inglesi e americani.

Da questo momento in poi Positano subisce una nuova ascesa economica che perdura ancora oggi. Fioriscono botteghe e piccole aziende nel settore dell'abbigliamento, divenute così importanti da creare, con il suo stile, la Moda Positano. Gli abiti delle sarte positanesi hanno imposto uno stile riconoscibile con parei e corpetti stringati, vivaci e freschi. Inizialmente a Positano si lavoravano la seta e la tela di iuta, in seguito il merletto a tombolo e solo nel dopoguerra, per merito della fantasia e l'attitudine al commercio degli abitanti, nasce la Moda Positano dall'idea di utilizzare le "pezze", stoffe povere, per creare vestiti, borse e costumi.

photoamalfi_1Ed infine….AMALFI, una delle 4 Repubbliche marinare, insieme con Pisa, Genova e Venezia e patria di Flavio Gioia, inventore della bussola.

STORIA

Secondo la leggenda, la nascita di Amalfi è da attribuirsi ad Ercole, dio pagano, che qui seppellì la sua amata Amalfi per volere degli dei. In base a fonti storiche, invece, questa città fu fondata dopo la morte di Costantino, per opera di alcune famiglie romane che, imbarcate per Costantinopoli, furono travolte dalla tempesta nel golfo di Policastro; qui vi avrebbero fondato Melphes, l'attuale "Melfi", poi trasferitisi più a nord, avrebbero preso dimora nel luogo dell'attuale Amalfi, fondandola col nome di A-Melphes.

La città marinara compare ufficialmente in una lettera, scritta nel 596 da Papa Gregorio Magno, nella quale si fa riferimento al vescovo di Amalfi; nel testo viene definita "CASTRUM" (avamposto difensivo) in quanto fungeva da rifugio contro le incursioni dei Longobardi di Benevento.

Grazie alle abilità marinare ed al successivo perfezionamento della bussola ad opera di Flavio Gioia, Amalfi divenne un centro economico molto florido in tutto il Mediterraneo e stabilì rapporti commerciali con i popoli vicini, compresi i Saraceni. E’ appunto a questo periodo che risale l’istituzione del codice di diritto marittimo, conosciuto come "Tavola Amalfitana".

Solo dopo molti anni gli Amalfitani riuscirono a fondare la Repubblica Indipendente, esattamente il 1° settembre 839; in quel periodo i confini si estendevano fino a Cetara, Positano, compresa l'isola di Capri e l'arcipelago de Li Galli, e verso l'interno, oltre i monti Lattari, fino a Gragnano.

Passata sotto il dominio di Guaimario V, principe di Salerno, e di Roberto il Guiscardo, la città attraversò periodi di profonda crisi: saccheggi, epidemie e distruzioni marcarono la fine della gloria e della potenza di Amalfi. A ciò si aggiunse il periodo della domininazione normanna, che le impedì i commerci con l’Oriente, a causa della politica antibizantina ed antimusulmana adottata, limitando i rapporti economici soltanto ai porti del Sud d’Italia e favorendo così l'incremento di altre attività, soprattutto nel campo dell’agricoltura e dell’artigianato.

Nel giugno del 1807 Giuseppe Bonaparte visitò il regno e, rimasto colpito dalla bellezza dell'intera costa amalfitana, decise di costruire una strada costiera che facilitasse l’accesso dalla capitale Napoli. Iniziata nel 1816, proseguita da Murat, la strada venne inaugurata da Ferdinando II soltanto nel 1854.

Sul finire dell’Ottocento, grazie all’incremento turistico, Amalfi riuscì a riacquistare il suo splendore, diventando il fulcro dell’intera costa, che da lei prende il nome.

Una delle cose più importanti da visitare è il DUOMO che domina laduomo-di-amalfi piazza principale di Amalfi. Eretto nel IX secolo, ricostruito in stile arabo-siculo nel XIII secolo e poi nel Settecento, conserva molti elementi antichi: il campanile, le porte bronzee realizzate a Costantinopoli (circa 1066) e decorate con figure di Cristo, della Madonna e dei santi Andrea e Pietro, la duecentesca Cappella del Crocifisso, gli amboni ed i candelabri. La facciata policroma è un rifacimento in stile della seconda metà del secolo scorso. La chiesa è a croce latina a tre navate ed è ricca di statue, affreschi e dipinti. Altre splendide opere d'arte sono conservate nella cripta e nella sagrestia.

Fra gli eventi più importanti, invece, c’è "la Regata storica" che si tiene nella prima domenica di Giugno (ogni quattro anni, a rotazione nelle quattro repubbliche marinare).

Nata nel 1954, è una manifestazione di carattere storico e culturale che rievoca le vicende delle antiche repubbliche marinare: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia attraverso una regata a remi fra le quattro imbarcazioni su cui vengono riportati i simboli delle singole città. Il corteo ripropone la ricostruzione della società cittadina degli anni intorno al Mille; esso parte dalla Chiesa di S. Salvatore de Birecto di Atrani, arriva al duomo di S. Andrea e si ferma a Piazza Flavio Gioia, dove si aspetta l’inizio della gara.

Ecco, come al solito, questa ricerca ha dato anche a me l’opportunità di approfondire certe notizie che, molto spesso, noi stessi abitanti della zona, non conosciamo a fondo.

 

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    Il video è stato realizzato con le foto scattate da me ieri. Quindi mi scuso per la non perfezione di esse. Sono una dilettante. Ciao a tutti e grazie per l'attenzione che mi dedicate nel leggermi.  

14 Commenti a “MINICROCIERA NEL…..GOLFO DI NAPOLI (elaborato da Rosaria3.na)”

  1. aurora granito ha detto:

    Bellissimo tutto anche il video ela canzone!!!Ho appena mandato adu un’amica innamorata dell’Italia.Argentina di Rio de la Plata.Grazie.Chi canta?

  2. rosaria3,na ha detto:

    Sorgi, credo che la frequentazione di cui parla tittati sia riferita al fatto che molti non frequentano xchè non sanno di preciso cosa trattano i blog. Infatti lei dice che alcuni non conoscono i contenuti di queste stanze, nè il modo per interagire con le responsabili. Quindi il discorso non è tanto sui commenti da lasciare o meno, (è abbastanza ininfluente ciò), quanto il conoscere il contenuto e come navigare all’interno di essi.
    Ciao e grazie di avermi dato ancora una volta la possibilità di chiarire)

  3. sorgigio ha detto:

    Ciao,
    soni toscano ma seguo i blog abbastanza di frequente.
    Non credo che ci siano pochi utenti che visitano i blog, piuttosto molti fanno come me un giro, leggo gli aricoli e vado via. il fatto di lasciare o non lasciare un commento, non e’ indice di gradimento, gli articoli sono per lo piu interessanti e si leggono volentirei, cosi le foto e i filmati fa sempre piacere vederli.
    un ringraziamento particolare per il racconto di toto’ e dei morti, una pagina bellissima , gradevolissima e capibilissima.
    sorgigio

  4. rosaria3.na ha detto:

    Tittati, eccomi a cercare di risponderti x quel che posso e che riguarda “incontriamoci”. E’ vero che ci sono alcuni eldynauti che non frequentano i blog, alcuni perche’ non sanno di cosa si tratta (xche’ forse nuovissimi di Eldy), altri invece proprio xche’ non motivati in quanto, da loro stessi affermato, preferiscono solo chattare.
    I blog esistono più o meno dal mese di aprile e più volte sono stati “pubblicizzati” in piazza. D’altra parte chi entra come nuovo utente e vede diversi ambienti, almeno x curiosita’, potrebbe entrare in ognuno di essi e cominciare a rendersi conto un po’ di ciò che trattano. Capisco che, almeno x coloro che non hanno molta dimestichezza col pc, non è facile entrare e allo stesso tempo navigare all’interno di tali blog, ma tutto sta nell’iniziare.
    Suggerisci una striscia periodica o quotidiana, ma temo sia inutile perche’ comunque resterebbe poco tempo in prima pagina, cioè fino alla pubblicazione del successivo articolo, in quanto i blog (è proprio nella loro natura tecnica) al momento dell’apertura mostrano subito l’ultima cosa pubblicata. Per visionare il precedente bisogna navigare a ritroso (attraverso le categorie, attraverso i mesi, oppure lasciando scorrere il cursore fino in fondo alla pagina e cliccare ogni volta su “previous entries”. Ciò darà l’opportunità a tutti di visionare anche pubblicazioni un po’ datate.
    Proprio x questi motivi, gia’ da qualche mese, abbiamo creato una pagina fissa che si apre cliccando in alto a sinistra (sotto la proboscide dell’elefante) dove è scritto “Benvenuti”. In questa pagina è riportato tutto quello che riguarda il blog e le mail delle persone alle quali fare riferimento per le pubblicazioni. Piu’ di questo non saprei cosa fare, resta solo il passaparola.
    Comunque grazie per l’interessamento e cercheremo, laddove è possibile, di trovare un’escamotage.

  5. giampietro ha detto:

    ciao Rosaria, anch’io ti lascio il mio commento del video e dei testi:piacevole nel suo contesto che fa assaporare il gusto e la gioia che hai messo per fare questo documentario.Il prossimo documento video lo vedremo con la musica ,in sottofondo, il commento parlato con la tua voce , rendendolo ancor più piacevole. Lo so sei brava e lo farai quanto prima.Grazie Rosaria delle belle cose che ci proponi

  6. tittati ha detto:

    Il commento al lavoro di Rosaria l’ho già fatto e le rinnovo i complimenti, ma il motivo per cui scrivo queste poche righe, riguarda la scarsa frequentazione di molti eldynauti dei 3 blog: “il bosco”, “riflettiamo” e “incontriamoci”. Mi sono accorta che alcuni non conoscono i contenuti di queste stanze, nè il modo per interagire con le responsabili che si impegnano in modo encomiabile, a rendere i 3 blog veramente interessanti. Cosa fare? Io non conosco la risposta, anche perchè le mie conoscenze informatiche sono limitatissime, so usare il computer giusto per quel poco che basta a me, potrei suggerire di mandare una striscia quotidiana o periodica sulle novità pubblicate in modo da informare tutti gli utenti di eldy, ma è solo un suggerimento, la soluzione(se c’è)a chi di competenza. Saluti a tutti e a presto.

  7. rosaria3,na ha detto:

    S’, Aldo, è vero, ogni luogo ha la sua storia ed anche a me piace scoprirla e saperne sempre di +.
    E a te Luciano, cosa dire….che Positano è un vero gioiellino, come dici tu. Inoltre tu la conosci x averla gia’ visitata compresa la grotta dello smeraldo e x aver assaporato anche i piatti tipici.Come si dice….hai curato la mente e lo stomaco, ahahaha.
    Infine, a te, Lorenzo, dico che sono io che ringrazio te x l’assiduità con la quale mi segui.
    Grazie a tutti.

  8. rosaria3,na ha detto:

    Il pensare a te, Nadia, durante questa passeggiata è scaturito, come ti ho detto x telefono, da una frase di Antonio, che spesso, quando ci soffermiamo ad ammirare qualche bel paesaggio dei dintorni, dice ……devi dire a Nadia di venire qualche volta a Napoli x farle vedere tutto questo. E’vero, cmq, che si riscoprono cose già tante volte viste quando le fai ammirare ad altri xchè ognuno di noi che vive in una determinata città ormai è abituato a vederle ed è come se non notasse + le “bellesse”. Visto che ti ho rubato il termine dialettale?

  9. nadia ha detto:

    Sognare non costa nulla e con questi articoli si può fare! Sono posti meravigliosi che meritano essere visitati…..per il momento mi accontento.
    Grazie Rosaria….anche oggi ho sognato! E grazie per aver pensato a me mentre visitavi queste ”bellesse” (bellezze).

  10. lorenzo.rm ha detto:

    Rosaria, grazie delle informazioni, delle “cartoline”, delle suggestioni. Mi avevi detto che avresti fatto la “minicrociera” ma non che avresti fatto partecipare anche noi. Basta un ringraziamento?

  11. luciano3.RM ha detto:

    Grazie Rosaria, quello che ricordo con più nostalgia è La perla della Costiera Amalfitana Positano, un gioiello, che si trova in un’incantevole situazione ambientale dove per la prima volta ho assaporato spaghetti ai ricci di mare una loro specialità. Ho trovato nella Grotta dello Smeraldo, Uno dei luoghi più spettacolari della Costiera Amalfitana una grotta sommersa dal colore verde smeraldo e pieno di romanticismo.

  12. aldo.roma ha detto:

    Rosaria, Spesso si sente parlare di posti bellissimi di villeggiatura, ma pochi sanno quanta storia c’è dietro, grazie di proporli.

  13. rosaria3.na ha detto:

    Grazie Tittati, ma il fatto delle foto è quasi vero, ho iniziato a farle da quando ho la digitale,(cioè circa tre anni). Prima non mi cimentavo proprio, troppo complicato con quelle macchinette di una volta, adesso invece è molto + semplice. Cmq grazie ancora

  14. tittati ha detto:

    Ciao Rosaria, a parte la precisa ed esauriente ricerca che hai fatto, a parte le bellissime foto che hai pubblicato, (e poi dice che non sei brava anche come fotografa), a parte il sottofondo musicale stupendo, Napoli e dintorni, le sue bellezze, la musica, la gente, insomma, la napoletanità, me fanno morì. Ciaooo!

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