Harold Hackett, un signore canadese appassionato di esperimenti socio culturali, nell'epoca dei social network e dei canali televisivi interattivi è riuscito a dimostrare che lo strumento di comunicazione più efficace è ancora il messaggio nella bottiglia abbandonato tra le onde. Dal maggio del 1996 Hacket ha liberato nelle acque dell'Atlantico oltre 4800 bottiglie di plastica contenenti un messaggio e da allora ha ottenuto ben 3100 risposte da tutto il mondo. Ora ha amici di penna in Africa, Russia, Regno Unito, Scozia, Francia, Bahamas... E per rendere il suo esperimento assolutamente analogico Hacket non ha inserito nei suoi messaggi né il suo numero di telefono né il suo indirizzo e-mail, ma solo quello postale. In questo modo si è assicurato che tutte le risposte gli arrivassero per lettera. Ogni bottiglia è numerata, così Harold sa a quale dei suoi messaggi si riferisce la risposta: alcune bottiglie sono state in balia delle onde per più di tredici anni prima di essere trovate da qualcuno. La storia dei messaggi in bottiglia ha sempre affascinato l’immaginario dell’uomo: celebri sono il romanzo di Nicholas Sparks “Le parole che non ti ho detto”, al quale è stato ispirato l’omonimo film, e la canzone di Sting “Message in a Bottle”. Ogni volta, dentro quella bottiglia e dietro quella pagina ingiallita, si trovava un’immensa quantità di emozioni.,i messaggi in bottiglia raccontano la vita…

                                                  "In a Bottle" il nome, che ricorda la pratica marinara di comunicare tramite messaggi inseriti in bottiglie affidate alle acque. Nato nell’antica Grecia, il mito del messaggio nella bottiglia lanciato in mare vive e si rinnova ancora oggi. Il primo messaggio in bottiglia fu spedito dal filosofo greco Teofrasto intorno al 310 a.C. per provare che il mar Mediterraneo fosse formato dall’afflusso delle acque dell’Atlantico. Nel XVI secolo la flotta britannica comunicava alla Regina Elisabetta I informazioni segrete sulle posizioni nemiche attraverso messaggi “imbottigliati” e lanciati in mare. Tra i messaggi lanciati in mare, molti riguardano marinai o passeggeri in situazioni drammatiche. Ma non tutte le bottiglie trovate contenevano messaggi tristi, tramite la “posta via mare” possono nascere anche amicizie; è questo il caso di Mia Levivelt, olandese, la quale aveva affidato al mare del Brasile i suoi pensieri. Due anni dopo le giunse una cartolina da M. Luisa Casalla, spagnola di Barbate. Le due donne si sono in seguito conosciute. Allo stesso modo, si può trovare l’amore; le cronache raccontano, infatti, di una ragazza siciliana che nel 1955 accettò la proposta di matrimonio “in bottiglia” di un marinaio svedese.

Chi di noi, da piccoli ma anche da grandi, trovandosi sul bagnasciuga, non ha desiderato di vedere in riva al mare, tra sabbia, pietre e conchiglie, una bottiglia con dentro un messaggio? Si tratta di una fantasia che abita nella mente dei più piccoli, che immaginano mappe e tesori, e dei più grandi, che sognano grandi storie dietro una lettera composta magari di pochissime righe. Ma nelle nostre fantasie quella bottiglia è destinata a galleggiare, con tutti i suoi misteri e le sue meraviglie. Tre curiosità Nel 2001 è stata creata la sezione “Museo del messaggio in bottiglia”, in cui sono conservate le numerose bottiglie depositate sulle spiagge dell’isola di Gran Turk e raccolte nel corso degli anni dalla fondatrice del museo Grethe Seim.

Per chi volesse inviare messaggi in bottiglia, vi segnalo il seguente sito internet: http:// www.conwasa.demon.co.uk/bottle.htm. Basta scrivere un messaggio al computer, esso sarà stampato, messo in una bottiglia (è possibile, anche, scegliere di che tipo) e lanciato dal molo di Brighton, in Inghilterra. Roberto Regnoli, chirurgo ortopedico di Termoli, pubblica sul sito "Messaggi del mare" i testi ritrovati all’interno delle bottiglie, catalogandoli per annate.

13 Commenti a “Il social network è, anche, l’Oceano Atlantico…di Giuliano”

  1. enrico6.bg ha detto:

    ciao, l’articolo esposto,è molto bello,scritto in maniera semplice,ha suscitato in me tanta emozione.Il libro non l’ho letto,penso di leggerlo.Il mare è un elemento primario,per ogni persona perchè ci aiuta a sognare e viaggiare,il suo azzurro è incantevole in ogni stagione,con un certo romaticismo ci avvolge e ci accompagna a momenti felici.Io vorrei scrivere due semplice parole in un biglietto poi spedirlo in una bottiglia in mare : Mia dolce Paola che mi hai amato,adesso che sei in cielo che ci guardi e ci sorridi,mi piacerebbe incontrarti per un attimo e sussurrarti paroline dolce perchè mi manchi ciao

  2. nadia (neve) ha detto:

    Leggo solo ora il tutto. Ho visto e rivisto il film ”le parole che non ti ho detto”, un film si, romantico ma non mi sembra finisca bene, anzi! Forse mi sbaglio? cmq si, lo consiglio a tutti e mi impegno a leggere il libro.

  3. lieta ha detto:

    ahaha marisa ora fantasie al vento siberiano, certo ke parlarne libera n’attimo noi stessi da eccessivo stress per mancati altruismo e collaborazione bensì ritrovarsi co cinismo e egoismo ciao………………

  4. marisa8.bs ha detto:

    per me internet è come depositare i mie pensieri in una grande bottiglia.qualche volta tornano.i più si perdono.ma mi servono per esprimere i miei stati d.animo al momento,,come con eldy ,certo lo so che sono fantasie al vento………ma mi aiutano tanto

  5. francesca (franci) ha detto:

    Sono una inguaribile romantica, innamorata del mare e dell’amore che l’accompagna (anche dentro una bottiglia). E ovviamente nella mia biblioteca non manca certo il libro “Le parole che non ti ho detto” di Nicholas Sparks che, negli ultimi dieci anni, ho letto e riletto più volte. Ho visto anche il film ma, come sempre, il libro lo supera di certo. Sai Giuliano, credo proprio che mi collegherò a quel sito per inviare un messaggio in bottiglia a qualcuno con “le parole che non gli ho detto..”.

  6. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Non avevo dubbi, signor Franco, che avrebbe risposto con sincerità alla mia analisi.
    Se non la ritenessi persona intelligente, onesta e con mentalità aperta non mi sarei permesso di farla.
    Non credo assolutamente che il suo essere un po’ narciso la renda “sgradevole”.
    Chi menò e chi più, ma tutti abbiamo un pizzico di narcisismo.
    La saluto sempre con simpatia.
    Spitz

    Narcisismo ecco un bel tema per la gentile signora Francesca, magari partendo dal “mito di Narciso”del Caravaggio.
    Una buona serata a tutti.

  7. lieta ha detto:

    ahaha le bottiglie per comunicare, i beoni comunicanti di + ahahaha e poi l’analisi psicanalitica, ciao blog de soloni aahahhha, patrioti tutti alle dipendenze dello stato ke paga profumato, curanderi mafiosi pagati sempre dalla res pubblica……………………

  8. lucia1.tr ha detto:

    Mi permetto di consigliare agli amici eldyani la visone del film “ Le parole che non ti ho detto” tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks. Una storia romantica a lieto fine, dove il protagonista afferma che la maggior parte dei messaggi inviati per mezzo di bottiglie chiedono, a chi li trova di rispondere almeno una volta, senza illudersi che sia possibile instaurare una corrispondenza duratura. A volte, tuttavia, i mittenti non chiedono risposta.

  9. Lorenzo.rm ha detto:

    Mah. Scusate il dubitativo ad inizio di frase. Ho letto il tutto con simpatia e mi piace che ci siano ancora persone innamorate delle bottiglie per comunicare. Ma preferisco assolutamente altri mezzi. Come tutti noi. Fermo restando il fatto che anch’io avrei una grossa voglia di trovare una bottiglia, magari con una poesia, o un biglietto della lotteria, senza premio naturalmente. Comunque tutto molto gradevole. Grazie.

  10. franco muzzioli ha detto:

    Caro Spitz la sua fine analisi psicoanalitica può avere un fondamento ,una certa insicurezza di fondo fa parte della mia personalità.
    L’uso indiscriminato della prima persona singolare da parte mia non l’avverto, nel commento precedente l'”io” non è mai stato usato! E’ovvio che se parlo di qualcosa che mi riguarda , in questo caso in modo esplicativo, devo pur usare dei termini che indichino la mia persona.
    Credo che non siano questi gli spazi adatti per un’autoanalisi, ma posso affermare senza eccessivo imbarazzo che un pò narciso lo sono, ma non credo di esserlo in modo “sgradevole”……il mio messaggio nella bottiglia “tanto per restare in argomento, è questo ……se sono sgradevole…..ditemelo!

  11. caicco ha detto:

    Mr Spitz you get in the sign con mr Franco!
    Il messaggio in bottiglia, nell’era del Web, è un modo sempre attuale, poetico e quasi magico di comunicare.
    Quanta poesia in questo messaggio trovato in Calabria precisamente a Capo Vaticano:
    “Amore mio, nel mare sono nata, cresciuta, mi ha protetta, l’ho amato e odiato. Davanti a lui ho visto le stelle riflettersi, e i tuoi occhi possenti. Ti ho amato dal primo istante, vicino al grande blu, ci siamo dichiarati, sotto le stelle che ci hanno guardati. Ti amo, ora e per sempre. Lascio la mia eterna dichiarazioni al mare, lui che ci ha fatto incontrare. 22 gennaio 2007”.
    Due parole sulle correnti marine:

    Con il termine correnti marine ci si riferisce al movimento di massa d’acqua non collegato alla marea o al moto ondoso. Le correnti, di cui il navigante nota solo l’effetto superficiale, esistono lungo tutta la massa d’acqua, e talvolta solo in determinati strati senza causare effetti visibili in superficie. Esse avvengono prevalentemente in acque profonde e in mari aperti. Inoltre, mentre le correnti di marea hanno un ciclo temporale ben definito, le correnti marine sono permanenti (o stazionarie) oppure stagionali (o semipermanenti).

  12. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Il mare in questi giorni è tema di molti post. il mare d’inverno, il mare e il silenzio, il mare e la solitudine, il mare e l’angoscia, l’attesa e il mare.
    Molti di noi, nel corso della vita, hanno sentito l’esigenza di consegnare un messaggio al mare e di lasciarlo trasportare dallo scorrere delle onde e del tempo: un patto di amicizia, una dichiarazione di amore, una richiesta di aiuto, un pensiero o una poesia da condividere, un consiglio da offrire…

    Grazie signor Muzzioli per aver dato notizie del suo” modesto”Blog, sul numero di poesie scritte e del numero dei visitatori!
    Sa bene che trovo simpatia per lei e mi permetto questa nota:
    Lo sa che l’uso eccessivo dell’io nei propri discorsi, potrebbe avere una sua origine psicologica che rispecchi una certa insicurezza, sul proprio essere, cioè, quando la persona lo usa indiscriminatamente, lo fa riferendosi a se stessa come se fosse un’entità isolata dal resto dei partecipanti al discorso, esso sostiene delle tesi di cui non è sicuro, per cui dà enfasi al proprio essere, parla di se stesso, ciò che sostiene potrebbe essere anche sbagliato, non è sicuro, ma potrebbe essere anche il contrario, cioè che ha la funzione di adattare l’individuo alla realtà esterna sovrapponendosi agli altri facendo riferimento al super “IO”.

    E sempre con simpatia saluto lei e tutti i lettori del Blog.
    Spitz

  13. franco muzzioli ha detto:

    C’è sempre stata la sottile speranza di trovare sbalottata dalle onde una vecchia bottiglia “con messaggio” da parte dei ragazzini che frequentavano le spiagge ,un emozione che veniva dalle letture di Salgari ….e la speranza era poi quella di trovar la bottiglia con dentro la mappa del tesoro dei pirati.
    Sono propenso a pensare che sia soprattutto un mezzo romantico per comunicare ……non molto pratico…si devono prendere le 4.800 bottiglie (sono tantine) si devono liberale in più punti dell’Atlantico perchè se no per il gioco delle correnti si rischia che i ritrovamenti siano quasi tutti nello stesso sito poi ci si affida alla fantasia delle onde….
    Penso che il “web” sia un oceano ben più popolato ed un sol messaggio può essere letto quasi in tempo reale da migliaia di “navigatori”.
    Faccio un piccolo esempio che mi riguarda…ho un modestissimo blog di poesie , dove da un anno e mezzo ho inserito un centinaio di composizioni . In questo blog esiste un contatore delle presenze (poesia per poesia) , bè in questo periodo di tempo le letture hanno oltrepassato le 16.000 presenze. A voglia di buttar bottiglie e forse di scrivere libri!!!
    E’ chiaro che l’oceano è un “social network” romantico ed avventuroso , stimolante e fantastico …..ma nulla più.

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