- Oggi è un giorno speciale. Con noi c’è un ospite che è stato grande protagonista dell’ultimo anno. Diamo un caloroso benvenuto al Senso di Responsabilità degli Italiani.
- Salve a tutti.
- Un bel applauso. Come stai, Senso di Responsabilità?
- Molto bene.
- Accomodati.
- Hai uno splendido pubblico.
- Il piacere è tutto mio.
- Allora, raccontaci un po’, come mai sei tornato?
- Eh sai, con le riaperture, le zone bianche, le discoteche…
- Ti hanno richiamato in servizio.
- Per così dire. Il termine tecnico è “appellarsi”.
- E quando si sono appellati al Senso di Responsabilità degli Italiani, tu hai risposto presente?
- Come sempre.
- Avete sentito? Come sempre. Una dedizione rara, speciale. Succede spesso questa cosa dell’appellarsi?
- Abbastanza spesso.
- Spiegaci come avviene.
- Be', mi chiamano, di solito sono le istituzioni, e io mi attivo per fare in modo che tutti rispettino le regole e pensino al bene comune.
- È difficile?
- È un lavoro complicato, ma come tutti i lavori complicati è anche molto appagante.
- Io però so che tu non sei qui solo per parlarci delle riaperture.
- No, infatti.
- Tu sei qui, perché vuoi dire qualcosa. Qualcosa d'importante.
- Davvero?
- Sì. La gente dubita del mio valore, addirittura della mia esistenza. Ecco, io sono voluto venire qui anche per testimoniare questo, per testimoniare me stesso. So che, in quanto Senso di Responsabilità degli Italiani, mi presto a facili ironie. Lo so che, nel corso degli anni, magari ho deluso tante persone che credevano in me. E so anche quanto può essere difficile fidarsi ancora di qualcuno che ha tradito tante volte la nostra fiducia. Ma io sono qui per dire che, nonostante i molti difetti, gli italiani hanno dei pregi incontestabili. Un senso di profonda fratellanza, una fortissima umanità, un amore sincero che vincola saldamente gli uni agli altri.  Magari ai più cinici fra voi viene da sorridere ascoltando queste mie parole. Ma c’è un legame autentico fra la gente di questo paese, un legame che diventa più saldo, più coraggioso e più naturale nei momenti di massima difficoltà. Siamo spesso tanto, troppo severi con noi stessi. E invece, forse, certe volte, dovremmo fidarci, fidarci di noi, di chi ci sta vicino, di chi prende le decisioni al posto nostro, dalle più grandi alle più piccole. E credere, credere davvero di essere un grande paese.
- Sono delle parole bellissime. Parole che ci ridanno speranza in un periodo difficile.
- Vengono dal cuore.
- Grazie per averle condivise con noi, Senso di Responsabilità degli Italiani. Ora, passando ad argomenti più leggeri, che hai fatto di interessante in questi giorni?
- Ho ucciso quattordici persone, tu?................(tratto da: Non è successo niente di Nicolò Targhetta). ------------------------------------------------------------------------------------Facciamo due conti, a caso. Stresa incasso di una giornata 6000 euro diviso i morti 14 uguale 428,57 euro : il valore della vita di 3 Bambini + adulti. Brescia venduti 150 mila tonnellate di veleni come concime in tre regioni totale 20 milioni di abitanti di cui circa 3 milioni di Bambini, utile netto del venditore 12 milioni di euro, la malattia mortale di un Bambino o di un adulto valutato 4 euro.  QUANTO VALE LA VITA DI UN BAMBINO?

Un Commento a “QUANTO VALE LA VITA DI UN BAMBINO?”

  1. franco ha detto:

    Molto bello l’editoriale di Nicolò Targhetta (un po’ alla Michele Serra che adoro). Il sigor “senso di responsabilità” o è molto vecchio e con qualche accenno di demenza senile o non si spiega perché non lo si trovi nelle piazze, nei luoghi di assembramento, nelle aule della politica, nella gestione delle industrie, nella consapevolezza che lavoro e tempo di svago devono essere SEMPRE tutelati con “coscienza”. Ecco la compagna del “senso di responsabilità è la signora “coscienza”, quella mi sa che sia partita per lidi lontani.-

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