confusione

Quale termine è più appropriato nel mondo di oggi , non solo per una questione acustica , ma soprattutto per motivi politici , esistenziali e morali.

I punti di riferimento si fanno nebulosi e spesso contraddittori , trionfano le urla di fondo e in un caos dodecafonico le voci, i pensieri e le azioni cozzano tra loro in una disarmonia che destabilizza.

confusione 2

I giovani o sono apatici o protestano solo di pancia , senza ideali veri . Gli adulti scelgono il mugugno ,che si perde in un indistinto rumore che fa eco al vuoto della realtà.

Si ripristinano gli slogan autoritari e auto protezionistici in un mondo ormai inevitabilmente globalizzato. Si vagheggia di "uomini forti al comando " dimenticando che nel secolo scorso per questi "unti dal destino" , abbiamo avuto oltre cento milioni di morti.

La confusione aumenta se le rinunce diventano sempre più pressanti , il tornare indietro , soprattutto nel tenore di vita , è traumatico e genera paura.

La voce sicura e pragmatica che viene dal Vertice della Chiesa , è spesso scambiata per pericoloso modernismo non adatto ad una "religione" .

Personalmente ho ancora delle idee e forse anche delle ideologie , ma faccio fatica a collimarle con le attuali offerte politiche , sempre più caotiche e indistinte .

E la confusione cresce !

confusione 3

Ed è proprio per questo che ho scritto queste poche righe , per vedere se almeno noi , in un gruppo così ristretto di persone , si riesce a trovare un denominatore comune che faccia chiarezza , che indichi una strada , dando almeno l'illusione di non essere solo in un caotico e pericoloso acquitrino.

 

Franco

8 Commenti a “CONFUSIONE…….di Franco Muzzioli”

  1. franco ha detto:

    Caro Giuseppe non credo che i nostri politici abbiano menti così raffinate da pensare al “divide ed impèra” , mi sembrano più degli ultras da tifoserie da stadio. Vedi ora, fanno cavolate indecenti sia da una parte che dall’altra e il “tifo ” rimane lo stesso, acritico e partigiano.
    E’ anche questa la mia confusione , non vedo i pensieri critici/costruttivi…si sposa una causa e si va avanti così , oppure si rimane nel libo del mugugno a tutto tondo..insomma “il nulla”.

  2. Giuseppe3.ca ha detto:

    “Divide et impera”
    Locuzione nota già nel IV secolo a.C. e attribuita a Filippo II il Macedone, re della Macedonia e padre di Alessandro Magno. Disse pure:
    «Porterò la guerra in Persia e l’oro persiano in Grecia.»
    Sistema di dominio sui popoli adottato poi dai Romani, dai re Francesi e tanti altri regnanti e ancora oggi usato dai vari politici al potere nel mondo… non fa eccezione l’Italia.
    Ecco la confusione della quale parli Franco: è una cosa voluta! Il popolo deve essere diviso, mentre i dominanti, apparentemente contrapposti, quando si siedono al tavolo della pappatoia, sono ben uniti. Non aggiungo altro. Ciao.

  3. carlina ha detto:

    avete detto delle sacrosante parole amici che avete commentato il post di Franco, mi associo a voi nella confusione + totale sperando, che chissà, arrivi una mano santa a copovolgere tutto l’albaradan attuale P.S. scusa Franco hai dimenticato il titolo di un grande giornale “La Stampa” che secondo me e il + neutrale poi x fotuna, le le persone hanno tutte una propria testa

  4. Giulio Salvatori ha detto:

    Non sei solo Franco. Mi sembra che gli ultimi articoli siano tutti sulla stessa tonalità. Penso che ognuno di noi attenda qualche Mente veramente fuori dai cori stonati, Per adesso è una bolgia incomprensibile, ma il popolo non è mansueto come credono. Non si farà certamente infinocchiare alle prossime elezioni. Un cambiamento ci dovrà essere per forza. ci spero, ci voglio sperare

  5. francesca (franci) ha detto:

    Non sei proprio da solo, caro Franco, in questo caotico marasma. La confuisione ormai è patologia comune, incurabile secondo me. Non voglio innalzare bandiere di nessun colore, perchè sinceramente non credo più a nessuno. Non ho fiducia nè stima di alcun personaggio politico, non credo ai “professoroni” che parlano bene ma alla fine non partoriscono alcun risultato, non ho stima di chi si vende per successo o denaro, di chi cambia ideologie e percorsi, non credo nella giustizia, non nutro molte speranze nelle istituzioni. Sono anch’io una che si lamenta e basta? No, sono solo realista e pessimista, perchè nel mio piccolo so di fare molto, ma sono solo una goccia nell’oceano che, tra l’altro, viaggia contro-corrente (cosa quasi impossibile..).

  6. franco ha detto:

    Carissimo Mario la mia confusione non viene tanto dai media, ma dal “mondo politico” in generale”. In Italia abbiamo molta stampa , cito i maggiori : Il Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 ore, Il Messaggero, Il Giornale, il Fatto Quotidiano, Il Quotidiano Nazionale, Il Foglio, Libero, il Secolo XIX , Avvenire ecc. E mi pare che coprano tutto l’arco politico, sta in noi a spigolare o a leggere solo quello che più si confà al nostro pensiero. Peggio sarebbe se avessimo un solo giornale che dice quello che il potere vuole che noi dobbiamo sapere, qualcuno comincia già a fare l’elenco dei “giornalisti sgraditi”, spero non sia l’inizio del “pensiero unico”. La mia confusione è più generale, non si fa nulla per arrestare l’inquinamento della terra, aumentano i razzismi e i populismi, aumenta la disuguaglianza tra poveri e ricchi …è quella la mia confusione…perchè non vedo soluzioni e temo l’irrazionalità delle istintualità di pancia.

  7. girasole rm ha detto:

    i mezzi di comunicazione tutti pilotati da interessi di parte creano solo confusione così facendo cercano e ci riescono a confondere le menti per poterci portare dalla parte sbagliata ormai le informazioni sono diventate una jungla di parole stà a noi trovare il sentiero giusto AUGURI a chi ci riesce

  8. lorenzo12.rm ha detto:

    Caro Franco, la tua confusione è anche la mia. Oltre alla confusione, mi attanaglia un rifiuto totale contro i chiacchieroni che ti vogliono imporre i loro interessi come novità. Il che fare mi è oscuro. La rivolta di piazza non è nella mia natura. Ma non voglio disperarmi. Cerco con la pazienza di Giobbe qualcuno che politicamente mi dìa fiducia. Da lì occorre partire. Che la prima repubblica fosse migliore dell’attuale?

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