CORTESIA, parola desueta e più ancora atto, o regola,  spesso dimenticati o ritenuti ormai del tutto fuori moda. Qualcosa di così sfuggente da farsi notare molto più per la sua assenza che per la sua presenza. Ma è veramente così? Per me no. Nei giorni più fortunati mi capita di ritrovare questo “fenomeno” in relazioni umane serene e sorridenti. Non mi riferisco alla cortesia da galateo ma a quella capacità di “far star bene gli altri”. Al sorriso espresso anche a parole. La cortesia ha migliori aspetti di quelli descritti dalle signore che compilano manuali di bon-ton o dei nobili che aprono scuole di buone maniere. E tantomeno alla cortesia da biechi propositi come la falsa adulazione. Ho assistito, nei giorni scorsi, ad un dialogo tra due persone, di cui una è mia amica. Il suo interlocutore, senza troppi preamboli, attraverso il telefonino, quindi senza neppure conoscere nè la sua posizione del momento né i suoi eventuali e legittimi impegni presi, pretendeva dalla mia amica l’immediata sua disponibilità per un suo servigio urgente. Il tutto preceduto da un esordio che non prendeva minimamente in considerazione la benché minima parvenza di buona educazione, del tipo: “scusami se ti disturbo”, “dovrei chiederti un favore”, “comprendo di esigere troppo da te”, “grazie comunque”.     Tutti conosciamo persone insopportabili e l’irritazione che proviamo ogni volta che siamo costretti a parlare con loro. Per contro, tutti conosciamo persone simpatiche con le quali è piacevole scambiare una chiacchierata, prendere un caffè, fare due passi, andare a un concerto. Forse non ci è mai venuto in mente che queste persone piacevoli, rasserenanti e poco pesanti sono profondamente  cortesi. Una persona cortese comprende e rispetta la posizione sociale degli altri e gli altrui desideri. La cortesia fa piacere. “Per piacere” sono le parole esemplari per favorire la fiducia e la stima di sé negli altri. Per sua stessa natura, la cortesia è destinata ad avere effetti sulle altre persone. I modi garbati, la gentilezza, così come la scortesia, la rozzezza e l’inciviltà, suscitano reazioni. Tale reazioni appartengono al nostro “reparto” sentimenti, alla parte emozionale ma anche ai giudizi e le manifestiamo modificando gli atteggiamenti, o l’espressione del viso, il tono della voce. Ecco perché mi sento di affermare che essere cortesi è un’arte che deriva dall’usare l’intelligenza per capire gli stati d’animo degli altri. Certo, questo è un impegno a volte faticoso ma se la persona cortese ha un’anima gentile e  sensibile svilupperà un senso dell’obbligo a fare del suo meglio per alleggerire le sofferenze umane prendendosi cura, anche, dei sentimenti altrui. Tuttavia, non risulterà pesante e faticoso alla persona cortese questo senso dell’obbligo perché non comporterà grandi gesti o violenti sacrifici. Basterà usare la leggerezza e la costanza dei mezzi che tutti abbiamo in nostro possesso: un po’ più d’attenzione, un minimo di riflessione e una scelta di parole prima di rispondere ad una frase o un atteggiamento che possono, a prima vista, indisporci.  La  persona veramente cortese usa rispetto e soprattutto comprensione nei confronti dei pensieri e sentimenti altrui. E’ una comprensione tacita, mai intrusiva ma sostenuta dall’affetto e dall’attenzione per il prossimo. Una volta trascorsa l’infanzia questo fenomeno universale chiamato “cortesia” è alla portata di tutti. Tutti possiamo affermare di possedere questa capacità che sembra complessa e sofisticata ma è invece sorprendentemente semplice. E’ assai triste osservare come l’ineleganza (..per non dire di peggio..!) e la scortesia nella vita politica abbiano provocato un’ondata di sdegno e disgusto. Tutti abbiamo una sana e legittima aspirazione ad un vivere politico rispettoso delle regole e meno arraffone, sfacciato e becero.   Nelle sue “Affinità elettive” Goethe dice: “Non c’è segno esteriore di cortesia che non abbia una profonda base morale. C’è una cortesia del cuore che è vicina all’amore”. Ciò sta a significare che la cortesia, pur essendo un comportamento esteriore deriva dal profondo.   Un ultimo pensiero, per concludere. Mi è sorto spontaneo rileggendo il libro di Umberto Eco “Il nome della rosa”. Due passaggi,  in particolare. Nel primo, nel contesto di un incontro tra due persone estranee, frate Guglielmo da Baskerville e il cellario Remigio da Varagine, viene usata una simpatica formula:  “Benvenuto” che è un saluto più caldo e cortese di “Buongiorno”. Il secondo è l’aspetto della cortesia in uno scambio di pensieri tra il giovane Adso e il vecchio Ubertino: Ubertino -“..mi sono comportato da ostinato,inseguendo una parvenza di ordine, quando  dovevo ben sapere che non vi è un ordine nell’universo..” Adso -“..ma immaginando degli ordini errati avete pur trovato qualcosa..” Ubertino -“hai detto una cosa molto bella, Adso, ti ringrazio..” Il giovane Adso è molto cortese nel riconoscere la superiorità del suo interlocutore comprendendolo profondamente. E capisce che negare gli sbagli del suo maestro sarebbe offensivo per un uomo di così grande onestà intellettuale.   Anche sapere ascoltare è segno di cortesia e intelligenza. Cortesia e gentilezza sono facili, facili come sorridere.      

19 Commenti a “ELOGIO (..o epitaffio..?) DELLA CORTESIA…..di Franci”

  1. franco muzzioli ha detto:

    Sempre “cortese” la cara Franci. Per il sisma ..tutto a posto almeno a Modena ed a casa mia…nella “bassa” la situazione è veramente grave.

  2. giovanna3.rm ha detto:

    Bell’argomento, Franci, che condivido in toto.
    Penso che la cortesia e le buone maniere si acquisiscano, in primo luogo, dal buon esempio ricevuto soprattutto in famiglia: di questi tempi, ahimé, sembra assai carente!
    In seguito anche la scuola dovrebbe fare la sua parte, a mio avviso, attraverso corsi di “educazione civica” e del buon vivere.
    Hai fatto bene a parlarne Franci: tutti dobbiamo ricordare che un sorriso e una parola cortese predispongono le persone sicuramente alla migliore comprensione.

  3. francesca (franci) ha detto:

    E non mi scordo di Franco. Tutto a posto dopo il disastroso terremoto nelle tue terre? Immagino la paura e tutto ciò che ne consegue. Per tutto il resto questi sono giorni da cancellare…o non dimenticare. Un grande abbraccio d’affetto e solidarietà.

  4. francesca (franci) ha detto:

    Un grazie anche a Rossana, Angelo, Alba e Niko.
    Fernando, aspetto con te mercoledì. Fammi sapere.
    Un abbraccio affettuoso a tutti.

  5. francesca (franci) ha detto:

    Rosmarie che piacere rivederti in questo blog. Grazie dei saluti che ricambio con tanto piacere e affetto. Saluti anche a Pier.

  6. nikodireggio ha detto:

    bellissimo ……….condivido……..elogio alla cortesia
    alla gentilezza……….anche se va in via di estinzione io
    continuo a d essere gentile e grbata cortese evviva grazie per l’aricolo molto bello

  7. rosmarie ha detto:

    Parole e definizioni molto acute sentite!
    Un caro saluto da….Pier De Sante e….naturalmente da me, stessa!

  8. michele30.mi ha detto:

    Cara franci, le seguenti tue frasi sono giuste.
    Ma sia tu che le tue care amiche , non le avete rispettate ne miei confronti. Se ci pensi bene ,sai benissimo sia tu che le altre che uno più cortese di me non cè.
    Io oltre la cortesia uso anche l’ ANIMA.

    TI RIMETTO QUI UN TUO SCRITTO X RIFLETTERE SU CIO’CHE DICHARI.

    La persona veramente cortese usa rispetto e soprattutto comprensione nei confronti dei pensieri e sentimenti altrui. E’ una comprensione tacita, mai intrusiva ma sostenuta dall’affetto e dall’attenzione per il prossimo.

  9. francesca (franci) ha detto:

    Cara Edis, condivido tutto ciò che dici, riferito al fatto che la cultura non è elemento indispensabile per praticare la cortesia. Dissento, però in un sol punto: non sempre la cortesia chiama cortesia. E tu, credo, possa darmene atto in prima persona. Sei una persona fondamentalmente educata, eppure in tempi molto recenti la tua legittima e cortese richiesta è stata “ripagata” con maleducazione e malgarbo. Ma tu, per prima, hai precisato che i casi specifici esistono. Speriamo sia solo un caso isolato. Grazie e un grande abbraccio anche a te.

  10. francesca (franci) ha detto:

    Giuliano, hai citato un bellissimo film, “Il Grande Dittatore” e un’interpretazione magistrale di Chaplin. Però la scienza ci ha trasformato in cinici (non cimici, povere bestiole…). Anche i traduttori di Google sbagliano a volte. Un abbraccio, socio!

  11. francesca (franci) ha detto:

    Eh caro Lorenzo, anche a me piacerebbe sapere perchè tante persone non sanno dove stia di casa la cortesia. Eppure è un “genere” completamente gratuito, non in vendita e per il quale non necessitano libri di testo per imparare a praticarla.
    Non credo neppure sia questione di fretta o di pazienza. A chi non ne conosce il senso non basterà certo il trascorrere di una notte per apprenderla o ritrovarla. Ciao.

  12. edis.maria ha detto:

    La cortesia è innata,dipende dalla sensibilità , dall’umanità insita. Conosco , e ho conosciuto nei tempi passati,quando la cultura non era così diffusa, persone semplici, non acculturate, che sapevano essere di una gentilezza squisita anche in circostanze difficili. Comunque la cortesia richiama cortesia. Difficilmente se tratti educatamente ,ricevi il contrario.Certo i casi specifici esistono.

  13. ANGELOM ha detto:

    La cortesia non nasce a caso ma è frutto di quello che i tuoi genitori ti hanno inculcato, come il rispetto, l’approccio con gli altri, la sincerità e l’amore verso il prossimo.

  14. giulian.rm ha detto:

    Franci, come sempre introduci argomenti interessanti…che ci fanno riflettere.
    Se ti guardi intorno ti accorgi che cortesia e gentilezza sono diventati quasi un tabù.
    Spesso, molto spesso, la gentilezza viene derisa e confusa con l’assenza di autorevolezza.Viviamo in un mondo in cui sensibilità, cortesia e sincerità lasciano sempre più posto al pregiudizio, all’interesse, alla competitività. Quello che più rattrista è che anche fra noi senior viene dimenticata.

    Charlie Chaplin Film Il Grande Dittatore:
    In questo mondo c’ é posto per tutti. La natura é ricca e sufficiente per noi. La vita può essere felice e magnifica. Ma noi l’ abbiamo dimenticato. L’ avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’ odio. Ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’ abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cimici. L’ abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità. Più che abilità ci serve bontà e gentilezza….

    Ed era il 1940!

  15. rossana ha detto:

    La cortesia è come un sorriso dà tanto e non chiede nulla in cambio, un atto cortese fà bene a chi lo riceve e a chi lo sà dare, non servono scuole speciali per essere cortesi, ma solo tanta sensibilità, e bontà d’animo. Brava Franci ciao

  16. alba morsilli ha detto:

    ti voglio raccontare quello che è capitato ame con una che credevo amica, molto ma molto cortese.
    Da notare bene che quando mi incontrava mi abbracciava e mi diceva carissima, io che sono una donna molto pratica mi puzzava quel carissima, ma accettavo lo stesso, aveva dei modi molto garbati, ma alla fine era un finto buonismo e una falsa galanteria.
    io sentivo puzza di bruciato, e non ci ho messo tanto a dirle che preferivo una persona senza garbo ma sincera.
    ho scritto questo perchè non sai mai chi hai difronte fino all’ultimo

  17. fernando. Garda ha detto:

    ciao Francy, ho fatto il tagliando, aspetto il responso del consulto mercoledi , le cose sono molte devono decidere da dove partire!! hahaha meglio Ranco !! ciao al più presto.

  18. franco muzzioli ha detto:

    Cara Franci…tutto approvato!!!!…Direi solo che la “cortesia” è anche frutto dell’educazione e della cultura , ma se questi due elementi non sussistono per ragioni “socioambientali” ,è sufficente il normale rispetto verso gli altri.

  19. Lorenzo.rm ha detto:

    Bello, Franci. Dopo aver letto il tuo lavoro, ci sarebbe da domandarsi perché un grande numero di persone non è cortese. Dovrebbe essere facile esserlo seguendo pochi principi fondamentali, come giustamente dici. Il fatto è che questi principi non sono largamente diffusi. Poi c’è un altro elemento che forse incide. La fretta, prima di tutto, per la quale dobbiamo liberarci di un “problema” quanto prima possibile. E la falsa convinzione che la semplicità, che si contrappone alla ricercatezza nei modi, sia segno della modernità, della spontaneità. Questo è tipico, ad esempio, dei giovani che vogliono essere spontanei e sono invece maleducati. Bisogna avere pazienza. Passerà il buio della notte e inevitabilmente tornerà la luce.

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