si miscellanea

logo_avvenireEcco un altro articolo pubblicato sull' "Avvenire" di  martedì 7 luglio (a firma di Gabriella Sartori) che  la nostra attenta amica-lettrice,  Lieta, sottopone alla nostra attenzione e riflessione.

 

 Ipertramonto all’estremo nord

 SI CHIAMA GRISHA PERELMAN, È IL MIGLIORE  CON COERENZA E IN POVERTÀ

 Volete un autentico modello?  Eccolo: matematico e umanissimo Image_8 

GABRIELLA SARTORI

 

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Dici Maradona o Michael Jakson e tutti sanno di chi si tratta . Anche da sconfitti, o da morti, l’uno e l’altro restano un “mito “ per milioni (forse miliardi) di persone. Ma se dici Grigorij Perelman, la quasi totalità di queste persone non sa nemmeno chi sia. Eppure, Grigorij Jakovlevic Perelman, Grisha per gli amici, qualche motivo per essere considerato un «mito» lo avrebbe. Specie per i giovani del nostro tempo: sui quali folle di educatori, e specialisti ciclicamente levano lamentele contro la «bassezza» dei nostri tempi incapaci, a loro dire, di offrire alle nuove generazioni alti esempi umani cui ispirarsi.   E se Grisha facesse al caso nostro ? Solo che ci si prenda la briga di sapere (e far sapere) chi è. A 44 anni d’età, Grigorij Perelman, matematico ed “eremita” di San Pietroburgo, è uno dei più grandi geni della matematica, che, come diceva Galileo, è la madre di tutte le scienze. È l’unico scienziato al mondo che sia riuscito a dimostrare per esempio, la «congettura di Poincaré», definita dagli esperti «un’impresa ai limiti dell’impossibile». Una soluzione, quella trovata bellamente dal nostro Grisha, che potrà avere enormi ricadute anche economiche.   Motivo per cui, per chi avesse vinto la sfida, il prestigioso Istituto Matematico Clay aveva messo in palio un premio da un milione di dollari. Che Grisha ha appena rifiutato. Come fa da sempre. Ed è qui che affiora anche l’altra straordinaria faccia del nostro eroe: che, da quando aveva 16 anni, vince a ripetizione i premi più inarrivabili senza mai 'ritirarne' il corrispondente valore in denaro e fama. Con la buona ragione che «se la soluzione è quella giusta, non c’è bisogno di alcun altro riconoscimento».   Perelman, tra l’altro, ha rifiutato, negli anni scorsi, anche la prestigiosissima Medaglia Felds: un premio che è molto più arduo da conseguire di un premio Nobel (tutt’altro che immune – come si sa – da spinte politiche e ideologiche), in quanto viene assegnato, all’unanimità, e solo ogni quattro anni ,dalla comunità mondiale dei matematici al migliore di loro che abbia meno di 40 anni . Grazie, non mi occorre ,disse anche quella volta il nostro Grisha. Che, dopo aver insegnato e lavorato nelle migliori università e nei più considerati centri di ricerca statunitensi ,vive e pensa e studia in povertà e nascondimento nella 'sua' San Pietroburgo.   Snobbando giornalisti, foto, interviste, collaborazioni con le più famose riviste scientifiche, da “Nature” in giù, girando per la sua città , o per gli amati boschi che la circondano, in abiti da mendicante.   Uno studentello che l’ha fotografato col suo cellulare in un angolo della metro cittadina, si duole oggi di non aver saputo “vendere” a dovere quella preziosa foto. Perché così gli è stato insegnato: che fama e denaro sono i soli valori che contano. Però non tutti i suoi coetanei gli somigliano. Nella bellissima San Pietroburgo, ci si può imbattere in giovani che indossano magliette con la foto di Grisha commentate dalla scritta «Non tutto si può comprare». Noi ci auguriamo che molti giovani, e non giovani, di tutto il mondo, li imitino. La a lungo “impossibile” «congettura di Poincaré», l’aveva formulata nel 1904 questo grandissimo matematico francese che così scriveva: «Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere perché è bella: se la natura non fosse bella,non varrebbe la pena di studiarla per tutta la vita e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta». Parole vicine a quanto scriveva Einstein distinguendo, nel «tempio della scienza» coloro che vi entrano per fama, per orgoglio, per soldi, da quelli che lo fanno per l’inesausta ricerca dell’«armonia prestabilita», per una passione tanto pura quanto intensa non diversa da quella che – per lui – anima i mistici, i santi, i veri filosofi, poeti e artisti.   È bello che da Einstein a Poincaré a Perelman, resista forte il filo rosso che unisce attraverso il tempo questi uomini cui l’umanità deve molto più delle loro pur straordinarie scoperte. È triste che questi esempi umani non vengano conosciuti né proposti abbastanza. Un peccato, questo, contro la verità e contro la speranza.

Proposto da

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Breve nota di rosaria-1

Molto controcorrente questo personaggio, dati i tempi attuali e il totale "arrivismo" che vige oggi. Una persona che preferisce vivere in perfetta povertà,  nonostante avesse vinto alcuni premi in danaro per i risultati ottenuti dalle sue ricerche matematiche!!! Il tutto sembra  "anacronistico" e piuttosto "raro", oggi com oggi e quindi da "ammirare" ancora di più.  Leggere questo articolo mi ha incuriosito molto e quindi ho voluto ricercare notizie sulla sua persona. Vi trascrivo qui quello che ho trovato in rete. A voi le conclusioni!!!!!

 "grisha_perelman2La sua ultima foto risale a qualche anno fa, quando un blogger lo vide in metropolitana - arruffato, scarpe rotte, jeans sporchi - e mise qualche scatto sul web.

Grigorij Perelman come Banksy, sono i due geni oscuri di questi anni inchiodati da internet come gatti in mezzo alla strada, di notte, abbagliati dai fari delle macchine.

Di Perelman si sentì parlare per la prima volta verso la fine del 2002, quando questo ricercatore dell'Istituto di Matematica Steklov di San Pietroburgo sostenne di aver risolto la congettura di Poincaré, lasciando sul web, come traccia, lampi di soluzione. Seguirli era come andare a caccia di stelle cadenti  in una notte d'estate.

Nel 2000 il Clay Mathematics Institute, nel Massachusetts, mise una taglia da un milione di dollari sulla congettura; Poincaré: ricercato speciale. Era uno dei problemi del millennio e la notizia ufficiale, di qualche mese fa, è che il premio è stato finalmente riconosciuto a Grigorij Perelman. Quella di questi giorni è che Perelman non l'ha accettato.

Quattro anni fa fece molto rumore la sua rinuncia alla medaglia Fields, il Nobel per la matematica; l' unico finora a rifiutarla, perché: "I'm not interested in money or fame. I don't want to be on display like an animal in a zoo."

Da allora si sa che ha lasciato lo Steklov e continua a vivere, con una piccola pensione, in una casa popolare di San Pietroburgo, forse di quelle che sembrano tutte scorticate, con l'intonaco a pezzi. Da dietro la porta del suo appartamento, dopo la notizia del premio da un milione di dollari, ha continuato a ripetere a giornalisti noiosi di non aver bisogno di nulla. Una sua vicina di casa ha raccontato che in quell'alloggio c'è un solo tavolo, uno sgabello, un letto con un materasso tutto sporco lasciato dagli inquilini precedenti e tanti, tanti scarafaggi.

Dicono che abbia lasciato la matematica, che per lui l'argomento sia diventato troppo doloroso e passi le sue ore a giocare a ping-pong contro il muro... dopo aver tenuto l'infinito nel palmo delle mani... a schiacciare le mille solitudini che rimbalzano giorno dopo giorno."

4 Commenti a ““IPERTRAMONTO ALL’ESTREMO NORD”….. proposto da Lieta”

  1. semplice ha detto:

    Un “Genio” non sarebbe tale se rientrasse nella normalità. Un uomo che forse ha capito il senso della vita, tra scienza, matematica, contestazione, rifiuto,idealismo; ai più appare folle (potrebbe vivere ricco e non ai limiti della sopravvivenza)…ma sarebbe un genio se gli importasse maggiormente l’apparire che l’essere?
    Bravissime Lieta e Rosaria!!

  2. franci ha detto:

    Difficile commentare….ma credo di capire cosa si nasconda nell’animo di questo GENIO. Lui dice che non vuol diventare un animale da zoo e ne ha ben donde..!! Visti i tempi in cui viviamo. Lui non cerca la fama, il successo, il denaro, condizioni purtroppo inevitabili per chi dimostra di avere una grande capacità in un determinato settore (ma con conseguenze a volte disastrose..).Lui non crede a ciò che gli si propone perchè non crede che esista al mondo qualcuno che possa veramente fare qualcosa senza un interesse personale. Questo è triste, tanto triste perchè si impedisce ad un VERO scienziato di fare qualcosa di importante per l’umanità. Al di là di tutto ciò penso anche che abbiamo a che fare con una persona molto PARTICOLARE, un uomo umile, schivo, modesto, solitario e anche abbastanza introverso ma soprattutto per niente attratto dagli interessi del mondo che lo circonda.
    Ennesimo grazie a Lieta e Rosaria per questi interessantissimi articoli dei quali ci portate a conoscenza.

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Queste persone sono i veri -SANTI- della terra .Grazie Lieta per averne parlato

  4. lieta ha detto:

    un genio che si perde nella solitudine peccato ciao

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