Blue and pink restroom symbols.

Blue and pink restroom symbols.

"Gender" , dal dizionario della Treccani vuol dire "genere" nel senso scientifico, umano e sociale , quindi nulla che immagini declinazioni sessuali differenti.

   

Ho ritirato fuori l'argomento perché il sindaco di Venezia ha interdetto alle scuole alcuni libri per bambini ,appunto denominati a mio parere erroneamente :"gender".

   

Da curiosone quale sono, ho spulciato qua e là nel web , leggendo testi e guardando figure.

    libro2    

Ce ne sono alcuni come "orecchie di farfalla " ,"la ninna nanna della pecorella" e il "pentolino di Antonino " che sono didattici ,perché stimolano il bambino a considerare il diverso : di razza, di natura( down), di handicap ecc. con quella naturalezza e quell'umanità che si dovrebbe normalmente insegnare...nulla che si possa accomunare a "devianze" sessuali.

  succede-300x225        

 il-pentolino-di-antonino-interno

Altro è "piccolo uovo" con le belle illustrazioni di Altan. Questo ovetto viaggia in lungo e in largo per accasarsi e considera tutte le possibili declinazioni di famiglia allargata e no , singola e omosessuale. Ma a quell'ovetto non era meglio dire che la famiglia è fatta da mamma e papà (anche perché è da lì che è nato),avendo tutto il tempo (quado non sarà più uovo !!!!) a capire quale sarà la sua realtà ?

   

Ma ancor più censurabile è il racconto dei due pinguini omosessuali (maschi) ("Tango") che dallo zoo del Central Park a New York professano tutto il loro amore tanto che il guardiano credendoli una coppia etero dà a loro un bell'ovetto da covare. Penso non ci sia bisogno di fare commenti sapendo che questo libercolo dovrebbe essere letto da bambini in età scolare.

Ce ne sono altri come "una bambola per Alberto"(ma!), "The family book" dove ti puoi divertire a trovare la famiglia che ti aggrada (due mamme , due babbi, ecc. ecc.)"Jean e le due mamme " ed altri che potete ricercare con facilità.

 

Non voglio passare per bacchettone , ma ricordo ancora che questi libri dovrebbero leggerli dei bambini .

   

Non erano meno dannose certe favole ottocentesche come Cappuccetto rosso ed Hansel e Gretel, che tanti incubi hanno creato e creano ancora, ma eravamo in epoche che...."se non stai buono chiamo l'uomo nero"....ora siamo mentalmente cresciuti.....ma non esageriamo !!!!!!!!!!

     

Franco

21 Commenti a “TORMENTONE “GENDER”…….di Franco Muzzioli”

  1. francesca (franci) ha detto:

    E alla fine, volete sapere una cosa? Sono anche abbastanza stanca e annoiata di questa tendenza di trovare sessismo ovunque. Non ho mai amato le battaglie sessiste, anche se sono necessarie, non mi piacciono le distinzioni di genere. Dividere in gruppi è classificare, pur con le migliori intenzioni. E ritengo che tutta quella pubblicità sulla normalizzazione delle coppie gay, che pur condivido pienamente (la normalizzazione, ovviamente), sia alla fine sminuente e ghettizzante per le stesse. Credo nel valore della comunicazione e dell’esempio.
    Fermarsi al genere ferma la storia.

  2. francesca (franci) ha detto:

    Ma forse non si è detto che Abramo Lincoln, prima di chiedere tutti quegli insegnamenti agli educatori di suo figlio, aveva provveduto ad impartirli da sè. Non sarebbe stato lui, altrimenti..!!! Sarebbe assurdo consegnare un bimbo di 6 anni agli educatori pretendendo da loro l’insegnamento a 360 gradi di ciò che è la Vita. Cosa facciamo noi genitori..?? Certo, ci vuole collaborazione con la scuola. Ma sin dai primi giorni di vita il bambino impara le regole, la coerenza, i sentimenti, la distinzione tra autoritarismo e permissivismo, tra affetto e rimprovero. C’è un tempo per tutto. E questo tempo lo viviamo solo noi con i nostri figli.
    Mi dispiace però che si “fuoriesca” sempre da ciò che è il contenuto del post.

  3. franco muzzioli ha detto:

    La bellissima lettera di Abramo Lincoln l’avrei voluta scrivere io ,parola per parola, sentimento per sentimento, preoccupazione per preoccupazione, richiesta per richiesta…..ma per citare un noto politico…chè c’azzecca con la Pardi ,con il “piccolo uovo “, con l’eccesso di informazione sessuale ,con lo stravolgimento del concetto di famiglia. Ecco quella lettera è il vero punto fermo , oltre è solo eccesso e forse moda.

  4. lucia1.tr ha detto:

    Il tema “Gender” si è ampliato, nei commenti ci s’interroga a chi aspetta l’educazione dei bambini nei primi anni di vita; alla famiglia? Agli educatori? Esistono delle competenze specifiche per ognuno di loro? Mi è piaciuto trascrivere questa lettera, molti di voi la conosceranno, rileggerla farà riflettere e meditare…
    Lettera di Abramo Lincoln all’insegnante di
    suo figlio.
    Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
    Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
    che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso….
    Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
    cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
    e gli insegni il segreto di una risata discreta.
    Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti….
    Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri….
    Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api
    nel sole e dei fiori su una verde collina.
    Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare…
    Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando…
    Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
    Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del
    vincitore…
    Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
    ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che
    vi passa attraverso.
    Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
    Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
    Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
    Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio
    cuore e alla propria anima.
    Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
    Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon
    acciaio.
    Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
    Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
    Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
    perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
    So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
    E’ un così caro ragazzo, mio figlio!

  5. gianna ha detto:

    L’argomento di oggi 14-Settembre 2015- l’inizio di un Buon anno Scolastico, hanno avuto l’inizio di ogni ordine e grado (la riforma Solastica) “La buona Scuola” e come sempre Gender e tornato a galla,Leggendo vari commenti tante cose potrebbero andare bene. ma mi soffermo su certi argomenti parlano di scelte sessuali, ma non ho capito l’eta’ Io penso che devono crescere con sani principi, e poi da grandi potranno capire il significato e poter decidere nella scielta della sua sessualita’, chiediamo ai professori, Insegnanti, Maestri di una buona educazione per i nostri figli, scusate io se posso dica la mia, ma la prima educazione si impara in famiglia tra le mura domestiche,i Prof hanno ben altro da insegnare, dovranno far capire come si costruisci una casa, ma poi da grandi devono loro incominciare dal primo mattone, questo è un valore importante per chi insegna, nel modo giusto e con precisione qui serve un buon Insegnamento da parte dei Prof. arrivano a scuola ancora piccoli, lasciamoli crescere e imparare un lavoro dove sono portati a capire e proseguire con facilita’ ma questa sara’ una decisione molto avanti per il suo avvenire di qualsiasi tipo,lasciamo questi bimbi a crescere ora la sessualita’ che importa avranno il tempo per sentire da quale parte stare,i castelli ora sono solo di sabbia nn servono a nulla e diamo la possibilita’ ai nostri, Insegnanti, Prof e Maestri, di incominciare il loro insegnamento con la sua Intelligenza e maestria e passione, comprendendoli nel duro lavoro di Insegnamento (Buon lavoro a tutti (BUON INIZIO ANNO SCOLASTICO A TUTTI)

  6. francesca (franci) ha detto:

    Scusate, ma qui mi sembra si stia facendo un pò di confusione tra sessualità e omosessualità: due cose completamente diverse.
    E’ ovvio che tra uomini e donne ci siano differenze di genere, e allora? Torniamo all’argomento principale, per favore.
    Senza scomodare le teorie di Freud, proviamo a chiederci quanto sia giusto, o meno, portare nelle scuole, e addirittura asili, certi insegnamenti, che potrebbero creare ancora più confusione nelle giovani menti dei bimbi.
    Signori miei, io non sono nè bacchettona nè tantomento omofoba. Ho tra i miei amici, da parecchi anni, coppie gay e vi assicuro che conosco benissimo questo panorama. L’omosessualità è una cosa seria. Sono d’accordo che bisogna seguirla passo passo nei bambini-ragazzi sin dalla più tenera età, ma questo possono farlo SOLO le famiglie che sono le UNICHE a diretto contatto, giorno e notte, con i propri figli.
    E poi, diciamola tutta senza ipocrisia e falsi perbenismi: chi non si è masturbato da giovane? Ma non per questo è diventato omosessuale o lesbica. Certo la scuola, più avanti, avrà un ruolo importante nel seguire e magari aiutare, il ragazzo o la ragazza a definire bene le sue tendenze sessuali, se ciò avvenisse. Ma prima ci deve pensare la famiglia. E non venite a dirmi che ad un bimbetto, o ad una bambina di 5 anni, ascoltando all’asilo, o a scuola, la storiella dell’uovo che non sapeva dove nascere, di Altan, immediatamente gli/le si apre un mondo nuovo e scopre di essere omosessuale. Daiiiiiiiiii…per favoreeeeeeeee…!!!!
    Un’ultima domanda ai commentatori: chi di voi ha un nipotino di 5 o 6 anni che frequenta scuola materna o primaria al quale stanno leggendo i libri citati da Franco nel post? E scommetto che se tornando a casa vi dicessero ciò che le loro maestre gli stanno insegnando vi indignereste. Quindi, giù la maschera, basta falsi moralismi imbottiti di perbenismo. Perchè sono certa che se domani scopriste vostro figlio/a o nipote che è diventato gay o lesbica, vi disperereste e non sapreste come affrontare l’argomento.
    Vi ho provocato abbastanza? Aspetto da voi ogni forma di reazione.

  7. franco muzzioli ha detto:

    Un vecchio socialista agnostico ha una certa soddisfazione nel sentirsi chiamare “bigotto” ,solo perchè non sono in linea con le nuove concezioni didattiche e difendo la “famiglia arcaica” (madre ,padre e figli sono arcaici !?!? Ma !). Mi sono sempre ritenuto un progressista , ma si sa se non parli di omosessualità non sei alla moda . Vorrei dire che ci pensa già la TV ,internet e i media a scafare i nostri bambini, noi (genitori-educatori) dovremmo essere quella saggia componente che media ,che suggerisce ,che delicatamente introduce alla vita , considerando che il bambino non ha le autodifese dell’adulto e che si possono fara danni gravi ad essere esplicitamente realisti.
    Spero ci sia qualcuno che la pensa come me ed eviti che continui a fare commenti.

  8. anna b. ha detto:

    Sono favorevole ad insegnare ai bambini il rispetto dell’altro ed aggiungerei l’educazione emotiva, comprendere i propri sentimenti è la base della relazione umana; questo rende liberi e da grandi potranno in libertà scegliere consapevolmente lo stile di vita ed assumersi la responsabilità della scelta; adesso lo trovo prematuro non hanno conoscenze personali per elaborare in autonomia.

  9. mario33.co ha detto:

    Cara Francesca, mi sono permesso di inserire l’articolo della dottoressa Randone, proprio, per rispondere a Franco, che nel suo precedente commento, parlava di bimbi che devono essere lasciati al loro Babbo Natale e Gesù bambino, come, dire, a sei anni non togliamogli l’innocenza delle favole, mentre… come da articolo, vediamo, che… la sessualità dei bambini si manifesta apertamente in modo naturale ed incisivo sin dalla tenera età . Come possono i nostri figli insegnare ai nostri nipoti, cose, che solo dei genitori attenti è informati possono conoscere/ insegnare loro. Allora… perche… non la scuola? seguendo una didattica consona alla loro fascia di età(vedi piccolo uovo) insegnando loro che esistono anche delle persone che sono attratte dallo stesso sesso che si vogliono bene, come se ne voglio i loro genitori(presumo). Franco, ho cercato in internet qualche voce autorevole, contraddittoria, ai miei copia/incolla. Ho trovato solo articoli di forte fede religiosa, di forme di tradizionalismo legato ad un concetto di famiglia arcaica. Nulla di scientifico, di progressista, di… innovativo, di democraticamente aperto, al nuovo concetto di società multisessuale. Franco, io… sono attempato, ma… preferisco per i mie nipotini la “chiarezza indiscussa” anche se scandalosa, piuttosto… che un certo “bigottismo nascosto,” che… ha creato e crea non pochi problemi a noi anziani.

  10. francesca (franci) ha detto:

    Sto leggendo i vostri interventi. Tutti oggetto di interessanti discussioni, opinabili o condivisibili. Ma prima di esprimere il mio parere sul post di Franco, vorrei porre una nota all’ultimo commento di Mario, se me lo permette. Forse ho mal inteso e mi sbaglio, ma mi pare che ciò che tu, Mario hai proposto in lettura estrappolandolo da un articolo de “La Stampa” non abbia proprio un diretto riferimento al contenuto del post in questione. Cioè, la Dott.ssa Randone autrice dell’articolo, non fa alcun riferimento al problema “gender” ma elenca una serie di problematiche relative al normale sviluppo sessuale di ogni bambino, maschio o femmina che sia. Noi tutti, etero o meno, abbiamo attraversato quelle fasi, e così pure i nostri figli e di certo succederà anche ai nostri nipoti. Però io penso che le “imbarazzanti” risposte che spingono i genitori alla negazione pur di non prenderne coscienza, dovrebbero invece essere date ai propri figli, proprio da loro, si, dai genitori stessi. Senza aspettare che sia la scuola ad intervenire. Mi sembra un pò troppo tardi e un atteggiamento da struzzi sarebbe più di danno che di profitto per i bambini.
    Se i nostri genitori l’avessero fatto forse noi avremmo avuto meno problemi in età adolescenziale. Non credete?
    Ma tutto questo non ha nulla a che vedere con l’omosessualità e l’accompagnamento del bambino alla scoperta della sua vera tendenza sessuale. Su questo argomento ci ritornerò in altro commento.

  11. franco muzzioli ha detto:

    Mario se giochiamo al copia e incolla di cose prese dal Web…ti posso riempire di paginate che dicono il contrario di quello che hai “trovato” tu , forse è meglio esprimere sinteticamente e semplicemente il proprio pensiero . Lo ripeto ,sono un anziano e faccio fatica ad accettare questo concetto nuovo di didattica e di insegnamento sessuale per i BAMBINI …ho il timore che la linea tra la chiarezza a tutti i costi e lo scandalo sia lieve.

  12. franco muzzioli ha detto:

    Scusate ma devo rispondere all’amica Lucia…anche perchè cita proprio il libro della Pardi. Francesca Pardi “sposata” con Maria Silvia Fiengo “mamme gay” sono le autrici del libretto “Piccolo uovo”. Se quel libro lo avesse scritto uno psicologo etero, una insegnante etero, un antropologo etero, ci starei su un pò a fare qualche pensiero…..ma è chiaro che l’oste dice che il vino che vende è buono.
    E’ sempre questo benedetto orgoglio gay che salta fuori da tutte le pieghe , quello che gli omosessuali stanno predicando per convincerci che va bene questa macedonia di concetti, famiglie e di impulsi sessuali e che bisogna che i bambini sappiano…. perchè se nel loro intimo sono gay, potranno esprinmere tutta la loro gayezza senza remore.
    Per Altan …è sempre stato un artista di rottura e moderno e oggi per essere di rottura e moderni bisogna pensarla così.
    Scusami ma sono cronologicamente e mentalmente antico.

  13. mario33.co ha detto:

    Franco, scusami se mi ri -permetto! Ma… leggendo qua e la, mi sembra, che abbiamo bisogno anche noi di ritornare a scuola. Visto i dubbi che ci assalivano da genitori e che ancora oggi a conoscere bene ci lasciano di “stucco.”Ti faccio leggere questo estratto preso( io certe cose non le sapevo) in rete per dirti vedi che la sessualità del bambino comincia in tenera età e che un certo insegnamento andrebbe seguito anche dai loro genitori. Scusami… non venirmi a parlare di Babbo Natale, per lasciarli ancora sognare! La scuola… se pur seguendo un programma di fasce di età, serve, per rendere i nostri nipoti dei sani ed equilibrati, individui, del domani.

    ESTRAPPOLATO DA: “LA STAMPA” “MEDICITALIA” La presunta sessualità dei figli, qualunque età essi abbiano, non solo turba e disturba i genitori, ma li spinge a meccanismi di massiccia negazione per evitare di prenderne coscienza ed essere costretti ad affrontare argomentazioni spinose e dolenti.[…]Scrivono inoltre per essere guidati e rassicurati, circa il loro comportamento. Non sanno se è giusto essere spaventati, sgomenti, aggressivi, punitivi, ricattatori, fare finta di niente, assecondare le loro curiosità, rinforzare il loro comportamento, o altro.[…]Ci chiedono inoltre, con il latente tentativo di venire esonerati dall’arduo compito, se è il caso che siano il pediatra o l’insegnante o lo psicologo a parlare di “certe cose” ai loro figli e che forse non è ancora il momento giusto per potere affrontare tali spinose argomentazioni.In realtà è del tutto normale e fa parte del naturale sano sviluppo del bambino/a.[…] Ci sono due tappe distinte:

    -la prima è una forma di auto erotizzazione del neonato, che nel tentativo di scoprire il suo corpo, con le manine esplora anche i genitali ma con modalità del tutto involontarie.
    – la seconda si organizza a partire dal terzo anno di età, l’autoerotismo avviene in maniera del tutto volontaria. Comincia infatti la ricerca vera e propria del piacere, questa fase corrisponde alla fase genitale dello sviluppo psico-affettivo del bambino.
    E’ il momento storico in cui il bambino comprende la differenza con una bambina, si interroga
    sui suoi genitali, fa molte domande e gradirebbe altrettante risposte da parte dell’adulto di riferimento.Come comportarsi di fronte ad un bambino che si masturba?
    Il primo suggerimento è quello di intervenire solo se il piccolo viene sorpreso a farlo in pubblico, davanti ai compagni, parenti o familiari.[…]Cosa fere quando i bambini si masturbano tra di loro?
    Questa è un’altra situazione che spaventa e preoccupa i genitori.
    Che fare quando il bambino, non solo non ha interiorizzato la regola sociale, ma si sperimenta in gruppo o in coppia?
    Dire subito e chiaramente che provare piacere con un’altra persona lo fanno solo i grandi e che per nessun motivo si può fare tra fratello e sorella, tra parenti e tra adulto e bambino.[…]Se un bambino, anche se piccolo, necessità di educazione emozionale e sessuale, questa gli va fornita sin da piccolo, per evitare che nutra i suoi dubbi nel silenzio e che possa sanare la curiosità da solo, con i compagnetti più navigati o che rimanga con atroci dubbi e perplessità sul suo sentire e volere.
    Non esiste un’età consona per iniziare, ma capacità di ascolto e di attenzione a tutto tondo dei bambini, inclusa la spinosa sfera della loro sessualità.

  14. lucia1.tr ha detto:

    Ci vuole coraggio, intelligenza ed onestà per affrontare i temi dell’omogenitorialità e dell’omoaffeattività rivolgendosi ai bambini, che fortunatamente sono molto più maturi di quanto noi adulti pensiamo. Vorrei rispondere a Franco, forse noi adulti dovremmo farci guidare dai bambini piccoli che vedono il mondo senza pregiudizi e spesso, seguendo una storia come quella del “Piccolo Uovo”, riescono ad avere rispetto per ogni tipo di legame d’amore, cosa quasi impossibile per noi adulti…
    Riporto un’intervista che spiega le motivazioni che hanno spinto Tullio Altan ad accettare la proposta di illustrare questa storia.
    “Ho illustrato Piccolo Uovo“, spiega Altan in un’intervista a GQ Italia, “perché Francesca Pardi – autrice della storia – me l’ha proposto. Questa favola mi è sembrata una bella idea, utile per stimolare un discorso nelle case. Tra le famiglie. I genitori omosessuali esistono. Hanno sempre più visibilità. E’ meglio preparare i più piccoli a tutto questo. Il dialogo tra bambini e adulti è il modo migliore per affrontare i cambiamenti della società. In tre mesi non si cambia nulla ma alla lunga ogni singola azione serve“.

  15. Nembo ha detto:

    Argomento che è sempre all’ordine del giorno, anche se è stato sviscerato ampiamente in Eldy,ma con l’inizio dell’anno scolastico si ripropone l’argomento che divide chi lo sostiene e chi lo osteggiana.La teoria Gender, non esite, è un’espressione usata per creare posizioni diverse in varie associazioni o similari, forse è ideologia a sfondo utopistico basata sull’idea dell’uguaglianza verso una felicità che dovrà venire!Se le differenze sessuali non esistono ciò significa che il sesso è irrilevante e se lo stesso è irrilevante il diritto potrà essere indifferente,non ho nessunissima opinione negativa verso chi sceglie nella propria vita qualsiasi altra forma di sesso, ma credo che la famiglia è l’ultimo bastione al crollo della nostra società, se abbiamo a cuore il bene dei nostri figli, nipoti, la famiglia è una sola e, deve restare quella. Un Saluto

  16. franco muzzioli ha detto:

    Scusa Mario hai venduto le opinioni di un’ Associazione pur prestigiosa come l’AIP, come una disposizione ministeriale o il Vangelo. Esistono altre associazioni come la Società Italiana di Psicologia ,le ovvie Family live ,ma tanti altri che sono di pensiero opposto.
    Come ho detto nel mio commento non sono contrario ad una educazione sessuale che contempli anche l’omosessuaità….ma prendendo a prestito una frase ….vien fatto tutto “troppo presto”.
    Con questa smania di dire ogni cosa, di far diventare “grandi” bambini di sei ,sette anni..chiariamo anche l’inesistenza di Babbo Natale della Befana,l’assurdità delle favole ecc. ecc. Diciamo veramente tutto fino in fondo e togliamo ai bambini il diritto di sognare e vivere anche in un mondo di fantasia.

  17. lorenzo.rm ha detto:

    Mi piace il modo ed il tono con cui si parla di questo argomento, del quale ci siamo occupati più volte. Propendere per un sesso indifferenziato, a prescindere dai sessi che sono naturali e stanno qui di fronte a noi (di essi è impastata la natura in tutti i campi) sarebbe tutto sommato innocuo se non fosse indice di quel senso di onnipotenza che il genere umano si è arrogato il diritto. Con, in più, la pretesa di farne oggetto di un grido, una lagna di pretesa illibertà. E’ come quando la minoranza, una minoranza di qualsiasi tipo, non aspira legittimamente a contare, ad essere libera di esprimersi, ma vuole sempicemente comandare a prescindere. Va bene, quindi, Franco. Va bene tutti quelli che intervengono con misura. Ma non toccatemi i sessi, per favore. Che ci sono e sono benedetti da Dio.

  18. mario33.co ha detto:

    PRESO DAL WEB:Il Direttivo dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP) ha approvato un documento intitolato “Sulla rilevanza scientifica degli studi di genere e orientamento sessuale e sulla loro diffusione nei contesti scolastici italiani” e volto ad affronta il tema della sempre crescente crociata contro quello che gli omofobi amano chiamare «ideologia gender».
    L’associazione ha preso una posizione chiara, nel sottolineare come il contrasto all’omofobia nelle scuole sia reso necessario dal naturale percorso di crescita degli individui e che sia una mistificazione il voler sostenere l’esistenza di una fantomatica promozione di un’inesistente «ideologia del gender».

    Nel documento si legge:
    Oggi si assiste all’organizzazione di iniziative e mobilitazioni che, su scala locale e nazionale, tendono a etichettare gli interventi di educazione alle differenze di genere e di orientamento sessuale nelle scuole italiane come pretesti per la divulgazione di una cosiddetta “ideologia del gender”.
    L’AIP ritiene opportuno intervenire per rasserenare il dibattito nazionale sui temi della diffusione degli studi di genere e orientamento sessuale nelle scuole italiane e per chiarire l’inconsistenza scientifica del concetto di “ideologia del gender”. Esistono, al contrario, studi scientifici di genere, meglio noti come Gender Studies che, insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo per molti campi disciplinari (dalla medicina alla psicologia, all’economia, alla giurisprudenza, alle scienze sociali) e alla riduzione, a livello individuale e sociale, dei pregiudizi e delle discriminazioni basati sul genere e l’orientamento sessuale.
    Le evidenze empiriche raggiunte da questi studi mostrano che il sessismo, l’omofobia, il pregiudizio e gli stereotipi di genere sono appresi sin dai primi anni di vita e sono trasmessi attraverso la socializzazione, le pratiche educative, il linguaggio, la comunicazione mediatica, le norme sociali. Il contributo scientifico di questi studi si affianca a quanto già riconosciuto, da ormai più di quarant’anni, da tutte le associazioni internazionali, scientifiche e professionali, che promuovono la salute mentale (tra queste, l’American Psychological Association, l’American Psychiatric Association, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ecc.), le quali, derubricando l’omosessualità dal novero delle malattie, hanno ribadito una concezione dell’omosessualità come variante normale non patologica della sessualità umana.
    L’Unicef, nel Position Statement del novembre 2014, ha rimarcato la necessità di intervenire contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei bambini e dei loro genitori basata sull’orientamento sessuale e/o l’identità di genere. Un’analoga policy è da tempo seguita dall’Unesco. Favorire l’educazione sessuale nelle scuole e inserire nei progetti didattico-formativi contenuti riguardanti il genere e l’orientamento sessuale non significa promuovere un’inesistente «ideologia del gender», ma fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell’affettività, favorendo una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni e mettendo in atto strategie preventive adeguate ed efficaci capaci di contrastare fenomeni come il bullismo omofobico, la discriminazione di genere, il cyberbullismo. La seria e appropriata diffusione di tali studi attraverso corrette metodologie didattico-educative può dunque offrire occasioni di crescita personale e culturale ad allievi e personale scolastico e a contrastare le discriminazioni basate sul genere e l’orientamento sessuale nei contesti scolastici, valorizzando una cultura dello scambio, della relazione, dell’amicizia e della nonviolenza.
    L’AIP riconosce la portata scientifica di Gender Studies, Women Studies, Lesbian and Gay Studies e ribadisce l’importanza della diffusione della cultura scientifica psicologica per la crescita culturale e sociale del nostro paese.

  19. franco muzzioli ha detto:

    Cara Lucia un bambino è una cultura neutra e per lui è facile avere la consapevolezza di una madre e di un padre , lasciamo perdere per ora le varie vicissitudini della vita di coppia che possono modificare questo basilare concetto genitoriale, ma torniamo al fatto , perchè a questo bambino devo confondere delle certezze parlando di omosessualità , di coppie dello stesso sesso, di mammi o di babbe e perchè poi lo deve fare la scuola con la ovvia generalizzazione alla quale sono costrette le insegnanti ?
    Il bambino diventerà grande e avrà tutto il tempo per rendersi conto di come va la vita.
    Se questi argomenti vengono svolti in età scolare superiore non ho nulla da obbiettare , ma tra un bambino e un ragazzo c’è una bella differenza.

  20. mario33.co ha detto:

    Siamo alle solite… caro, Franco scusami… ma non ti vuoi proprio togliere dalla testa questa tua incrollabile avversione all’ omofobia . che …scusa se mi permetto potrebbe nascondere una latente omosessualità. Non è una malattia cosi repellente, non è una condizione di cui ci si deve vergognare!!!! E’ una normalissima condizione sessuale di milioni di persone,ed animali. Il termine normale, va “letto” in senso ampio, in senso… lato, non restrittivo. Trovo giustissimo che i bambini imparino e conoscano la loro sessualità e la sessualità in termini generali . Non nascondiamoci dietro un dito!!! I nostri figli, i nostri nipoti, certe cose già le fanno, già… le conoscono. Il pericolo che corrono, potrebbe… essere… la male informazione, le frustrazioni,le paure, i timori, di sentire certe pulsazioni come, sporche, anormali. Bene… insegniamo loro… da piccoli, a scuola la sessualità, perche possano viverla in modo più serena ed appagante. Essi cosi cresceranno con un’altra mentalità con più larghe vedute, senza inibizioni e sopratutto senza delle forme di razzismo omofobico che noi attempati più o meno ostentiamo. In futuro( e non avvera una catastrofe) Grazie a questi ragazzi si potrà vivere una società più giusta, più aperta, più tollerante.

  21. lucia1.tr ha detto:

    Oggi 14 settembre hanno avuto inizio le lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado, vogliamo augurare a tutti gli scolari, un buon inizio e buon lavoro!
    La riforma scolastica, “ La buona Scuola”, ha scaturito un mare di polemiche e proteste e come sempre il problema “Gender” è tornato a galla. E’ bene ricordare che, a Venezia, fin dall’inizio del 2004, tra mille discussioni, era stati introdotti libri sull”omogenitorialità”, progetto sostenuto da Camilla Seibezzi delegata a sostenere i diritti civili e la lotta alla discriminazione. Ora con l’arrivo del nuovo sindaco, questi libri vengono tolti dagli scaffali, impedendo di parlare di certi argomenti con i bambini. Questa è una vera censura di regime che deve far molto meditare, ho sempre pensato che siano figli a scegliere il loro futuro in piena libertà, che fin da piccoli debbano conoscere e scegliere tra le varie possibilità che la società odierna offre loro. Non si difendono i bambini nascondendo loro la realtà, dobbiamo scrollarci di dosso tanti preconcetti e vecchi castelli di carta.

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