La donna non era più giovanissima, avrebbe potuto avere all’incirca la mia età. Nella saletta antistante il bancone del bar giocava in solitudine. Fuori il primo sole primaverile invitava ad uscire, a passeggiare, a intrecciare amicizie, ma lei non se ne curava, forse non sapeva neppure, e neppure poteva importarle, se fuori c’era il sole o nevicava.  Si confrontava con le slot-machines e la compulsività del gioco la faceva sembrare in trance. L’irrefrenabile gesto di premere i pulsanti, i rulli che scorrevano sui monitor sembravano ipnotizzarla,  non sentiva e non vedeva altro che l’ossessivo desiderio di vincere. La guardavo e mi chiedevo se ciò che andava freneticamente cercando era la vincita fine a sé stessa o lo stordimento da mancanza di emozioni. Vittima inconsapevole di una nuova dipendenza sfidava il gioco che la rendeva schiava. Ho sempre pensato al gioco d’azzardo identificandolo in un modello maschile. Se faccio un riferimento alla letteratura ho nel mio immaginario “Il giocatore” di Dostoevskij ma so che le mie sono solo idee frutto di opinioni e pregiudizi superati. Il fenomeno del gioco d’azzardo coinvolge, in maniera elevata, le donne d’ogni estrazione sociale, siano esse casalinghe alla ricerca di una propria identità al di fuori del ruolo di moglie-madre, siano mogli-madri separate con mille difficoltà, fino all’essere donna anziana sola senza più ruolo famigliare e carente negli affetti. La problematica del gioco d’azzardo ha assunto numeri impressionanti. La dipendenza supererebbe l’uso (e abuso) di alcool, tabacco e droghe. Sarà il periodo di crisi economica, che spinge a scelte estreme, sarà soprattutto la grandissima facilità di trovare luoghi nei quali giocare denaro, ma quello del gioco d’azzardo dà un risultato davvero preoccupante. Oggi la diffusione dei giochi d’azzardo ha preso piede un po’ ovunque, dai centri commerciali ai bar, dai supermercati alle stazioni del metrò, luoghi frequentati, in prevalenza,  dalle casalinghe, dai ragazzi e dagli anziani. I primi segnali di un aggravamento di questa particolare patologia si erano già avvertiti nelle pagine di cronaca dei giornali visto che sempre più spesso si leggeva di casi di rapinatori, ladri o truffatori che esercitavano tali comportamenti per pagarsi i debiti di gioco. Ma io conosco anche onestissimi padri di famiglia e mariti esemplari che, caduti vittima del gioco d’azzardo, hanno perso posti di lavoro di tutto prestigio rovinando sé stessi e trascinando nel baratro anche i loro famigliari. La dipendenza da gioco va oltre gli affetti. Il brivido del gioco travalica anche i legami famigliari più forti. Ma il dramma peggiore è pensare di risolvere i propri problemi economici attraverso il gioco perché, da qui,  il passo per approdare alla delinquenza da usura è breve ma trasforma il problema in incubo. Il gioco d’azzardo si mangia il 9% della spesa delle famiglie per beni primari, più di quanto si spenda per la sanità. E’ un fenomeno che predilige i redditi bassi ed è la seconda fonte di debiti ed usura, riduce le possibilità di consumo delle fasce più deboli, quelle già penalizzate dalla crisi. Ma nessun giocatore fa il conto di quanto perde in una vita. Contano solo le vincite, ma è un piacere che dura un attimo, l’importante è giocare. Eppure i malati d’azzardo sono in continuo aumento, ad ingrossare questo business che interessa l’economia, la finanza, la politica e lo Stato. Ma soprattutto interessa le famiglie e le persone più fragili e, cosa molto preoccupante, coinvolge i minori in alta percentuale.  

Diceva uno  scrittore francese, Andrè Malraux:

“Il gioco è un suicidio senza morte”.

       

11 Commenti a “GIOCO D’AZZARDO: Vizio o Necessità?….di Franci”

  1. supercog ha detto:

    Ho letto i vostri commenti sono d’accordo con molto di voi. Ma io non vi porto un giudizio sulla questione ma una storia vera, recente vissuta che mi vede come una protagonista. Ho 37 anni, sono moglie e madre di un bambini di 11 anni. Vittima (odio definirmi cosi) del gioco d’azzardo. Diciamo che nessuno mi ha costretto, tutto è cominciato da un offerta via mail di sisal, e di atri siti. Un bonus per entrare e subto la tentazione ha vinto su di me. Giocavo non tanto per avere dei soldi per me, quanto per poter aiutare mia madre che era in difficoltà. Gioco, a volte vinco e a volto perdo, continuo cosi finche cominciono i primi debiti, la storia va avanti da 1 anno e attualmente mi trovo con 5 mila euo di debiti. Nessuno sa niente del mio vizio, e sono 2 settimmane che il pensiero di togliermi la vita dalla vergogna di ciò che ho fatto e l’amore per non togliere una madre a mio figlio combatono tra di loro in modo violento. Credo di esserne fuori dal gioco, non ho paura di ricascarci, ho toccato il fondo in tutti i sensi, adesso ho solo voglia di riprendermi la mia vita, ma dovrei com in ogni caso a trovarmi quei 5 mila euro di chiudere una volta per tutto con quella storia. mi trovo in una situazione (un gatto che si mangia la coda) di disperazione totale e nessuno in grado di aiutarmi. Mi faccio gli auguri da sola tutte le mattine ma penso che il diavolo ha vinto su di me.

  2. franco 37 ha detto:

    Cara Paola non sono d’accordo sulla giocatina tanto per fare, e più che mai sullo spinello occasionale….pensa non sono nemmeno d’accordo sulla sigarettina del dopo pranzo (io che non ho mai fumato !!!!!).
    Sono finestre aperte sul possibile…….un momento di depressione…un attimo di smarrimento….una disgrazia….una defaiance economica …e i gratta e vinci diventano quotidiani…gli spinelli non son più occasionali…la sigarettina da quella con il caffè diventano ..uno o due pacchetti al giorno.
    Non voglio fare il Savonarola ….ma è meglio non dar spazio a situazioni……da disintossicare!!!!!

  3. paolacon ha detto:

    Non e’ il giocatore occasionale, che gioca con allegria ogni tanto, come non e’ lo spinello occasionale, che fa danni irreparabili; ma il gioco e’ una vera e seria malattia che ha portato la rovina e la tragedia in tante famiglie. Si arriva alla dipendenza piano piano, senza accorgersene, questo e’ il pericolo. Dire: “tanto io posso smettere quando voglio, e’ un gioco”.
    E credere seriamente di poterlo fare.
    Tant’e’ vero che ci si disintossica dal gioco, come dall’alcool, quando si arriva ad un punto di dipendenza patologica.
    Il guaio e’ che il “giocatore” non se ne accorge, non lo sa, in quel momento e’ come in trance e non pensa ad altro che al fatto che “quella” e’ sicuramente la volta buona e la vincita e’ la.
    E’ una sfida con la vita
    e non ne puo’ piu’ fare a meno

  4. Elio ha detto:

    Ci sono parecchi pregiudizi sul gioco d’azzardo. E’ vero che le slot machines non sono altro che macchinette mangiasoldi, ma ci sono altri giochi come il poker (di cui ormai tutti sanno tutto, vista la moda degli ultimi anni) che invece pretendono abilità, accortezza e passione. E pure le tante vituperate scommesse: a me piace il calcio, lo seguo molto, ogni tanto butto là una puntata per spasso. E’comune tra appassionati e non ho ancora perso la casa. E’ un po’lo stesso discorso che si può fare con le droghe probabilmente. Nessuno crede ancora che con un tiro di spinello si finisca morti di overdose, no?

  5. franco 37 ha detto:

    Forse è la speranza di uscire con facilità dalle ristrettezze, forse è un pò di adrenalina in più per muovere una vita piatta fatta di stenti che vede queste modeste signore con le loro borsettine stinte dagli anni far la fila per acquistare i “gratta e vinci” …..”Quella signora vede”..mi dice il tabaccaio..” tutte le mattine spende dieci euro per comperarsi queste illusioni ed il conto è presto fatto ..sono 300 auro al mese e pensi che ha una pensione che non supera i 600 euro”….” Ma vince spesso?” ribadisco…” Ma cosa vuole , credo che negli ultimi mesi abbia vinto un centinaio di euro , ma la spesa supera di almeno cinque volte la vincita” …
    Non sono mai persone ricche che si buttano sui “gratta e vinci”, sulle macchinette , sugli azzardi via internet , sulle squallide puntate sui cavalli , sono spesso disperati ormai presi da questa spirale inesorabile.
    L’articolo di Franci chiarisce benissimo queste tragiche situazioni …questa triste morte civile.

  6. fernando. Garda ha detto:

    Comlimenti Francy , quello che descrivi è una piaga grave quando coinvolge i giovani, viviamo in un mondo corrotto e solo le persone sensibili come te Denunciano le manchevolezze delle istituzioni_ BRAVA! ti ammiro-

  7. sandra vi ha detto:

    Come sempre il tuo articolo e’ fatto molto bene e mette il dito in un vera piaga,la cosa tragica e’,che anche una iccola vincita nn e’ che accontenti ,anzi,induce e invoglia a cotinuare .

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Bello l’articolo. Molto triste l’argomento. Penso del gioco tutto il male possibile. Sono portato a ritenere che l’improbabilissimo “colpo di fortuna” peggiori la vita di chi ha vinto. E tante altre cose del genere. Tuttavia la gente continua a giocare e non possiamo, di certo, stigmatizzarla.

  9. giulian.rm ha detto:

    Tema interessante e attuale. Lo stato “biscazziere” con l’offerta, apparentemente innocua dei “gratta e vinci”, complice anche la crisi economica ci propone questa nuova forma di gioco.
    E’ abbastanza frequente vedere anziani, pensionati, casalinghe, studenti, operai grattare le cartelle alla ricerca del colpo di fortuna. Inoltre, da come si legge in un’inchiesta del Corriere della Sera, il numero di donne che hanno dipendenza da gioco è salito vertiginosamente, soprattutto tra i venticinque e quarantacinque anni: il 40%, contro il 25% dei giovani fino a ventuno anni e il 35% degli uomini tra i trentacinque e cinquanta anni.
    La maggioranza dei soggetti a rischio (il 32%) dice di giocare esclusivamente per guadagnare, solo il 21% per divertimento. Corse (78%), partite (86%), Bingo e Lotto (65%) rappresentano i giochi preferiti dai maschi, mentre le donne mettono in cima alle preferenze Poker On-line (42%) e slot (46%) .
    Fëdor Dostoevskij, citato da Franci, scrisse il libro”Il Giocatore” per ripagare i suoi debiti di gioco, era un accanito giocatore della roulette.
    Ma lui, almeno, sapeva scrivere …

  10. ugo-es ha detto:

    brv franci voto 9 è interessante notare ke x quanto riguarda il gioko tipo-super enalotto-lotto-etc, le giokate sono in kalo, x le makkinette ed i gratta invece sono aumentate le giokate, quindi penso ke sia + necessità e riguardo ai giokatori, le donne sono + akkanite specie le anziane, lo strapotere invece è detenuto dai GIOKI ON LINE e questo nn è possibile dare dati esatti cirka le proporzioni, ma un gran giro di soldi, d’altronde questa società si sostiene kon i vizi degli abitanti-vedi fumo-gioko. buona giornata e b.lavoro

  11. anna b. ha detto:

    Gli italiani spendono in un anno circa 40 miliardi di euro fra lotterie e giochi d’azzardo in genere, ed è dimostrato che il fenomeno aumenta notevolmente in periodi di crisi economica come questo. In molti casi questa mania del gioco, denominata “ludopatia”, distrugge intere famiglie e si contraggono debiti che non si è più in grado di pagare.

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