Leggevo il giornale sulle panchine dei giardini. L'estate era finita da poco e cominciava a fare freschetto ma quel fresco che ancora fa piacere. Di fronte a me, su di un'altra panchina, una signora molto anziana, mani in grembo, quasi infreddolita, sembrava attendere qualcuno. Infatti di lì a poco arrivò un giovane, tutto scapigliato,barba non lunga ma incolta, un vistoso tatuaggio gli spuntava dal colletto, insomma uno di quei giovani che quando li vedi, per istinto metti la mano sul portafoglio. Si avvicina alla signora e comincia a parlarle. Non parlava a voce alta per cui non capivo cosa le dicesse ma la donna mi sembrava scossa e contrariata. Mi ha dato l'impressione che qualcosa non andasse per il verso giusto, era evidente che stavano discutendo , ma perchè e su cosa? La prima cosa che mi venne in mente era che fosse il figlio o il nipote magari a richiedere soldi alla nonna. Purtroppo al giorno d'oggi se ne sentono parecchie di questa cose e poi finite in malo modo per cui cercavo di fare attenzione a quello che stava succedendo: non che potessi intervenire alla mia età, non me lo potrei permettere, ma almeno fosse stato necessario , dare l'allarme in qualche modo, attirare la sua attenzione, fargli capire che la donna non era sola. Insomma, potevo essere testimone di un fattaccio e questo non me lo sarei potuto permettere. La discussione va avanti ancora ma con toni un po' più smorzati: le mani gesticolavano meno e i visi erano più distesi ed il giovane ora le si era seduto accanto ma mi dava le spalle e non lo vedevo bene in viso, anche perchè il sole del tramonto mi abbagliava attraversando i rami delle grandi quercie del giardino. Aveva vistosi piercing ai lobi delle orecchie che brillavano quando colpiti dalla luce e una grossa collana con un gosso medaglione, i calzoni lacerati sulle ginocchia e delle grosse scarpe slacciate, tipo militare, ai piedi che lo facevano ancora più disordinato. Al polso un bracialettino che poteva essere argento con un ciondolo: un piccolo crocefisso di legno in stile. Saranno passati venti minuti da quando è arrivato e ancora sono lì: ora parlano, parlano pacatamente; ogni tanto il giovane prende la mano della signora e guarda l'ora, lui non ha orologio. Ad un certo punto scatta in piedi, le si china sopra. Per un attimo ho pensato al peggio: ora la aggredisce ho pensato. Ero pronto ad urlare aiuto, qualcuno sarebbe accorso! Mi è sembrato che le dicesse qualcosa all'orecchio, fece un sorriso con dei denti bianchissimi, si chinò ancora su di lei e la baciò in fronte. Aspettai che si allontanasse e poi mi avvicinai curioso alla donna. Problemi ??. le chiesi facendo l'indifferente più che potei. Beh insomma, rispose.... Seri? Non troppo ma un po'.! Quel ragazzo che lei ha visto è mio nipote, l'unico. Praticamente l'ho allevato io perchè i genitori erano...... una coppia disordinata, e lo hanno un po' abbandonato a sè stesso. Sono riuscita a farlo studiare con la mia misera pensione: ora vorrei che andasse all'università e che lasciasse perdere la musica . Lui invece vuole andare al conservatorio: vuole diventare violinista. Vuole diventare famoso. Vai all'univesità così impari qualcosa di serio gli dico io: no è fissato con la musica. Infatti ha cominciato a suonare il violino e strimpella tutti i giorni rompendomi i timpani. Chi lo ha sentito dice che suona già bene e che potrebbe già tenere concerti. Ma chi vuole che lo faccia suonare uno scalmanato come quello? Ma ha visto come va in giro conciato? Io le ho sorriso: Signora la devo salutare, per me è ora di cena, e non si arrabbi!!!! --------------------------------------------------------------------------------------------Alfred

9 Commenti a “L’ABITO NON FA IL MONACO……di Alfred”

  1. Gu. ha detto:

    Io credo che non necessariamente un tatuaggio debba avere un significato profondamente legato alla vita di chi lo possiede. Io ho una rosa da tantissimo tempo che occupa la pienezza del braccio. Per me hanno un significato prettamente simbolico, che attribuisco semplicemente a miei modi di pensare e di vedere. Come vedete l’abito non fa il monaco… Gu.⚜

  2. carlina ha detto:

    i piercing ed i tatuaggi ormai da tempo sono entrati nella nostra vita, probabilmente è un modo come un altro x cercare qualcosa che ancora i giovani sentono che a loro manca, quindi cercano dei modi, non + insoliti, di mettere insieme i mezzi che loro sentono mancanti i se stessi poi nel crescer cambieranno il nipote, probabilmente, quando sarà pronto, cambierà stile e si prsenterà x farsi conoscere e diventare un vero musicista, xkè bravo può già esserlo oggi ma il suo modo di presentarsi oggi non è apprezzato, anche se hanno sempre detto che l’abito non fa il monaco

  3. alfred ha detto:

    Difficle stabilire perchè ci si tatua.
    Gli studiosi hanno scoperto che ci si tatuava secoli prima di Cristo e che in tutti i popoli c’è l’uso del tatuaggo consentito più o meno.
    L’imperatore Costantino ne vietò severamente l’uso e Papa Adriano 1 lo proibì definitivamente.
    Al giorno d’oggi ci si tatua per imitazione, per appartenenza a gruppi, per apparire perche un tatuaggio può anche essere costoso ed esibito come status sociale.

  4. Giuseppe3CA ha detto:

    Una bella storiella che porta a riflettere su sé stessi. É il caso di dire che a volte, come succede spesso, l’apparenza inganna, è sempre meglio non fermarsi alla prima impressione prima di dare un giudizio su qualsiasi persona che non si conosce. Un saluto per tutti.

  5. franco ha detto:

    Perchè ci si tatua e ci si fanno i pircing ?
    Dicono gli psicologi : per differenziarsi dagli altri / per far parte di un gruppo perchè da soli contiamo poco o ci sentiamo insicuri / per un narcisismo mal espresso / per esibizionismo patologico / Per ricordare un evento o una persona ,come se il tatuaggio fosse un modo di “impadronirsi ” dell’evento o della persona/ per autolesionismo / per moda / per aumentare la carica erotica (certi pircing !), ma soprattutto per insicurezza , tanta insicurezza.

  6. alfred ha detto:

    forse perche ci lasciamo condizionare dagli stereotipi:
    ci son musicisti famosi, magari non di musica” seria” che hanno milioni di ammiratori proprio perche dissacranti

  7. francesca ha detto:

    Mi ha commosso la tua storia, Alfred. Anch’io, come te, all’inizio ho provato timore e un pò di paura, si sa come vanno certe cose, se ne sentono di tutti i colori. Sono vicina a quella nonna, immagino quante apprensioni proverà per questo nipote. Ma credo però che in fondo sarà orgogliosa di immaginarlo violinista, la musica è Arte. L’abito non fa il monaco, si sa, però lui almeno per i colloqui dovrebbe cambiare abbigliamento perchè la società attuale non lo accetterebbe mai vestito a quel modo, anche se fosse il più bravo violinista sulla piazza. Purtroppo siamo schiavi di schemi entro i quali incaselliamo il bello e il brutto, il buono e il cattivo, il bravo e l’incapace, senza guardare alla sostanza. Dai ragazzo, cambia abbigliamento e facci sentire quel che sai fare!
    Ciao Alfred.

  8. lorenzo12.rm ha detto:

    Una bella storia.Università o consrvatorio? Farà quel che vorrà. Magari fossero questi i problemi. La mia nipotina ci ha presentato tre strade da seguire:scuola normale, ginnastica o musica. Le staremo vicini.

  9. franco ha detto:

    E’ chiaro che l’abito non fa il monaco , ma viviamo in un contesto sociale dove la forma è sostanza. La prima cosa che mi viene da pensare è perché questo bravo nipote si è conciato così!? Perché questa strana e a mio parere autolesionista, violenza sul suo corpo ? Non siamo in una tribù lontana dove tatuaggi e pircing sono necessari per abbellirsi o per segnare momenti della vita, se uno lo fa è perchè deve compensare qualcosa che gli manca . Ti sei mai chiesta perchè chi è molto acculturato è difficile che si acconci in quel modo ? Non ho visto personaggi al vertice della cultura, della medicina , della politica, della finanza con tatuaggi e piercing. E’ solo una questione di forma e di stile , o è soprattutto questione di cultura , maturità e carenze affettive ?

Scrivi un commento