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Io, che non ci capisco molto nè di politica tantomeno di finanza, dopo il "no" della Grecia a rimanere nell'eurozona, mi pongo alcune domande:

   

1) L'addio all'euro e il ritorno alla dracma può far sparire, per miracolo, tutti i problemi della Grecia?

   

2) Verranno riaperti gli sportelli bancari e le banche chiuse da tempo inizieranno (sempre miracolosamente..!) ad erogare dracme al posto di euro, in quantità richiesta da ogni singolo cittadino?

   

3) E come verrebbe operata la conversione da euro a dracma di contanti, depositi, crediti, debiti e pensioni senza che la dracma subisca una pesante svalutazione?

   

4) Sparirà d'incanto la disoccupazione?

   

5) Come si risolverebbe il problema del debito pubblico?

   

Io non so di chi sia la colpa ma so solo che la situazione attuale è questa, seria e quasi disperata. Allora che fare? Che succederà adesso?

    uscita_euro_referendum_povera_italia      

E ascoltando alcuni personaggi italiani che vorrebbero copiare l'esperimento "Grecia" anche da noi  istituendo un referendum pro o contro l'euro, le stesse domande me le pongo per il nostro futuro, ma risposte non ne trovo.

   

Voi di certo ne capite più di me, allora datemi una spiegazione per favore. Grazie.

    francesca (3)  

27 Commenti a “E ADESSO CHE SUCCEDERA’..??”

  1. Nembo ha detto:

    Bellissimo risposta nel tuo commento Edis, condivido tutto, ricordo altresì che non sono le condizioni a determinare il nostro destino, ma le decisioni, e in questi ultimi tre anni di governi abusivi ci hanno portato a una forte povertà in tutto specilamente quest’ultimo che è privo di volontà politica,è e, si dimostra sempre più una Vergogna per tutto il Popolo Italiano. Un Saluto

  2. edis.maria ha detto:

    Ecco, di nuovo la politica ITALIANA che entra nelle “faccende” greche!!! Certo che sarebbe meglio pensare quanto ci costerà, anzi quanto costerà agli italiani il bel giochetto del referendum!Una cosa è certa, i politici greci sono più preparati dei nostri per difendere gli interessi della loro patria!!!!

  3. franco muzzioli ha detto:

    Cara Francesca gli Stati uniti d’America si sono formati con l’apporto dei rivoluzionari anglosassoni contro il colonialismo inglese, da francesi che occupavano buona parte del sud nordamericano, dagli spagnoli della florida, arizona, texas, new mexico ecc. , da emigranti tedeschi, italiani, irlandesi, greci ecc…ti rendi conto che erano tutti europei !!!!!!!!
    Dobbiamo andare a portare via la terra ai pellerosse per poter fare una nazione unita?
    Il no dei Greci ….lo si è detto in tutti i toni…non è un no all’Europa ..è un no alla conduzione burocratica germanocentrica delle piccole patrie.
    E’ chiaro che se riuscissimo a creare gli Stati Unito d’Europa partiti autonomisti , razzisti soprattutto di destra…sarebbero relegati a mostrusi K K K.
    E se non riusciremo ad unificare l’Europa le colpe maggiori saranno dei Salvini delle Le Pen, ecc. ecc. e mi auguro che i posteri li coprano di tutto l’abominio che si meritano.

  4. edis.maria ha detto:

    Cara Franci e cari lettori, non ho la pazienza di scrivere ciò che , molto chiaramente e molto sinceramente, è spiegato negli ultimi due commenti di Franci! Chiaro, lampante, senza timore di offendere qualsiasi ” parte” , c’è una vera ipocrisia, ” buonista”!E lasciamo stare gli Stati Uniti che hanno tutt’altra storia e altri precedenti, e altri abitanti!!!!! Franci brava!!!!

  5. francesca (franci) ha detto:

    Cari Signori, gran bel sogno gli Stati Uniti d’Europa, ma come tale, resterà un sogno (almeno finchè vivremo noi….toccatevi!!!). Per quanto ricordo gli Stati Uniti d’America sono nati da una rivoluzione in seguito ad una colonizzazione europea. La guerra d’indipendenza americana, che si è conclusa con il riconoscimento dell’indipendenza degli Stati Uniti dal Regno Unito di Gran Bretagna, è stata la prima guerra d’indipendenza europea. La Costituzione Americana che è stata adottata il 17 settembre 1787, ha visto nel corso degli anni successivi una serie di guerre. La guerra civile americana, la guerra ispano-americana, la prima e la seconda guerra mondiale e, non ultima, la guerra fredda con la potente Unione Sovietica.
    Quando mai il “Vecchio Mondo” (Europa) riuscirà a costituirsi in unità di Stati?

  6. francesca (franci) ha detto:

    Mi spiegate a cosa è servito esultare, cantar vittoria ecc..ecc… quando c’è stata la vittoria dei “NO” se adesso il signor Tsipras propone un piano di riforma pieno zeppo di tasse che gravano ancora una volta sui cittadini? Un bel pacchetto..!! Anzi, un gran bel pacco, direi.

  7. paul candiago ha detto:

    Signor Franco, meno male che mi ha letto il pensiero; pensiero che non osavo esprimere per non sentirmi rispondere, per l’ennesima volta: ecco arriva l’emigrante canadese a dirci quello che c’e’ da fare. E’ proprio come lei scrive: mentalita’, culture, politiche, economie e sorpassato concetto delle patrie frenano/fermano lo sviluppo federale dell’Europa: ora invecchiata e con scienza e tecnologia incapaci di competere sul mercato mondiale. Realta’ giornaliera di un’ Europa senza pianificazione futura per quanto riguarda politche e prospere economie. Impariamo dagli antenati Romani a far nostro: l’unione fa la forza e da il potere e gli storici Littori sono quanto mai un simbolo ancora valido di saggezza per un governo centrale. Non ho null’ altro da aggiungere alla saggezza del suo scrivere: pensieri chiari, precisi e fattibili: provati da esempio citato. Da buon intenditor POCHE PAROLE. Cordiali, rispettosi saluti, Paul

  8. Nembo ha detto:

    Io non andrei a cercare molto lontano le cause della crisi e costituzione per avere libertà,sicurezza e giusta democrazia, altrimenti dovremmo partire da Jean Monnet, Francois Peraux-Robert-Schuman e, ritorniamo indietro agli anni 40…ma vedi ora anno 2015, la storia si ripete come allora…Francesi e Tedeschi. Democraticamente la Merkel e i suoi lacchè politici dovrebbero ricordarsi che la Germania è andata in default per ben due volte, lasciando poi stare tutti i debiti che ha fatto, invece anche se la Germania ha prodotto il più grande debito del 900, nessuno dice nulla altro che locomotiva d’Europa, e ora stanno massacrando la Grecia che ha avuto la schiena dritta senza piegarsi alla lady, le cose si dimenticano troppo in fretta e la stessa Europa sta continuando a spingere politiche irresponsabili così facendo farà aumentare sempre più i debiti dei soliti 4-5 stati e ci saranno sempre più ingiustizie e povertà. Basta con imposizioni straniere verso i popoli deboli, non bisogna avere paura dei populismi ne dai nazionalisti se ce ne sono, e se fanno interesse del popolo, ma bensì di tutte le forze tecnocritiche che riguardano le varie lobbye e interessi finanziari. Comunque, meglio essere populisti che servi piegati! W la Grecia, W L’Italia con il suo Popolo che è sovrano e non abusivo.

  9. franco muzzioli ha detto:

    ….”Noi popolo degli Stati Uniti allo scopo di perfezionare la nostra Unione, di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità all’interno , di provvedere alla comune difesa, di promuovere il benessere generale e salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Costituzione degli Stati uniti d’America”…..
    Questo è l’incipit della Costituzione Americana, nata da guerre, tra stati molto diversi tra loro come concetto di società ,lingua e provenienza……l’Europa in un periodo di pace (almeno interna), con stati molto simili ,democraticamente e socialmente, dovrebbe aver gioco facile a creare “gli Stati Uniti d’Europa” Purtroppo abbiamo degli antieuropeisti di destra e di estrema sinistra che preferiscono i piccoli populismi ..unico modo per la loro squallida ed egoistica sopravvivenza.
    Se tutte le donne e gli uomini di buona volontà d’Europa (almeno in maggioranza) prendessero questo esempio ,avremmo fatto un grosso passo avanti verso una civiltà migliore.

  10. francesca (franci) ha detto:

    Mi sembra democratico e corretto il tuo esempio-suggerimento, Mario. Ci vuole però, tanta buona volontà da parte di tutti i “famigliari” del componente in difficoltà, come tu hai ben precisato, perchè la cosa funzioni. E mi chiedo se tutti quei grandi “papaveri” con un grosso interesse personale, politico, finanziario, ce la faranno a scendere umilmente il gradino dell’avidità per aiutare il famigliare bisognoso facendogli, magari, anche una bella tirata d’orecchi e una “lavata” di testa, che gli sia d’esempio per il futuro. E non soltanto il suo…!! Purchè a pagare siano i “genitori” (banche, finanza, politica) e non, come sempre succede, i “figli” (popolo).
    Anche altri Paesi (leggi governanti, ecc….come sopra..) avrebbero bisogno di una bella tirata d’orecchi, perchè alla fine è sempre il popolo che paga..!!
    E allora io auspico che ciò che tu descrivi semplicemente ma intelligentemente, caro Mario, si avveri.

  11. mario33.co ha detto:

    Francesca,facciamo un esempio rapportato ad una famiglia dove un componente del nucleo famigliare è in difficoltà. 1° riunire tutto il nucleo famigliare, con la volontà concreta di aiutare(politica), facendo un passo indietro e rivedendo i precedenti atteggiamenti delle due parti. Decidere tutti insieme come aiutare il famigliare in difficoltà. 2° il famigliare in difficoltà deve rivedere i suo modo di vivere, di spendere, apportando delle modifiche alle sue abitudini economiche(riforme). Quindi un passo indietro da parte di entrambi con una vera e costruttiva voglia di cambiamento. 3° un prestito concordato da parte di tutto il nucleo famigliare, ripartito ,in parti uguali ,con un buon margine di tempo per la restituzione (finanza) del debito. Con l’impegno, la volontà,le garanzie, del mal capitato di restituire il dovuto. Con (magari) una parte del dovuto a fondo perso. O con interessi passivi al minimo. Cosi…penso… si possa concretamente, accontentare tutti ed aiutare il famigliare in difficoltà. molto spesso serve solo la volontà, la determinazione(politica), per risolvere i problemi che ci si presentano nella vita. Solo… la morte non ha soluzioni.

  12. edis.maria ha detto:

    Certamente qualcosa si farà per la Grecia, trascinando purtroppo altri Stati, tra cui l’Italia, che già hanno fatto tanti sacrifici e pensavano di essere verso ” un destino migliore” , altri guai! E la Grecia penserà che , questa volta, i prestiti che otterrà dalle Banche saranno più caritatevoli? Forse dovrebbero rivedere i trascorsi del Loro Governo e rendersi conto del perchè la fiducia è molto restia! Noi intanto proseguiamo a restituire i nostri debiti, anche se i nostri bancomat,( per chi ha ancora qualche euro), permettono ancora il prelievo!!!!!!

  13. francesca (franci) ha detto:

    Ora qualche idea l’abbiamo messa insieme. Ma mi par di capire che se la Grecia esce dall’euro trascina nella paralisi l’intera Unione Europea.
    Allora:

    Franco è convinto che si troverà un accordo per non sprofondare nella crisi europea che “tirerebbe giù” altri paesi, in primis il nostro. Ma come, e chi troverà l’accordo tanto auspicato?

    E se ciò avvenisse, cioè, in tal caso, vedo solo la possibilità di abbuonare o quantomeno ridurre o allungare le scadenze del debito greco, non pensiamo che altri paesi, Italia, Spagna ecc…ecc… pretenderanno lo stesso trattamento di favore..???

    Nembo è più drastico e catastrofista. Parla di rivolte popolari. D’accordo Nembo, capisco che potrebbe anche finire così, ma è ciò che risolverebbe il problema? O ne creerebbe ulteriori?

    Mario accusa (a buon ragione..) le banche elleniche di aver ridotto il popolo greco alla miseria, ma anche questa critica, se pur legittima, non risolve il problema.

    E allora? Abbiamo tra di noi un’amica naturalizzata greca, Sandra. Lei sostiene, con cognizione di causa, di aver vissuto tutta la crisi greca con le preoccupazioni e le peripezie che ne sono conseguite. E allora chiediamo a lei, a Sandra, cosa auspicherebbe per una buona e sana risoluzione del problema legato al suo paese?

  14. Nembo ha detto:

    Spero vivamente che troveranno un accordo, anche perchè la Germania deve stare molto attenta lo testimonia il fatto che Deutsche Banck ha un’esposizione di derivati pari a 54,7Trilioni di euro, e se per magia contabile dovesse cambiare si troverebbero come un elefante in un negozio di cristalleria,e quasto la Merckel lo sa.Poi mi chiedo se si chiama UE, perchè a decidere sono sempre Francia e Germania, poi, ma poi invitano glia ltri stati ma che coalizione sarebbe allora? Ma quale UE è? Perchè su 29 menbri, 9 usano la loro valuta e stanno molto bene di noi? Non esiste ne estreme dx ne estreme sx solo sfasciatori, i valori dei vari partiti si sono persi da tempo, noi non potremo mai trovare il coraggio di cambiare e continueremo ad essere ostaggi umani nelle mani delle banche e dei banchieri, fino a quando avremo in Italia elettori con il paraocchi, fedeli senza ideali propri verso una bandiera di partito che ormai è persa e continuano a farsi ingannare. Non possimao fare nessun referendum perchè Fonzie e al sua ciurma c lo impediscono ( e lo chiamano democrazia) l’unica arma per ora è splafonare il famoso “Patto di stabilità” che hanno tutti i comuni imposto da Bruxlles da parecchi anni, ci sono 10miliardi di euro a disposizione…solo così con questa disobbidienza possimao far capire che ci siamo anche noi, senza sorrisetti, ne selfie, ne twitter, o altro. Tranquilli, anche se arrivano i populismi, i penserà la nuona Polizia Europea EGF Eurogendoford, la stessa avrà grandi poteri, e non dovrà rendere conto a nessuno. Sempre solidale con chi a ha coraggio e ideali per il bene della propria Patria.

  15. franco muzzioli ha detto:

    Personalmente penso che troveranno un accordo…l’alternativa è la crisi europea e fare entrare nel Mediterraneo Russia o Cina .Finchè ci saranno populisti in cerca di voti che predicano l’Europa delle patrie non si arriverà da nessuna parte . L’Europa deve diventare come l’America una confederazione di Stati con una moneta, un parlamento, un esercito con le necessarie protezioni per gli Stati in difficoltà. Le piccole patrie in epoca di globalizzazione ,sono destinate ad implodere nella loro sciocca alterigia . Sono certo che si dovranno combattere i burocrati e le banche ,ma con le armi di una cosciente certezza che solo unendosi si potrà tener testa ai grandi stati emergenti. Ora estreme destre ed estreme sinistre parlano lo stesso linguaggio e questo è il segno palese che la strada delle autonomie autarchiche sono antidemocratiche e portano solo al trionfo di populismi autolesionistici.

  16. paul candiago ha detto:

    La meraviglia dell’intelletto umano ed una delle sue tante utili nvenzioni: la moneta. Usata in molteplici forme da millenni. Insuperabile comodita’ fino al 2000, ora si puo’ probilmente farne a meno se si rimpiazzano i foglietti di carta con l’elettronica ed il trasferimento di operazioni economiche, da far la spesa a conti in banca, via dispositivi elettronici personali. La moneta se usata con onesta’,= valore cartaceo equivalente a ricchezza della nazione, non contiene nessun pericolo, ma solo vantaggi di commercio in tutti i sensi/settori.I governi avendo “alleggerito” il valore intrinsico dal “soldo” a valori di debito ha creato fra le nazioni una corruzione enorme della moneta che non vale piu’ la realta’ che rappresenta=potere d’acquisto. Oggi molte monete trascinano i piedi fino a far crollare e produrre caos in quelle malcapitate nazioni che usano una moneta “truccata”. Con il 2015 e’ arrivato il tempo di pagare la mancanza di saggezza ecomica di stampare carta da parte dei governanti, che giornamente porta/no la nazione/i nel vortice della instabilita’ politica ed economica per aver “giocato” a carte con la moneta. Chi vuol pensare a questa attuale situazione e si premunisce per tempo o…. il Faraone dira’ a Giuseppe apri i granai alla popolazione che si trova affamata. Cordiali saluti, Paul

  17. mario33.co ha detto:

    Indubbiamente… Tsipras, con il referendum popolare è diventato più forte! Adesso ha un governo di unita nazionale, anche… le opposizioni che… hanno governato prima di lui e che hanno creato il problema, sono con lui. Rimane, però una questione politica, rimane… un questione europea, di politica… unitaria, non solo Greca. Bisogna che si metta al tavolo delle trattative tutta l’unione europea, non fare continuamente degli incontri bilaterali Germania – Francia poi… Grecia, con la Germania che intransigente la fa da padrona. Non può l’economia, la finanza, il fondo europeo, la BCE, le banche Greche, risolvere il problema! Ci sono dei debiti da risanare, le banche, dicono… di non aver soldi! Dicono… le banche elleniche che sono al default. Se non si trova un accordo politico che dia respiro alle finanze(ridotte all’asso), non si vera mai a capo di nulla. Già diversi mesi con queste consultazioni(che non hanno portato a nulla) si è perso del tempo prezioso .Brutta bestia la finanza, fatta per i ricchi, che… ci speculano sopra!! Non è cosa per noi semplici cittadini. Ricordo come erano più semplici le cose. Diversi anni fa le Poste Italiane emettevano i buoni postali fruttiferi, una fonte di risparmio per i nostri genitori che a 10 anni restituivano il capitale triplicato. poi c’è la borsa un’altra cosa intoccabile per i piccoli risparmiatori negli anni 80/90 ho fatto dei piccoli investimenti consigliatomi ma… anche se gli interessi passivi erano alti (c’era un’alta inflazione) qualche cosa con delle piccole speculazioni andavi a guadagnare. Oggi (dal 2000 in poi)le speculazioni finanziarie sono cose solo degli addetti ai lavori, dei grossi capitali, delle multinazionali. Noi viviamo di briciole di interessi, per il denaro… che abbiamo da parte.
    Per questo ribadisco!!!! L’accordo… deve essere… sopratutto politico, poi… la finanza, esegue le direttive imposte dalla politica, a scapito di grosse speculazioni che… gli… sciacalli (che vivono di queste cose) vorrebbero continuare a perpetrare.
    Apprezzo moltissimo il popolo Greco e quanto sta facendo Tsipras.

  18. Nembo ha detto:

    Se la Grecia esce, di ruota noi la seguiremo, L’Europa è fallita e, perderà sempre più la sua legittimazione politica, l’unione monetaria è fallita come già ho espresso nel mio commento precedente e il perchè, spero che tutti i politici che -contano- al parlamento europeo, unitamnete alla “regina”si assumono la propria responsabilità di aver costruito una catastrofe e, saranno responsabili delle rivolte popolari che ci saranno.

  19. francesca (franci) ha detto:

    Leggo…leggo…leggo…e penso. Paroloni di qua, paroloni di là, paroloni a destra, paroloni a sinistra. Hanno ragione tutti (o torto tutti..??). E sempre nella mia ingenuità dico: scusate, ma allora non ha fallito la Grecia ma ha fallito l’Europa. E’ possibile..???
    Continuate a farmi capire e vi ringrazio. Però non riportatemi, per favore, le parole di Tizio, i discorsi di Caio, le dichiarazioni di Sempronio. Quelle le conosco già. Ditemi piuttosto, secondo voi, cosa succederà alla Grecia e di conseguenza all’Italia.
    Domanda da 100 Milioni di Euro? O di lire..?? O di dracme..?? GIA’…

  20. Nembo ha detto:

    Gli economisti tirano sempre l’acqua al proprio mulino, è il Popolo che deve decidere- La moneta deve essere di proprietà dei popoli e NON delle banche come si è fatto fino a ora, altrimenti l’Eurocrazia dominerà sempre più il sistema monetario e ridurebbe in schiavitù molti paesi dell’Europa, facendo così loro avranno il dominio su di noi. I trattati, che sono stati firmati per l’Euro non ha avuto il consenso del popolo e hanno tolto la SOVRANITA’ monetaria ( Visualizzate bene la banconota cartacea dell’Euro e visualizzate di chi è). E, qualcuno diceva che con l’Euro si lavora meno, si guadagnerà di più, tutti staranno meglio, tutti saremo profumati, e…la ” Mortadella” sarà gratis!Avanti così, arriveremo ad aver il ” Quarto Reich” bisogna avere più schiena dritta e meno bla-bla- Un Saluto.

  21. lucia1.tr ha detto:

    Ecco i punti salienti del discorso di Alexis Tsipras al parlamento europeo di questa mattina:

    “La scelta coraggiosa del popolo greco non è una scelta di rottura con l’Europa, è la scelta di tornare a valori comuni come democrazia, solidarietà, rispetto reciproco e uguaglianza. Il messaggio uscito dal referendum è chiarissimo: l’Europa, la nostra struttura comune, o sarà democratica o avrà serie difficoltà a sopravvivere in queste circostanze difficili. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”.
    LE RESPONASABILITA’. “Dobbiamo renderci conto che la responsabilità fondamentale del vicolo cieco in cui ci troviamo non riguarda gli ultimi cinque mesi del mio governo, ma i programmi di salvataggio sono in vigore da cinque anni e mezzo”. “Non sono tra quei politici che dicono che i problemi nella loro patria sono colpa degli stranieri: per tantissimi anni i governi greci hanno creato uno stato clientelare, hanno alimentato la corruzione tra politica e imprenditoria e arricchito solo una certa fetta del popolo: il 10 per cento del popolo detiene il 56 per cento della ricchezza del Paese; e questa enorme ineguaglianza unita ai programmi di austerità, invece di correggere, ha appesantito la crisi”.
    LABORATORIO FALLITO. “La Grecia e il popolo greco hanno fatto un sforzo senza precedenti per il cambiamento. In molti paesi europei sono stati applicati programmi di austerità, ma da nessuna parte così duri e per così tanto tempo. La mia patria si è trasformata in un laboratorio di austerità. ma l’esperimento non ha avuto successo. Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce alla fine del tunnel”.
    I soldi europei solo alle banche. “I fondi che sono stati stanziati non sono mai arrivati al popolo greco. Sono stati stanziati per salvare le banche greche ed europee ma non sono mai arrivati al popolo greco”….
    FIDUCIOSO. “L’Europa si trova a un incrocio importante”. “È un problema europeo e non solamente greco, e per un problema europeo serve una soluzione europea. Ma la nostra è una storia di convergenze e non di divergenze, una storia di unioni e non di divisioni. Per questo parliamo di Europa unita e non divisa. Serve un compromesso condiviso in modo da evitare una frattura storica”. “Sono certo che ci assumeremo la nostra responsabilità storica e sono fiducioso che entro due, tre giorni riusciremo a rispettare gli obblighi nell’interesse della Grecia e anche dell’eurozona”.

  22. franco muzzioli ha detto:

    Io non voglio fare disquisizioni dotte …credo, cara Francesca che dovrebbero rispondere alle tue domande i pallonari populisti che vogliono tornare alla lira ….per meri fini elettorali.
    Ecomimisti esperti, dicono che il primo esito del passaggio euro-lira sarebbe perdere il 30% del valore del proprio denaro…..faccio un esempio se uno percepisce 1.200 euro ….dopo percepirebbe 1.686.240 lire che corrisponderebbero circa a 840 euro con una pardita secca di 360 euro mensili (637.000 lire circa) ….si svaluterebbero case e terreni, costerebbero di più le materie prime che importiamo quasi totalmente : Ci guadagnerebbero i populisti che andrebbero al governo…che potrebbero rubare in lire invece che in eur…..senza ovviamente le problematiche internazionali di isolamento .

  23. sandra vi ha detto:

    UN grazie a Franci per aver postatoun argomento cosi’ mportante e veramente di difficile interpretazione per un profano .Vivo in Grecia per molti mesi e ho seguito da vicino e posso dire vissuto dal vvo queste lunghe ed estenuanti trattative sfociate in un OXI urlato da una buona parte del popolo greco,giunto al limiti di ogni possibile umana sopportazionr. Ringrazio veramente NENBO E MARIO ne avete fatto un perfetto quadro della situazione .Purtroppo temo le reazioni ,per ora mi seto solo sdi dire W LA GRECIA culla della civilta’

  24. antonino8.pa ha detto:

    Credete che l’uscita dall’euro possa salvare l’economia ?
    Io sinceramente, da incompetente in economia, non saprei
    cosa dire, ma permettetemi di avere qualche dubbio in
    merito.
    In quanto alla “lezione di democrazia” il popolo greco
    non l’ha certo data a noi, ma ai politici che, tra l’altro,
    approfittano delle situazioni per fare propaganda.
    Io ammiro ed apprezzo il popolo greco per tutto quanto ha
    fatto è fa, e non merita certo tutto questo. Forse
    dovremmo smettere di cavalcare la vittoria degli altri
    per poi essere distratti sui nostri comportamenti e,
    specialmente su cio che attiene ai nostri politici.
    Scusate lo sfogo

  25. Nembo ha detto:

    Argomento calamitato di queste settimane sul referendum della Grecia, ma chiariamo subito che detto referendum che ha avuto una grande vittoria con il NO e, per questo dico Chapeau, davanti al coraggio, ai ideali, alla coerenza e, ad altre cose…a tutto il Popolo Greco, gli stessi hanno votato non per uscire dall’eurozona ma bensì, per dire basta alle imposizioni e tirannie dettate dalla compagine dei giganti della finanza amici della Merckel, cosa che da noi per la nostra politica non avrà mai questo valore e coraggio per un referendum. Poi se i potenti dell’eurozona decidono in questi giorni di dare “cartellino rosso “ alla Grecia cosa che non credo che succederà, perché i crediti non potranno mai essere recuperati, ricordo che l’Italia è in credito di circa 40Miliardi, prima di noi c’è la Germania con 6Mld e, al Francia con 46Mld, sicuramente se questi soldi non rientrano avremo altre tasse da pagare, anche perché manca la sovranità monetaria. Non dimentichiamo che oltre alla Grecia abbiamo prestato soldi a Cipro-Spagna-Portogallo-senza contare i vari BTP per altri 100MLD di Euro. E’ il concetto di interesse sul debito pubblico dello stato che è sbagliato, e questo vale anche per noi, non dimentichiamo che la Grecia è in difficoltà dal 2009, e, da allora l’Europa ha sborsato circa 240Miliardi di euro per sostenere lo stato ellenico, lo stesso dagli anni settanta, ha sempre fatto dei conti fasulli, perché faceva comodo a una certa politica es. il numero di assunzioni settore privato era del 1%, quello pubblico del 4%, forse…, nel 2002 quando Atene entrava nell’euro, si doveva verificare se i conti erano a posto, invece…,dopo il 2010, la Grecia ha ridotto il deficit con molti sacrifici ma evidentemente non sano bastati, e ora è allo stremo, anche perché la Troika vuole sempre medicine forte per il paziente, scordando che troppe medicine rischia di ammazzare il paziente, e ora la Grecia è allo stremo ma ha un popolo molto orgoglioso e fiero. Spero tanto che l’Europarlamento pur avendo avuto uno schiaffo morale, chiuda l’intesa in modo positivo, credo che sia utile difendere la Grecia, se si vuole recuperare la parola U.E. il nostro paese deve sostenere la Grecia e, non darle contro come qualcuno ha fatto fino a ieri con i sorrisetti e abbracci con la Merkel, altrimenti faremo anche noi la fila agli sportelli per ritirare i soldi. Ricordiamo che Putin è pronto a sostenere la Grecia e Tsipras e dopo aver siglato il contratto del gasdotto, chissà…magari piazza un po’ di missili verso l’Europa! In queste settimane con la scusa della Grecia e con il beneplacido di molti giornali abbiamo dimenticato di parlare dei flussi di ricchezza monetaria spremuti al popolo in nome “modernazione della NON politica” che spariscono nei meandri del capitalismo finanziario Italiano e mondiale, dico Italiano per ricordare i 28Miliardi di quel signore della MPS, che fece sparire tutti quei soldi…ebbene per decorrenza di termini è libero! Comunque vada W il Popolo Greco! Un Saluto

  26. francesca (franci) ha detto:

    Mi rendo conto che le mie sono forse domande banali e un pò ingenue, ma mi chiedo allora: chi ha interesse in tutto questo gioco politico-finanziario????

  27. mario33.co ha detto:

    Una situazione un po’ complessa, che va seguita nei suoi sviluppi ora per ora. Indubbiamente un po’ ostica, per noi persone comuni. Ma… se seguiamo con attenzione i vari sviluppi ipotizzabili, potremmo… capirci qualche cosa anche noi. Non dando retta, a chi… fa della questione del “terrorismo” abietto. e che come il referendum la carta stampata in Grecia (influenzata e confusa) ha dato proiezioni errate. Vi propongo un articolo redatto da Paolo Becchi,Docente universitario, dal suo blog su: Il fatto quotidiano.it. Ci permette di capire meglio la questione attuale della Grecia e gli eventuali sviluppI.

    La terra continua a ruotare attorno al suo asse e al sole. I fiumi e i mari continuano a scorrere. Il sole continua a sorgere ad est e i corpi celesti continuano a brillare. Nulla di questi moti e fenomeni naturali ha cessato di esistere dopo il referendum sul quale si sono espressi i greci ieri sera. Quando la luna sopra piazza Syntagma illumina i volti della folla assiepata che apprende la vittoria del No al referendum esplode la gioia di un popolo. L’Unione Europea viene smascherata ancora una volta alla prova del voto popolare, che rifiuta la logica dell’intimidazione e del ricatto. Non è servita la campagna di paura alimentata dei media che come un sol uomo hanno agitato i peggiori spauracchi sulle sorti della Grecia e del suo popolo, che avrebbe dovuto fare i conti con la mancanza dei beni primari, con l’approvvigionamento dei farmaci, con la scarsità del pane e con la possibilità che le dieci piaghe d’Egitto potessero abbattersi questa volta di nuovo contro la Grecia, se avesse osato sfidare la volontà dell’Europa a trazione merkeliana. Tsipras e Varoufakis hanno giocato tutte le loro fiche in questa partita e hanno vinto il piatto.

    L’elettorato greco non ha cambiato idea sul mandato che era stato loro affidato soltanto pochi mesi fa ed è questa la dimostrazione più palese che la democrazia in Europa è sempre stata considerata d’intralcio, un intoppo sul percorso dell’apparato tecnocratico che è stato edificato in questi anni contro la volontà dei popoli europei che non si sono mai potuti esprimere sul percorso dell’unificazione monetaria, se non nei casi della Danimarca e della Svezia che indissero due consultazioni popolari ad hoc, entrambe bocciate dalla maggioranza dei votanti che si espressero contro l’adesione all’euro. Il rapporto che hanno i tecnocrati con le consultazioni popolari è di irritazione quando queste non corrispondono al loro progetto. Ne abbiamo avuto ora la riconferma.

    L’Unione Europea esce sconfitta di nuovo dal voto popolare che non si piega alla logica del terrore e la guida germanocentrica dovrà ora arrivare fino in fondo, per non ripudiare tutto ciò che è stato fatto in passato. Il vicecancelliere tedesco Gabriel, socialdemocratico che di socialista e di democratico non ha neppure l’ombra, rende nota fin da subito l’impossibilità di un compromesso con la Grecia, dopo il risultato del voto di ieri. A questo punto il rigore della Germania e della Merkel porterà l’Europa a disgregarsi.

    Questo è il risultato del folle politica dell’austerity che la Merkel ha ha imposto a tutta l’Europa per difendere l’euro. Konrad Adenauer è ricordato come il cancelliere tedesco che portò la Germania alla rinascita economica dopo la disfatta della seconda guerra mondiale, Helmut Kohl come il cancelliere che portò alla unificazione delle due Germanie, Angela Merkel sarà ricordata come la cancelliera che ha distrutto in Europa il benessere sociale che tanto era costato alle generazioni del secolo scorso.

    Cosa succederà ora? Dal punto di vista strettamente tecnico la Bce può già staccare la spina al sistema bancario greco, chiudendo l’unico strumento che Ip mantiene in vita: l’Ela, ovvero l’Emergence Liquidity Assistance. I depositi delle banche greche senza questo strumento sono privi di garanzie e se la Bce dovesse già da oggi agire in questo senso, non restano altre alternative al governo greco che l’emissione di una moneta parallela (condizione di fatto che colloca la Grecia con un piede fuori dall’eurozona e in violazione dei trattati) per poter garantire la solvibilità dell’intero sistema bancario ellenico. L’altra alternativa è rappresentata dall’haircut sui depositi bancari, ovvero il prelievo diretto sui conti correnti bancari che nel gergo finanziario viene chiamato bail-in.

    Quest’ultima possibilità sarebbe un suicidio politico per Tsipras che in questo momento ha rafforzato il proprio mandato elettorale e non avrebbe molto senso bruciare tutto il consenso guadagnato in un’estrema ratio di difesa della moneta unica, che finirebbe col pesare questa volta sui correntisti più deboli in uno scenario ben peggiore di quello di Cipro del 2013. Nel frattempo l’euro sui mercati asiatici sta iniziando la sua discesa nei confronti del dollaro, e da questi movimenti possiamo dedurre che i mercati stessi iniziano ad intuire che la moneta unica ha cominciato la sua fase di declino. Se Draghi manterrà fede al suo “whatever it takes”, per salvare la moneta unica ci sarà da aspettarsi un tentativo di difesa della Bce del cambio euro/dollaro, comprando euro e svuotando le riserve valutarie in dollari.
    Il dogma totalitario dell’irreversibilità dell’euro vacilla e la lezione di democrazia che ieri ci ha impartito il popolo greco non poteva che venire dal Paese che la inventò.

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