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Tanto per entrare subito nella logica del tema, potrei dire : “ Senza lilleri non si lallera “ E’ un termine conosciuto da molti e non ha bisogno di spiegazioni , Ma per dare una ulteriore consistenza al concetto si dirà che : Per San Lorenzo , nel capoluogo del mio comune, è festa grande, anche perché è il patrono della città. C’era e c’è ancora una grande fiera che richiama un’infinità di bancarelle .

   

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Andando a ritroso nel tempo,era tradizione per le frazioni montane , scendere a valle per questo evento, dove si poteva trovare ogni cosa , ma soprattutto ninnoli di ceramica “terracotta” : tazzine, piatti, ocarine , pifferi o fischietti , etc. -Il paese è piccolo e la gente mormora - recita un vecchio saggio, e così, tutti sapevano e conoscevano le intenzioni di Lorenzo .

Lorè per la gente, tutti gli anni andava alla grande festa anche perché era il suo onomastico. E siccome l’unico mezzo erano le gambe, tutta la gente lo vedeva passare per le viuzze del paese ; la Marì lo chiamò :- Lorè ! Vai alla fiera ? - Si ! rispose lui. La Marì continuò :- Me lo porti un piffero per il mi’ bimbo ? – Lorè rimase silenzioso e continuò a camminare .

Quando passò sotto la finestra dell’Angiolina, questa gli gridò che portasse il piffero a suo figlio. Continuò a camminare spedito, prima che scomparisse agli occhi della gente, sentì che la Palma lo chiamava correndo verso di lui :- Lorenzo, Lorè, aspettami, queste sono 100 lire, per favore, portami il fischietto per mio Angiolino – Lorenzo prese i soldi , se li mise con cura nella tasca della giacca , poi rispose alla donna :- Stai tranquilla, il tuo bimbo suonerà il fischietto –

   

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Questo breve e semplice racconto, ha un significato che non ha bisogno di spiegazioni…

   

Giulio

7 Commenti a “IL PIFFERO…..racconto di Giulio Salvatori”

  1. alba morsilli ha detto:

    Un proverbio genovese

    I dinæ de ‘n avarón vàn in bócca a ‘n stragión

    I denari d’un avarone vanno in bocca a uno sprecone

  2. monica germano ha detto:

    semplicemente bello.

  3. Giuseppe3.ca ha detto:

    Non è un detto sardo ma conoscevo il termine e in significato fin da bambino, grazie ai miei nonni materni, veneti doc, trasferiti in Sardegna. Il corrispondente in sardo dovtebbe essere “Senz’è dinai, nudda podis fai”, cioè: senza denaro nulla puoi fare.

  4. lorenzo12.rm ha detto:

    Caro Giulio, anche il Lorenzo che sono io ha pochi lilleri ma non lascerebbe mai nessun bambino senza fischietto, come, del resto, sono certo che anche tu non lo faresti. Racconto delizioso. Ti abbraccio,toscanaccio.

  5. sandra vi ha detto:

    lo stesso dicono da noi ‘FIN CHE CHE NE’VIVA EL RE ,QUAND CHE NE’PU’ GUARDA IN SU”(fin che hai soldi viva il re,quando nn ne hai piu ,guarda in su)puoi darsi che cadano dal cielo

  6. francesca (franci) ha detto:

    Caro Giulio, anche senza andare troppo lontano nel tempo il tuo “senza lilleri non si lallera” è attualissimo. Coi soldi si campa, senza soldi non si fa niente. Nemmeno credito..!!

  7. franco ha detto:

    Da noi si dice ” fera… fera chìn’ nà quatrèin suspèra, tempo d’allegria , chin’nà quatrèin al scàpa via”. (fiera… fiera chi non ha quattrini sospira, tempo di allegria, chi non ha quattrini scappa via.)

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