DA LEGGERE FINO IN FONDO---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Io non leggo. Non leggo perché non ho mai cominciato. Non leggo perché, al liceo, mi hanno costretto a leggere il Gattopardo e a scriverci una relazione. M’hanno fatto il waterboarding con Giuseppe Tomasi di Lampedusa. E allora ho giurato a loro e a me stesso che non avrei mai più letto. Non leggo perché non ho tempo. Ho altre cose da fare. Altri interessi. Tipo scrivere. Non leggo perché so già tutto quello che devo sapere. E che voglio sapere. Perché non mi interessa niente, non mi incuriosisce niente. Perché le storie sono belle ma inutili. Non leggo perché, ormai, non saprei da dove cominciare. Perché c’ho un’età, quel treno è passato, perché ho altri hobby, perché nessuno mi ha mai consigliato un libro. Perché aspetto che esca il film. Non leggo perché ho una bassissima soglia dell’attenzione. Perché ci sono certi libri, certi autori, certe copertine, certi mattoni, che veramente... ma chi ve lo fa fare? Perché è una tortura. Un muro da scalare. Un mondo che non si sforza più di tanto per essere accogliente. Perché dai, ma hai visto cosa c’è in libreria in ‘sto periodo? Non leggo perché una volta leggevo e adesso mi sono dimenticato come si fa. Non leggo perché mi fa paura quello che potrei trovare dentro un libro. Perché sono stanco, perché la sera, a letto, mi si chiudono gli occhi. Io non leggo----------------------------------E PERCIO' SONO SOLO. Più solo di altri. Più solo di tutti. Perché sono bloccato qui, su questa terra, tutto il giorno in compagnia di me stesso. Perché non mi sono dato l’opportunità di scoprire che, nel tempo e nello spazio, c’è qualcuno che ha pensato i miei pensieri. Che ha avuto le esperienze, le ossessioni, quei tormenti che credevo solo miei. Qualcuno che è stato me o ha raccontato me, senza neppure conoscermi. Non leggo e non leggendo mi sono privato dell’occasione di sapere che più di una persona ha trascorso la propria vita a tracciare sentieri da e verso le mie stesse paure, da e verso i miei stessi entusiasmi. Che qualcuno ha trovato soluzioni e problemi, domande e risposte, le stesse che cercavo anch’io. E che a pagina centoquarantaquattro di un libro nascosto su un uno scaffale qualsiasi c’era dentro un pezzo di me che non sapevo neanche di aver perso. Mi sono privato del diritto di fuggire dal mio corpo, dal mio mondo. Di essere altrove, di essere altrui. Di sorridere da solo a pagine di carta che certe volte sembrano ricambiare il sorriso. Di diventare amico di frasi, innamorarmi di strisce di parole, fare le orecchie ai libri e poi trovarle dopo anni e provare a capire cosa stavo cercando di dirmi. Di citare, odiare, abusare, maltrattare, abbandonare libri, litigarci e farci la pace. Ho rinunciato alla possibilità di dilatare il tempo, fino quasi a farlo fermare. Di fidarmi di qualcuno che non sono io, e da lui o da lei farmi guidare, appassionare, spaventare e inesorabilmente perdere. E immalinconirmi a lettura finita, con la consapevolezza che, nelle giuste condizioni, dentro la mia testa ci può essere molto più di quello che c’è fuori. E diventare quel tipo di pioniere imprudente, di cosmonauta senza paura, di tossico all’ultimo stadio che si chiama lettore, sempre pronto a farsi fregare ancora una volta, a farsi prendere ancora per mano esaltato dalla scioccante opportunità di poter vivere più vite possibili durante la sua. ------------------------------------------------------------------------------------------- (Non è successo niente)

7 Commenti a “IO NON LEGGO”

  1. carlina ha detto:

    è una bella tossicodipendenza Francy continua- rende la vita + piacevole avevo scritto un pensiero sul tuo commento,ma poi ho rinunciato a riportarlo qui- e preferito scrivere la “freddura” ciao

  2. francesca ha detto:

    Chi ha letto il post fino in fondo ha capito che si tratta di una sottile provocazione fatta con ironia. Il mio intento era quello di evidenziare l’importanza della lettura, ma quella col libro in mano per intenderci, come viene dichiarato nella seconda parte dell’articolo. Personalmente, trovo bellissima la definizione “…diventare tossico all’ultimo stadio, quello che si chiama lettore…” perchè mi si addice.
    Grazie a tutti!

  3. franco ha detto:

    Hai ragione Guglielmo, quale possente biblioteca, enciclopedia, università è paragonabile ad internet? Nessuna !
    Abbiamo sostituito la carta con uno schermo e una tastiera,è come aver sostituito la stilografica con la penna sfera!
    Voi però sapete quanto valore può avere una Mont Blanc, vedere l’inchiostro che solca il foglio, tutt’altra cosa di una squallida biro, la stessa cosa avviene con il libro, la carta, il fascino di sfogliare una pagina, di soffermatci su di una frase di sottolinearla se mai. Quindi bene pc, tablet, smartphome, ma non dimentichiamoci mai del libro.

  4. Gugli ha detto:

    Siamo moderni, abbiamo lasciato l’antico, non si fa più di regalo, un libro si regala un pc, non si gioca più con la palla, con le palline di vetro, con le matite colorate, far volare un aquilone correndo in un prato, si usa lo smartphone, il tablet si dimentica chi abbiamo accanto a noi, il buon giorno si manda con un sms. Preferisco essere antico, leggere una favola prima di dormire, l’antico sa come far ridere i bambini.Gu.💢

  5. Giulio Salvatori ha detto:

    Ultimamente leggo poco, anche perchè gli occhi si stancano e mi addormento sul libro.Come Franco ( chissaà perchè, abbiamo fatto dei percorsi quasi uguali),avevo tutti i libri di Salgari, ecc. Ma strano, ero ragazzino e nelle mie incursioni nel bosco,descrivevo mentalmente quello che vedevo e…le sensazioni. E sognavo, un giorno, di diventare uno scrittore, un giornalista…Rifiuto quei libroni alti sei centimetri, che non riesco mai a leggerne più di dieci pagine.Ecco che a volte, preferisco scrivere e ritornare bambino, comunicando immagini e sensazioni reali.A volte, cerco di sintetizzare per non essere tanto lungo e annoiare. Ecco che immagino un Legame tra me e il lettore. Senza mai, (MAI) salire sulla cattedra del saputello.Ritornando alle letture, preferisco sempre gli intramontabili clasici della narrativa, occhi permettendo.Ecco cara Francesca che, leggendo, almeno si può evadere, volare e sognare e anche arrabbiarsi. Poi, è ovvio che: “Non succederà niente”. A me basta che tu legga quello che scrive -Il Maledetto Toscano- senza incensamenti, così si faranno dei percorsi insieme tra “moccoli e sacrati” ( i moccoli da noi sono bestemmie bonarie )Grazie comunque di quanto hai scritto. Stai rovesciando nella Valle di Eldy pensieri che fanno riflettere. Poi, ognuno, spero, che continui a leggere. Amen

  6. lorenzo12.rm ha detto:

    Neanch’io leggo se non i giornali. E non non mi piace nenche quello chwe dicono i giornali. Meno male che posso lavorare al pc,fino a quando non mi infastidisce anche quello.

  7. franco ha detto:

    Sono un modesto lettore (di romanzi) al contrario mia moglie macina due libri al mese (come minimo).Sono sbilanciato tra i due pensieri di Francesca(volutamente e intelligentemente antitetici) , mi piace leggere “quello che mi interessa” , quindi spesso di storia, di fisica , di filosofia. Prediligo i racconti per la mia poca voglia di perdermi in parole inutili. Spesso contesto con mia moglie certi tomi di 500 pagine, bestseller imperdibili , fatti spesso di aria fritta, tirati per il lungo (io almeno lo avverto),per far pagine.E’ certo che leggere è importantissimo , leggevo fino dall’adolesenza, Verne , Salgari, Doumas, Stevenson , che sinceramente leggerei ancora. Leggere vuol dire conoscere , imparare a scrivere, vivere altre vite, avventure ed emozioni. Leggete gente leggete , vivrete un po’ di più.

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