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Nel mio post precedente avevo promesso a qualcuno di voi (Alba, mi pare), che avrei spiegato qual'era la provenienza della mia voglia di ottimismo. E, paradossalmente, e suscitando un pizzico di giustificato scetticismo in chi mi ha letto, ho anche sottolineato  che questa voglia scaturiva da una storia infelice ma purtroppo vera.

 

Ora ve la racconto:

 

Si tratta della vivace narrazione, che non vuole produrre effetti di lacrimevole patetismo,  della vita anomala di un bimbo, affetto dalla "SMA", e della sua famiglia. Ma l'entusiasmo del protagonista (malgrado tutto) mi ha contagiato ed è quello che ha fatto scaturire la mia voglia di positività facendomi anche capire che è del tutto inutile passare una vita intera a lamentarsi (magari quando non ce n'è motivo), oppure vedere tutto nero ammantato di pessimismo. C'è una bellissima frase di Einstein che recita:

"E' meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione".

 

Pur consapevole delle difficoltà e dei problemi a cui questi tempi ci sottopongono, proviamo almeno una volta a pensare in positivo, che ne dite?

Al termine di questa lettura capirete il perchè.

 

Il bimbo in questione si chiama Christian, è un bambino molto piccolo ed è colpito da un disturbo al momento incurabile, il cui nome si nasconde dietro un'asettica sigla: SMA.

S.M.A. è un acronimo che sta per "Atrofia Muscolare Spinale". E' una malattia neuromuscolare degenerativa, simile alla SLA, ma che si presenta in età pediatrica. Ne sono affetti in Italia intorno al migliaio di bambini.

 

Christian ha poco più di due anni ma non può muoversi, deve essere assistito dai genitori a tempo pieno. Ha però due penetranti occhi azzurri, tramite cui riesce a comunicare un'immensa energia.

E' un bambino molto forte e, pur essendo molto piccolo, è sorprendente come riesce ad usare il pc o l'IPad tramite un sensore ottico. Apre le icone, fa partire i video.

Ma questa non è una storia triste e neppure la trattazione sterile e deprimente di un problema. Non contiene nessuna forzatura  strappalacrime ma ha un effetto piacevolmente ironico.Ve ne accorgerete appena ve la farò raccontare da lui, si proprio da Christian in persona. Eccola qua:

 

"Il mio nome è Christian e vivo in campagna insieme alla mia mamma, che è bellissima, al mio papà che mi fa sempre ridere e ad un sacco di altre persone, delle quali vi parlerò, sperando di non dimenticarne nessuna, perchè sono tanti a conoscermi e faccio fatica a ricordarmi di tutti. Ho solo due anni e qualche mese, dopotutto...!

Nei giorni di pioggia, come oggi, sono un pò triste. Dal mio lettino non vedo la luce del sole e il mio umore segue quello della mia mamma che quando il tempo è bello sorride di più ed è più allegra. E' con lei che passo la maggior parte del mio tempo. E' lei  a starmi vicino sempre, a lavarmi, cambiarmi il pannolino, mettermi i cartoni di Peppa Pig alla Tv o a leggermi le storie di Biancaneve e di Cenerentola. Ed è sempre la mia mamma a farmi altre cose, che poche mamme devono fare ai loro bimbi di due anni, perchè io ho una malattia buffa, che si chiama come la sigla di una catena di supermercati: SMA.

Lei dice di essere una Smamma e che ci sono altre mamme meravigliose come lei, mentre io sono uno Smabimbo e nemmeno io sono l'unico.

Sono quasi fermo,. d'accordo, difficile mi inciampi o ficchi un dito nell'acqua bollente, non agito le braccia, non muovo le gambe, non riesco a girare la testa, non posso starmene seduto o leccarmi un bel gelato, respiro spostando la pancia su e giù, sono quasi immobile. Eppure faccio tante cose, tutte con l'aiuto di qualcuno, ma non sono malato...no, essere malato dev'essere diverso.

Ho la mia fragilità, come tutti credo, ma so anche affrontarla, senza piagnucolarmi addosso continuamente.

Uso gli occhi per esprimermi e con le smorfie giuste, mi faccio capire benissimo e se voglio i Puffi o il video con l'Ippopotamo e il Cagnolino o se devo protestare o lamentarmi che l'ambu non mi piace, non ho problemi: i miei occhi sanno farsi capire benissimo.

Forse tutta l'energia che gli altri bambini hanno diffusa in tutto il corpo, io ce l'ho negli occhi.

Sono sicuro che se ci sarà la possibilità di guarire dalla SMA, la mia mamma e il mio papà troveranno il modo, il miglior modo possibile. Un giorno, sono sicuro, mi muoverò da solo. Immagino anche, che per me sarà più difficile imparare a camminare o andare in bicicletta o sullo skateboard, perchè da molto tempo sono fermo e dovrò abituarmi, trovare l'equilibrio.

MA CI RIUSCIRO' ".

 Effetto-Christian-2

 

Ecco, vi ho raccontato una parte della storia vera  di questo bambino, che un mio vicino di casa (si fa per dire, di paese...), ha raccolto in un bellissimo ed insolito libro, "Effetto Christian - Storia di un bimbo dagli occhi color mare".  Il suo nome è Silvano Bertaina ed un tempo faceva l'elettricista. Oggi insegna in una scuola di Alba, a pochi chilometri da casa mia, e l'ho conosciuto ad un recente incontro svoltosi nella Biblioteca della mia città.  Silvano ha incrociato Christian su Facebook attraverso l'Associazione di cui fanno parte i suoi genitori. Così ha deciso di andare a conoscerlo personalmente e ne è nata la storia che lui racconta nel libro e che io ho voluto narrarvi  con questo post.

Ma, vi chiederete, come ha potuto Bertaina far parlare un bimbo che non parla? Ebbene, per fare questo, Bertaina ha usato un espediente immaginario (e anche qui la fantasia produce entusiasmo). Si è sostituito al computer che Christian usa per i suoi passatempi e ha tradotto in parole i pensieri del suo piccolo amico. E ci è riuscito così bene che per me è difficile immaginare che un'intelligenza artificiale riesca a tradurre in linguaggio quanto concepito da una mente umana. Ma la sensibilità di questa persona è davvero sorprendente! E così sostituisce, con molta arguzia e grandezza d'animo, la frase "diversamente abili" con "apparentemente fragili". Si, perchè c'è gente che, ancor oggi considera i disabili persone non perfettamente riuscite.

Mi vien da ridere.

Andiamo, siamo seri. Quante persone "perfettamente riuscite" ci sono al mondo? Due...tre..??

  francesca (3)

15 Commenti a “DIVERSI, EPPURE UGUALI (ovvero, L’ENTUSIASMO CONTAGIOSO)……di Franci”

  1. silvano bertaina ha detto:

    Grazie 1000 per il bel commento al mio libro! Volevo aggiornarvi sul fatto che Christian sta abbastanza bene e nel maggio 2015 è arrivato un fratellino che si chiama Manuel e sta benissimo. Sarà un bel sostegno per lui e per i genitori. Grazie a tutta la vostra comunità. Non avevo visto questa pagina, sennò vi scrivevo prima.Saluti. Silvano Bertaina

  2. francesca (franci) ha detto:

    Sandra, non ho parole….solo un nodo alla gola come te.

  3. sandra vi ha detto:

    Verissimo Franci ,vicino a me ,quando sono in Italia ,abita una famiglia con due ,dico due bambini colpiti da SMA.Uno avra 12 anni ,l’altro circa 6 penso che una vera lezione di vita possa venire da questa famiglia .Quando la signora si e’ accorta di aspetare il secondo figlio ha continuato la gravidanza pur concia dei pericoli a cui il neonato poteva andare incontro .Infatti tute le piu’ nere previsioni si sono avverate anche il secondo era portatore di SMA.Franci ,nn ha mai visto persone accettare con tanta serenita’ una tale croce,crescere quei due ragazzini (tra l’altro intelligentissimi)con tanto amore ,e loro rispondere con amore e si posso dire gioia.Ora vanno a scuola ,hanno un furgoncino attrezzato a montacarichi li viene prendere e li accompagna.Bisogna vedere come sanno fare le manovre e una dietro l;altro sulle carrozzine s’avviano al portoncino di casa ,la mamma e’ li pronta apre ,li abbraccia ad uno ad uno ,con un sorriso felice.Se incontrano qualcuno lo salutano con un sorriso radioso.Io rientro con un nodo alla gola

  4. francesca (franci) ha detto:

    L’avevo inteso Edis, e ti chiedo scusa se non ho avuto la capacità di spiegarmi meglio. In fondo sosteniamo le stesse cose.

  5. edis.maria ha detto:

    Franci, non intendevo tacciare il racconto come una situazione inventata, ma il modo con cui lo scrittore ha saputo presentare i suoi intendimenti semplicemente e in modo di avvicinare l’animo dei lettori!

  6. francesca (franci) ha detto:

    Una fiaba vera, Edis. Dove non sappiamo se ci sarà un lieto fine ma siamo certi che c’è un presente carico di difficoltà e problemi. Però il protagonista ci dà una carica di forza, coraggio e positività che, al solo pensiero di lamentarci perchè piove o nevica, dovremmo vergognarci. Parlo soprattutto per me, ovviamente.
    Ciao e grazie.

  7. edis.maria ha detto:

    Incredibile, eccezionale! Riuscire a “ introdursi” nei sentimenti, posporre la propria vita vissuta, adulta, nel battito del cuore “ piccolo, piccolo, ma vissuto” , di un “ grande” bambino! Naturalmente parlo dell’ autore Silvano Bertaina che ci presenta una situazione inusuale ,che ci porta ad una fiaba al di sopra dei nostri sentimenti umani! Di solito le fiabe che ci leggevano i nostri genitori erano sempre inquietanti, questa non lo è: trasmettiamola ai nostri piccoli bambini e doniamo a loro speranza, ottimismo e umanità!

  8. francesca ha detto:

    E io mi unisco al tuo augurio Alba per il bimbo dagli occhi di mare. Conosco molto bene la tua sensibilità d’animo. E so anche che sotto la scorza indurita dalle difficoltà della vita si cela un animo “scioglievole” e anche, a suo modo, positivo. Ciao e grazie.

  9. alba morsilli ha detto:

    si è vero io di natura sono malinconica ediciamolo francamente anche pessimista.
    Ma questo non toglie che lottare per migliorare anche caraterialmente porti aun ottimismo soft.
    Quelo che oggi tu hai scritto fa bene al cuore, ancor più alle persone sorde di sensibilità, quello che certamente a me non manca.
    Non è prendendo esempi del genere che cambia il modo di essere
    ottimisti o pessimisti io credo che sono qualità innate in noi.
    Poi che una storia come quella del piccolo possa commuovere i nostri sentimenti mi sembra naturale perchè anche se la pensiamo diversamente in noi c’è l’amore per il prossimo e ancora più per i più piccini.
    Io spero che con le grande raccolte di soldi per la ricerca possa un domani essere utile anche per la SML fare in modo che non esistono più mamme e bimbi con il marchio S vicino al loro nome.
    Auguro tanta salute a quella mamma per poter acudire il suo bambino, e un ringraziamento a tutti i volontari che sostengono con amore questi centri.
    A te piccolo che parli con gli occhi essi possono sorridere sempre

  10. francesca (franci) ha detto:

    Ecco Franco, hai colto il bellissimo messaggio trasmesso dal connubio Christian-Silvano.

  11. franco muzzioli ha detto:

    Per quello neanche due o tre….poi che cosa vuol dire perfetto? Ma !
    Quel bimbetto splendido di due anni mi pare ragioni come un quarantenne…ma evidentemente quello che risulta è Christian/Silvano ….l’essenziale è il bellissimo messaggio.

  12. francesca (franci) ha detto:

    Cara Rossana, la prima lezione l’ho avuta io da Christian. E anche se la vita mi ha messo di fronte a duri passaggi (come a tutti, del resto), ho imparato che esistono cose che non si comprano e che, se abbiamo la consapevolezza di possederle, dobbiamo assolutamente rispettarle.
    Ciao e grazie.

  13. rossana 1 ha detto:

    Ciao Franci, bisogna imparare da un bimbo di 2 anni che a lamentarsi non serve a nulla, e che invece dobbiamo ringraziare per quello che la vita ci ha dato,grazie Franci, da questo bimbo che vorrei poter abbracciare mi è venuta una lezione di vita.
    Un abbraccio

  14. francesca (franci) ha detto:

    Grazie a te, Adria e Benvenuta in Incontriamoci!

  15. adria.vr ha detto:

    grazie Francesca

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