LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLALA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA     JAN VERMEER Pittore magico, misterioso, ammirato dai critici e dal pubblico. So che adesso qualcuno di voi mi contesterà, presentando Vermeer tra i Fiamminghi in quanto vissuto circa un secolo dopo Bosch ma, al di la che era comunque un olandese ritengo che la sua tecnica pittorica sia memore di una pittura fiamminga del Quattrocento. Al contrario del suo antenato conterraneo , Vermeer dipinge il vero visto con l’amore per le cose che conosce da sempre, per la sua città, per la sua casa, per le persone che gli sono vicine. E’ sempre presente nelle sue pitture qualcosa di vibrante, che rende vivo l’ambiente pacato e silenzioso ove vivono le figure. LA RAGAZZA CON IL TURBANTE (o LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA) Bellissimo ritratto di giovane donna, probabilmente una domestica, che l’artista dipinge di tre quarti con il volto leggermente inclinato; indossa una veste gialla in tessuto lucido e un turbante azzurro con un’ampia fascia, anch’essa gialla che le ricade sulle spalle. L’elemento catalizzante del dipinto è sicuramente il giovane e bellissimo volto della ragazza: la pelle morbida e candida, gli occhi incredibilmente espressivi, le labbra leggermente dischiuse appaiono assolutamente realistici, quasi intrisi di sacralità. La luce illumina il viso con sapienza e delicatezza riflettendosi nella perla iridescente che la fanciulla porta all’orecchio sinistro. Con lo sfondo in ombra si focalizza ancor più l’attenzione sulla giovane cogliendone l’anima. LEZIONI DI MUSICALEZIONI DI MUSICA     Ho potuto ammirare questo dipinto alle collezioni reali di Buckingham Palace a Londra e ne ho assegnato un sottotitolo, “lo spazio attorno”. Nel dipinto, Vermeer lambisce la spoglia parete di fondo ove spicca, inclinato, uno specchio che riflette il volto e la spalla della donna, con la luce che penetra dalla vicina finestra. Le accese note di colore dell’abito, del violoncello steso a terra scandiscono uno spazio tra il tavolo e il centro-camera ricoperto da un ricco tappeto (a sua volta illuminato da un’altra finestra) sul quale si erge una bianchissima brocca di ceramica. Attorno alla brocca torna lo spazio, vuoto che cattura non soltanto la luce ma anche l’insieme del teatrino visivo.                             ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- HIERONYMUS BOSCH - IL GIARDINO DELLE DELIZIE IL GIARDINO DELLE DELIZIE   Ho avuto modo di ammirare un paio di dipinti di questo imprevedibile, ironico e, a volte inquietante artista a Londra, National Gallery “L’incoronazione di Spine” e al Louvre “La nave dei folli”. Purtroppo non esistono esposizioni “permanenti” di sue opere in Italia anche se in questi giorni è in corso una mostra a Venezia, città che l’ha visto pittore attivo tra il 1500 e il 1504 e che conserva molte sue opere in collezioni private. Però, i due dipinti dei quali voglio parlarvi in questo mio scritto sono altri. Ritengo quest’uomo un artista che, al contrario di altri che si sforzavano di dipingere gli uomini così come sono, egli osa rappresentarli quali sono dentro. IL GIARDINO DELLE DELIZIE (per visualizzare interamente il dipinto aprire tutta la pagina facendo scorrere la barra di destra) IL GIARDINO DELLE DELIZIEE’ un trittico carico di simbolismi che vuol mostrare visivamente come la corruzione interiore riduca l’uomo a bestia. Un’immensa allegoria in cui il pittore si scaglia contro un’umanità avida di piaceri e intrappolata nella follia e nella smodatezza. Il fascino di quest’opera risiede nell’inesauribile fantasia e nell’enorme inventiva in grado di creare scene ed ambientazioni estremamente ricche e originali, surreali e oniriche. Nel pannello centrale è rappresentato un luogo immaginario in cui l’uomo si abbandona al piacere dei sensi. E’ un pullulare di uomini e donne, uniti in coppia o in gruppi i quali si lasciano andare alle dolcezze dei sensi secondo o contro natura. Da osservare, in alto, personaggi che cavalcano strane e fantastiche creature a simboleggiare l’umanità trascinata dai vizi. Possiamo scorgere, altresì, figure umane intente a cogliere avidamente frutti rossi, fragole e corbezzoli che in virtù del loro colore rimandano ai piaceri della carne. E che dire dei due amanti che racchiusi nella sfera di cristallo sembra vogliano comunicare che il piacere è fragile come il vetro? Siete d’accordo con me? Aspetto, come sempre, vostre interessantissime interpretazioni. Nel pannello di sinistra è raffigurata la creazione di Eva, evento alla base dei mali del mondo….secondo Bosch, ovviamente (…donne, state calme..!!). Ultima mia nota per la tavola di destra, l’Inferno dove vi è una rappresentazione chiarissima della dissacrazione religiosa con castigo infernale e punizione dei peccati. La scrofa col copricapo da suora che abbraccia un uomo, l’uomo-albero, figura pallida con il corpo a forma di un uovo aperto entro il quale si intravede una bettola mentre sulla testa regge un piatto sormontato da una cornamusa rosa, simbolo sessuale.   L'ASCESA ALL'EMPIREO L’ASCESA ALL’EMPIREO     Sembra impossibile eppure nel lontano 1500 questo pittore fiammingo riuscì ad immaginare lo spazio extraterrestre immerso nel buio più assoluto. Io definisco questo dipinto “notte cosmica” nel quale le anime degli eletti, sospinte nella loro fisica nudità da figure angeliche, si dirigono verso un tunnel di luce metallica come un imbuto che trafigge la compatta notte siderale. In lontananza, sul margine interno di quel tunnel luminoso, enigmatiche e quasi evanescenti le sembianze ancora umane di due anime che sembrano dissolversi nella luce accecante e misteriosa dell’Assoluto. Mi rimane del tutto inspiegabile come la fantasia di Bosch abbia potuto concepire, e rappresentare, il transito nell’aldilà anticipando la moderna conoscenza della notte cosmica che tutto pervade al di sopra dell’atmosfera che avvolge il nostro pianeta. Per un pittore visionario nulla di più scientificamente vero. Che ne pensate voi?       BUON SAN MARTINO E BUON FINE SETTIMANA A TUTTI GLI AMICI DEI BLOG!!     Francesca

7 Commenti a “UN PAIO DI……..FIAMMINGHI!”

  1. francesca ha detto:

    Giustissima precisazione, Van der Meer era il vero nome di Vermeer. Ho visitato la tua stessa mostra di Bologna, “La ragazza con l’orecchino di perla” e anch’io l’ho trovata più coinvolgente della stessa Gioconda.

  2. franco ha detto:

    Intanto scusa ho dimenticato una e… Van der Meer,l’ho sempre chiamato così da quando vidi la ragazza con l’orecchino in mostra a Bologna e nella spiegazione c’era Van der Meer detto Vermeer e mi è suonato bene il suo vero nome. Sui due ho già detto.

  3. Francesca ha detto:

    Caro Franco, non metto a confronto Vermeer (o più esattamente Van der Meer) con Bosch, so benissimo che si tratta di due stili completamente diversi. Vermeer è dolce, rassicurante, casalingo direi, usa colori brillanti, quel blu intenso, quei lapislazzuli che danno alle sue opere un che di prezioso ma non ostentante. Al contrario Bosch è un dissacratore, provocatore, lo definirei pittore dell’incubo che fa del grottesco la sua caratteristica distintiva. Ma entrambi sono olandesi, quindi fiamminghi. Ecco perchè li ho accostati, proprio per valutarne l’enorme diversità stilistica ed espressiva. Può piacere o non piacere…punto. Ciao e buona domenica.

  4. Francesca ha detto:

    Mi fa piacere, caro Lorenzo, che tu abbia gradito i miei due fiamminghi.
    Naturalmente ce ne sono molti altri e non di minor importanza, magari ne parlerò in seguito. Buona domenica.

  5. franco ha detto:

    Hai ragione, però non sono confrontabili Van der Mer con Bosch, se non per il fatto che sono tutti e due fiamminghi. La tecnica pittorica, forse, l’uso dell’olio come nessuno è mai riuscito ad utilizzare. La impressionante interpretazione della realtà di Van der Mer, la sua “fanciulla con l’orecchino di perla” è di una bellezza estrema(io la preferisco alla bellissima ma fredda Gioconda). Bosch è un espressionista (passami il termine)del sedicesimo secolo, affascinante, geniale, dissacrante, fenomeno di fantasia…punto.

  6. lorenzo12.rm ha detto:

    Grazie a Francesca per avere riprodotto “Il giardino delle delizie, con la “ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer”. Ti sono grato, Francesca.

  7. lorenzo12.rm ha detto:

    Grazie a Hieronimus Bosh ed al suo Giardino delle delizie. E grazie a Francesca che ne ha riprodotto l’incanto. Una bellissima sorpresa questa mattina.

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