Un po’ di storia:

Le più antiche lettere della storia dell'uomo occidentale di cui si conosca l'esistenza sono poco meno di una decina di esemplari greci, scritti a graffio su sottili lamine di piombo rinvenute in genere arrotolate o su frammenti di coccio, cronologicamente databili al periodo tra il VI e il IV secolo a.C. Sono testi brevi, disposti su poche righe e contengono ordini, disposizioni o richieste del genere "Thammeus, lascia la sega sotto la soglia della porta del giardino" o "Emelis, vieni più presto che puoi". Da queste comunicazioni di servizio tra mittenti e destinatari di umili origini, la storia delle lettere arriva fino a noi compiendo una parabola lunghissima segnata da enormi trasformazioni tecnologiche e culturali. Dopo il suo approdo nel secolo della rivoluzione informatica, tuttavia, il genere epistolare si trasfigura profondamente. (Scrivere lettere-Una storia plurimillenaria-A.Petrucci.)

  Certo, la tecnologia ha cambiato la nostra vita e il nostro modo di comunicare, azzerando le distanze, permettendo di realizzare facilmente tutto quello che si scrive. Stanno scomparendo le lettere. I messaggi sono trasmessi via e-mail o per sms. Possiamo non pensare però che, immersi in un mare di touchscreen, chat, e -mail, tweet e sms della lunghezza limitata, rischiamo di perdere il fascino della scrittura e, in modo particolare, il fascino delle lettere. Se si prescinde dal fatto che ci stiamo perdendo quel tipo pittoresco che è il postino, e fra poco le cassette postali cesseranno di far parte integrale del nostro paesaggio, molti documenti e libri che trovano spunto su vecchie lettere, dovranno rinunciare a queste testimonianze. Rimane sempre più difficile trovare chi abbia ancora il desiderio di scrivere, a mano, una lettera d’amore come invece accadeva diversi anni fa. Gli amanti rendevano immortale il loro amore con fiumi d’inchiostro, era un amore vivo, profondo, molte volte sofferto. Oggi anche gli amori sono usa e getta. Sms, chat oppure e-mail. Per i giovani d’oggi il corteggiamento si fa grazie agli strumenti della nuova tecnologia. E le ormai sorpassate lettere d’amore sono state messe definitivamente in cantina. L’amore, per i giovani, ha ancora un grandissimo valore, cellulari e computer sono solo un mezzo per esprimerlo.     La lettera è bellissima, con le parole che corrono irregolari sul foglio bianco, libere dal sempiterno “Times New Roman”corpo 12, libere di incresparsi e distendersi come pare a loro. Migliorano la sensazione di avere davanti chi le ha scritte mentre si leggono, lasciano intravedere stati d’animo e trasmettono sensazioni più coinvolgenti rispetto a quelle di una forse più “fredda” mail dai caratteri predefiniti. Non sono solo le pure parole a comunicare ma i segni impressi in quelle forme che trasmettono una parte di noi stessi. Gli armadi di molte case conservano ancora le preziose scatole contenenti missive ingiallite dal tempo, che raccontano di prime uscite, baci rubati, piccole cronache di estati passate separate, confortati solo dal pensiero di rivederlo/rivederla, di genitori severi che non fanno uscire, e di amiche/amici fidati che s’improvvisano postini. Per chi si trova a leggerle ora, a quaranta o cinquant’anni di distanza, sono come fotografie di un mondo che vediamo per la prima volta, in cui non si usavano gli smile o le abbreviazioni tipo: tvtttb (ti voglio tanto tanto tanto bene), e in cui la firma “Tua/Tuo”, indicava davvero il completo affidamento all’altro.   Secondo me, scrivere una lettera resterà sempre un momento speciale per comunicare ciò che magari non riusciamo a esprimere a voce, per regalare un sorriso, un'emozione... Il computer non potrà mai competere o sostituire il fascino di una lettera,e… l'attesa che crea ricevere la risposta...

Da quanto tempo non ricevete una lettera?

Non una bolletta o l’avviso dell’assemblea di condominio.

  Una lettera vera, scritta a mano su bella carta, da leggere con calma senza spiegazzarla.  

Giuliano, con quest'articolo ha toccato un bellissimo argomento che oggi, con l'avvento di Internet e di telefonini super-tecnologici, sembra aver perso d'attualità. Io, invece che sono spudoratamente romantica amo ancora svisceratamente  la lettera scritta a mano, il profumo della carta è il profumo della pelle. L'aprire una lettera d'amore poi, corrisponde ad un incontro con il proprio amato, se ne percepisce il tocco, se ne odora il profumo, è attesa....

Ho voluto, perciò, abbinare allo stimolante scritto di Giuliano questo video riportandone parte del testo, secondo me la più significativa.

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e scrivere d'amore, e scrivere d'amore, anche se si fa ridere; anche quando la guardi, anche mentre la perdi quello che conta è scrivere; e non aver paura, non aver mai paura di essere ridicoli: solo chi non ha scritto mai lettere d'amore fa veramente ridere.........

Le lettere d'amore, le lettere d'amore, di un amore invisibile; le lettere d'amore che avevo cominciato magari senza accorgermi; le lettere d'amore che avevo immaginato, ma mi facevan ridere magari fossi in tempo per potertele scrivere...

       

13 Commenti a “DOBBIAMO DAVVERO DIRE ADDIO AL FASCINO DELLE LETTERE?…….di Giuliano”

  1. tudor.csilla ha detto:

    pur io volgio scrivere ma nu lo so

  2. caicco ha detto:

    Scrivere a mano, con carta e penna è diverso che battere i tasti su una tastiera. Innanzitutto non c’è il tasto “cancella” per cui non si possono eliminare le parole e le frasi di cui non ci sentiamo sicuri, ma che potrebbero essere invece molto valide.

    Inoltre comporta anche il coinvolgimento di molte parti del cervello che vengono utilizzate nella lettera in relazione a tempo, luogo, ecc. La nostra parte conscia e quella inconscia sono coinvolte e attive.

    La scrittura a mano è come camminare, invece di andare in macchina. E’ più lenta, certo, ma permette di accorgersi di particolari a cui non è possibile fare attenzione se siamo in relazione con una macchina: è come avvertire l’odore di fumo se è scoppiato un incendio, o sentire qualcuno che ci chiama per nome, sottovoce.

  3. riccardo2.co ha detto:

    La scoperta della scrittura avrà l’effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l’impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.
    Platone

  4. franco37 ha detto:

    Non voglio fare il bastian contrario , ma Giuliano prendere come esempio l’Inghilterra dove girano ancora in bombetta per la city e dove i ragazzini delle scuole portano ancora la cravatta,non mi sembra il massimo. Penso che in tutto il mondo si ragioni come in Italia, dove gli esercizi di calligrafia sono stati aboliti da tempo dalle scuole. Non dico che non esista il fascino del manoscritto , ma ho l’impressione che rimanga un esercizio per grafologi.
    In poesia” si mettono composizioni scritte ovviamente in caratteri standard , credimi, non sarebbero più belle se fossero postate con la calligrafia dell’autore.

  5. giulian.rm ha detto:

    In Inghilterra diverse scuole hanno reintegrato l’uso della penna stilografica, per costringere gli studenti a re imparare la bella grafia, mentre in Francia gli istituti superiori sono tornati al dettato, perché gli studenti avevano deciso arbitrariamente di decapitare dei loro accenti migliaia di parole. E in Italia si risponde: ”Siamo nel 2012!?
    L’abbandono della scrittura a mano porta a una scarnificazione del messaggio, i pensieri brevi e ridotti all’osso, un’ortografia discutibile, un italiano sempre più povero.
    Il corsivo così come lega le lettere lega i pensieri oltre che a essere veicolo e fonte di emozioni,
    è ricco, diverso, individuale, ci rende uno differente dall’altro.
    Se su un foglio Word scrivo:
    SONO ANDATO IN CROCERA ALLE ANTILLE.
    Il controllo di ortografia mi avverte di correggerlo con CROCIERA.Certo facile,più comodo e sbrigativo.
    È chiaro che il computer è oggi una nostra appendice,ma penso che l’Italiano sia una gran bella lingua e vada preservata come tale.

  6. riccardo2.co ha detto:

    Se noi siamo romantici, pensate i nostri nonni, che delle lettere e cartoline facevano delle poesie, vere e proprie opere d’arte, se vi capita di visitare un mercatino di paese dove vendono tutto ciò che di vecchio si piò ancora trovare andate al banco dove si vendono e scambiano cartoline e lettere ricamate fine 800 primi 900, non fermatevi alla bellezza della traforatura, o del disegno, leggete gli scitti, che oltre ad essere leggibilissimi perche la bella calligrafia era materia di insegnamento, troverete parole tanto belle dolci e sensibili da varvi venire nostalgia di quei tempi.
    grazie Riccardo

  7. anna ha detto:

    Io sono un’inguaribile romantica, nonostante per lavoro io scriva solo con il pc,per le mie cose personali, per i miei appunti,solo per scrivere una frase che mi piace, uso una vecchia penna a stilo e credetemi, tutto ciò è impagabile.

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Io non scrivo più a mano. Ma penso di essere rimasto romantico.

  9. francesca ha detto:

    Che bello essere antichi…!

  10. franco37 ha detto:

    Ho l’impressione che siamo antichi….. la Waterman di Spitz e le “romantic lines” di Franci mi hanno messo un dubbio e ho chiesto a mia nipote che ha ventidue anni se ricevendo una lettera ,diciamo romantica, farebbe differenza se fosse scritta a mano o con il computer …….mi ha risposto rapidamente…”ma nonno siamo nel 2012!”

  11. francesca (franci) ha detto:

    Ma vuoi mettere Franco, il rito della scrittura? Dentro una lettera scritta a mano c’è il “corpo” di chi la scrive. C’è l’attenzione per la scelta della carta, della busta. L’acquisto del francobollo, l’uscita di casa per andare ad imbucarla, il desiderio che arrivi presto (..e la speranza che arrivi…!). E durante tutti questi riti il pensiero è sempre rivolto al destinatario. Certo che una lettera d’amore si apprezza anche se scritta in Word perchè ciò che conta è la sincerità del sentimento e, in funzione di ciò, per me andrebbe bene anche scritta sul retro di un francobollo (…bastano due parole..).
    Sono una “pericolosa” romantica.
    Ah, volevo dirti di star tranquillo: non ci sono mariti da queste parti..!
    Stritoloso.

  12. spielman von zuhoerer ha detto:

    Ricevere una lettera scritta a mano, ha un suo fascino…
    Quando apriamo la cassetta della posta
    con la speranza di aver ricevuto qualcosa
    e quando quella speranza è ripagata
    nel trovare all’interno una lettera
    con l’indirizzo scritto a mano,
    proviamo un tuffo al cuore,
    una piccola emozione,
    un sottile piacere,
    un calore che ci avvolge,
    ma difficilmente restiamo insensibili…
    Questo ci fa capire
    quanto abbiamo bisogno
    di conferme, di attenzioni,
    di sentirci importanti per qualcuno…
    ed è un segnale forte
    che dovremmo tener presente
    guardando con occhi e animo
    sempre attento intorno a noi…

    I progressi della tecnologia informatica ci hanno portato in un’epoca senza più bisogno di penna, carta e calamaio… sono molto veloci ma anche molto freddi.
    Io uso ancora una vecchia, Waterman e credetemi è tutta un’altra cosa dal digitare su dei tasti!
    Buona serata
    Spitz

  13. franco37 ha detto:

    Ormai quando faccio una “brutta” delle mie cose (articoli, lettere,libri), tendo a scrivere in uno stampatello veloce , quindi addio alla grafia personalizzata.
    Io che sono vissuto di “Lettera 22” non sento sinceramente molta nostalgia della stilografica …poi…dai…non è la personalizzazione della scrittura che conta , ma quello che si scrive.
    E’certo che se mi dovessi accingere a scrivere una lettera d’amore a Franci (lo dico in modo esemplificativo ,sia ben chiaro) , capisco che l’impersonale “times new roman” guasterebbe molto la fascinazione del “rito”.
    Ma oltre che “homo sapiens sapiens” sono “homo modernus “, quindi convinto che anche se scritta in Word Starter , la lettera d’amore, Franci ,l’apprezzerebbre egualmente (ovviamente non da me…sempre esemplificazione….sia ben chiaro…non voglio mariti che mi sparino).

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