Quando la mia insegnante di Storia dell’Arte affermò che per apprezzare una grande opera d’arte non era necessario rivolgersi esclusivamente ai “grandi maestri” che hanno dipinto o scolpito i capolavori piu’ esaltanti ma che anche artisti cosiddetti “minori” possono suscitare, con le loro opere, eguali suggestioni ed emozioni, quasi inorridii. Col tempo, però e continuando a frequentare il corso, compresi il vero significato di quell’affermazione confrontando le opere degli uni con quelle degli altri. Premettendo che,  dei “grandi” è mia intenzione parlarvi piu’ avanti, ora prenderei l’occasione per sponsorizzare la Mostra che è in atto in questi giorni e sino al 18 Luglio a Roma a Palazzo Ruspoli, per parlarvi dei “Caravaggeschi”. Avrete compreso perfettamente che sto parlando di quegli artisti che, a cavallo tra il 1590 e il 1630 si riferirono artisticamente (o imitarono, come qualcuno preferisce definire…ma io dissento totalmente..) alla tecnica pittorica del Merisi per realizzare le loro opere. Alcuni li hanno definiti pittori sfortunati o messi in ombra dalla luce del loro maestro assoluto. Voglio spendere ancora qualche parola, prima di iniziare ad elencare qualche nome, per dire che nell’interpretazione di questi artisti la faceva da padrone il piu’ suggestivo rapporto tra luce e ombra, invenzione esclusiva del Caravaggio il quale utilizzava fasci di luce non solo per illuminare dei corpi in un interno buio ma per significare la luce divina che illumina la coscienza del protagonista. Basti pensare alla “Vocazione di S. Matteo” che ho ammirato in San Luigi dei Francesi a Roma. Nel bagaglio dei “Caravaggeschi” troviamo nomi piu’ che illustri:  ORAZIO GENTILESCHI (padre di cotanta figlia Artemisia). Orazio  incontra Caravaggio e  adotta la tecnica di pittura dal vero, cioè su “modello”. Significativi sono i suoi “Suonatore di liuto” e “San Gerolamo” ma ancor piu’ vicino allo stile del Merisi, secondo me, si avvicinò la figlia Artemisia. Provate ad ammirare questa “Giuditta e Oloferne” e ditemi se Caravaggio non vi esercitò una grandissima influenza.  Altro grande pittore della scuderia caravaggesca fu  GUIDO RENI il quale, però  riproduceva in parte i contrasti di luce ma ne toglieva la drammaticità come, ad esempio appare nella “Crocifissione di San Pietro”realizzato dallo stesso tra il 1604 e il 1605 e presente alla Pinacoteca Vaticana. Il movimento “caravaggesco” però ebbe una caratteristica fondamentale: l’internazionalismo. Artisti di diverse nazionalità vivevano e lavoravano insieme a Roma, ve ne citerò due tra i tanti:  JUSEPE DE RIBERA detto Lo Spagnoletto la cui pittura fu ricca di vistosi effetti chiaroscurali ma altresì drammatica e tenebrosa. Di questo artista ebbi ad ammirare, nel Novembre scorso in occasione dell’incontro mio, di Marcella e Nadia a Rosaria a Napoli, al Museo di Capodimonte, un simbolico ed al tempo stesso burlesco dipinto “Il Sileno ebbro” ricco di allegorie tendenti a ricollegarsi al mondo dei caravaggisti che amano soffermarsi sugli aspetti più crudi della realtà.  Un altro pittore straniero anch’egli considerato “caravaggesco” fu: GEORGES DE LA TOUR,  francese,  grande osservatore della natura e anch’egli con occhio vigile sui giochi di chiaro-scuro. Di questo pittore mi hanno colpito particolarmente due dipinti, il “San Tommaso” e il “San Sebastiano curato da Irene” ovviamente entrambi custoditi al Louvre.  Ed ora ditemi se, confrontando queste opere con quelle del più illustre Maestro non si riscontrano quelle tracce di elevato livello il cui talento trasforma questi seguaci in capiscuola.  Potrei parlarvi ancora per ore (e pagine) di questi grandi artisti ma per ora mi fermo qui. Nel mio prossimo articolo dedicato all’Arte non potrò far altro che accompagnarvi tra le mirabili opere del Merisi che intendo godermi visitando la Mostra allestita alle Scuderie del Quirinale in occasione del quattrocentenario della sua morte, dove dubito fortemente di non provare qualcosa di molto simile alla sindrome di Stendhal. franci    Nota di Rosaria Anche se con un po' di ritardo rispetto alla pubblicazione dell'articolo , includo solo ora i  video realizzati.  Ne ho dovuti fare ben 3 perchè le immagini erano molte.

A proposito le colonne sonore dei video sottostanti sono interpretate "magnificamente" da Giulio Salvatori (giulio.lu) detto anche il "Maledetto toscano" e dal   suo Sax. Photo Flipbook Slideshow Maker    

21 Commenti a “I CARAVAGGESCHI scritto da Franci”

  1. flavio.46 ha detto:

    Direi che è perfetto il tuo pezzo sui Caravaggeschi: quella nutrita schiera di pittori che sulle orme del “naturalismo” del Merisi cercarono, spesso riuscendovi, di rappresentare la realtà utilizzando come modello soggetti comuni, quasi in contrapposizione alla scuola dei Carracci che si ispirava a principi di chiarezza e monumentalità.
    Costituirono essi la continuazione di quella “pittura naturalista” praticata non solo in Italia ma anche e soprattutto all’estero dove riuscì ad influenzare artisti in molte parti d’Europa, che oltre a praticare la tecnica del Caravaggio, riuscirono a riprodurre con fedeltà anche alcuni suoi soggetti.
    E non darmi del folle se sostengo che anche dalle prime opere del grande Velàzquez, che certamente non può essere considerato un “caravaggesco”, traspare quel realismo tipico della pittura del Merisi, tanto è vero che lo stesso Francisco Pacheco, maestro, suocero e biografo, lo paragonò al Caravaggio.
    Degli Italiani si dovrebbe parlare soprattutto, e in parte è stato fatto in Eldy, della grandissima Artemisia Gentileschi, e bene hai fatto a citarla assieme al padre Orazio e al grande Battistello, (Certosa di San Martino a Napoli), e il Mattia Preti, che, nonostante seguisse quello stile, del Merisi parlava di «ignobilità delle idee, e delle figure, servendosi spesso di facchini per figurar divini personaggi ».
    E se è vero che Guido Reni adottò lo stile classicheggiante della scuola dei Carracci è pur vero che fu caravaggesco per un breve periodo (raccontano che fu addirittura minacciato da Caravaggio perché “copiava le sue opere e gli rubava le idee”). L’opera “La crocifissione di San Pietro” si diceva realizzata “come esperimento …. ad emulazione del Caravaggio” mentre altri sosteneva “per togliere popolarità allo stesso Caravaggio”.
    Si ritrovano inoltre brevi caratteri caravaggeschi anche nel suo “David con la testa di Golia”.
    Bisogna però ammettere che Guido Reni fu soprattutto allievo dei Carracci e non poteva essere diversamente, per il suo carattere sereno e dolce le sue opere non potevano che manifestare grazia e nobiltà esattamente il contrario dei contenuti di grinta e di passione dello stile Caravaggio.
    Caravaggesco fu invece Giovanni Baglione. Da molte sue opere traspare una chiara influenza caravaggista (Estasi di S.Francesco; Ss. Pietro e Paolo; Amor divino che abbatte il profano).
    Baglione fu proprio quel pittore che intentò il giudizio per diffamazione contro il Merisi ed Orazio Gentileschi i quali lo avevano accusato di plagio e Caravaggio fu condannato ad un mese di prigione per aver scritto poesie diffamatorie nei suoi confronti.
    Solo dopo tale giudizio Baglione tornò al suo vecchio stile del periodo tardo manierista.
    Come al solito sono estremamente prolisso, ma l’argomento è talmente intrigante che non riesco a fermarmi una volta intrapreso il percorso.
    E’ un difetto che non riesco a correggere, ma già so che tu “Franci”, compagna d’arte”, perdoni la mia eccessiva verbosità.

  2. edis.maria ha detto:

    Non posso aggiungere nulla agli apprezzamenti di coloro che mi hanno preceduta, se non che il connubio tra pittura e splendida musica, interpretata egregiamente, è una carta vincente.!Bravissimi!!!

  3. rosaria3.na ha detto:

    Il merito è di Franci senza dubbio per aver svolto un ottimo ed interessante lavoro e xchè ci ha dato lo spunto per la realizzazione del video, ma l’altro merito è senz’altro il tuo, Giulio, e del tuo sax…..altro che limitarti a soffiarci dentro…. Mi pare che tu ci abbia soffiato parecchio e bene!!!! 🙂 🙂 🙂

  4. Giulio Salvatori ha detto:

    Credo sia doveroso ringraziarVi tutti, anche se il merito non è mio, ma di Rosaria e Franci. Io mi sono limitato a soffiare dentro il sax.Grazie ancora

  5. cicco53 ha detto:

    complimenti sia per l’opera ,e una perfetta interpretazione musicale ,con una scelta dei brani molto belli ,con la maestria dell’esecutore bravi un abbraccio

  6. pino1.sa ha detto:

    ottimo lavoro, grazie a Franci, Rosaria e un ringraziamento speciale al poliedrico Giulio Salvatori per le belle esecuzioni di pezzi musicali famosi resi ancora più piacevoli dal dolce suono del Suo Sax

  7. rosaria3.na ha detto:

    Ofonio, ma che ti è successo? Non hai mai commentato tanto!!!!! Ahahahahahahah, cmq, scherzi a parte, so bene dell’handycap provocato dalle scritte, ma ho avuto modo di capire (da alcuni commenti fatti anche x altri video riguardanti l’arte) che a molti, un po’ a digiuno nel campo dell’arte (come me), fa piacere sapere anche il titolo del quadro e non solo uno scorrere “anonimo” (per i non addetti ai lavori) dei quadri rappresentati. Si potrebbe ovviare creando una nuova slide riportante il titolo che precede il quadro , ma cio’ raddoppierebbe il numero delle slide e quindi sarebbe molto lungo il video (c’è un limite). Ecco perche’ ho messo i titoli sopra (non avevo molta scelta). Per me sarebbe stato molto + semplice non mettere le scritte (non sai quanto tempo richiede etichettarli uno x uno).
    Ciao e grazie cmq per i consigli che sono sempre ben accetti.

  8. Semplice ha detto:

    Superbo lavoro di intelligenze creative impegnate in sinergia. Bravissimi!!
    C’è l’anima e quando c’è di mezzo l’anima può esserci solo bellezza.
    Complimenti sinceri.

  9. ofonio ha detto:

    rosaria..scusami..un piccolo appunto. L’impaginazione dei titoli sovrapposta ai dipinti risulta alquanto infelice; li copre e non ne consente un adeguata visione…Sai per un amante come me….. grazie..ciaoooooo ti abbraccio.

  10. tittati ha detto:

    Franci, complimenti! Ottimo lavoro, come sempre. Brava Rosaria per l’ impaginazione, le immagini e i video accompagnati dalla splendida musica del grande Giulio.

  11. lieta ha detto:

    e bravissimi al solito i nostri coautori neve rosaria franci giulioooo ciao

  12. lieta ha detto:

    vero bella banda incontriamoci avanti tutta tutti presenti

  13. alba morsilli ha detto:

    mi resta difficile esprimere quello che sento dentro sono una profana in quanto arte ma mi intriga
    Franci a saputo esporla in modo molto semplice da farlo capire anche a me che non so niente ,tanto è vero che mi sembrava di essere nel museo con una guida, ho apprezzato i video dove si vedevano molto bene i dipinti collerati da i suoi scritti per facilitare la descrizione un grazie profondo a Giulio che il sax melodico è stato un conubbio di armonia tanto che ho dovuto aprire gli occhi per vedere i video il doce suono mi trascinava

  14. franci ha detto:

    Giuliooooooooooo, grazie doppiamente a te. Il tuo sax come colonna sonora dei video realizzati da Rosaria completa la perfezione dell’opera artistica ed aggiunge un tocco di nostalgica, struggente armonia che va dritto dritto al cuore.
    Ti do’ doppia razione di abbracci stritolosi.
    E grazie nuovamente anche a te Rosaria per tutto l’impegno che, come sempre, metti nei tuoi lavori ad esclusivo beneficio dei nostri scritti e di chi li legge.

  15. Giulio Salvatori ha detto:

    Franci, non poteva certamente mancare il -Maledetto Toscano- a complimentarsi con Te. Ottimo lavoro di ricerca, dove i tasselli del Mosaico vanno al loro posto arricchendo di contenuti artistici anche persone come me. Grazie

  16. franci ha detto:

    Grazie Rosaria per i bellissimi video coi quali hai voluto completare il mio articolo. Hai fatto un lavoro ottimo, grazie davvero.

  17. ofonio ha detto:

    mi si faceva .. notare che il ” deserto culturale ” con cui ho esordito commentando l’articolo di franci …forse era meno deserto di quanto asserivo.Devo onestamente riconoscere che sono tanti i bloggers impegnati e che fanno cultura in maniera seria. A quanti si sono sentiti, forse poco considerati nel loro lavoro,porgo le mie scuse…..e tutta la mia ammirazione per l’impegno profuso per il buon andamento della chat…

  18. pierdesante ha detto:

    Grazie Francy…..ottime riflessioni!

  19. franci ha detto:

    Evviva, evviva, evviva, finalmente uno “scontro” (in senso metaforico) costruttivo.
    Francesco-Ofonio grazie del tuo commento; innanzitutto tu sai quanto mi piace l’arte e quanto adoro parlarne, soprattutto con te che condividi questa passione. Ma io sono solo un’allieva che sta imparando e ascolta, legge e cerca di documentarsi.
    Hai perfettamente ragione a definire Guido Reni un classicista, lo e’ infatti e concordo anche con te sul fatto che si forma alla scuola di Raffaello. Tutto giusto cio’ che tu esponi ma, a mia parziale “discolpa” posso dire due cose:
    Ho fatto la ricerca documentandomi su alcuni libri di Storia dell’Arte (sai che ne abbiamo di identici); uno di questi riporta proprio la “Crocifissione di San Pietro” come opera di grande energia chiaroscurale realizzata dal pittore che, in quel breve periodo si confrontava col naturalismo di Caravaggio.
    In secondo luogo ho voluto documentarmi sui dipinti esposti alla Mostra di Roma;facendo tale ricerca sui siti preposti e leggendo gli articoli di giornali che ne fanno riferimento, ti posso assicurare Francesco che almeno un dipinto di Guido Reni c’e’ ed egli stesso e’ citato come “caravaggista” (sai che non amo il copia-incolla ma puoi verificare tu stesso).
    Ripeto, probabilmente e’durato un breve periodo e tu hai ragione in assoluto, io ho errato nel definirlo pittore della scuderia caravaggesca.
    Grazie del confronto.

  20. ofonio ha detto:

    franci…..in cotanto deserto culturale finalmente una nota positiva; l’accorata descrizione che ci fai dei cosiddetti ” caravaggeschi ” è davvero ammirevole.Naturalmente il ” bello ” dell’arte è che poi ciascuno di noi la guarda con i propri occhi,cultura,sensibilità,scuola di pensiero.Consentimi solo una visione leggermente diversa circa la definizione di ” caravaggesco ” a proposito del maestro guido reni che….( secondo me )a parte l’uso della luce in qualche suo dipinto ha poco del Merisi.Il Reni viene da una scuola completamente diversa…i suoi modelli sono sopratutto..i manierismi del primo rinascimento tanto che vediamo molto raffaello nei suoi dipinti….non solo nella tecnica raffinata, ma anche nei soggetti che dipinge. Il classicismo greco e la raffigurazione di personaggi della mitologia ne fanno un grandissimo esponente ( secondo me ) dell’ultimo rinascimento italiano…Se a questo poi aggiungi un sapiente uso dei colori e della….”LUCE”…ciò che ne viene fuori è una perfetta simbiosi…fra ” RINASCIMENTO.CINQUECENTESCO…E BAROCCO..SEICENTESCO…sarebbe ; se posso usare una metafora moderna, definire…..beatles..iani tutti coloro che sono venuti..dopo.Certo l’influenza artistica c’è stata..ma faremmo torto al talento.. di quanti hanno espresso ..in seguito la loro arte.Questo è poi il bello di questi articoli…quello che dovrebbe essere la vera essenza di eldy…il confronto di opinioni a volte divergenti..ma sempre tese a costruire…e non a contrapporsi come spesso vedo in questa chat anche con toni molto accesi. ..Grazie franci..per avermi dato modo di esprimere questo mio pensiero che non avrebbe avuto senso senza quella grande passione per l’arte che condividiamo.

  21. Lorenzo.rm ha detto:

    Bellissimo, Franci. Quando i “minori” diventano “maggiori”. Un ….. stritoloso.

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