01/10/2009 ROMA . LA MOSTRA ' CARAVAGGIO BACON ' ALLA GALLERIA BORGHESE . GIUDITTA TAGLIA LA TESTA A OLOFERNE DI CARAVAGGIO

Partirò dalla fine.

Toscana 1610. Michelangelo Merisi da Caravaggio è in fuga, ancora una volta. Conosce il pericolo, lui ha vissuto nell'illegalità gran parte della sua vita. Ma questa volta è diverso. Questa volta è ricercato per omicidio. C'è una taglia sulla sua testa, lo vogliono vivo o morto. Allora fa quello che ha sempre fatto, quello che gli riesce meglio. Per tirarsi fuori dai guai, CREA!

Ecco che cosa dipinge:

DAVIDE CON LA TESTA DI GOLIA

  210b15  

E' un autoritratto. Ma perchè il suo volto non è il volto dell'eroe, Davide? Perchè Caravaggio si è ritratto nei panni del cattivo, il mostro Golia? Forse sperava che questa ammissione di colpevolezza bastasse? Forse, offrendo la sua testa in un dipinto sperava di riuscire a salvarsi nella vita reale. A noi piace pensare che  il genio sia sempre l'eroe, che i buoni vincano sempre, ma questo è Caravaggio! Il genio è il cattivo!

Ma facciamo un salto all'indietro di una ventina d'anni circa. Siamo nella Roma dei mercenari senza scrupoli pronti a tagliarti la gola per pochi soldi, nella Roma dei ragazzi di strada pronti a scipparti, nella Roma dei mendicanti, dei saltimbanchi, dei ciarlatani, e delle prostitute costrette a lavorare in quel lordo "eden" maledetto vicino al Tevere.

Questa è la Roma di Caravaggio fatta di notti di sbornie in osterie malfamate, in compagnia di pittori squattrinati che, come lui, vivono di espedienti e sono sempre pronti a cacciarsi nei guai.

Caravaggio arriva a Roma nel 1593. Subito gli viene spiegato che cosa deve fare se vuole diventare un grande artista. Primo, disegnare le sculture antiche, Roma ne è piena. Secondo, studiare i grandi maestri, Raffaello per esempio. Essere umile, copiare, imparare. Quello che si trova alla fine del suo apprendistato è la vera essenza dell'ARTE.

Ma per i potenti romani, Arte significa la visione del Paradiso. Ma Caravaggio non la pensa così, lui conosce solo la visione del mondo, quello che vede, che tocca con mano. Disegnare? A che serve? Caravaggio non disegna mai nulla nel corso della sua vita, tutto quello che fa è guardare e poi dipingere.

Quando gli chiedono dove avrebbe cercato i modelli, lui indica la strada. Ecco, dice, e fa entrare il popolo nel suo studio.

La cruda rappresentazione del "FANCIULLO CON CANESTRA DI FRUTTA" è molto distante dalla raffinata bellezza dei Maestri del Rinascimento. Da subito, Caravaggio si allontana dai canoni del tempo.

  caravaggio_-_fanciullo_con_canestro_di_frutta  

Questa è la risposta di Caravaggio alla servile imitazione dei classici. Un autoritratto nelle vesti di Bacco, il dio del vino. Tenete presente che Bacco non è solo il dio dei bagordi, è anche il simbolo della giovinezza, della bellezza, della fonte di ispirazione di poesia, musica e pittura. Guardate che cosa fa Caravaggio.

BACCHINO MALATO

  Bacchino-Malato-Caravaggio-analisi  

Invece dell'eterna giovinezza, ci offre l'immagine del suo contrario, una figura dall'aspetto malato. La pelle è verdastra, le labbra grigie, gli occhi cerchiati, la bocca contratta in un ghigno. Caravaggio prende un dio e lo rende troppo umano. Anche Bacco è distrutto dopo una notte di baldoria. Ora osserviamo il grappolo d'uva. I chicchi sono in parte guasti, a reggerli è una mano unta e con le unghie sporche. Le sue opere non rispondono certo ai canoni vigenti.

Ma la qualità della sua Arte non può passare inosservata. La nota, infatti, un Cardinale, Francesco Maria Del Monte. Sempre in cerca di talenti, era il maggior protagonista del mercato dell'Arte.

 

Sul banco dei mercanti d'arte, il Cardinale vede un quadro che attira la sua attenzione:  

I BARI

 

 The_Cardsharps_by_Caravaggio

 

Del Monte è colpito dalla vivacità dei colori, dal soggetto e dal modo in cui l'inganno è presentato. Non solo, quegli individui gli sembrano veri. Il giovane ingenuo dalle guance rosate e il Bravo che con freddezza sta per imbrogliarlo. L'azione sembra svolgersi davanti ai suoi  occhi e compra il quadro. Poi fa a Caravaggio un'offerta che non può rifiutare. "Che ne dici di trasferirti nel mio palazzo? Avrai vitto e alloggio nel miglior salotto di Roma. Conoscerai poi tutti i filosofi. La cucina è ottima, vedrai ti piacerà. E poi la musica, ti piace la musica, no?"

A   Caravaggio piace la musica. Eccolo che si raffigura ne "I MUSICI" dietro un piccolo gruppo di suonatori.

 

Concerto-di-giovani-Caravaggio-analisi

   

Non c'è bisogno di ricordare che quello sulla sinistra è Cupido per capire che i giovani stanno intonando canti d'amore. Il ragazzo al centro ha gli occhi visibilmente lucidi, e sta solo accordando uno strumento. Nella Roma barocca i dipinti che ritraggono i fanciulli col liuto sono molto comuni, ma nessuno è come questo. Nessuno è così intenso, così reale, e così vicino a noi. La vicinanza quasi soffocante dei corpi non è di natura erotica. Caravaggio vuole eliminare la distanza che separa il dipinto dall'osservatore. L'Arte di Caravaggio esce dalla cornice,  elimina la distanza per raggiungere lo spettatore.

  -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------    

Continua (se lo volete). Per ora BUONA DOMENICA A TUTTI!!! 

 

Francesca

20 Commenti a “TRA GENIO E FOLLIA…..di Franci”

  1. franco ha detto:

    A me non manca neppure la “decollazione del Battista” …ci sono arrivato con la Costa …vale la pena vedere anche La Valletta coi suoi Cavalieri…quel giorno il mare era blu inchiostro, il cielo azzurro e la città era color miele e quasi ha fatto andare in seconda linea il capolavoro di Caravaggio…che mi è apparso come una scena di teatro , sola luce in tutta la chiesa.

  2. francesca (franci) ha detto:

    E per farvi capire quanto ami l’artista Caravaggio vi dirò che sono andata a contemplare le sue opere in lungo e in largo per tutta l’Italia, l’Inghilterra e la Francia. A Roma, più volte, i “San Matteo” in S. Luigi dei Francesi, in Sant’Agostino la “Madonna dei pellegrini”, alle Gallerie Nazionali la “Giuditta e Oloferne”, alla Doria Pamphilij il “S. Giovanni Battista”, alla Galleria Borghese, “Davide con la testa di Golia”, a Palazzo barberini il “Narciso”, a Firenze – Uffizi, il “Bacco”, a Milano, Pinacoteca Ambrosiana la “Canestra di frutta”, alla Pinacoteca di Brera, più e più volte, la “Cena in Emmaus” andando, tra l’altro, a cercare anche la seconda versione alla National Gallery di Londra, a Parigi, Museo del Louvre, la “Buonaventura”, al Museo di Capodimonte la “Flagellazione”, a Napoli al Pio Monte, le “Sette opere di Misericordia” e tanti tantio altri ancora. L’unico dipinto che mi manca è la “Decollazione del Battista” che si trova alla Valletta nell’isola di Malta. Ma ho tutta l’intenzione di visitarlo presto.
    Di tutte queste, e di altre ancora, vi parlerò nella prossima puntata.
    Grazie di cuore a tutti.

  3. francesca (franci) ha detto:

    Grazie a te, Anna. Mi fa piacere suscitare l’interesse e la curiosità in voi, soprattutto nelle persone che, come te, pur non condividendo la stessa mia passione, desiderano saperne di più sull’argomento e, nella fattispecie, implementano la loro conoscenza andando a fare ricerche sul personaggio in questione.
    Un saluto con stima.

  4. anna b. ha detto:

    Premesso che non sono un’appassionata d’arte, anzi se devo essere sincera sono ignorante in materia.Però con questo servizio sul Caravaggio ho cercato di approfondire le mie lacune facendo delle ricerche in internet relative alla biografia del pittore, devo dire molto appassionante.
    Grazie Franci

  5. francesca (franci) ha detto:

    Permetto, permetto eccome Franco. Della “Madonna dei pellegrini2, che tra l’altro ho visto sempre a Roma, parlerò nella prossima puntata del Merisi. C’è ancora molto da dire e servono obbligatoriamente le immagini che rendono viva la forma, l’iconografia e il concetto del dipinto. Un dipinto che, d’accordissimo con te, toglie il fiato!

  6. franco ha detto:

    Se Francesca permette…per arricchire il discorso citerei anche la “Madonna dei pellegrini ” in Sant’Agostino a Roma . Madonna che esce da una porta come una popolana sia nei vestiti che nell’atteggiamento , porta in braccio un bambin Gesù quasi ragazzino , la sua gamba è piegata per sostenerlo e guarda con sguardo certamente non mistico i due pellegrini scalzi inginocchiati davanti . Il viso della Madonna è quello di Leda ,nota prostituta romana, quindi quadro “scandalo” in tutti i sensi, ma di una bellezza che toglie il fiato.

  7. francesca (franci) ha detto:

    Cara Gianna la “Canestra di frutta” è un’ulteriore testimonianza dell’originalità di Caravaggio. Hai ragione tu, è uno sviluppo del “Fanciullo con canestra” ma senza fanciullo. la fugacità della natura è connessa alla precarietà della vita. Il dipinto contrappone Morte (e qui rispondo alla tua ultima domanda, perchè la mela è bacata..?), e Speranza. Le sagome annerite delle foglie che pendono dallo stelo acciaccato si direbbero, quasi, mani che si tendono. Sono figure di morte o disperazione tese verso laluce e la vita. Anche questo è Caravaggio!
    Ciao Gianna e grazie ancora.

  8. gianna ha detto:

    Ricordo che un po’ di tempo fa ho visto il Cesto di frutta di Caravaggio alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano. Credo derivi da una parte del quadro che tu Francesca hai descritto come il “Fanciullo con canestra di frutta”. Ricordo che c’era una grande quantità di frutti, c’erano fichi, una mela, una pesca, una pera e grappoli d’uva. Mi pare che la mela fosse anche avariata, con un buco. Anche tante foglie erano secche e inaridite. Ho pensato che il pittore volesse rappresentare la realtà con la sua opera, ma perché mettere la mela marcia?

  9. francesca (franci) ha detto:

    Ecco chi era quel simpatico signore che vagava sperso nella bruma: Giulio, il toscano. Per fortuna ti ho ritrovato. Ma dove vai senza di me..?
    Ciao e grazie.

  10. Giulio Salvatori ha detto:

    Ero partito per fare un lungo discorso, poi, mi sono perso…e ti dico solamente .Grazie

  11. francesca (franci) ha detto:

    Caro Mario, ho visto la tua “Canestra di frutta”. Ricordi che l’ho anche postata in questo blog unitamente ad altri dipinti tuoi e di altri artisti eldyani? E’ molto simile a quella del Merisi, con qualche piccola modifica. Ad esempio la tua mela è sana, mentre quella di Caravaggio è bacata simboleggiando il male del mondo. Ma tant’è, lui col male c’è andato sempre a braccetto.
    Grazie Mario, un caro saluto.

  12. girasole rm ha detto:

    ciao franci sei non solo un indenditrice d’arte ma sai penetrare nell’animo umano, cosa molto rara. Sono stato sempre attratto dai dipinti del Caravaggio allora ho provato a copiare un particolare del ragazzo col cesto di frutta. quindi ho dipinto solo il cesto. osservalo forse troverai qualcosa del mio carattere. grande Francesca

  13. francesca (franci) ha detto:

    Ciao Michelangelo, vero che ti sei sentito onorato quando ho parlato di “Michelangelo” Merisi? Tutto il resto è storia…
    Ciaoooo, ti abbraccio.

  14. michelangelo ha detto:

    Ed eccola qua, la Francesca che si getta a capofitto dentro l’Arte. Ti conosco bene, carissima amica mia, quanti percorsi di questo genere abbiamo fatto insieme….Con Caravaggio tu sfondi una porta aperta con me, e lo sai…Che emozione lessi nei tuoi occhi in San Luigi dei Francesi a Roma….quel San Matteo, (che cita anche Franco), con la sua vocazione e il suo martirio…e poi tutto il cammino di questo “rivoluzionario” dell’Arte…!!
    Parlaci ancora…ancora…e ancora..della sua Arte, della tua Arte, della nostra Arte, quell’Arte che tutti noi amiamo e che ci piace così tanto sentirla raccontare da te.
    Ti abbraccio, come sempre..

  15. francesca (franci) ha detto:

    Cara Gianna, mi fa piacere che anche tu abbia apprezzato il mio post su Caravaggio. Come ho già detto ai tre “ragazzi” prima, lui è l’artista per eccellenza, non perchè più bravo di altri, ma perchè racchiude in sè l’abilità e il mistero, il genio e la follia. Lui è una vera e propria canaglia, ma anche un fuorilegge dell’Arte. Lui è il re del Barocco e io lo amo.
    Grazie, un abbraccio.

  16. gianna ha detto:

    Francesca. Oggi il tuo post e da conservare con immensa gratitudine. Il tuo servizio sul Caravaggio è stato un grande Pittore anche avendo avuto una vita molto travagliata.Ma proprio queste difficolta’gli hanno dato L’ispirazione per realizzare alcune Opere piu’ celebri della storia dell’arte moderna Italiana.I suoi dipinti di Caravaggio hanno lasciato il segno indellebile al suo tempo che sono tra le Opere d’arte e Popolari di tutti i tempi.Ciao e Grazie.

  17. francesca (franci) ha detto:

    Beh ragazzi, Lorenzo, Nembo e Franco, che dire? Caravaggio è il mio pittore preferito. L’ho studiato e ristudiato, letto e riletto mille volte. Lo amo alla follia, proprio come è lui: maledetto ma straordinariamente unico e geniale!
    Grazie, un caro saluto a voi.

  18. franco ha detto:

    Che dire… abbiamo in Eldy una bravissima critica d’arte ! Di Caravaggio è stato detto tanto, citerei solo l’opera , a mio parere più innovativa …”La vocazione di San Matteo ” nella capella Contarelli a Roma , dove la luce espime significati cromatici, prospettici e mistici . Il pittore veste i protagonisti con abiti seicenteschi rendendo attuale , vivo e contemporaneo ,l’episodio evangelico.

  19. Nembo ha detto:

    Francesca,il tuo Post,oltre che raffigurare dei capolavori, ci racconti la vita di Michelangelo un artista che ha realizzato dipinti che facevano invidia agli altri pittori, la rappresentazione molto bella chiara che tu hai fatto di questo artista,ci porta indietro con gli anni, credo che tuttavia che le sue opere rappresentano la sua breve irrequieta e movimentata vita comprese le sue peregrinazioni. Anche ai giorni nostri,e non solo nella Roma antica, ma in tutte le città nulla è cambiato in merito alla non sicurezza. E’ giusto ricordare Michelangelo e portarlo alla memoria per i suoi emeriti capolavori d’arte.

  20. lorenzo12.rm ha detto:

    Grande servizio sul Caravaggio, Francesca. Lo conserverò fra le mie cose care. Serbando per te la dovuta gratitudine, Ciao e ancora grazie.

Scrivi un commento