ciao, ieri ero al supermercato e ho comprato un barattolo di nutella. c era un totem di cartone, che regalava in abbinamento l'etichetta con il nome, l'avrete già incontrato se andate a fare la spesa. in realtà l'etichetta "Enrico" non c era, pero' ho preso quella di un mio amico ed è stato un piacere staccare la pellicola, attaccarla e consegnargliela, un dono "personalizzato". non era piu' un barattolo di nutella, era la SUA nutella. una bibita con le bollicine ha fatto uguale mesi fa. Nei siti ecommerce impazzano le vendite di prodotti personalizzati : la maglietta con la tua sigla, il cappellino con il tuo nome etc. E' un fenomeno abbastanza nuovo, la produzione di massa che si fa personalizzata sul singolo cliente. domanda: perché piace? quale sottile parte dell'ego viene stimolata dall' avere una sigla sulla camicia, o sul guanto, o sul barattolo di Nutella? credo sia il nostro implicito desiderio di sentirci speciali, ed unici. come comprarsi un' auto DISTINTIVA o un orologio ESCLUSIVO. Io più vado avanti con gli anni, più scopro quanto è bello essere normali. esempio, bere un cappuccino con la gazzetta è mediocre, normale, banale, ed incredibilmente bello. E' meglio un anonimo cappuccino o un barattolo di nutella col nome? una cosa buona/bella perchè buona/bella, o una cosa speciale perchè ce l ho solo io??? PS rinnovo ai volenterosi l'invito a propormi degli articoli presso: enrico@vegans.it ciao! Enrico

9 Commenti a “mio commerce”

  1. galante ha detto:

    io non mangio nutella, però ho sbirciato, ma il mio nome non lo ho…visto, posso protestare con la ferrero?

  2. sandra vi ha detto:

    Pur di vendere il prodotto le escogitano tutte.Infatti comperare un vasetto anonimo di Nutella e’ banale ,invece se ti mettono un etchetta e porti a casa un vasetto col tuo nome ,la differenza e’ enorme…..alla gente la cosa piace ,le vendite aumentano e ..voila’ il gioco e’ fatto.

  3. alessandro32 ha detto:

    PROVA

  4. Alessandro31 ha detto:

    Ma la personalizzazione di oggetti viene da lontano,( camice con le cifre, fazzoletti con le iniziali tovaglioli ricamati ) ma erano una esclusivita di nicchia riservata a ristretti ambienti; poi la grane industria ha immesso sul mercato la produzione di massa e la società satura del tutto uguale si e rivolta al personalizzato per distinguersi ( anche io nel mio lavoro del personalizzato ne ho fatto un punto di forza ) Ma la grande industri analizza le tendenze del mercato con sistemi sofisticati ed ecco che immette sul mercato prodotti di massa personalizzati per recuperare credibilità, ma sempre prodotti di massa sono che nulla hanno a che vedere col vero prodotto personalizzato.

  5. ugo ha detto:

    credo sia + importante sapere quali siano gli INGREDIENTI piuttosto che il nome, andiamo oltre la forma e concentriamoci sulla sostanza, mai farsi kondizionare dalla pubblicità.

  6. edis.maria ha detto:

    sono dinuovo in moderazione?????? e noooooooo!

  7. edis.maria ha detto:

    Idea senz’altro vincente per le vendite dei prodotti personalizzate! Dà l’impressione di essere importanti, di distinguerci dagli altri, di acquistare importanza agli occhi dei fratellini, se bambini; di un amico , se adulto, che ha pensato a noi; di una moglie , che la sera prima ha discusso con il marito; di una mamma anziana, ricordata dal figlio in un supermercato!!! Non per niente i pubblicitari sono anche ottimi psicologi, che studiano le risposte del cliente e ne traggono vantaggi!Ora tutti mi risponderanno: Ma noi non siamo tonti!!!!! Eppure provate , comprate un barattolo con il nome di una cara persona, gustate il prodotto insieme e divertitevi!!!! Tra scherzo e verità scegliete voi!!!!Ciaooooo

  8. franco muzzioli ha detto:

    Va bè…che la “Nutella” è ormai un “nome” d’uso comune ,comunque penso che la Ferrero ringrazi!
    Sono assolutamnente d’accordo con Lorenzo. Vanità ,esasperazione dell’ego la fanno da padroni ,si esprime anche con i vestiti griffati, con le marche che fanno tendenza , con la moda (compresa quella dei tatuaggi) ,che fa gruppo ,ma che fa anche elite.
    Per me ,meglio l’anonimo capuccino….ma un vecchio ha meno pretese

  9. Lorenzo.rm ha detto:

    La pubblicità personalizzata è, secondo me, la logica conseguenza delle difficoltà di mercato in atto. Se si riflette, mentre in anni purtroppo ormai lontani si tendeva all’ampliamento delle vendite e alla “popolarizzazione” dei consumi, oggi si lascia al mercato taroccato di badare ai “normali” e ci si dirige ai clienti più sofisticati solleticandone la vanità e l’unicità del loro acquisto. Non è una cattiva idea.

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