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Ho una grande stima per questa giornalista, Daria Bignardi. Oltre che considerarla una donna molto intelligente, l'apprezzo per la sua correttezza e bravura  professionale, il suo acume, la sua serietà e il suo stile, brillante ma pungente nella giusta maniera.

La seguo spesso in tv e mi è capitato di leggere anche qualche suo libro.

Sfogliando un giornale di qualche tempo fa, mi è capitato sotto gli occhi un suo articolo. L'ho trovato molto interessante e così ho deciso di riportarne qui uno stralcio.

 

P.S. - Il titolo del post è suo.

 

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"Una questione contraddittoria. Da un lato pretendiamo diritti assoluti sulla nostra privacy, dall’altro siamo ossessionati dal far sapere a tutti e nei dettagli, con tanto di foto e indirizzi, dove siamo, che cosa mangiamo, che cosa facciamo, di che umore siamo e che gusti abbiamo. 

 

Su Facebook seguiamo ogni istante, pensiero, movimento ed emozione dei nostri amici e conoscenti: a che ora si sono svegliati, quanta voglia hanno di andare a lavorare, che scarpe hanno scelto di indossare, che tempo fa fuori dalla loro finestra, e così via fino al momento di andare a letto. Una continua, imponente sessione di masturbazione narcisistica. O il desiderio di sentirsi meno soli?

   

Morale? Non parlare solo perché hai la bocca..!!

   

Ogni giorno, il 40% dei 7 miliardi di persone al mondo usa i social network. Che si tratti di Facebook, Twitter, blog o quant'altro. E tra questi 2 Miliardi e 800 Milioni (circa) di "virtual-twittanti"ci sono personaggi pubblici, politici, persino il Papa. Dei social-network e dei loro seguaci virtuali, ne parlano persino i telegiornali e la stampa in generale.

 

Io sono su Twitter da un anno, ci passo quotidianamente per dare un’occhiata a quel che si dice – come andare al bar – e per leggere i commenti dei lettori.

Non scrivo tanto su Twitter, anche se ho il triplo dei follower del tal senatore... (ecco, questa è una spacconata di quelle che andrebbero evitate nelle regole che sto per suggerirvi), perché non ho una voce adatta.

 

Ma una cosa l’ho imparata, o almeno me la sono autoimposta. Una sorta di galateo, che vi passo.

   

La PRIMA regola in assoluto è NON retwittare/rispondere ai complimenti che si ricevono: la tentazione è forte, ma tutti quei "grazie di qui...grazie di là..." producono un effetto patetico. Tutti siamo vanitosi, la buona educazione però impone di nasconderlo. (Io aggiungerei: al limite fare un ringraziamento unico e generale per tutti i commentatori).

   

La SECONDA è di essere gentili: non ha senso seguire qualcuno solo per sfotterlo o criticarlo. Piuttosto, «defollowatelo» (depennatelo-cancellatelo).

   

 

La TERZA è di non essere pedanti: capita a chiunque di fare un refuso e persino un errore di grammatica, scrivendo al buio, o senza occhiali, o di fretta. Non ha senso stare sui social per fare le pulci agli altri, come all’asilo.

     

La QUARTA è di scrivere solo se si ha qualcosa da dire: sembra scontato ma non lo è. «Parli perché hai la bocca», dicevano certe antiche maestre. Sui social-network capita spesso.

   

 

La QUINTA sembra ancora più ovvia: ricordati che tutti ti possono leggere, meglio non scrivere quello che vorresti che qualcuno, anche uno solo, non leggesse.

     

E infine quella forse più IMPORTANTE: NON lamentarsi pubblicamente del fatto che nessuno, o pochi,  commentino i vostri post. E’ normale essere ignorati, ma questo non vuol dire che non veniate letti.  Il rischio è quello di fare la figura dell’esibizionista che cerca, molto infantilmente, attenzioni.

       

 retweet

 

Daria Bignardi

 

 

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Convengo in assoluto con Daria, anche se credo nessuno di noi, io per prima, sia senza "peccato".

   

Faccio mia una sua frizzante battuta: "Quando qualcuno mi dice che sono antipatica, lo prendo come un complimento».

  CSVmO5YWoAEyEGZ         francesca (3)  

8 Commenti a ““NON PARLARE SOLO PERCHE’ HAI LA BOCCA”….(Daria Bignardi)”

  1. francesca (franci) ha detto:

    Anch’io sono stata cancellata da una pseudo-amica. E alla richiesta di spiegazioni mi è stato risposto che l’aveva fatto perchè non mettevo “mi piace” ai suoi post. Se non è esibizionismo questo!!! Ahahahah……..

  2. Nembo ha detto:

    Stimo la Bignardi come giornalista e come donna. la stessa ha detto cose giuste su questo post,non sono tanto le condivisioni o i commenti, importante sono i contenuti dei vari post, o articoli.I Social Network però non ci devono cambiare la vita anche se gli stessi ormai fanno parte del nostro quotidiano, ovvero luogo dove esternare magari critiche o esprimere i propri pensieri inerente ai vari post o altro. Un aforisma:Parla poco,ascolta(o leggi)assai e, non fallirai.Un Saluto

  3. Gugli ha detto:

    Facebook e tanti altri network ha un enorme potere mediatico, se, dico (se) viene usato bene dà parecchie soddisfazioni. Tutto dipende dall’uso che se ne fa, e la cosa più importante è rispettare la privacy altrui e farsi possibilmente gli affari propri, commentare solo se necessario e farlo in maniera simpatica e rispettosa delle idee altrui. Tutto sommato, un modo per passare il tempo spensieratamente e imparando sempre qualcosa di utile, curiosando tra le varie bacheche come altri utenti fanno nella mia bacheca in un gran bazar di notizie. Questo è il mio (uso). Ci sono poi anche altri punti di vista di come vedono questi enormi contenitori mediatici. Questo è il mio modestissimo pensiero e te lo racconto Francesca. Un buon tutto e felicità

  4. lorenzo12.rm ha detto:

    E’ cambiato il mondo e, per me, non sempre in meglio. Io farei solo una raccomandazione per gli interventi sul web: che siano veri. Tutto il resto verrà con l’educazione graduale ai nuovi strumenti. Se chi tiene le redini ci farà continuare.

  5. franco ha detto:

    decaloghi …sorry

  6. franco ha detto:

    La prima cosa che mi sovviene dopo la lettura è un vecchio adagio …”dirlo a nuora perchè suocera intenda “… lo so sono un birichino e come Francesca faccio mia la frase di Anna Magnani .Sono avviamente d’accordo con Daria anche se il narcisismo in varie forme aleggia ovunque e quindi è sempre pericoloso essere padre o madre di decalochi pur se giusti…altra massima ….”chi è senza peccato……”

  7. alba morsilli ha detto:

    è cambiato il mondo della comunicazione, io nostalgica adoro ancora il foglio e la penna, ma mi devo adeguare ai tempi se no rimani indietro, e di certo non sono il tipo di rimanere arretrata.
    Ma come in ogni cosa e del momento esiste l’abusivismo e qui diciamolo chiaramente in Italia siamo diventati tutti malati, tutti con questi messaggini, tutticon questi social network. se non hai fb o twitter non sei nessuno. Per non parlare dei messaggini fatto con worzap pazzi siamo diventati tutti pazzi. Forse perchè nelle famiglie manca il dialogo si parla con i social,
    metti in funzione il cervello prima di parlare, ecco il consiglio che Daria deve dare.
    forse non tutti sanno delle nuove malattie date dalla tecnologia : il tendine carpale che era una malattia professionale ora è causata dal movimento veloce della mano ad usare la tastiera.
    Tendinite acuta da sms
    Ma il bello ho letto anche l’infertilità maschile, chi ha l’abitudine di portare il portatile sulle gambe, il calore del pc alza la temperatura dell’organo genitale, e se la posizione diventa abituale può causare la morte dei spermatozoi, sensibili appunto al calore
    Non tutto il progresso è benefico

  8. Giulio Salvatori ha detto:

    Condivido pienamente.Come vedete, rispondo brevemente anche ai commenti che mi riguardano. Di solito alla fine . Si ! Sapere che molti ti leggono, ti criticano etc, mi mette il giusto freno. A volte, da buon toscano, sarei come Don Fumino, ma bisogna essere moderati . Spero di mantenermi su questi livelli. Però: non sono capace porgere l’altra guancia . Mi viene più spontaneo dare qualche pedata .

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